Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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  • Pagina 1 di 3

Le basi democratiche della nostra organizzazione politica

387839
Alcide de Gasperi 1 occorrenze

Nel distretto di Pergine per esempio supposto che diventino soci dell’Unione Popolare il 50% degli elettori popolari del giugno 1911, che ogni luogo elettorale abbia il fiduciario locale, che tutte le società economico-sociali si possano riconoscere come aderenti al partito ed in un fine che almeno la metà dei capicomune sia socia dell’Unione politica, l’adunanza consterebbe di circa 100 membri: nel distretto di Tione sarebbero circa 120, in quello di Vezzano 123.

L'assemblea costitutiva del Partito popolare

387975
Alcide de Gasperi 2 occorrenze

., il Governo abbia mancato di avvedutezza e di energia, l’assemblea domanda che venga subito istituita col concorso delle associazioni economiche della regione una commissione composta di fiduciari del paese che d’accordo coi rappresentanti delle altre terre redente provveda nell’esecuzione del trattato a salvaguardare i nostri interessi ed a prepararne una migliore difesa in occasione della stipulazione delle nuove convenzioni commerciali.

L’assemblea esprime la sua solidarietà coi pubblici funzionari redenti implicati in una duplice lotta per mantenere i propri diritti acquisiti e ovviare alle conseguenze dell’enorme rincaro; in modo particolare assicura il suo appoggio alla benemerita classe magistrale, dolente che lo spirito fazioso di pochi, assecondati da un’oligarchia resa solo possibile per l’assenza di legittimi e legali rappresentanti del paese, abbia portato la disunione là ove era doverosa una dignitosa solidarietà. Manda un plauso speciale ai coraggiosi maestri della Tommaseo, assicurandoli che il popolo sarà grato a coloro che in momenti difficili ne affermano i supremi interessi morali.

Trattato di economia sociale: introduzione all’economia sociale

390888
Toniolo, Giuseppe 8 occorrenze
  • 1906
  • Opera omnia di Giuseppe Toniolo, serie II. Economia e statistica, Città del Vaticano, Comitato Opera omnia di G. Toniolo, voll. I-II 1949
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Ma frattanto queste premesse intorno alle molteplici scienze e discipline morali civili, che precorsero e accompagnarono l'odierna economia etico-cristiana, attestano come questa nulla abbia di fittizio, ma piuttosto risponda alle esigenze del sapere e alle vocazioni dell'età presente.

Pagina 1.270

e la limitazione è accidentale sebbene integrante (vi hanno cose utilissime che non costano sacrifizi perché illimitate, p. e. l'aria respirabile), — così logicamente è prevalente la stima dell'appagamento (uso) rispetto a quella dello sforzo o sacrifizio per acquisirlo, — e non vi ha pertanto valore d'uso, se le soddisfazioni (utilità) non superino i sacrifizi (sforzi, dispendi, costi) per procurarsele, e quindi se non vi abbia un residuo in più di utilità netta;sicché un bene economico, che p. e. fornisse due di godimento, eliso da due di patimento, avrebbe valore zero;

Pagina 1.358

Si osservi che tal legge è universale:essa regge ogni sistema di fatti che abbia ragione e carattere di mezzo utile e limitato (in quantità), e così il mondo siderale come quello sociale, le forze meccaniche come le energie umane; per cui primamente Galileo la riscontrava e definiva nella astronomia, denominandola legge del minimo mezzo.

Pagina 1.376

Pagina 1.379

Pagina 1.484

Veggasi ora a quali conclusioni concrete ci abbia condotto tale criterio metodico, applicato alla economia sociale nelle sue attinenze colla enciclopedia del sapere, in specie colla dottrina dell'incivilimento.

Pagina 1.95

. — A prevenire tali errori, deviazioni, od equivoci, si prendano le mosse dal richiamare la nozione della natura e dei fini della scienza in genere, e quindi degli uffici dello studioso intorno ad essa: perocché è vano giudicare del mezzo se non si abbia idea sicura del fine cui deve servire.

