Con questo programma che abbraccia tutta la vita, abbiamo alzato l’anno scorso, all’autora del secolo XX la nostra bandiera. Questa bandiera l’abbiamo portata in mezzo alla gioventù studiosa, chiamando a raccolta e continuando a combattere. Noi vogliamo creare caratteri, vogliamo chiarezza d’idee. La nostra società è sorta come un’accusa contro i compromessi morali e religiosi. Noi rompiamo questa massa incolore, fortemente, ma lealmente! Numquam incerti, semper aperti! Non tema qualche buono che con ciò creiamo dissidi incancellabili. Vogliamo la guerra, ma per la pace. Quando gli studenti si troveranno di fronte con ideali chiari, con propositi precisi, sarà più facile intendersi. Ma fino a che regna la nebbia e il mare batte furioso, noi — la cavalleria leggera dell’esercito cattolico — stiamo sull’attenti, e al primo rumore che precorre l’assalto, gridiamo rivolti a tutti: Alle dighe; e vi ci lanciamo per i primi!
Tale filosofia (come oggi fu rigorosamente illustrato) quale «scienza delle ragioni prime ed ultime di tutti gli esseri» (l'universo), nei suoi tre grandi oggetti reali, distinti e coordinati, «Dio,il mondo dello spirito e il mondo della materia» (e quindi nelle loro concezioni ideali nella mente umana, dalla cui corrispondenza col reale risulta il vero scientifico), tale filosofia, ripetesi, ben detta «comprensiva od integrale»,costituì anche il proprio metodo.Il quale metodo, come insieme di «precetti logici per giungere alla conoscenza certa del vero e quindi della scienza» è alla sua volta comprensivo od integrale; perché abbraccia la serie compiuta degli elementi razionali richiesti dalla mente umana per la formazione della scienza stessa. Tali: — l'osservazioneesterna ed interna (dei fatti fisici e psichici) come fondamento sensibile di elaborazione; — i principi metafisici come luce e guida suprema alla acquisizione del vero ossia assiomi e giudizi universali; — i procedimenti delle facoltà umane conoscitrici,sia per la invenzione che per la dimostrazione del vero stesso, cioè deduzione e induzione; — la critica estimativa del valore del vero o certezza nelle singole scienze, ora assoluta ora relativa; — il coordinamento delle singole scienze nella varietà ed unità della enciclopedia del vero razionale umano, guarentito dal vero sovrarazionale divino (fede e teologia rivelate).
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Tale periodo abbraccia: la cultura pagana orientale dalle origini, e quella greco-romana, nonché la cultura cristiana fino al cadere del medio evo. Esso comprende così un corso di tempo lunghissimo, che si protrae attraverso cicli storici profondamente diversi, senza che le dottrine economiche riescano tuttavia ad assumere forma distinta da altri rami del sapere: e ciò in onta che in generale le popolazioni precocemente e ricorrentemente avessero tocco grandi altezze in altri ordini di conoscenze, insieme ad ampiezza e maturità di ordini civili, e ancora (avvertasi bene) ad un notevole grado di prosperità materiale.
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Anzi lo Stato colle sue leggi, colle sue coazioni, colla sua gestione amministrativa, abbraccia tutti i fattori, gli istituti, i procedimenti economici; sicché deve dirsi: — che senza lo Stato la vita economica rimarrebbe incerta, caduca, entomata in difetto; — che lo sviluppo normale di questa segue la retta esplicazione delle funzioni di quello — e che viceversa ogni errato concetto sulla natura e sui fini dello Stato medesimo, o qualunque scorretta azione di esso, deve ripercuotersi sinistramente sulla economia dei popoli. Tutto questo dimenticano le scuole che alternamente nella storia, ed oggi ancora, tendono al nichilismo ovvero al panteismo di Stato. Ciò rende più urgente l'analisi delle due funzioni.
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Questo processo storico, che abbraccia due epoche, anzi due civiltà, sembra fecondo di importanti induzioni, intorno ad uno dei più complessi quesiti di sociologia (la genesi delle classi), cui non basteranno gli studi di più generazioni a sciogliere positivamente (L. Stein); ma a cui frattanto apportarono contributi pregevoli Schäffle, Simmel, Champagny.
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Fra la sfera di coscienza e quindi di vita individuale privata, comprendente (avvertasi bene) la persona individua, la famiglia, e le associazioni volontarie e libere (p. e. società di studi, di industria, di speculazione) — e la sfera di coscienza e di vita sociale pubblica (che abbraccia le classi, lo Stato, la Chiesa), intercedono rapporti di coesistenza e di ricambio, di una importanza decisiva in tutte le vicende dell'incivilimento.
