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Ecco perché io credo che il congresso oggi non possa entrare nel dettaglio dei dodici punti del programma: trasformeremmo l'assemblea stessa in una vera accademia e ripeteremmo vecchi errori di nominalisti e di concettualisti; ma accettati, come di fatto, la linea sintetica e il valore morale del programma del partito, occorre invece cominciare la elaborazione di esso di fronte alla realtà contingente. Pertanto sono stati messi all'ordine del giorno del congresso tre temi: quello sociale, quello politico, e quello tattico, come tre punti nei quali cercheremo di trovare la convergenza del nostro programma al momento che si attraversa, per valorizzarlo nella pratica, non come la semplice concezione del filosofo che trae la legge astratta dal concreto, ma come la visione sintetica dell'uomo politico che porta nel concreto della vita la convinzione dei suoi principi formulati in una concezione astratta o meglio ideale.
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Così, per non citare che un esempio, in una brochure notissima, il conte di Haussonville, della Accademia Francese, prevedeva dissensi religiosi, enormemente più violenti di tutte le lotte politiche, che avrebbero gettato il tumulto in tutti i comuni di Francia, dalle città maggiori ai più piccoli villaggi, e suscitato una guerra religiosa ardente e un disordine profondo nel paese (Aprés le separation. Perrin, Parigi). Questo errore capitale, colossale, di previsione, che fu comune a tanti, e che ispirò tanti atti, spiega molte cose nelle ultime vicende della crisi-religiosa in Francia.
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