E tutta questa miseria è italiana! - pensavo ritornando a poppa. E ogni piroscafo che parte da Genova n'è pieno, e ne parton da Napoli, da Messina
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passi lì vede o li sente. Poi, al giusto raggio di sole, mettono fuori il germoglio. In verità, da tempo io pensavo: come è corto il mio spadino
aveva a Campo dei Fiori. Non sapevo come fare a diventare un'attrice, ma pensavo che bastava che io camminassi per la strada perché qualcuno mi
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Stirava, e attaccava i bottoni, tutto, tutto. Stando da solo, aveva imparato. Qualche volta io pensavo: «Chissà se mi sposerà?» Ma era un pensiero
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io nell'addormentarmi pensavo: «Sí sí, lo tengo questo bambino! Lavorerò! Topazia mi aiuterà a trovare un lavoro! Farò anch'io la fotografa!» Ma al
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! Non avevo mai avuto un'amica, a parte la Elena. I momenti che stavo sola, sulla sdraia, in piscina, mentre Topazia nuotava, pensavo qualcosa, e
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raccontato tutto. Poi al mattino, è andato a fare il bagno a casa sua da sua madre, perché da noi, lo scaldabagno era guasto. E io pensavo: «Non tornerà
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Alle Grotte del Piccione. E intanto che mangiavo pensavo: «Questo qui è molto innamorato di me, e io magari me lo sposo, cosí lui mi paga tutti i
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e progettavo di buttarmi nel fiume, e pensavo che avrei lasciato l'impermeabile sul parapetto del ponte, con una lettera in tasca per la mia amica
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lo ero previdente: io pensavo al futuro!
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vita m'era nato un bimbo... che non vedevo, non volevo vedere... Me l'han portato via... Mi pareva, così, d'esser più libera... Non ci pensavo... non
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Pensavo che verreste a cercarmi.
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È ben questo che mi attrae! Tutte le donne, avete ragione, s'assomigliano. Pensavo sempre: quand'è che potrò trovarne una diversa! Voi siete quella
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!... Pensavo: ma guarda come sono furbe! Come sanno comportarsi! Come si fingono per bene!... Chissà dopo!... Chissà dopo!... E aspetto: niente!... E bevo
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Tò! Guarda!... È vero... non ci pensavo... Ecco quello che mi può salvare!... Non si dice che il matrimonio sia l'ultima delle sciagure?... Che più
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E io ti lasciavo quando avevi più bisogno di aiuto e di conforto, quando eri più solo: e non pensavo a te, e tu pensavi sempre a noi, e vivevi per
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E pensavo male di te, e ti giudicavo male. Sta qui colla mente. Sta qui con me, dammi retta, sentimi, bisogna che mi confessi, bisogna che tu sappia
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. Allora non pensavo che a godermi la mia felicità, fatta di speranza, di sogno, di amore: ricetta della vera felicità. Con quei denari in tasca amavo tutti
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dico tutto alla zia, pensavo; provvediamo assieme, ci riprendiamo senza violenze la creatura. E rientrai; la zia era ancora immersa nel suo sopore
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piano superiore. Io camminavo guardando davanti a me senza vedere nulla pensavo che rimettendo la bimba nella culla la balia avrebbe chiuso la
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E già lo provavo: ed era questo che mi faceva soffrire. Pensavo a tutti i delitti misteriosi che vengono commessi nelle strade solitarie, nei boschi
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Raccolta Cecconi (447) che ora però intendevo non essere cosa sua (pensavo anzi al Sallmeggia) [più tardi riconosciuto come opera precocissima del Guercino
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una panca di legno e, aspettando il magro pasto, lasciai volare la fantasia. Pensavo così vagamente a quei rari giorni felici, nei quali, digerendo la
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. Pensavo al Profeta Abacuc di Donatello, rivolgendosi al quale l’autore, come invasato, avrebbe esclamato: “Favella, favella! Che ti venga il cacasangue
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- Senti caro, nei ritardi siete passatisti anche voi, io pensavo che i futuristi, tanto per fare una novità, avrebbero anticipato e invece c'è la
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«Bella sorpresa per i miei ragazzi (pensavo, trotterellando verso casa col cartoccio sotto al braccio) e bella sorpresa per quel golosone di mio
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DUNQUE È UNA MALATTIA DEGENERATIVA DEL SANGUE, COME PENSAVO! MA IO HO SPERANZA DI POTERTI GUARIRE!