Pagina 1.97

La importanza di questa costituzione di organi etnici (comunque elementari) non può sfuggire; sarebbe lo stesso che asserire che la formazione di tre famiglie distinte (fra gli arii occidentali) latina, germanica, slava, non abbia avuto alcuna parte nella storia di Europa.

Pagina 2.103

Trattato di economia sociale: La produzione della ricchezza

394237
Toniolo, Giuseppe 3 occorrenze
  • 1909
  • Opera omnia di Giuseppe Toniolo, serie II. Economia e statistica, Città del Vaticano, Comitato Opera omnia di G. Toniolo, vol. III 1951
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Bensì tale svolgimento di una illuminata e sistematica politica fondiaria di Stato suppone che questo non si trovi supplito in tale funzione da altri enti, che sopperiscano da sé in qualche misura al bene generale, congiunto col suolo della patria; e che lo Stato abbia consapevolezza della sua missione in proposito e mezzi corrispondenti ad attuarla.

Pagina 321

Ne giudichino con imparziale benevolenza i lettori specialmente competenti in questa parte della « Produzione », della ricchezza (cui seguirà tosto la «Circolazione») nella quale frattanto io spero che la esposizione delle cause e leggi corrispondenti abbia guadagnato di perspicuità, rigore ed ordine, che sono per lo più testimonianza di verità scientifica.

Pagina 5

Chi dubita che lo scambio a permuta o monetario o a credito, il sistema ferroviario e il commercio mondiale, le crisi, di banca e di borsa, non si ripercuotano profondamente sull'assetto e sulle vicende delle industrie, sulle varietà e continuità dei consumi, sui redditi di ogni classe, e che ai tempi moderni tutto ciò non abbia portato una rivoluzione in tutti i fenomeni economici preesistenti?

Pagina 7

Giornalismo ed educazione nei seminari

398432
Sturzo, Luigi 1 occorrenze
  • 1902
  • Scritti inediti, vol. i. 1890-1924, a cura di Francesco Piva, pref. di Gabriele De Rosa, Roma, Cinque Lune-Ist. Luigi Sturzo, 1974, pp. 217-233.
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Distrae dallo studio: può esser che si abbia questo effetto quando senza né discrezione né misura si slancia il chierico nella vita attiva o nella passionale lettura di qualsivoglia giornale. Sta qui il criterio direttivo e regolativo del superiore.

Pagina 230

Costituzione, finalità e funzionamento del Partito Popolare Italiano

398513
Sturzo, Luigi 1 occorrenze
  • 1919
  • Opera omnia. Seconda serie (Saggi, discorsi, articoli), vol. iii. Il partito popolare italiano: Dall’idea al fatto (1919), Riforma statale e indirizzi politici (1920-1922), 2a ed. Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2003, pp. 74-87.
  • Economia
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A noi è agevole il compito di insistere con ogni mezzo; ed è stato bene che la prima affermazione del gruppo parlamentare del partito sia avvenuta proprio sulla rappresentanza proporzionale, e che il nostro amico onorevole Micheli, quale relatore, abbia dato il suo nome al progetto di legge che è davanti alla camera, come a segnare la nostra prima battaglia di partito, per il risanamento morale dei costumi politici e per l'inizio delle più vaste riforme istituzionali da noi invocate.

Pagina 84

Rivoluzione e ricostruzione

398696
Sturzo, Luigi 2 occorrenze
  • 1922
  • Opera omnia. Seconda serie (Saggi, discorsi, articoli), vol. iii. Il partito popolare italiano: Dall’idea al fatto (1919), Riforma statale e indirizzi politici (1920-1922), 2a ed. Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2003, pp. 264-308.
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Si domanda se la presa di possesso del potere per mezzo di una organizzazione armata da parte dei fascisti, abbia dato all'Italia solo un governo fascista,ovvero abbia gettato le basi di uno stato fascista;se quindi gli attuali avvenimenti siano un episodio di governo (sia pure con forme esteriori di forza e all'infuori della legge e della tradizione costituzionale) ovvero siano l'attuazione iniziale e dinamica di un nuovo ordinamento che crei in Italia lo stato fascista;in altre parole, se l'episodio sia già chiuso o stia per chiudersi in una serie di fatti che possono caratterizzare una crisi di governo;ovvero debba svolgersi ancora in un processo rivoluzionario di crisi istituzionale.

