Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: li

Numero di risultati: 113 in 3 pagine

  • Pagina 1 di 3

Le buone maniere

202574
Caterina Pigorini-Beri 1 occorrenze
  • 1908
  • Torino
  • F. Casanova e C.ia, Editori Librai di S. M. il re d'Italia
  • paraletteratura-galateo
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Cavalieri dell'Annunziata. Gli Arcivescovi e i Vescovi sono designati col titolo di Monsignori, ma gli ecclesiastici li onorano coll'Eccellenza, di che

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Passa l'amore. Novelle

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Luigi Capuana 21 occorrenze
  • 1908
  • Fratelli Treves editori
  • Milano
  • verismo
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: Ti voglio cacciar via di !... Le parole non bastano, caro signor canonico!... Allora - che volete? Uomini siamo! - io gli ho risposto per le rime

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dai fratelli, quando sapeva che tutti e tre erano là, e li scoteva dalla inerte indifferenza, li incitava: - Che uomini siete? Ora più non siete

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baronessa, quasi a rifugiarsi sotto le ali di lei e ripararsi dalla tempesta che stava per scoppiare. Il barone comparve su la soglia, pallido, con

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baronessa e i suoi figli avevano voluto così! Non li nominava mai; ma in certi momenti, quando una circostanza lo costringeva a guardare, non ostante il suo

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, vedete che capitombolo! - Quattrini cascati dall'aria, il diavolo li porta via! Egli li lasciava dire, e zitto zitto allargava la cerchia delle sue

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, infine quell'idea poteva essere benissimo una superstizione da femminucce, come diceva suo suocero. Gli affari, sì, non prosperavano come prima, ma li

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Il cavaliere don Mimmo Li 'Nguanti era tornato a casa con un diavolo per capello, accompagnato da tre o quattro dei suoi più fidi partigiani che

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Cipolla, da factotum di casa Li 'Nguanti, era diventato in pochi mesi factotum del Fascio di cui il cavaliere era presidente, cassiere, conferenziere

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Fino a che si era trattato di non spendere nulla, la signora Li 'Nguanti non solamente non avea fiatato, ma aveva preso parte attiva all'agitazione

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E da a due giorni le trombe del Fascio, tutte e otto, suonavano sinistramente mentre la folla tumultuava nella Piazza Grande, e il Bracco

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bestemmiare peggio d'un turco, spesso egli veniva a patti: - Vi do cinque grani; non ho altro. - Gli altri cinque me li darete domani, per fare il

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stati lo spasso delle figliuole. Ai peschi, ai nespoli e all'uva avrebbe badato lui. Con la fantasia, li vedeva carichi di frutta dorate dal sole

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se li teneva in tasca! E poi c' era la concorrenza del nuovo notaio, giovinastro che si dava l'aria di pezzo grosso, perchè avea messo su uno Studio

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, i facchini di piazza, Beppe del Cancelliere, il Pantano, il Macchinista, come li chiamavano, e don Piddu il palermitano, andavano e venivano dalla

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.... Un milionario. Non sa nemmeno lui quel che possiede in contanti.... Ha una stanza piena di pezzi da dodici tarì; li ammucchia con la pala

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nostro figlio. In un gran stanzone con lettini e culle, la suora che li guidava mostrò due bambini addormentati: - Questi ha un anno e due mesi; si chiama

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dell'ospedale, per la convinzione che colà i medici e i due assistenti, marito e moglie, li lasciassero perire di fame per sbarazzarsene più presto. Così

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, che appunto ha bisogno di una serva. Imparerà a fare i dolci. - E anche gli amari! - brontolò donna Ortensia. - Sì, i dolci li fanno le educande e le

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aveva la casa, dicevano, piena di medicinali e li vendeva - che infamità! - a metà prezzo.... Medicinali falsificati, che facevano più male che bene o

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finestra senza osare di affacciarsi. Uno dei briganti raccontava: - In fondo alla grotta; quel signore li aveva chiamati e poi aveva finto di non

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: sono tuoi. Me li hanno mandati per te. - Chi? - Quegli.... amici. - Oh Dio! Chi sa a chi li hanno rubati? - Può darsi; ma può anche darsi che li abbiano

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Di un partito e un programma radicali in Italia

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Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1908
  • Murri, R., La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari–Società Naz. di Cultura, 1908, 192-206.
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sopratutto di adagiarsi negli uffici retribuiti dallo Stato, e, quando li avranno occupati, faranno solo la metà del loro dovere ed organizzeranno

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I primi cattolici in Parlamento

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Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1908
  • Murri, R., La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari– Società Naz. di Cultura, 1908, 86-107.
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. Un progetto di legge come quello Majorana sui tributi locali li avrebbe trovati certo favorevoli; ma esso, benché buono, era assai poca cosa.