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., la fabbricazione di candele steariche abbraccia spesso quella dei saponi, della stearina, dell'acido solforico. — Vi ha l'unità tecnica,cioè le operazioni dell'arte hanno le loro unità elementari che non si possono scindere. Il dividere soverchiamente un atto semplice, importerebbe minuziosità e lentezza e pertanto dispersione di forze. — Vi ha soprattutto l'unità umana. Una certa varietà alterna di atti affini e connessi lasciata al lavoratore sorregge le forze fisiche, allarga l'ingegno, nutre l'amore del lavoro; altrimenti la eccessiva semplicità, uniformità, monotonia negli atti strema le facoltà umane e rimpicciolisce l'uomo. 3. E al di fuori di ogni impresa vi ha ancora l'unità sociale,cosicché se l'applicazione della stessa divisione del lavoro di sua natura insolita di più in più individui nella società, essa esige da ciascun imprenditore un incremento di responsabilità e quindi di cautele,perché la sua condotta industriale e mercantile non sacrifichi gli interessi individuali e quelli della società insieme o li ponga in conflitto, donde que' correttivi fondati sul dovere personale dei privati, sulla carità sociale di classe, sulle provvidenze coattive di legge, che già vedemmo anco per le applicazioni meccaniche.
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Il dissodamento,che inaugura l'arte agraria, in qualche forma esercitata (ciò è certissimo) anche presso la tenda dei popoli pastori o sui prati circuiti dalla foresta, nella civiltà occidentale abbraccia un periodo più volte millenario, che dalle prime trasmigrazioni traversa l'età pelasgica e classica di Grecia e Roma e comprende tutta l'età di mezzo, salvo a riprodursi nelle colonie moderne.
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XIX (1843) colle lezioni universitarie a Parigi di Gasparin, Economia rurale.Da allora ad oggi è una irradiazione progressiva di scienza applicata alla economia agraria, che abbraccia il mondo civile (Rosa, Giglioli).
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Un popolo vive di storia, anche nelle più gravi distratte e nei dolori più profondi: è la continuità della stirpe, è la forza della razza, è la ragione morale della vita, è la tendenza dell'anima immortale che abbraccia nel presente, anche doloroso, le memorie del passato e le congiunge con le speranze dell'avvenire.
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Detto della natura, che dei mortali «è madre in parto ed in voler madrigna» egli prosegue:incontra a questaCongiunta esser pensandoSiccome è il vero, ed ordinata in priaL'umana compagnia, Tutti fra sé confederati estima Gli uomini, e tutti abbraccia Con vero amor, porgendo Valida e pronta ed aspettando aita Negli alterni perigli e nelle angoscieDella lotta comune. l'uno della prima metà del secolo scorso, l'altro vivente, i quali hanno ricordato agli uomini questo loro dovere di troncar le lotte fraterne, di stringersi in un grande fascio solo di volontà concordi. E quella voce di poeti è la voce di molte anime che nelle lotte dure della vita se la vanno ripetendo con maggiore o minore passione ed eloquenza. Ma essi non parlano con il Vangelo. Essi hanno detto, invece: la natura è madrigna all'uomo; la vita è un fato doloroso cui ci condanna il capriccio, la necessità di leggi misteriose, alle quali l'irrequieto desiderio di felicità che tormenta gli uomini è indifferente, come la sorte delle ginestre che fioriscono la schiena del Vesuvio o delle formiche che popolano un ciocco condannato alle fiamme; perché a questa guerra della natura aggiungere la nostra guerra fraterna? Perché lanciare nei cieli vuoti e silenziosi questo grido d'angoscia col quale chiediamo di vivere e di esser felici, e non affidarlo invece ad altri cuori d'uomini che possano accoglierlo e maturarlo in opere di pietà e di assistenza fraterna? Perché, se siamo orfani nella casa buia e nel freddo, esser poi anche cattivi fratelli? Confederiamoci tutti contro il comune fato, raccogliamo nelle nostre anime questo grido di angoscia che facemmo echeggiare nel vuoto, e siamo fratelli, nel breve tragitto della vita. Ed alcuno maledisse e maledice alle fole che hanno richiamato altrove il desiderio e lo sforzo dell'uomo, distraendolo da questa suprema necessità di lotta concorde contro il fato e il dolore.
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E solo esso non prende l'elettore come è, avvicinandosi agli interessi ed alle aspirazioni sue particolari, ma cura di trasformate quest'elettore, conducendolo ad una disciplina di partito, all'accettazione di certi principii e vedute generali, e ad una visione degli affari pubblici che, se non coincide ancora con quella degli interessi collettivi, abbraccia almeno tutta una classe, e la più bisognosa, dalla società italiana.
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Una parte abbraccia otto dei dodici articoli dei quali è composto : il 4, il 5, il 6, il 7, il 9, il 10, l'11 e il 12. Questi articoli non hanno nulla di specificamente cattolico. Sarebbe interessante un accurato esame sui molti punti che vi sono inclusi — ad es., il voto alle donne — e su qualche postulato democratico escluso, come l'antiprotezionismo. o la libertà commerciale. Notevole anche, per il significato che può assumere di volontà di indebolire lo Stato e di aprirsi la via più facile alla penetrazione ne' suoi organi, il largo programma di decentramento; ma un esame particolareggiato di questi punti esula dal compito del presente volume.
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