Pagina 268

Questa non e stata ancora raggiunta; la stessa guerra ci ha uniti di fronte al nemico, ma sembra abbia acutizzato i dissensi interni; il movimento nazionale, il travaglio dei partiti, lo stesso disordine pubblico nelle sue fasi anarcoidi, segnano un moto interno di revisione e un tentativo di unificazione ancora incerto e confuso.

Pagina 298

La costituzione del partito (1. Appello al Paese, 2. Programma)

398873
Sturzo, Luigi 1 occorrenze
  • 1919
  • Opera omnia. Seconda serie (Saggi, discorsi, articoli), vol. iii. Il partito popolare italiano: Dall’idea al fatto (1919), Riforma statale e indirizzi politici (1920-1922), 2a ed. Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2003, pp. 66-71.
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Perciò sosteniamo il programma politico, morale patrimonio delle genti cristiane, ricordato prima da parola augusta e oggi propugnato da Wilson come elemento fondamentale del futuro assetto mondiale, e rigettiamo gli imperialismi che creano i popoli dominatori e maturano le violente riscosse; perciò domandiamo che la società delle nazioni riconosca le giuste aspirazioni nazionali, affretti l'avvento del disarmo universale, abolisca il segreto dei trattati, attui la libertà dei mari, propugni nei rapporti internazionali, la legislazione sociale, la uguaglianza del lavoro, le libertà religiose contro ogni oppressione di setta, abbia la forza della sanzione e dei mezzi per la tutela dei diritti dei popoli deboli contro le tendenze sopraffattrici dei forti.

Pagina 66

Crisi economica e crisi politica

399330
Sturzo, Luigi 1 occorrenze
  • 1920
  • Opera omnia. Seconda serie (Saggi, discorsi, articoli), vol. iii. Il partito popolare italiano: Dall’idea al fatto (1919), Riforma statale e indirizzi politici (1920-1922), 2a ed. Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2003, pp. 132-161.
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È naturale che questo sforzo abbia prodotto l'elefantiasi, e che i nervi e i muscoli non reggano più l'immane corpo; e lo stato è costretto a cedere una parte delle sue funzioni e delle sue attività, — sottratte già all'iniziativa privata e agli enti locali o agli organismi che ha assorbiti eliminandoli — ad altri centri, ad altri organismi nuovi e senza responsabilità e senza garanzia né per lo stato né per i cittadini. E per giunta, come uno affetto dalla malattia della voracità, continua e tenta nuovi elementi di assorbimento e di centralizzazione nel momento stesso in cui vuole cedere e smobilitare e alleggerire le funzioni della sua pesantissima macchina.

Pagina 149

La questione meridionale (II red.)

399409
Sturzo, Luigi 1 occorrenze
  • 1903
  • Scritti inediti, vol. i. 1890-1924, a cura di Francesco Piva, pref. di Gabriele De Rosa, Roma, Cinque Lune-Ist. Luigi Sturzo, 1974, pp. 240-244.
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Per cui la vita di organismi sociali è stentata, sporadica, infruttuosa nella sua radice, quantunque nelle esplicazioni abbia parvenze di larga efficienza e di sviluppo.

Pagina 241

La regione

399628
Sturzo, Luigi 3 occorrenze
  • 1921
  • Opera omnia. Seconda serie (Saggi, discorsi, articoli), vol. iii. Il partito popolare italiano: Dall’idea al fatto (1919), Riforma statale e indirizzi politici (1920-1922), 2a ed. Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2003, pp. 194-231.
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«La commissione del gruppo popolare, considerando che nelle dichiarazioni soprascritte il presidente del consiglio abbia corrisposto anche nella essenza della proposta formulata nell'emendamento aggiuntivo presentato dal gruppo popolare, ringraziò vivamente il presidente del consiglio di queste dichiarazioni che dissipano ogni possibile malinteso».

