H lungo 12. Questi due piedi sono riuniti da una lastra di ferro trasversale, che nella figura non si vede, perchè sta sulla superfice inferiore
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lastra di platino, la quale rifletteva una vôlta di nuvole senza colore, donde pareva che piovessero falde dilatate di fuoco, come sopra i bestemmiatori
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veduta registrano sulla tela o sulla lastra. Pure, si scopre una differenza molto forte. Il fotografo, intenzionando in certo modo il modello in posa (ed
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particolare e ineffabile simbolo, dall’altro la stessa coscienza non può arrivare ad interiorizzarlo interamente. Il modello resta esterno, la lastra
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diverse: in antico l’evento si svolge dinanzi ad una grotta, che presenta un ingresso, accanto al quale è disposta una grande lastra, oppure all
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non secchino troppo presto sotto le dita, le rotolerete su di una lastra di cristallo.
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lastra di cristallo sulla quale, all’istante, passerete uno strato leggero di alcool finissimo, facendovi aderire il rovescio della garza. L’alcool
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, ed in via primaria è quella della lastra fotografica e della fotomeccanica. L’artificialità e la mediazione tecnica vengono utilizzate per orientare
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tre quarti d'ora; versarlo poi rapidissimamente sopra una lastra di metallo o di pietra e poi rinchiuderlo gelosamente in cristallo. Non macinatelo
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. I ritagli li rimpasterete fino ad esaurire tutta la pasta. Ungete leggermente di burro una teglia grande o una lastra da pasticceria, e su essa
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rotondini, appoggiateli su di un lastra penellata col chiaro d uova, fatevi una leggiera incisione a ciascuno con un altro coppapasta, rotondo 2
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millimetri circa di diametro; adagiateli su di una lastra da forno, doratene la superficie coll'uovo e fateli cuocere a forno allegro, cotti, levateli
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cornetto; poi continuate a farne finchè avrete terminata la pasta. In mancanza di cialdiera, potrete farle su d'una lastra da forno; strofinata questa
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a tal uso e dettagliatene finchè avrete finita la pasta. Untate indi leggiermente una lastra da forno, polverizzatela di farina, appoggiatevi sopra i
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centimetro circa d'altezza, fatene tante fette dallo spessore di 6 millimetri, appoggiateli sulla lastra da forno, unta leggiermente di burro e polverizzata
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l'apertura e formate, su dei mezzi fogli di carta o su di una lastra leggiermente imbuttirrata e polverizzata di farina, dei biscottini grandi o piccoli
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levatele, distaccatele dalla carta, appoggiate un cucchiale sulla parte molle dell'interno, perchè vi resti un piccol vano, ponetele su d'una lastra
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raffreddare: la pasta dovrà essere un poco tenera. Untata poi leggermente una lastra col burro fuso e polverizzata di farina, con un cucchialino da caffè
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verserete su una lastra bisunta di burro, poi con una mano la infarinerete e schiaccerete leggiermente, riducendola tutta dell'altezza d'un centimetro circa
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; mescetelo, indi fatelo cadere a goccia a goccia su d'una lastra da forno, che si formeranno tante piastrine rotonde, che raffreddate, le distaccherete
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lastra di ferro del forno da campagna. Condite le carni in una terrina con sale, pepe, erbe aromatiche e spezie, fatene uno strato sulla pasta
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lievitare e quando si è ben gonfiata si fanno le pagnottine. Si dispongono sopra una lastra di rame leggermente unta di burro, si lasciano lievitare, si
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, tenendone però divisa la metà, in cui porrete un po' di cocciniglia, e cotto che sia rovesciatelo su una lastra di rame. Apparecchiate pure alcune
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' di rhum, di uva sultana e di raschiatura di limone; amalgamate assieme quattro tuorli d'uova e stendete il composto su una lastra unta di burro
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mediante un limone badando che l'intonaco abbia a riescire molto sottile; oppure stendete il croccante su una lastra di rame e ricoprite con esso mano