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Teogonie clericali

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Murri, Romolo 2 occorrenze
  • 1908
  • Murri, R., La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari–Società Naz. di Cultura, 1908, 108-137.
  • Politica
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. Essi, i clericali, hanno prestato denaro anche ad iniziative prettamente socialiste, si intende bene a quale scopo. Ma ciò non li ha salvati da una

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naturalmente l'opera di simili interessi; ma tuttavia, per l'innaturale associazione che li spinge a travestirsi in fatti e tendenze religiose, essi danno

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La crisi religiosa in Francia (Lettere al "Corriere della Sera")

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Murri, Romolo 5 occorrenze
  • 1908
  • Murri, R., La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari–Società Naz. di Cultura, 1908, 207-245.
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occupa ancora gli animi, in Francia, di spavento e di doloroso stupore e li fa incerti e pensosi del domani.

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. Ma i fatti non cessano di esser tali, anche quando l'interpretazione che ne tenta chi li narra può apparire un poco forzata; e questa rivelazione cruda

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dichiarano di voler rimanere nel cattolicismo, perché i loro studii come la loro fede li portano ad ammettere che la religione deve essere un fatto

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facevano presto a rassicurarli. Tutto, nella tradizione del loro ufficio e nelle conversazioni dei cattolici che frequentavano, li induceva a credere che

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Mancò, specialmente negli ultimi anni, una direzione precisa e sicura all'attività diplomatica dei rappresentanti del Vaticano; e gli avvenimenti li

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La nuova politica ecclesiastica

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Murri, Romolo 2 occorrenze
  • 1908
  • Murri, R., La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari–Società Naz. di Cultura, 1908, 149-165.
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, il grande moto di revisione critica del pensiero cattolico li interessa grandemente, perché esso solo può liberare i cattolici da quei vecchi e

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vuol farne a meno, e restituire all'uno ed all'altro dei due contraenti piena libertà di azione: li vede anzi, sinchè lostato d'animo clericale non sia

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Introduzione

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Murri, Romolo 3 occorrenze
  • 1908
  • Murri, R. La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari– Società Naz. di Cultura, 1908, 16-29.
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altro, ma dal semplice esame delle condizioni presenti della vita pubblica. Se questi beni spiri¬tuali mancano,è evidente che nessuno li dà; e

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Questi cattolici, in senso politico, esistono: nessuno dirà che noi li andiamo inventando ora, per comodo della nostra tesi. Esaminando bene si

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in Italia; rinascita la quale vuol dir questo: che, nella vita degli individui come de' popoli, lo spirito e la volontà, con tutto quello che li

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Prefazione

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Murri, Romolo 2 occorrenze
  • 1908
  • Murri, R. La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari–Società Naz. di Cultura, 1908, 7-14.
  • Politica
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che li animava; come la bandiera di un esercito che avanza vittorioso passa via via a mani più alacri ed è premuta alle spalle da più fervido clamore

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raccolti nella seconda parte, quello della decadenza dei nostri istituti politici, per la corruttela morale che li insidia, e quello di un fecondo

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CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE?

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Capuana, Luigi 8 occorrenze

mamma? - Non li ho mai visti. E tu? - Non li ho mai visti neppur io. - Come ti chiami? - Non lo so. E tu? - Non lo so. Uguali in tutto, come fratelli

boscaglie più fitte, l'ardore del Reuccio si accresceva. I suoi compagni si stancavano, si riposavano; ma egli li rampognava e si slanciava a un nuovo assalto

entrando pel buco della serratura, e guarivano i bambini malati. Qualche volta però, per gastigare i genitori, li storpiavano. Ma lei non poteva aver

conosca. - Babbo, perché non innesti l'albero il cui frutto raddrizza le gambe? - Albero e fiore te li sei sognati, forse; non ne ho sentito mai

urtavano, facevano a pugni. - Zitti! Ce n'è per tutti! E di li a poco non ce n'era più! E il lupinaio allegro, con le tasche gonfie di soldi, tornò a casa

i quattrini? - Allora ... li metterò sotto la chioccia per farli covare. - O che sono uova i quattrini? - Allora ... li seminerò in un vaso e

. Se qualcuno dei servitori, dei dipendenti, non intendeva bene i suoi ordini, o li eseguiva male, diventava una furia. Invano il marito tentava di

d'occhio. La donna dovette mettersi a tagliare e a cucire altre camicie, altri vestitini, e quantunque li tagliasse proprio a crescenza, bastavano

IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO

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Salgari, Emilio 4 occorrenze

cautamente, scomparendo fra le tenebre. - Che diavolo! - disse Mendoza. - Quello deve avere nelle vene il sangue d'un giaguaro. - Se vi fossero in San

prima del sorgere del sole. - Che siano vicini gli spagnuoli? - Essi, forse no; ma i cani sí; e quelle bestiacce sono piú pericolose degli uomini. Io li

fatti assolutamente stupefacenti, quasi inverosimili: eppure la storia di quella ardita scorreria, fatta da un pugno d'uomini, è sempre a provare

, né una piastra. - Li intascavano però i filibustieri che li accompagnavano, - ribatté il marchese, con violenza. - Per noi vostro padre non era altro