scortata dai gendarmi a cavallo rimane avvolta da quella luce calda di primo mattino.)
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(Già è il dì – rulla il tamburo – la luce si espande – i soldati si radunano – prendono le armi e si schierano – Schmidt va ad aprire le celle. – A
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Si apre la fenestrella della porta, e n’esce la luce d’una lanterna, che riverbera sul volto di Leonora, la quale si arresta spaventata. Melitone
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Luce di sole e luce di candele: sono le nove del mattino.
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(Via il dottore, si riapre la finestra; ancora tutta luce in scena; i parenti si volgono a Gianni.)
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O Luce, anima del Mondo!
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O Luce, anima del Mondo!
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La Luce è l’idioma degli eterni.
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No, tu non sei più sola, Iris. – La luce scende a te.
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Il Cieco tocca e ritocca, uscendo in gridi soffocati, il foglio ed il denaro – e i larghi occhi bianchi, senza luce e vita, che egli ruota intorno
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Ecco fuori il Yoshiwara; la via ampia, diritta, uguale, colla sua luce multicolore dei mille e mille palloncini, riflettori, trasparenti e rosarie!
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gran luce del Yoshiwara!
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La Luce è l’idioma degli eterni. E Iris, già eterna, sente la sua anima divenire fulgida come un raggio, alla voce ben nota del suo Sole che la
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Iris non sente più le sue torture; – già vive, la fanciulla, di una vita tutta luce; – e al Grande amico che la guarda essa eleva la sua anima:
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solenne maestà del Fousiyama?; – dove l’aria purissima?; – dove la luce libera? –
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(Mimì si è ancora avvicinata alla finestra per modo che i raggi lunari la illuminano: Rodolfo volgendosi scorge Mimì avvolta come da un nimbo di luce
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luce, e la contempla, quasi estatico.)
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lontano. La luce del giorno è ormai chiarissima. Le vette nevose scintillano al sole fra gli alberi).
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Si apre la finestrella della porta, e n’esce la luce d’una lanterna, che riverbera sul volto di Donna Leonora, la quale si arretra spaventata. Fra
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Si apre la finestrella della porta, e n’esce la luce d’una lanterna, che riverbera sul volto di Donna Leonora, la quale si arretra spaventata. Fra
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(Lisette va verso il boudoir, accende la luce).
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Düntzer nella Faustsage dà a questo nome una etimologia greca, lo fa derivare da: mé fotofilés, che significa nemico della luce.
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una luce incantevole. Tre Sfingi a sinistra.
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La viva luce diurna entra dall’arco esterno nell’Oppidum.
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La campagna è ancora immersa nelle tenebre; solo la face dell’Erinni sparge un circuito di luce.
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Simon Mago schiude un poco la cortina e passa nella cella. Non rimane altra luce che quella del cero e del braciere ardente; anche la fiamma dell’ara
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Nerone, a capo chino, eseguisce tutti i comandi di Simon Mago. Simon Mago lo conduce, tenendolo per mano, davanti allo specchio magico. La fioca luce
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La luce, mite ancora e senza raggi, a grado a grado discopre le cose remote, gli edifici sparsi qua e là nel fondo della campagna, gli archi del
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È un sotterraneo del Circo dove si depongono i morti. La luce riflessa d’una torcia che s’avvicina dirada a poco a poco le tenebre, rischiarando a
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(Suor Angelica vede il miracolo compiersi: la chiesetta sfolgora di mistica luce, la porta si apre: apparisce la Regina del conforto, solenne
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È ancora notte: a poco a poco la luce incerta e grigia che precede l’alba: le campane delle chiese suonano mattutino. Odesi il canto di un pastore
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È ancora notte: a poco a poco la luce incerta e grigia che precede l’alba: le campane delle chiese suonano mattutino. Odesi il canto di un pastore
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Il piazzale è avvolto in una calda luce.
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Squillano più alte le trombe. Il cielo ora è tutto soffuso di luce. Voci sempre più vicine si diffondono.
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(Giovanna cade; una siderea luce spandesi improvvisamente pel cielo. I soldati abbassano gli stendardi, tutti si prostrano innanzi al glorioso
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(Giovanna cade; una siderea luce spandesi improvvisamente pel cielo. I soldati abbassano gli stendardi, tutti si prostrano innanzi al glorioso
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Le prigioni di Stato. Poca luce entra da uno spiraglio praticato nell’alto del muro.
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Le prigioni di Stato. Poca luce entra da uno spiraglio praticato nell’alto del muro.
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Le prigioni di Stato. Poca luce entra da uno spiraglio praticato nell’alto del muro.
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Da uno spiraglio, fra la porta e il muro, filtra dall’esterno, per un attimo, un raggio di luce: il riflesso della lampada del Carceriere. Il
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Sono trascorsi alcuni giorni. Luce e notte, luce e notte. Claggart sorride sempre quando vede il lieto «Iperione del mare». Qualche volta il suo
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È sorta la luna. Ora il mare batte appena contro le murate. Billy attende la sua sorte che si compie durante il canto della ballata. La luce sarà
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Adriana spegne poi soffiando, ad una ad una, tutte le candele dei doppieri; il salotto rimane debolmente rischiarato dalla luce lunare, filtrante
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varco appare il gran mare splendente dell'ultima luce. Paolo pone la balestra a mira escocca.
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verso il fondo, come cercando più aria, più luce.
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Il cielo si tinge di rosa alla prima luce del giorno: impallidisce e vanisce la luce dorata delle stelle.
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Gherardo ha udito, e nella sua mente una luce improvvisa ha lampeggiato, che lo trasfigura. Ancora trema, ma non più di terrore, sì di speranza.
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(Lui rientra nella sua camera chiudendo a chiave, e sparisce nell'interno. Si spegne la luce nella camera.)
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(Si accende la luce nella camera di sinistra. Lui, in pigiama, viene alla porta ed apre, trovandosi di fronte il Nevrastenico.)
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(Buio nelle camere di sinistra e di destra. La camera di centro, dove vi sono valigie, indumenti, carte ecc. è illuminata, e una luce viene anche
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