Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: abile

Numero di risultati: 10 in 1 pagine

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La regione

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Sturzo, Luigi 1 occorrenze
  • 1921
  • Opera omnia. Seconda serie (Saggi, discorsi, articoli), vol. iii. Il partito popolare italiano: Dall’idea al fatto (1919), Riforma statale e indirizzi politici (1920-1922), 2a ed. Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2003, pp. 194-231.
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Da molti si è creduto sinora che le questioni del decentramento amministrativo, dell'autonomia locale e della costituzione della regione fossero da lasciare ai professori ed ai comunalisti, perché l'opinione pubblica e gli uomini esponenti di essa non si sono appassionati a tali problemi; si seguiva in ciò quasi inconsciamente quell'indirizzo che la politica burocratica italiana ha assunto come suo speciale cómpito: svuotare, cioè, l'amministrazione libera ed autonoma di ogni cómpito specifico, rendere i controlli amministrativi e contabili strumento politico, ridurre a semplice attività dipendente dallo stato, quella che doveva essere manifestazione e attività amministrativa libera e responsabile. D'altro lato ogni ulteriore forma di attività, specialmente nel campo sociale, veniva organizzata dal centro al di fuori di ogni organo elettivo e rappresentativo di interessi generali, tendendo contemporaneamente alla formazione di organi classisti, speciali, particolaristici; ai quali perciò veniva tolta la caratteristica propria e la libertà organica, per il fatto stesso che si affidava a elementi burocratici la ragione politico-sintetica e la decisione definitiva di ogni questione tecnica e amministrativa. Quali e quanti siano i comitati, le commissioni, le giunte consultive, autonome, miste, presso le prefetture e presso i ministeri, non lo può sapere nessuno, e sarà difficile fare una guida del perfetto cittadino, che dia il filo, novella Arianna, per girare sicuro il labirinto della nostra burocrazia. Come ultima espressione di simile tendenza, fin da prima della guerra, ma con sistema accelerato e durante e dopo la guerra, sono stati creati monopoli, enti, consorzi, federazioni, istituti amministrativi, commerciali e industriali, per poter riuscire a risolvere un problema assillante, quello di sfuggire agli eccessivi controlli dello stato e alle barriere amministrative costruite dall'abile mano burocratica per il cosidetto gioco di scaricabarile, ovvero rimbalzo delle responsabilità, e avere nello stesso tempo il denaro dello stato, al di fuori di quella elementare responsabilità politica che costringe il ministro a rispondere dei suoi atti al parlamento.

Pagina 195

La vita religiosa nel cristianesimo. Discorsi

400377
Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1907
  • Murri, La vita religiosa nel cristianesimo. Discorsi, Roma, Società Nazionale di Cultura, 1907, 1-297.
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In tali casi, se l'atto nostro è pur sempre dall'interno, e preceduto da rappresentazioni che lo fanno consapevole del suo termine, e taluni effetti di esso possono esserci imputati a merito o a colpa, sta pure nel fatto che la nostra persona morale, quasi indifferente ed assente, non agisce con deliberazione e quindi con una piena libertà; e noi siamo in qualche modo uno specchio od un'eco delle cose esteriori, viviamo in funzione di esse, trascinati senza resistenza dal abile corso degli eventi, vissuti quasi da questi, più che ricchi di una nostra vita interiore. Questo stato di infanzia, di sonno dell'anima, di servile dipendenza dalle cose esteriori è purtroppo, per la massima parte degli uomini, la condizione di tutta la vita; vita poco umana, ancora, e poco civile.

Pagina 124

La stampa quotidiana e la cultura generale

402298
Averri, Paolo 1 occorrenze
  • 1900
  • Averri, La stampa quotidiana e la cultura generale, Roma, Società Italiana Cattolica di Cultura, 1900, IV-70.
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E così, mentre ieri il più abile giornalista era colui che metteva più foga e più abilità nel promuovere una propaganda sua, oggi il più abile giornalista è colui che, privo di idee e di passioni proprie, ha l'orecchio vigile ad udire e l'occhio acuto a discernere ogni movimento che sale dall'anima profonda della folla e di incosciente fa quel sentimento cosciente, sì che il popolo ritrova sé medesimo in quello, e lo dilucida e lotta per esso e lo fa prevalere.

