entrare in casa nostra per portarci la guerra. Se il Governo assiste impassibile a tali agitazioni ne pagherà più tardi il fio, quando si troverà di
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scrivevano e stampavano: «Noi dichiariamo la guerra, la guerra buona, senza quartiere al prete e a tutte le cose sue», predicare l’ossequio alla religione
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bellicosi, applicati ad un’opposizione inerme) non è battaglia alla bersagliera, ma guerra moderna, che viene vinta da chi ha i nervi più resistenti
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fascismo non sarà né il 19 né il 20 né il 14. Indietro non si torna. La guerra, il lungo periodo postbellico e il fascismo specie prima della conquista
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Non lo spirito del cristianesimo è quello che muove la bufera né la Chiesa la quale invoca la liberazione dalla guerra, come dalla fame e dalla peste
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«questione dello Stato» a spiegare l’odierno atteggiamento dei partiti. La questione dello Stato si è riaffacciata dopo la guerra, quasi in tutti i paesi
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’aurea via di mezzo tra la concezione ultra conservatrice del De Maistre che, accostandosi ai moderni imperialisti e guerrafondai vedeva nella guerra un
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lotta, il flagello della guerra civile tra gli italiani dell’Austria e magari a distruggere per sempre tanti sforzi ininterrotti ch’essi hanno fatti
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lealmente! Numquam incerti, semper aperti! Non tema qualche buono che con ciò creiamo dissidi incancellabili. Vogliamo la guerra, ma per la pace. Quando
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noi cattolici trentini abbiamo accettato coraggiosamente la sfida, e se abbiamo combattuto da valorosi la battaglia. La guerra, la battaglia! Voi
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ancora nell’aria l’eco dei rumori di guerra! Ora non più: schiere d’italiani colla miseria in volto passano per la via coperta di fango, oscura per la
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trepidanti in attesa che si sciogliesse il dilemma: o la nostra unione pacifica alla Madre Patria o l’entrata in guerra dell’Italia. Poi è venuto il
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eresia il chiedere la stessa cosa anche per l’Italia? Allora accettiamo volentieri l’accusa di eretici, giacché sentiamo che questa guerra che ha
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gli interessi di noi italiani per favorire altri che alla guerra hanno portato un contributo soltanto all’ultima ora. L’oratore passa quindi a
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colla stessa franchezza e colla stessa sincerità con cui noi accetteremo la battaglia (applausi). La guerra non ha fatto che rafforzare le nostre
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I nazionalisti ed il fascio parlamentare s’opposero vivacemente a tale nomina per ragioni che riguardano il suo atteggiamento durante la guerra. I
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In un paese come il nostro, egli dice, ove la stragrande maggioranza senza distinzione di partito fu della guerra non propagatrice, ma vittima, in un
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5. Il partito popolare domanda la cessazione di qualsiasi misura eccezionale di guerra e di polizia, il pieno ristabilimento del diritto comune, l
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3. L’assemblea protesta vivamente contro la ritardata applicazione della legge sul risarcimento dei danni di guerra e quindi dell’opera di
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Ci saremmo attesi dai socialisti un diverso atteggiamento. Da una parte i loro capi più autorevoli avevano prima e durante la guerra preso tale
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la guerra, la nostra aspirazione più profonda era quella della libertà nel senso più integrale della parola. Noi non pensavamo allora solo alla
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Gran parte della sua esposizione il Flor dedica alla guerra. La guerra l’hanno voluta e continuata i borghesi, specialmente i clericali, contro i
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La guerra ha reso ancora più evidente che sul terreno delle pratiche conquiste, anche di carattere politico, è possibile una collaborazione fra i
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, dopo una guerra, piena di sacrifizi, sostenuta per il loro sogno d’orgoglio, il ritrovarsi ora staccati dal resto della loro nazione, avvilita e depressa
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, perché la chiusa delle sue filippiche era coronata dall’entusiastico grido: «guerra, guerra a Filippo!» Così oggi, sia pure ch’io non sono Demostene né
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l’argomento della guerra civile è una montatura; ma se fosse vero, addio autonomia, addio qualunque altra nuova conquista; al Governo basterebbe
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devastata, che con ostinato amore alla propria terra, sopportano immense privazioni ed inauditi disagi pur di rifare quello che la guerra ha distrutto
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Delegazione. Voci. È stato mandato. È insoluta, invece, la questione delle trasferte per quelli che durante la guerra furono mandati a lavorare in
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Oriente, per il pagamento delle pensioni ai sinistrati, per l’applicazione della legge sul risarcimento dei danni di guerra, per i contributi al genio
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di sovvenzioni ottenute ai comuni per le sedi scolastiche. Una liquidazione onesta dei crediti di guerra importa al Trentino immensamente maggiori
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già quasi completa prima della guerra. Durante la guerra i partiti socialisti che trovarono la via dell’unità nazionale si salvarono trasformandosi in
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periodo, specie in conseguenza della guerra, sono disastrose, onde d’ogni parte s’invoca - e il’ partito popolare fra i primi - il ritiro dello Stato da
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umile intonazione dunque doveva finire dopo un lustro appena la fanfara di guerra della democrazia liberale? Ma a noi poco importa se dinanzi a tale
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, nel travaglio del dopo guerra, che la libertà in gran parte non esisteva più, era soffocata. Non la libertà economica, nelle costrizioni statali
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costituzione e dello sviluppo della colonia Eritrea; dalle ostilità con la Francia alla guerra libica; dalla settimana rossa alla guerra europea e ai
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presenti elezioni a far superare la crisi parlamentare italiana, che risale a prima della guerra, a ridare alla nazione un organo veramente vitale
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politica estera sono tre cardini inscin¬dibili dello stato. Lo sforzo fatto dall’Italia dopo la guerra per superare la crisi che l’ha minata proprio al
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fu mallevadore lo stato. Però nulla si fece durante la guerra, perché in politica interna allora prevalevano la retorica e la imprevidenza; nulla fu
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. La reazione non può essere un semplice fenomeno di forza bruta, né solo un esercizio di coraggio, né può tramutarsi in guerra civile. Per questo le
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, nel travaglio del dopo guerra, che la libertà in gran parte non esisteva più, era soffocata. Non la libertà economica, nelle costrizioni statali
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costituzione e dello sviluppo della colonia Eritrea; dalle ostilità con la Francia alla guerra libica; dalla settimana rossa alla guerra europea e ai
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presenti elezioni a far superare la crisi parlamentare italiana, che risale a prima della guerra, a ridare alla nazione un organo veramente vitale
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politica estera sono tre cardini inscin¬dibili dello stato. Lo sforzo fatto dall’Italia dopo la guerra per superare la crisi che l’ha minata proprio al
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fu mallevadore lo stato. Però nulla si fece durante la guerra, perché in politica interna allora prevalevano la retorica e la imprevidenza; nulla fu
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. La reazione non può essere un semplice fenomeno di forza bruta, né solo un esercizio di coraggio, né può tramutarsi in guerra civile. Per questo le
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