Pagina 204

Anzitutto credo opportuno sgombrare il terreno da un pregiudizio affacciato dagli antiregionalisti, che cioè non esista un serio movimento in Italia a favore della costituzione della regione e che sia un artifizio di parte, sfruttando un movimento istintivo di reazione contro il centralismo burocratico; che la regione non abbia precedenti storici, non abbia vere circoscrizioni definite; che possa divenire un movimento disgregativo dello stato e perciò politicamente pericoloso.

Pagina 205

Chiarisco le parole in corsivo: ente elettivo-rappresentativo,perché non sia formato tramite elezioni di secondo grado di enti locali, né per via di nomina statale, ma in base a elettorato diretto, a suffragio universale, comprese le donne, e a sistema proporzionale; ente autonomo-autarchico,perché esso in base alla sua legge costitutiva governi veramente, e da tale legge derivi il suo carattere; non sia quindi un ente statale, con poteri delegati che abbia per capo un governatore; ente amministrativo-legislativo,che abbia finanza propria, con facoltà di imporre tributi; che amministri tali fondi con legge di bilancio; che, nel complesso della sua attività specifica, statuisca leggi e approvi regolamenti tali da avere vigore nell'ámbito del proprio territorio. Non nego, con ciò, il possibile intervento statale; quale esso debba essere, vedremo più innanzi.

Pagina 217

Il 15 maggio

399812
Sturzo, Luigi 1 occorrenze
  • 1905
  • Scritti inediti, vol. i. 1890-1924, a cura di Francesco Piva, pref. di Gabriele De Rosa, Roma, Cinque Lune-Ist. Luigi Sturzo, 1974, pp. 289-291.
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Questi fatti presentano elementi in parte poco visibili, perché l'opera esteriore, fra le deviazioni e gl'intralciamenti, sembra che non abbia avuto la forza di resistenza necessaria alla perenne vitalità di un'organizzazione: manca l'organismo. È possibile?

Pagina 289

La vita religiosa nel cristianesimo. Discorsi

399850
Murri, Romolo 4 occorrenze
  • 1907
  • Murri, La vita religiosa nel cristianesimo. Discorsi, Roma, Società Nazionale di Cultura, 1907, 1-297.
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E pure la fede è questa: devozioni ardenti come il fervore del martire, pazienza vigile e lunga come quella dell'anacoreta, purezza di fanciulle che pur l'ombra del male non abbia sfiorato, entusiasmo di apostoli che affrontano come Paolo tutti i dolori e tutti i pericoli, santità di vite consumatesi silenziosamente nel compimento del dovere e nel sacrificio di sé: il cielo nell'anima dell'uomo, o, meglio, la conquista lenta faticosa gelosa del cielo e di Dio.

Pagina 120

Quantunque il problema della sorte che attende il nostro essere spirituale dopo la morte, la quale è il momento in cui l'organismo nostro cessa di servire alle funzioni superiori della vita, occupi sempre grandemente gli animi, non può tuttavia negarsi che esso abbia oggi fra noi minore posto, nelle preoccupazioni umane, di quello che ha avuto innanzi per molti secoli. E tale fatto perdura, anche nell'attenuarsi di quel pregiudizio materialistico del quale abbiamo spesso parlato e che ottuse così fortemente il senso delle cose spirituali; mostrando con ciò di aver delle cause più profonde e più durature.

Pagina 289

Ora io so che tutto ciò non è vero e vorrei mostrarvelo, presentandovi il cristianesimo nella sua vera luce: e mostrandovi nel fatto come ciò che voi disapprovate non in esso, ma nel costume di molti di coloro che lo professano, abbia il diritto od il dovere di disapprovarlo anche io nel nome stesso del Cristo: il quale è assai più vicino alla coscienza moderna di quello che da molti si creda.

