Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: abitudini

Numero di risultati: 9 in 1 pagine

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Teogonie clericali

403888
Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1908
  • Murri, R., La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari–Società Naz. di Cultura, 1908, 108-137.
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Una più «religiosa» concezione della vita religiosa, una più netta distinzione fra quel che è ecclesiastico e quello che è civile, una condotta del clero diversa dalla presente, e una sua assai più larga cultura, la liberazione da quello che di fanciullesco e di stantio hanno ancora le nostre abitudini umane, tutto questo i progressi della democrazia sembra debbano suggerire alle società religiose. Ma alcuni temono tali trasformazioni. Ciò solo spiega la diffidenza per la democrazia, la quale è nel fondo della presente alleanza clerico-moderata. La politica clericale persegue dunque a suo modo, nella presente condotta, degli scopi religiosi, come era da attendersi; ma questi scopi religiosi, o, per meglio dire, ecclesiastici, sappiamo ora quali sieno.

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La crisi religiosa in Francia (Lettere al "Corriere della Sera")

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Murri, Romolo 2 occorrenze
  • 1908
  • Murri, R., La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari–Società Naz. di Cultura, 1908, 207-245.
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E questa sollecitudine ansiosa della stabilità si rivelava, nei rapporti col governo, quasi di funzionarii, nel governo interiore sospettoso dell'intelligenza e severissimo contro l'iniziativa, nell'apologetica, che era un poco sempre, in sostanza, la rivendicazione della cultura e delle abitudini del passato. Una delle maggiori cure dell'episcopato francese, in questo periodo di tempo, fu quella di tener lontano il giovane clero da ogni contatto con la cultura e la scienza delle università. Anche la creazione delle università libere si deve, in gran parte, a questo proposito.

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Abitudini fiscali molteplici e minuziose avevano fatto del culto stesso un privilegio di coloro che pagano. A chi non aveva o non voleva pagare era riserbato un posto modestissimo negli angoli. L'uso era così impopolare e dannoso che, appena abolito il concordato, e cresciuta quindi la necessità di far denaro, quasi tutti questi usi fiscali sono stati…aboliti.

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La nuova politica ecclesiastica

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Murri, Romolo 2 occorrenze
  • 1908
  • Murri, R., La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari–Società Naz. di Cultura, 1908, 149-165.
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Gli avvenimenti si sono svolti, nella seconda metà di esso, assai più rapidamente che gli uomini non sieno mutati; e, sotto l'apparenza esteriore diversa, per le necessità imposte dalle diverse circostanze, noi troveremmo gli stessi modi di vedere, le stesse abitudini, le stesse aspirazioni che prevalevano nella generazione la quale vide compiersi la caduta del potere pontificio e di Roma papale.

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I promotori del movimento autonomo, che si impernia nella Lega democratica nazionale, furono spesso accusati di una confusione nociva fra il programma politico e sociale dei sociali-cristiani e quello filosofico-storico dei critici e degli intellettuali; ed essi hanno risposto che, se non è ufficio loro discendere alle particolari conclusioni dell'indagine storico-comparativa su questo o quel tratto, e se essi debbono quindi in qualche modo rimanere neutrali dinanzi alle questioni che riguardano questo o quel punto particolare del conflitto fra la critica e la teologia, nell'insieme, tuttavia, il grande moto di revisione critica del pensiero cattolico li interessa grandemente, perché esso solo può liberare i cattolici da quei vecchi e falsi abiti mentali, da quelle abitudini di giudizio e di condotta che noi abbiamo sopra cercato brevemente di caratterizzare, e che sono la base stessa e diremmo quasi, l'aspetto teorico del clericalismo italiano. Il conflitto, qui, prima che fra due politiche e due programmi, è fra due diverse concezioni della vita e della società umana.

Pagina 160

Introduzione

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Murri, Romolo 3 occorrenze
  • 1908
  • Murri, R. La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari– Società Naz. di Cultura, 1908, 16-29.
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Chi voglia in Italia dividere gli uomini secondo le loro opinioni tendenze abitudini associazioni politiche dovrebbe, ad una ca¬tegoria di essi, dopo aver assegnato le etichette di moderati, liberali, radicali, repubblicani, socialisti, dare anche il nome di cattolici. Cattolici, ripetiamo, politicamente; dal punto di vista religioso potrebbero forse anche, molti di essi, esser qualificati atei o pagani e via dicendo. In altre parole, nella loro azione politica, questi cittadini che sono politicamente qualificati come cattolici subiscono 1'influenza e spesso seguono passivamente le direzioni le quali vengono, per una via o per 1'altra, da una confessione religiosa, dal clero, dalla gerarchia: hanno preso tutte le loro prime e fondamentali opinioni politiche in una scuola confessionale o in una chiesa, sono organizzati in associazioni economiche o politiche dipendenti dal clero, votano secondo che dice il loro parroco, sentono solo, delle innumerevoli questioni di attività pubblica, quelle che toccano la loro coscienza religiosa, e via dicendo.

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Né è da sperare che questa vastissima clientela politica, organizzata intorno a una gerarchia diciotto volte secolare, tenuta insieme dalle abitudini che divengono nell'uomo le più profonde e tenaci, debba sciogliersi e sparire nel giro di pochi anni. Certo la propaganda antireligiosa e la scuola laica le infliggono ogni giorno delle perdite non leggere e il popolo italiano si va scristianizzando; ma il processo è assai meno rapido di quel che si creda; e chi, per avere la più grande Italia che egli desidera, attende che il cattolicismo abbia cessato di essere, dovrà ancora attendere molto; e forse intanto la lotta apertamente anticattolica non farà che risvegliare il cattolicismo militante o clericale. In un certo senso, l'Italia è ancora assai lontano dall'essere la Francia.

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Adunque, essendo il cattolicismo la religione alla quale un grandissimo numero di italiani oggi aderiscono, anche se poi ne seguono più o meno difettosamente lo spirito; potendo esso dare pur sempre preziosi frutti di educazione morale e di energie volitive, ed essendo, d'altra parte, molto più facile condurre questi cattolici ad essere più sinceramente e più coerentemente cattolici che non condurli ad abbandonare la religione de' padri ed a convertirsi a norme filosofiche le quali rimarranno pur sempre difficili ed astruse, anche posto che avessero l'efficacia la quale viene dalla verità, ognuno vede l'importanza politica di questo proposito: utilizzare più efficacemente quella che è ancora la religione di tanti italiani, rinvigorendo in essa l'interno spirito religioso, riducendo a giusta misura la religione esteriore, separando dalla confessione religiosa elementi estranei e nocivi, presentandola e facendola vivere come religione dello spirito e della libertà, combattendo, insomma, il clericalismo, a vantaggio della religione: e questo, innanzi tutto, distaccando questa religione da una sopravvivenza multiforme e tenace di abitudini politiche parassitarie; che è quello che noi facciamo.

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Prefazione

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Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1908
  • Murri, R. La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari–Società Naz. di Cultura, 1908, 7-14.
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Sappiamo come è vasta la rete di interessi minacciati, come sono profonde le abitudini, scosse, di inerzia e di servilità, come forti le passioni provocate e irritate. Il nostro sforzo é come un corpo estraneo, elemento dissolvitore, introdotto a forza nella compagine politica del clericalismo italiano. Noi abbiamo dovuto attaccare non solo quelli che consapevolmente davano a questo il carattere di una politica di reazione e di resistenza alla democrazia ma anche quelli che si lasciavano portare, dorando di pie illusioni l'inconsapevole servitù e la neghittosa viltà.

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