Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Numero di risultati: 102 in 3 pagine

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Ricordi d'un viaggio in Sicilia

168950
De Amicis, Edmondo 2 occorrenze
  • 1908
  • Giannotta
  • Catania
  • Paraletteratura - Divulgazione
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clero le fa corteo; le tien dietro una processione interminabile di pesanti macchine argentate e dorate e di giganteschi candelabri ornati di fiori e di

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sorridere, però, e s'oscura in viso e fa vibrare lo sdegno nella parola profetando che la viltà della borghesia liberale, clericaleggiante per terrore dello

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Le buone maniere

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Caterina Pigorini-Beri 16 occorrenze
  • 1908
  • Torino
  • F. Casanova e C.ia, Editori Librai di S. M. il re d'Italia
  • paraletteratura-galateo
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specie di luce mistica che fa inclinare l'animo ad un senso di bontà e di tenerezza. Questo grande istinto naturale della vita ha avuto sempre la sua

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discendere, ma fa nascere nella fanciulla dei desiderii e delle ispirazioni, che potrebbero offuscare la sua serenità e toglierle la contentezza del

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illuminato, in quella camera trasformata in cappella ardente, il pietoso servizio d'onore. Alla salma si fa subire l'ultimo abbigliamento terreno

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. Prima il Natale; il Natale grasso e bonaccione, in cui la vecchiaia festeggia l'infanzia benedetta, l'infanzia giuliva anche fra i miseri cenci e fa

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all'altro del mondo, move i cuori e i cervelli degli uomini e fa scambiare prodotti e industrie, sorrisi e saluti, quasi una immane fratellanza fisica e

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carattere di grandissima intimità e non se ne fa l'invito che in campagna o al forestiero che viene per caso nella vostra città per soggiornarvi

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-letto in una camera da pranzo. Ciò desta un mucchio di curiose idee nelle persone di fine osservazione. Non si fa che quello che si può fare e quel che

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alla sua volta e li fa vecchi e brutti. Bisogna in questi casi guardarsi bene dal contrarre leggermente delle amicizie con persone che, malgrado tutte

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, fatelo senza formalità o millanteria: se ricevete, aggradite sempre qualunque sia il dono che alcuno vi fa: regalare e non gradire, è anch'essa

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coll'accento vibrato, irritato, strozzato dalla collera diventa un'arma micidiale che colpisce senza commuovere e senza persuadere: come il tono fa la

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doppiezza e la slealtà, essa riscalda le atmosfere morali degli uomini e fa omogenei ed espansivi i cuori: essa rende insopportabili quelle affettazioni

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cuore che pare un'angoscia, e che ai giovani fa l'effetto d'un singhiozzo rientrato. Quanto più è amabile e cordiale colui che riceve, tanto più deve

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immobile, serena ma non oziosa nè pigra, aiuta modestamente gli uomini a salire, e li fa sfuggire a quell'arma potente e micidiale che è il ridicolo

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. Un po' d'ardore giovanile fa bene alla vita e rappresenta la forza motrice dell'anima nostra; solamente, come bisogna non mandare la macchina a tutto

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contro gl'infortuni e contro i nemici. La sua prima virtù è il patriottismo che non lo fa indietreggiare davanti a chi attenta all'integrità della sua

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trattiene, non la segue cogli occhi e, peggio, non le chiede dove va o cosa fa. Il suo saluto senza essere rigido è contenuto; la sua fermata è altrettanto

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Passa l'amore. Novelle

241054
Luigi Capuana 14 occorrenze
  • 1908
  • Fratelli Treves editori
  • Milano
  • verismo
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AL LETTORE. Col titolo Passa l'Amore dovevano essere pubblicate, tre anni fa, dalla Libreria Editrice Lombarda, cinque delle novelle che ora fanno

piovere. Veramente quella pioggia non si poteva dire opportuna. -Ma il Signore sa bene quel che fa. E se l'ha mandata per nostro castigo, - rifletteva don

. Mandino almeno un dottore.... e un letto. Dorme vestito su la paglia, in un canto del trappìtu.... Fa pietà! Una mattina stava seduto su quel sasso fin

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Storto. - Dio sa quel che fa. - E lo sappiamo anche noi! Ma lui, lassù in Paradiso, non ha fame nè sete. I seminati, ha visto? si sono allettati e fanno

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giovane di bottega che.... che.... Non intendo dir male di nessuno; ma tu non puoi avere cent'occhi, e.... l'occasione fa l'uomo ladro. Quasi gli

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, che la notte russa come un orso e non mi fa dormire; durante la giornata però non mi disturba nessuno. Il pretore si alza alle otto, si lava

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stomaco! - egli aveva la sfacciataggine di rispondergli: - Beato te, che puoi vivere due giorni senza mangiare! Io, vedi, ho fatto colazione due ore fa

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!... - Come sei sciocco! Scrive, ma fa impostare altrove. - Dici bene; può darsi. - Certe volte mi viene la tentazione.... - Oh, Dea! Dea! (La signora

