La Rerum Novarum 120 anni dopo
rinnovamento nella continuità, quest'ultima assicurata dalla centralità assunta dal pensiero tomistico. Grazie ad esso il Pontefice, con l'enciclica Rerum
patrimoniale. Si sostiene che l'attuale sistema, a causa di incoerenze dogmatiche e di considerazioni errate su ciò che avviene in rerum natura, impedisce la
L'obbligazione "indennitaria" dello Stato per attività "non antigiuridica": "nomina sunt consequentia rerum?"
"Nomina sunt substantia rerum". Oppure no? L'arbitrato bancario finanziario tra "dispute resolution" e funzioni di vigilanza
nimis. Non sia troppo. Terenzio, Audria. Nervus rerum. Il nervo di tutte le cose. (Il denaro). Demostene. Nil admirari! Nulla ammirare! Orazio, Epistole
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deformis veretri inter ipsas facta fuit » quaestio et contemtus valde nimis. » (Rerum Italicarum scriptores, vol. XVI, pag. 374). Noi danziamo
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feste onomastiche; nè è a dire lo scialacquo che vi si fa nei giorni di Pasqua e di Natale. Ma l'occupazione principale, la summa rerum del convento
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Siviglia proprio nei termini di Plinio, e lo documenta con attenzione nel Duecento Bartolomeo Angelico nel De proprietatibus rerum (libro XVIII) come
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concorso delle forze naturali che dominavano l’età e la sua primavera cadde nell’epoca dello studio e dell’applicazione della Rerum Novarum. Chi può
anche contro le nostre Alpi e, nei riguardi più particolarmente nostri, s’imponeva con tutto il vigore la dottrina sociale della Rerum Novarum. Quest
emancipare il movimento operaio dal socialismo, pur difendendone le rivendicazioni sostanziali fu la Rerum Novarum. Il tentativo a giudicare dai congressi
enciclica «Rerum Novarum», e propagandato con giovanile audacia dalla democrazia cristiana. Da quel programma, traiamo i due saldi fondamenti, dai quali
encicliche intorno alle relazioni ed istituzioni fondamentali della società, e infine con una speciale (1891, Rerum novarum)sulla condizione delle classi
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enti collettivi rispondenti a fini onesti e permanenti della società», come le fondazioni (universitates rerum)e le corporazioni (universitates
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(universitates rerum et personarum),quali fondazioni, opere pie, corporazioni, rappresentanze di classe, istituti di pubblica utilità (Ferrni).
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corporazione artigiana od una fondazione, p. e. un ospedale col suo patrimonio; universitas rerum et personarum.
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— Si festeggia il 15 Maggio anche oggi: anzi oggi più che mai il ricordo della Rerum Novarum (or sono 14 anni) s'ingigantisce nel nostro spirito, per
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albori con la enciclica Rerum Novarum, del 15 maggio 1891, sgombrò il terreno della pregiudiziale antinazionale, che aveva tenuto fuori della vita
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enciclica «Rerum Novarum», e propagandato con giovanile audacia dalla democrazia cristiana. Da quel programma, traiamo i due saldi fondamenti, dai quali
focolai nelle altre nazioni e anche in America, non ha avuto solo un termine etico di giustizia e di carità, quale risplende nell'Enciclica «Rerum
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Rerum novarum; ma, per l'ostilità dichiarata di coloro che vi vedevano una penetrazione di metodi e di idee repubblicane nella Chiesa, esse non
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Leone XIII, agli ambienti vaticani, al papa e ai vescovi e a qualche raro gesuita avventuroso che nel programma della Rerum Novarum vedevano
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Leone XIII e la sua enciclica. Rerum novarum, la Magna Charta della nuova democrazia, per compiere, a vantaggio di essa, e con la forza delle sue
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democrazia cristiana e dal fervore di quelli che la avevano sinceramente accettata che condussero dalla Rerum novarum alla Graves de communi; un documento
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E quindi cerchiamo altre tracce. Ancora fra gli antichi ne troviamo, per esempio, nel celebre poema della natura, De rerum natura, di Tito Lucrezio
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enfatica fu detta: rerum divinarum et humanarum notitia.
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. ) ». Furono premessi digiuni e pubbliche preci innanzi che Giovanni cominciasse a scrivere, « « et post altam divinarum rerum contemplationem in ipso adhuc
sequar fastigia rerum (2). » Ma la Filosofia nel nostro senso, è una scienza, e benchè sia la prima fra le scienze, sicchè non prenda nulla de' suoi
eccitatrici". E una reminiscenza di quel lacrymae rerum , si sente ancora quando si tien chiuso un pezzo. Giacomo, nella contentezza di rivedermi, ritrovava
Sunt lacrimae rerum. Rideva la lampada, dai candidi ceri specchiando l'orpello nei lunghi bicchieri; la tavola, piena di trilli argentini, ridea col
protratti. La sua invocazione a Venere ricalca quella famosa che dà inizio al "De rerum natura", ma il suo impeto lirico è insieme solenne e buffone
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