Pagina 5

Non c'è passione umana che non abbia sempre avuto e non abbia anche oggi le sue vittime umane. Il démone della voluttà non si sazia di ciò che gli offre di carni venali o perverse il suo mondo: esso raccoglie le sue vittime fra le minorenni, usa l'inganno e la frode, moltiplica il numero delle madri senza mariti e dei figli di nessuno, votati alla miseria ed all'ignominia; dovunque esso passa, la pace, la serenità, le virtù domestiche e sociali non fioriranno mai più. L'avarizia, favorita dalle lacune delle quali la rivoluzione francese sparse la compagine sociale, tenne schiavi ⸺ schiavi dell'orario eccessivo, delle sale malsane, dei salarii bassi, del regolamento intimano — un numero enorme d'uomini, considerati come semplici strumenti di lavoro, dei quali, per giunta, non si paga l'ammortizzamento. I rapporti fra le classi sono dominati anche essi dall'egoismo. Il proprietario di terre, vampiro talora enorme che succhia senza render nulla e consuma a Palermo o a Roma o a Parigi il lavoro di folle di agricoltori dell'infelice agro romano o del centro della Sicilia, assottiglia nei patti colonici il compenso degli agricoltori, che si rifanno, dove possono, sottraendo; le nostre padrone trattano la servitù come cose venali, la umiliano in mille modi, ne trascurano interamente la vita interiore.

Pagina 66

La nostra politica

401091
Sturzo, Luigi 2 occorrenze
  • 1907
  • Scritti inediti, vol. i. 1890-1924, a cura di Francesco Piva, pref. di Gabriele De Rosa, Roma, Cinque Lune-Ist. Luigi Sturzo, 1974, pp. 315-321.
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La domanda non è ingenua; ed escludo che abbia una punta anche leggera di ironia: è una semplice costatazione di fatto.

Pagina 316

Quell'epoca sotto certi aspetti non ha nessun rapporto oggi con la nostra politica,più di quello che ne abbia per esempio la lotta dei curialisti contro i giurisdizionalisti del sec. XVIII.

Pagina 316

Il Mezzogiorno e la politica italiana

401309
Sturzo, Luigi 3 occorrenze
  • 1923
  • Opera omnia. Seconda serie (Saggi, discorsi, articoli), vol. iii. Il partito popolare italiano: Dall’idea al fatto (1919), Riforma statale e indirizzi politici (1920-1922), 2a ed. Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2003, pp. 309-353.
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Premetto che per mezzogiorno intendiamo non solo quello continentale dall'Abruzzo alla Calabria, ma anche le isole di Sicilia e Sardegna. naturale che così vasta regione, anzi agglomerato di regioni, abbia molti problemi da agitare e da risolvere. Ma la convergenza di tante condizioni quasi omogenee, la connessione di interessi e di economie, la simultaneità e univocità di cause e similarità di effetti — pur nel vario e diverso sviluppo politico, che li assomma e li proietta nella visuale nazionale, — fanno dei tanti problemi un problema solo, formidabile e premente sulla coscienza pubblica.

Pagina 309

Senza voler fare una discussione storica — che si allontanerebbe dalle linee di un discorso — credo che il tema della povertà naturale del mezzogiorno abbia forzato la mano perfino ad uno studioso e profondo conoscitore del nostro problema quale Giustino Fortunato. Nessuno nega che le condizioni fisiche, demografiche ed economiche delle regioni del sud siano difficili e siano state aggravate dalle vicende storiche; ma sarebbe errore conchiudere per una inferiorità insanabile.

Pagina 326

Per quante leggi si facciano, non si possono superare queste barriere della economia; né d'altro lato era possibile per il passato, e molto meno sarà possibile per l'avvenire, pretendere che lo stato abbia mezzi adeguati a concorrere utilmente ed efficacemente alla trasformazione economica del mezzogiorno; né è a credere che lo stato possa impunemente violare le leggi economiche, e creare d'un tratto una forza produttiva ove non esista.

Pagina 330

Il legittimismo in Italia

401521
Sturzo, Luigi 1 occorrenze
  • 1903
  • Scritti inediti, vol. i. 1890-1924, a cura di Francesco Piva, pref. di Gabriele De Rosa, Roma, Cinque Lune-Ist. Luigi Sturzo, 1974, pp. 245-249.
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Ci vuole la coscienza e l'energia di un popolo per salvar se stesso; e i governi potranno fare del male; difficilmente fanno del bene senza che questo bene abbia vita intrinseca.

