Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Numero di risultati: 15 in 1 pagine

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Per la solenne inaugurazione della cassa rurale di prestiti S. Giacomo

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Sturzo, Luigi 2 occorrenze
  • 1897
  • Scritti inediti, vol. i. 1890-1924, a cura di Francesco Piva, pref. di Gabriele De Rosa, Roma, Cinque Lune-Ist. Luigi Sturzo, 1974, pp. 30-45.
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Quella, formata per azioni, è responsabile col capitale sottoscritto, dei depositi che accetta e dei mutui che contrae; terminato quel capitale, o trasformato per incanto da proprietà sociale a proprietà individuale, secondo i celebri sistemi della Banca Romana e di mille altre, anche di nostra conoscenza, chi si è visto, si è visto; e chi non si è visto, può andar limosinando. Nella Cassa Rurale invece il depositante o il mutuante per riavere il suo capitale, può procedere contro la Cassa e contro i singoli responsabili, sino all'estinzione del suo credito.

Pagina 32

La cura di educare il nostro agricoltore al risparmio, quando la Cassa accetta fin mezza lira, è una delle precipue [sic] che ha questa istituzione. E poiché essa non ha bisogno, anzi rifiuta le grandi somme, fa conto delle poche lire di deposito, pagando il tre per cento a conto corrente, il tre e mezzo o il quattro per le somme vincolate a semestre o ad anno. Educando alla previdenza e al risparmio, invogliando sempre più il socio a recare in deposito quel che in fin d'ogni settimana gli avanza, diviene in certo modo un buon riparo contro ai funesti e inevitabili colpi di fortuna.

Pagina 39

La vita religiosa nel cristianesimo. Discorsi

400402
Murri, Romolo 5 occorrenze
  • 1907
  • Murri, La vita religiosa nel cristianesimo. Discorsi, Roma, Società Nazionale di Cultura, 1907, 1-297.
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Ora la coscienza che accetta questo Volere divino, questa unità dei voleri umani in esso, questo orientamento del proprio essere verso un termine esterno ma più alto al quale essa debba rivolgersi tutta, è coscienza religiosa; la crisi morale delle anime si dibatte adunque inesorabilmente fra due termini, l'uno dei quali è la inciviltà, da cui uscimmo, l'altro la religiosità, che tanti paventano.

Pagina 129

La dipendenza di una banda di assassini dal capo può essere perfetta, come obbedienza, il che la farebbe oggi accetta a molti; ma ciò non toglie nulla alla sua ripugnanza; il metodo è buono, ma l'intento perverso. E così è del sacrificio: che un uomo il quale ha votato la sua esistenza ad una casa di bene si faccia uccidere dalle febbri per una notte passata insonne all'aperto, per sé non ci dice nulla; forse l'ammireremo, forse cercheremo solo di scusarlo. Ma che egli affronti il male senza temere la morte, che la sua esistenza si spezzi in un grande sforzo per una grande causa che lo aveva assorbito tutto, che il sacerdote della sua religione ed il reggitore del suo popolo gli dieno insidie ingiurie condanne e la morte, questo è sacrifizio prezioso, perché è la lotta epica di un uomo per il bene contro il male, riflessa in mille coscienze che ne divengono più forti, elevata a simbolo ed insegna di simili lotte per tutto, talora, un periodo storico, o, come avvenne nel Cristo, per tutti i tempi e per tutta l'umanità.

Pagina 149

Ad essi fu giustamente osservato che si entra bensì nella Chiesa con un atto di volontà, cioè libero, per la fede; ma ciò non significa che l'entrare in essa non sia doveroso per l'uomo, la religione cristiana essendo appunto il giusto atteggiamento dell'uomo di fronte ai fini superiori della vita e dell'universo; la volontà accetta un rapporto necessario, non lo crea; compie un ufficio, non se lo prefigge. Il cristiano che, non sapendo, ha ricevuto il battesimo, non trova di essersi, con ciò, assunto oneri ed uffici dei quali avrebbe potuto anche fare a meno; solo, egli è stato istradato da altri per la via della sua futura vita libera religiosa, allo stesso modo che da altri ancora, per altre vie, è stato iscritto cittadino, introdotto in una scuola, addetto a un mestiere. Ed è vana pretesa, ispirata ad un ingenuo razionalismo, quella di presumere che al bambino fatto uomo rimanga libero scegliere il suo Dio; egli non sceglierà da sé il suo Dio come non sceglierà le sue idee, le sue abitudini sociali, la sua posizione nel mondo, la sua classe. Ciò che egli vorrà a 21 anni è quello stesso che egli sarà spiritualmente a quella medesima età: ed egli sarà appunto quello che una serie non interrotta di volizioni altrui al suo proposito e di atti altrui lo avrà fatto, dalle prime associazioni suggeritegli dalla madre sino ai professori d'università, ai compagni, ai padroni che egli avrà al momento della supposta scelta: ognuno che ha influito in quel processo di vita interiore, a un certo momento della vita, ha modificato più o meno sensibilmente tutto il suo ulteriore sviluppo.