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mette una piena mestola sopra una lastra di pietra levigata, mescolandolo rapidamente; nel caso che lo zucchero radensandosi non si assoda, lo si fa
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appena calda due grandi lastre di vetro e col pennello date superficialmente come una untata, e rimettete la lastra alla stuffa, ed in poco tempo
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più oscura di tutte e il cui drappo è più nero di ogni altro; è da augurarsi forse che nessuna lastra perpetui i particolari di quella triste faccenda
dobbiamo valerci della lastra coprioggetti, perché gli ingrandimenti più forti che essi richiedono, per lasciar poi veder poco, non permetterebbero lo strato
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pneumatica, e disposizione di un'esperienza per studiare il polso del cervello nell'aria rarefatta. quale poggia su di una lastra forte di marmo, chiudendo
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in un certo istante. Difatti, se la particella stesse ferma, p. es. in P, e l'esperienza durasse abbastanza a lungo, sulla lastra L si formerebbe una
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formanti un cono avente per asse la direzione del fascio incidente. Così su una lastra fotografica posta al di là del tubetto contenente la polvere
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affatto in condizione di quiete: per es., un sasso che può senza danno esser sostenuto da una lastra di vetro, la infrange se vi è lanciato contro; il
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vetro (che lascia passare la luce ma trattiene sotto di sé l’infrarosso, una lastra di rame nera trasmette il calore a una rete di tubi anch’essi
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Per farci un'idea di questo fenomeno prendiamo una camera oscura, e, dove si pone l’oggettivo, mettiamo una lastra di latta annerita con nero di fumo
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per quel particolar raggio di luce può venir considerata come una lastra di vetro a superficie parallele, da cui la luce non riceve alcuna deviazione
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parte lo sportello del telaio che porta la lastra sensibile, si ha maggior facilità nel maneggiarla, e si ottiene una più costante immobilità.
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, bisogna mettere il disegno trasparente nel fronte della camera oscura, ove si fissa con un telaio simile a quello che porta la lastra impressionabile
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succedere se la candela fosse posta in sito più basso che non la lastra che si collodiona, essendo i vapori dell’etere più pesanti dell’aria.
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, ossia liberato dalla pellicola metallica che si forma alla sua superficie dopo alcune ore di riposo. I quadri, in cui si imprigiona la lastra
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, la produzione dell’ioduro d’argento sul collodio essendo subitanea, se non s’introduce di un sol getto la lastra nel liquido, e se non si agita il
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questa luce sia capace di produrre una impressione notevole sulla lastra di collodio sensibile.
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. La lastra quando sarà sensibilizzata col sensibilizzatore, nel modo detto di sopra, e che sarà asciugata nel suo rovescio, non si dovrà portare nella
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; sarà dunque una eccezione se si dovrà intensare la prova, o rigettare il rivelatore versato sulla lastra per insufficienza, o per timore delle macchie
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’argento al 4 per 100, si toglie la più gran parte del nitrato, lasciando per un momento sgocciolare la lastra, e poi si copre lo strato con la soluzione
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acido solforico e di circa un mezzo litro d’acqua, dopo 5 minuti si getta via, si lava nuovamente con acqua. Quando la lastra è così sgocciolata, che
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così di 67,84 metri. Questa era la distanza dal punto a perpendicolo sotto la lastra di ottone dove era praticato il foro al punto dove cadeva il
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. Così sorgenti di luce molto deboli, inaccessibili all’occhio anche se munito di telescopio, possono, dopo una lunga posa, lasciare traccia su una lastra
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fissata con iposolfito. Ancora a John Hershel si deve la prima fotografia ripresa su una lastra di vetro.
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Luna. Il risultato fu una confusa macchia chiara. L’ostacolo era la bassissima sensibilità della lastra, ma Arago fin dall’inizio affermò che sarebbe
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