NON CI PENSAVO NEMMENO!
NON PENSAVO PROPRIO CHE QUEL SELVAGGIO POTESSE DARSI TANTE ARIE!
MI AVEVANO INFORMATO DELLA PRESENZA DI FRATELLI NEGRI IN QUESTO TERRITORIO, MA NON PENSAVO CHE AVESSERO ADDIRITTURA FONDATO UN REGNO SULLE TERRE DEI
SUL SERIO, AGENTE? E IO CHE PENSAVO CHE UN PLURIOMICIDA FOSSE UN INNOCUO AGNELLINO...
CE N’HAI MESSO DI TEMPO A CREPARE! A UN CERTO PUNTO PENSAVO CHE AVESSI DECISO DI NON MORIRE PIÙ!
MA DAVVERO? PENSAVO FOSTE FINITI VOI, E DA TANTO TEMPO!...
NO, PENSAVO A TOD... NON SONO POI MOLTI A SAPERE CHE SIGNIFICA MORTE...
SAM BAKER HA DETTO ESATTAMENTE QUELLO CHE IO STESSO PENSAVO, TEX...
AMICI, QUESTO È UN GRAN GIORNO PER ME! NON PENSAVO CHE I DUE PIÙ FAMOSI UOMINI DEL WEST FOSSERO DEI RANGERS... COME LO SONO IO ORA.
IO NON PENSAVO CHE PRIMA DI INIZIARE I GIRI INTORNO ALLA TERRA SAREMMO ANDATI IN GIRO PER GLI STADI!
PROPRIO PQUEL CHE PENSAVO! È UNA STELLA PCANE!
PERCHÈ? NON ERA TUA INTENZIONE? IO PENSAVO CHE...
BENISSIMO! IH! IH! ERA UN PEZZO CHE NON PENSAVO COSÌ IN GRANDE!
COME PENSAVO! RISPETTO AI TEMPI DICHIARATI DA SPARK MANCANO OTTO MINUTI DI REGISTRAZIONE!
Pensavo a questo guardando la rassegna milanese di Franco Rognoni (Luino. 1913). L'artista si affida a un disegno che richiama una certa spontaneità
. La Tessero mi sembra possa riuscire una interprete eccellente del mio personaggio. Anzi, nello scrivere pensavo a lei. Questione di abitudine. La
andata bene, subito dopo l'infortunio pensavo a qualcosa di peggio. Rustico mi ha dato un calcio alla gamba e la caviglia si è piegata. Sono cose che
: «Obiettivamente pensavo a qualcosa di più spumeggiante. Il galà di Capodanno poteva essere un banco di prova della Publispei, la stessa società che
E mi licenziai, dopo ciò, da don Murri, ringraziandolo; e pensavo, andandomene, che queste vedute così alte e serene meriterebbero di esser meglio
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). Pensavo che per studiare alcuni problemi della fisiologia alpina bisognava fermarsi parecchie settimane sulla vetta del Monte Rosa, e siccome non era
Arrivandovi, pensavo che era stato Alessandro Sella il più caldo propugnatore della costruzione di questa Capanna che doveva pure servire alla
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Spesso guardando gli uccelli che volavano intorno al Monte Rosa pensavo che forse lo studio della fatica in questi animali ci aprirà dei nuovi
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ricordai le osservazioni di Alfonso de Candolle su questa pianta, io pensavo che la distribuzione di essa dovesse rimanere affatto inesplicabile; ma
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