Pagina 188

Oh non è questo il pentimento che Dio chiede e che il sacerdote accetta e convalida nel nome di Lui; e non è questa la confessione cristiana, gemito profondo dell'anima che, commossa dal Dio, spezza le catene del male, e sulla vittoria ottenuta su di esso ricostruisce dolorando e piangendo le basi della nuova vita spirituale, salde contro il tornare della bufera che rugge d'intorno.

Pagina 221

Si proietta in un punto, in un cenno, in un gesto, ma è la fede di milioni d'uomini, la fede, dei secoli passati e dei secoli venturi quella che non vien meno e non erra; la Chiesa accetta quel gesto, quando esso è posto, poiché lo Spirito vivente la porta a riconoscere in esso sé stessa, la sua fede antica, che si riflette diversamente nelle cose che mutano intorno, che illumina di luce più viva o più tenue la profondità delle coscienze, ma non muta, essa; poiché, se mutasse, ci strapperebbe a Dio e ci ricondurrebbe nel campo del contingente, del fallibile, del soggettivo. Non temete quindi che, con l'infallibilità del papa, un maestro ed un despota si levi contro la vostra coscienza ad imporvi la sua coscienza e la sua fede: se questa fede, per la quale temete, fosse vostra propria, voi non sareste già più nel cattolicismo: se essa è la fede di tutti, la fede della società cristiana, allora è essa stessa, questa vostra fede, infallibile; poiché non ve ne sono due, ma una; e questa non verrà meno, sinché non verrà meno la missione del Cristo e la presenza di Dio nelle coscienze cristiane.

Pagina 247

I problemi del dopoguerra

401568
Sturzo, Luigi 2 occorrenze
  • 1918
  • Opera omnia. Seconda serie (Saggi, discorsi, articoli), vol. iii. Il partito popolare italiano: Dall’idea al fatto (1919), Riforma statale e indirizzi politici (1920-1922), 2a ed. Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2003, pp. 32-58.
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Certo il complesso della vita economica e politica di una nazione moderna è così denso di relazioni e di sviluppi, ha tali compiti nel progredire delle ragioni sociali, che crea nuovi vincoli, mentre presta nuovi utili servizi; onde nuovi organismi e più sviluppati si impongono, leggi più complicate e ordinamenti molteplici si approvano, pari al ritmo della vita moltiplicantesi come onde che si accavallano e si dissolvono nella tempesta dell'attività collettiva. Però, mentre ogni nuovo sviluppo di vita crea vincoli di relazione, tende per questo stesso alla liberazione da miserie e da deficienze morali o intellettuali, politiche o economiche, secondo la natura specifica di ciascun movimento; sicché è nel giusto ritmo della vita sociale mantenere l'equilibrio tra lo sviluppo della personalità individuale equello della ragione collettiva, perché ogni vincolo porti una elevazione, e ogni elevazione conquisti una libertà. Non vorrei essere oscuro: l'elemento familiare dà il più luminoso esempio al mio dire: l'uomo che si unisce ad una donna nel sacro vincolo della società matrimoniale perde una parte della sua libertà individuale e accetta le leggi e i patti coniugali ai fini specifici: ma insieme passa in una condizione di liberazione dalle ragioni di inferiorità quale era per lui la vita del celibe (nel senso naturale della parola, a parte ogni concezione di abnegazione cristiana), ottenendo l'aiuto della donna ai fini naturali, nel mutuo amore, nella filiazione, per la continuità della specie. E tale liberazione ed insieme elevazione determina in lui, con i nuovi doveri e diritti, l'acquisto di libertà sociali, cioè la possibilità di conquistare i fini della nuova società con atti di propria volontà e sotto la propria ragione personale.