Pagina 249

I problemi del dopoguerra

401610
Sturzo, Luigi 1 occorrenze
  • 1918
  • Opera omnia. Seconda serie (Saggi, discorsi, articoli), vol. iii. Il partito popolare italiano: Dall’idea al fatto (1919), Riforma statale e indirizzi politici (1920-1922), 2a ed. Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2003, pp. 32-58.
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Ebbene, oggi, al confronto di un assurdo politico creato in Europa, splende l'esempio americano che alla libertà vera di insegnamento dà il fidente rispetto di governi e di partiti; e non si preoccupa — come vanamente sognano i liberali e i democratici di razza latina — della concorrenza o della prevalenza della chiesa nel campo dell'istruzione, conoscendo quale valore educativo abbia la religione nel plasmare il cuore del fanciullo e nel formare le nuove generazioni agli ideali della virtù e del bene, e al soffio vivificante dell'amor di patria congiunto all'amor di Dio.

Pagina 47

Sedici mesi di amministrazione

401687
Sturzo, Luigi 1 occorrenze
  • 1907
  • Scritti inediti, vol. i. 1890-1924, a cura di Francesco Piva, pref. di Gabriele De Rosa, Roma, Cinque Lune-Ist. Luigi Sturzo, 1974, pp. 306-314.
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Dirvi quanti dolori essa ci abbia procurato; come per 16 mesi non si abbia avuto un'ora tranquilla, come si abbia lavorato, è fare il panegirico di noi stessi, e lo sappiamo.

Pagina 307

Crisi e rinnovamento dello Stato

401929
Sturzo, Luigi 3 occorrenze
  • 1922
  • Opera omnia. Seconda serie (Saggi, discorsi, articoli), vol. iii. Il partito popolare italiano: Dall’idea al fatto (1919), Riforma statale e indirizzi politici (1920-1922), 2a ed. Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2003, pp. 232-263.
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Qualcuno mi domanderà a questo punto quale azione abbia avuto il partito popolare italiano nel campo economico in un anno e mezzo di partecipazione, sia pure limitata, al governo (dal giugno 1920): lo dirò subito in poche parole.

Pagina 258

Noi diamo la colpa di molte delle cattive sorti dell'Italia, un po' all'America, un po' alla Francia, un po' all'Inghilterra; e certo nessuno nega che ciascuno di questi stati abbia dei veri torti verso l'Italia, i cui sacrifici militari e finanziari non sono stati valutati a dovere; però è mancata la linea politica, la sicurezza di questa linea e la rispondenza all'indirizzo di politica interna.

Pagina 258

Bisogna formare l'ambiente anche ai grandi uomini e noi auguriamo che l'Italia ne abbia molti, e che sorgano dalle rovine del passato con la fiducia dell'avvenire.

Pagina 261

La stampa quotidiana e la cultura generale

402232
Averri, Paolo 3 occorrenze
  • 1900
  • Averri, La stampa quotidiana e la cultura generale, Roma, Società Italiana Cattolica di Cultura, 1900, IV-70.
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Non vi è né può esservi, come abbiamo dimostrato, giornale che non abbia insieme scopi di cultura e di partito: ma, secondo che l'una o l'altra di queste due tendenze predomina, noi possiamo adottare come una prima grande distinzione sommaria quella indicata di giornali di cultura o di partito.

Pagina 36

Conviene inoltre notare come in tal caso la diversità di vedute che si va formando fra i militanti per una medesima causa introduce fra questi dei dissensi pericolosi ed offre facile modo a chiunque abbia interessi o abitudini o gusti particolari da difendere di nascondersi dietro le pieghe d'un programma troppo vago ed incerto e d'insinuare, non veduto, il suo spirito e le sue tendenze personali nei movimenti di parte propria.

Pagina 52

Ma a questo esso non giungerà se prima una larga e profonda trasformazione non abbia luogo nella cultura e nella vita dei cattolici.