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? - Impostata poco fa. Ho ricevuto la tua. Grazie e baci. - Che pena non poterci vedere, anzi, neppure conoscerci di persona! - Ci conosceremo presto. Ho

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di faccia. L'albergatore intanto continuava a parlarmi del barone: - Mezzo matto, se si vuole, a casa sua; ma fuori non fa male a nessuno. Come

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creatura che non vi fa nessun male! - Con chi parli, pettegola? - Parlo con tutte! Romperò il muso a qualcuna! E quando il ragazzo, già cresciuto

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?... Non hai pensato, per tredici anni, ad informarti se il tuo figliuolo era vivo o morto, voluto bene o maltrattato?... Ed ora che ti fa comodo

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.... Mio figlio non c'entra nè punto nè poco. - Perché non si fa trovare dunque? - Perché non deve cimentarsi, non deve perdere la libertà, con lo Storto

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fa niente dunque? - Chi ve l'ha detto? Anzi.... - Voscenza non mi ha più mandato a chiamare. Intanto un uccellino mi ha sussurrato in un orecchio

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Di un partito e un programma radicali in Italia

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Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1908
  • Murri, R., La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari–Società Naz. di Cultura, 1908, 192-206.
  • Politica
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Il N. non coglie nel segno lamentando, come fa, che sotto le parvenze «di un conflitto fra Vaticano e Quirinale» i loro rappresentanti compaiano

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I primi cattolici in Parlamento

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Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1908
  • Murri, R., La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari– Società Naz. di Cultura, 1908, 86-107.
  • Politica
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Il programma dei cattolici fa quindi appello, evidentemente, ai principi generici di dovere sociale, di amore, di solidarietà delle classi, di

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Teogonie clericali

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Murri, Romolo 7 occorrenze
  • 1908
  • Murri, R., La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari–Società Naz. di Cultura, 1908, 108-137.
  • Politica
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viceversa. In premio di tutto questo, essi sono oramai giunti ad ottenere il loro intento. La politica internazionale della Santa Sede non fa più ostacolo

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, evidentemente, senza una profonda e verace convinzione: assai spesso nei loro scritti e nella loro «tattica» fa capolino un amabile scetticismo, di

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Don Luigi Sturzo è certo uno dei migliori del «centro», perché è di quelli che i giovani avevano maggior diritto di reclamare per sé. Egli fa molto

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della Lega,benché i giovani di questa abbiano avuto una parte decisiva nella nota elezione di Portomaggiore. Il Giornale d'Italia scriveva tempo fa che

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come si fa oggi in Italia, senza distinguere, prendendo parte per i moderati o per i padroni, ostacolando o spezzando l'organizzazione proletaria

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politica della Santa Sede; e fanno, nella realtà, come l'on. Cornaggia fa anche a parole, tenendo lunghi discorsi politici senza neppur mostrare di

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di avventurarsi nel terreno pratico; come fa la Lega democratica nazionale.

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La crisi religiosa in Francia (Lettere al "Corriere della Sera")

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Murri, Romolo 6 occorrenze
  • 1908
  • Murri, R., La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari–Società Naz. di Cultura, 1908, 207-245.
  • Politica
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L'aristocrazia monarchica e legittimista è tutta cattolica e fa educare cattolicamente i suoi figli: dei religiosi dirigevano i generali ed ufficiali

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della vita che non fa meraviglia vedere le due cose crescere e diffondersi insieme.

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vita, delle quali l'una fa, capo all'insegnamento laico e l'altra alla dottrina cristiana, continueranno a disputarsi le coscienze perennemente: ma noi

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cieca che si è annidato nelle connessure dei suoi organi gerarchici e fa rigidi e difficili i movimenti. La separazione crea condizioni enormemente

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occupa ancora gli animi, in Francia, di spavento e di doloroso stupore e li fa incerti e pensosi del domani.

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spirituale e non può essere sostituito; ma la loro incomoda, presenza non fa che rendere più sospettose le autorità; ed oggi il seguire, anche da lontano, i

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La nuova politica ecclesiastica

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Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1908
  • Murri, R., La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari–Società Naz. di Cultura, 1908, 149-165.
  • Politica
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Ma il patto, tacito e palese insieme, è, come ogni altro accordo politico, bilaterale. La Chiesa non fa questo per l'autorità dello Stato, ma per la

Pagina 154

Introduzione

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Murri, Romolo 2 occorrenze
  • 1908
  • Murri, R. La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari– Società Naz. di Cultura, 1908, 16-29.
  • Politica
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che i suoi. Grande e nato veramente per 1'azione pubblica quegli che fa suoi i più vasti e gravi interessi del suo popolo. Io non so quali interessi

deplorevolmente utilitarie e poco scrupolose, è ovvio che vi chiediate: e il clero che fa? in che senso si esercita la sua enorme influenza e quella della religione

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