Pagina 39

Così è in tutto lo sviluppo della vita sociale, da quella domestica a quella nazionale, da queste a tutte le forme di libere unioni: la ragione sociale è insita nell'uomo, come ragione specifica della sua esistenza; e ogni novello vincolo che egli accetta o persegue per la sua elevazione e il suo miglioramento (e perciò rispondente alle sue finalità naturali) è nuovo ausilio a superare sé stesso e le proprie deficienze, e nuovo mezzo per la liberazione da mali che si fuggono per beni che si vogliono raggiungere: è insomma un elemento di libertà organica.

Pagina 40

Il Parlamentarismo in Italia e la funzione del partito socialista

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Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1907
  • Murri, R., La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari–Società Naz. di Cultura, 1908, 166-191.
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Esso non preparerà la rivoluzione e non preparerà le riforme, appunto perché crede nell'una cosa e nelle altre, accetta i contrarii, senza preoccuparsi di trovar la sintesi che li superi.

Pagina 189

Gesù contemporaneo

402645
Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1920
  • Murri, Dalla Democrazia Cristiana al Partito Popolare Italiano, Firenze, Battistelli, 1920, 179-211.
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Ma siccome non ci sono simili né società se non per il nostro atto spirituale che accetta e pone questi suoi rapporti, e i valori assoluti sono il pregio di ogni atto umano, anche di quello con cui l'uomo pone i suoi simili e lo Stato e il diritto, così tutta la vita dell'uomo è religiosa.

Pagina 202

Per l'autonomia politica dei cattolici. Democratici e Cristiani

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Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1906
  • Murri, R., La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari–Società Naz. di Cultura, 1908, 56-72.
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Quindi: 1º La Lega, come associazione politico-sociale, non discute il cristianesimo, non è un partito religioso, non s'immischia in questioni dibattute nel seno del cattolicismo; ma accetta questo, come gli viene presentato per le vie normali, e legittime dalle competenti autorità;

Pagina 62

Il Partito Popolare Italiano

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Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1920
  • Murri, Dalla Democrazia Cristiana al Partito Popolare Italiano, Firenze, Battistelli, 1920, 92-127.
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Allora si accetta il terreno della libertà, si accetta una posizione di parità civile dei cattolici con protestanti e con non credenti, («Si intende che per libertà religiosa noi intendiamo libertà religiosa per tutti i culti : dichiarava Don Sturzo, il segretario politico del nuovo partito, ad un redat¬tore del Messaggero; e togliamo anche questa citazione dal Corriere d'Italia), si rinunzia praticamente alle rivendicazioni della Chiesa non compatibili con la natura degli Stati moderni, si redige un programma minimo, il programma delle libertà, non cattoliche, ma «cristiane», come lo chiama Don Giulio De Rossi.

Pagina 97

Introduzione alla sez. "Riforma statale e indirizzi politici (1920-1922)

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Sturzo, Luigi 1 occorrenze
  • 1923
  • Opera omnia. Seconda serie (Saggi, discorsi, articoli), vol. iii. Il partito popolare italiano: Dall’idea al fatto (1919), Riforma statale e indirizzi politici (1920-1922), 2a ed. Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2003, pp. 101-131.
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Il socialismo accetta lo stato quando diviene stato socialista, trasformandolo in una sintesi economica pel dominio della classe unica operaia: l'ultimo passo nel tormento della lotta di classe, che dovrebbe tendere ad una stabilizzazione comunista. Qui mancano i termini di riferimento per una concezione logica, non essendo possibile precisare i termini di una non-realtà. Così il movimento socialista rimane una tendenza del divenire sociale, espressione negativa, mai costruzione positiva. L'influenza socialista sulla società borghese è servita a rifare tutta una concezione economica di fronte al più sfrenato liberismo, non mai a creare una teoria politico-statale. Mentre per il liberalismo razionalista, il primo politico (stato) diviene primo etico; per il socialismo, il primo economico (stato proletario) diviene primo etico; nell'un caso e nell'altro, lo stato è sostanzialmente il tutto (ragione panteista).

Pagina 109

Teogonie clericali

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Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1908
  • Murri, R., La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari–Società Naz. di Cultura, 1908, 108-137.
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Approva ed accetta l'indirizzo politico pel quale si vanno mettendo i clerico-moderati? Ciò ripugnerebbe a tutto il suo passato. Dunque? Dunque c'è qualche profonda forza corruttrice, dissolvitrice di programmi e di caratteri, c'è un cattivo ge¬nio dell'azione nostra — è la medaglietta? è altro? — al quale anche i migliori non sanno sottrarsi.

Pagina 115

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