Pagina 68

Gesù contemporaneo

402661
Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1920
  • Murri, Dalla Democrazia Cristiana al Partito Popolare Italiano, Firenze, Battistelli, 1920, 179-211.
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It. studenti per la cultura religiosa deve essere appunto quello di rifar cosa viva ed unità indissolubile la cultura e la religione; di avviare gli studenti,.con tutti i sussidi culturali e morali dei quali può disporre, a foggiarsi una vita religiosa alla quale la cultura non abbia nulla da opporre, una cultura che sia essa stessa vivente religiosità, cura e creazione di valori assoluti. Di questo specialmente ha bisogno l'Italia nostra, nella quale da secoli cultura e vita si sono quasi scisse, con una dolorosa mutilazione dello spirito e diminuzione di intima e sincera religiosità.

Pagina 207

I cattolici e la questione politica in Italia

403124
Averri, Paolo 1 occorrenze
  • 1897
  • Averri, I cattolici e la questione politica in Italia, Torino-Roma, Giacinto Marietti, 1897, 4-31.
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Pagina 4

Introduzione alla sez. "Riforma statale e indirizzi politici (1920-1922)

403583
Sturzo, Luigi 1 occorrenze
  • 1923
  • Opera omnia. Seconda serie (Saggi, discorsi, articoli), vol. iii. Il partito popolare italiano: Dall’idea al fatto (1919), Riforma statale e indirizzi politici (1920-1922), 2a ed. Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2003, pp. 101-131.
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Però, pur concedendo molto all'idealismo pacifista e alle correnti democratiche, bisogna convenire che la società delle nazioni non ha ancora una salda base nella coscienza collettiva tale da conferirle autorità; perché mentre rimane un tentativo permanente di far vagliare da un corpo rappresentativo e diplomatico, di studiosi e di interessati, i problemi dei rapporti inter-statali, non supera però il valore degli elementi costitutivi, e quindi non ne diventa un organo di sintesi che abbia carattere autonomo e responsabile.

Pagina 125

La crisi religiosa in Francia (Lettere al "Corriere della Sera")

403953
Murri, Romolo 2 occorrenze
  • 1908
  • Murri, R., La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari–Società Naz. di Cultura, 1908, 207-245.
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Si è molto scritto in Italia sulla crisi religiosa in Francia e sulla separazione, ma non credo che il lettore italiano abbia potuto farsi, da quel che ha letto nei giornali, una giusta opinione sulla gravità di essa, sulle conseguenze gravissime che avrà per l'avvenire del cattolicismo in Francia e sulle ripercussioni sue negli altri paesi di Europa.

Pagina 207

Ma crisi simili, quanto più sono profonde, tanto più promettono di essere anche risolutive; e noi comprendiamo quindi perché l'abbé Lemire abbia accettato di far parte della commissione parlamentare nominata per l'esame delle carte Montagnini e di esserne anche vicepresidente, e si dichiari favorevole, con certe riserve, alla pubblicazione. I cattolici francesi si correggeranno meglio di certi loro errori e guariranno più facilmente da certe illusioni quando avranno osservato più da vicino tutta la gravità degli uni e la vanità delle altre.

Pagina 244

Che cosa fu il modernismo?

404399
Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1920
  • Murri, Dalla Democrazia Cristiana al Partito Popolare Italiano, Firenze, Battistelli, 1920, 6-36.
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Peccate che non abbia voluto o potuto condurla sino agli ultimi tempi; poichè il dramma sarebbe stato evocato intiero per i venturi, sino allo scioglimento della dolorosa liberazione.

Pagina 12

Clericalismo

404717
Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1906
  • Murri, R., La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari–Società Naz. di Cultura, 1908, 73-85.
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Ora, ha un bel motteggiare il Tempo e dire che per esso sono clericali tutti quelli che pensano e agiscono cristiani: è ovvio che chi combatte il cristianesimo per sé ed in sé abbia interesse di dire e di agire così, di addossare al cattolicismo la responsabilità di posizioni prese, di alleanze politiche, di tutela di interessi economici contro i quali il socialismo si leva; ma è strano che fra i cattolici stessi vi sieno di quelli i quali accettano la lotta su di un terreno così favorevole agli avversarii; sul terreno sul quale il cattolicismo è stato così spesso e amorosamente sconfitto lungo tutto il secolo scorso.

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