Pagina 47

Il Parlamentarismo in Italia e la funzione del partito socialista

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Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1907
  • Murri, R., La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari–Società Naz. di Cultura, 1908, 166-191.
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Esso sorse da questa curiosa situazione: l'inettitudine della maggioranza a dare un ministero serio abile vitale; inettitudine che risultò evidente alla presentazione dal secondo ministero Fortis, e che si impose siffattamente alla Camera da provocare l'immediata caduta di quel ministero, indice lacrimevole, certo e spontaneo, dei peggiori difetti che hanno caratterizzato l'azione di governo dopo le elezioni generali del novembre 1904. Non poteva, la maggioranza che si era così tenacemente raccolta intorno all'on. Fortis, e che era giunta pochi mesi innanzi a riconfermargli la fiducia mentre ne respingeva una proposta per la quale la Camera era stata convocata di urgenza in piena estate, raccogliere ancora una volta il potere così miseramente cadutole di mano; e questo passò, per legittimo diritto di conquista, al capo dell'opposizione costituzionale, on. Sonnino.

Pagina 170

Un grido di dolore

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Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1920
  • Murri, Dalla Democrazia Cristiana al Partito Popolare Italiano, Firenze, Battistelli, 1920, 155-166.
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Poi, forse, sacerdoti, per qualche tempo, fuori del seminario, hanno iniziato insieme con il ministero il laborioso esercizio di «manutenzione» — la parola felice è di Quiquondam — di quel loro voto e della vita sacerdotalmente celibe: sacramenti quotidiani e settimanali, recita del breviario e di altre molte orazioni, sorveglianza assidua dei superiori, vita in canonica, esercizi spirituali frequenti, abile giuoco di lusinghe e di minacce — poiché, accanto al voto di castità, c'è quello di obbedienza al vescovo, che può darvi o un ricco beneficio in città o una miserabile coadiutoria in montagna, e via dicendo.

Pagina 158

I primi cattolici in Parlamento

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Murri, Romolo 2 occorrenze
  • 1908
  • Murri, R., La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari– Società Naz. di Cultura, 1908, 86-107.
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La camera presente è fra le peggiori che si siero avute, per indolenza, per inettudine grandi discussioni, per servilità verso un uomo politico mediocre, ma abile parlamentare ed abile manipolatore di clientele politiche, come l'on. Giolitti. Ora ciò è precisamente dovuto all'intervento dei clericali.

Pagina 91

Dato il prevalere dell'economia rurale nei tre quarti d'Italia e date le condizioni di cultura e di religiosità del popolo, una politica anticlericale, nell'un senso o nell'altro, avrebbe ostile il Senato, pressoché unanime, ed ostile la maggioranza della Camera, anche come essa è presentemente costituita. Dopo il grande sforzo fatto per abolire il potere temporale dei papi, 1'Italia moderna, sistemati in maniera abbastanza abile i suoi rapporti col pontificato e con la Chiesa, non aspira certamente a nuovi passi in avanti: molto più che, se nella sua precedente politica ebbe consenzienti molte coscienze religiose, questa volta le avrebbe tutte contro. Inoltre l'anticlericalismo di governo condurrebbe a una lotta immediata con la Santa Sede; il prestigio e l'influenza di questa nella vita internazionale, se vanno rapidamente diminuendo, sono forse ancora tali da poter creare seri imbarazzi all'Italia, qualora fosse fra i due lotta decisa e aperta. Si può dire dunque che, da questa parte, i cattolici che vanno in parlamento sfondano una porta aperta; c'è pericolo, anzi, che la loro presenza nuoccia piuttosto chegiovare, poiché quella che nei nostri governi fu sinora considerata come abilità politica e buon senso italiano, rischierebbe d'essere considerata come condiscendenza a un partito clericale, e può quindi provocare più forti e immediate reazioni anticlericali. Per questo, forse, il Vaticano ha mostrato di comprendere, prima e dopo l'abolizione del nonexpedit,cheun partito cattolico in parlamento potrebbe essere d'impaccio e non di vantaggio, e lo teme anche oggi, mentre non può oramai più impedire che esso si costituisca.

Pagina 96

La crisi religiosa in Francia (Lettere al "Corriere della Sera")

404130
Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1908
  • Murri, R., La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari–Società Naz. di Cultura, 1908, 207-245.
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La guerra mossa alla Chiesa si impiccoliva, ai loro occhi, in una congiura settaria di pochi; e le parole di qualche Ministro abile facevano presto a rassicurarli. Tutto, nella tradizione del loro ufficio e nelle conversazioni dei cattolici che frequentavano, li induceva a credere che la lotta religiosa fosse un affare politico, da risolvere con mezzi politici. Ma poi i mezzi politici che essi mettevano in uso erano radicalmente viziati del sospetto che investiva la Chiesa ed i suoi rappresentanti, di tendenze e di amori anticostituzionali. Essi si fecero eco, presso il Vaticano, delle animosità, dei rancori, delle passioni che si accompagnavano alla ricerca degli onori e degli alti ufficii, tentazione così forte per ogni cuore francese; contribuirono così a rassodare l'autorità gelosa e sospettosa dei capi, a spargere il sospetto intorno ai migliori, a diminuire a questi — se alcuno riescì ad occupare alti posti, fu piuttosto per effetto dell'ingerenza governativa — il terreno di azione.

Pagina 241

Da un Papa all'altro

404581
Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1905
  • Murri, R., La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari–Società Naz. di Cultura, 1908, 30-55.
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Né ci si dica che la protesta della Santa Sede contro le condizioni fatte ad essa da colui che detiene Roma, e la non avvenuta abolizione del non expedit conservino immutato, per essi, quel titolo storico; noi possiamo bene spiegarci, dato lo stato d'animo della Curia romana per rispetto ai problemi generali di cultura e di vita sociale, il fatto e il significato che hanno queste riserve, riserve di un passato che non può sparire d'un tratto, e su di un avvenire che non è possibile prevedere oggi nei suoi minimi particolari: ma è evidente oramai che esse riserve hanno cessato di essere il pernio e la norma d'una politica astensionista; e questo a noi importa di constatare. La Santa Sede non suo diritto «storico; » ma non è meno vero che essa ha visto con tacito ed operoso silenzio le forze dei cattolici volgersi a consolidare la posizione e la fora di coloro contro i quali quelle riserve sono mantenute; e ciò senza l'illusione, recente ancora fra cattolici laici e colti, Era poi una illusione? O una poco abile manovra? che ad una Italia e ad una monarchia forti fosse più facile venire ad accordi col papato, e definire amichevolmente la questione del possesso della città setticolle. Così la Santa Sede mantiene il non expedit: ma vedremo innanzi in qual modo e con quale scopo.

Pagina 41

Un solitario

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Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1920
  • Murri, Dalla Democrazia Cristiana al Partito Popolare Italiano, Firenze, Battistelli, 1920, 128-144.
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L'insegnante di economia politica, l'autore di saggi diligenti e pregevoli di storia eco¬{134}}nomica medioevale e dei due primi volumi di un corso di economia politica, attestano una mente aperta a diligentissime ricerche ed una severa volontà di compimento del proprio ufficio scientifico, ma non offrono nulla di particolarmente notevole nella storia della scienza. E il suo lavoro di propaganda è anche tutto in quella idea nella quale egli ebbe tanta fede e pochissimi altri ebbero fede: poiché egli non fu un organizzatore, un suscitatore di volontà, un abile inventore di risorse e di espedienti; e non lascia ricordi spirituali. Il suo sogno finisce con lui.

Pagina 133

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