pini, i cipressi, gli olmi, i pioppi, i platani e simili; 2) un metro e mezzo per gli alberi di non alto fusto. Sono reputati tali quelli il cui fusto
, e ti siedi all'ombra dei cipressi e dei pini, ed aspiri l'aria imbalsamata e piena d'aromi salutari, e pensi... Oh! quanti pensieri, allegri
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semplicità, e la sete di respirare l'aura imbalsamata dai pini e dai cipressi selvatici. Sedetti col caro compagno (che divideva il mio entusiasmo
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a deStra e procedetti fino a una chiesetta, cinta di cipressi, della quale mi sovvenne che m'aveva parlato mio padre, quando mi narrò la sua gita al
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dall'altra, da colline e da montagne. Avviamoci alla collina più vicina, in cima alla quale vediamo quella casetta circondata di cipressi. Non è molto
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croci di ferro e qualche lapide bianca, guardate sempre dai cipressi alti e scuri. Tutti portano qualcosa ai loro morti, o corone di crisantemi e
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carrozza era ad aspettarlo in fondo al magnifico viale de' cipressi, tutte le accompagnarono fin laggiù con atti e parole di amorevole e riverente
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gruppi di cipressi puntuti, il monastero di San Francesco; su'l pendío dirimpetto, ricco d'ulivi, il castello merlato dei Salviati; e a sinistra, in fondo
, boschi di cipressi e di querce. Le querce, con i loro drappeggi di musco grigio, davano sempre i brividi a Rossella, e le ricordavano le storie di Geraldo
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viali sul mare. I pini. Gli oleandri. I cipressi. Da tutti i marI veleggiò la scolta. È il mare il soggetto, direi quasi il protagonista di queste odi
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, spuntavano le cime dei cipressi. - Scusami, non me n'ero accorto. Un vero malaugurio! Gli è che io non ho occhi se non per te. Se vuoi andar via... - Ora che
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«scuola romana», sono da studiare numerose altre opere: il «Pino e cipressi» della collezione Michelangelo Masciotta (1922), il «Cortile» della
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in fondo al parco, alternato di pini ombrelliferi offerti al Paradiso e di cipressi diabolicamente infusi nell'inchiostro dell' Inferno, una vera
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cipressi. Una tra quelle è recente.
sinistra porta che mena all’esterno. – In fondo la porta interna del Chiostro. – Giardino con alti cipressi. – È l’alba.
fondo la porta interna del Chiostro. – Giardino con alti cipressi. – È l’alba.
fondo la porta interna del Chiostro. – Giardino con alti cipressi. – È l’alba.
la porta interna del fabricato. – Giardino con alti cipressi. – È l’alba.
Nel fondo una lato del portico annesso al tempio di Venere, a sinistra la facciata del pronao. La scena è a cielo scoperto. Mirti, cipressi, platani
tombe, qua e là ombreggiate dai cipressi.
cipressi.
destra più in fondo vedesi il castello di Stankar; la luna piove sua luce sulle sparse tombe ombreggiate da spessi cipressi; tra queste una ve n’ha di
destra più in fondo vedesi il castello di Stankar; la luna piove sua luce sulle sparse tombe ombreggiate da spessi cipressi; tra queste una ve n’ha di
(La notte avvolge il chiostro. Sulla chiesetta si va illuminando a poco a poco una scintillante cupola di stelle. La luna dà sui cipressi.
Due converse, in ritardo per la preghiera, traversano la scena; si soffermano un istante ad ascoltare un cinguettio che scende dai cipressi, quindi
mezzo della scena, cipressi, una croce, erbe e fiori. Nel fondo a sinistra, fra piante di acòro, una fonte il cui getto ricadrà in una pila in terra.
L’antica piazzetta di S. Marco. Il canale è pieno di gondole che vanno e vengono. Di fronte vedesi l’isola dei Cipressi, ora S. Giorgio.
L’antica piazzetta di S. Marco. Il canale è pieno di gondole che vanno e vengono. Di fronte vedesi l’isola dei Cipressi, ora S. Giorgio.
L’antica piazzetta di S. Marco. Il canale è pieno di gondole che vanno e vengono. Di fronte vedesi l’isola dei Cipressi, ora S. Giorgio.
un gruppo abbastanza inconsueto di bagolari e i cipressi, calvi della Florida (i taxodio distica). Sulla sinistra di chi procede dalla porta mediana
cardellini tra i cipressi e gli aranci, al mormorio dello zampillo della fontana, una parola di Eugenia era bastata per evocare il più caro dei ricordi
cipressi, si avviò a quella parte, si mise a sedere sul gradino della chiesa, e stette ad aspettare che qualcuno aprisse la porta. Cosí accovacciata
nella piccola penisola, seguendo un parapetto merlato, un baluardo a riposo, con tanto di cipressi e di rose. Fuori dai merli luccicavan l'acque, tutte
i sensi. Tutto veniva meno con essi nella gran pace, nella luce limpida del pomeriggio di novembre; tutto, tranne il bruno dorato dei cipressi che dai
sinistra fra due righe di grandi agavi a un boschetto di lauri, di cipressi e di ulivi cui si aggrappano rose. Passò dal gran pino che guarda il
, ha una solitaria costa vestita di nocciuoli e di carpini; a destra un vallone erboso dove il lago muore; vigneti e cipressi le salgono dietro il
dei cipressi, lo stormire, il luccicar delle vigne corse dal vento meridiano. Il dottore gli diede un'occhiata e, sicuro del fatto suo, se la svignò
lo figuro così. Ci devono essere dei grandi cipressi. D'un solitario poi! Il lago è impossibile, senza ville tranne questa. Se non fa lui un po' di
punta de' piedi la ghiaia traditrice , salì lentamente la scalinata fra i cipressi, fermandosi nelle nere ombre oblique che fendevano, come grandi
giardinetto. Per la porta aperta entrava l'aria fresca del vallone e lo stridìo dei passeri intorno ai cipressi. Il conte, seduto allo stesso posto della
discese verso la scalinata. Ed ecco i cipressi, la voce quieta del fonte, ecco laggiù, tra il verde vigneto e il verde lago scintillante di sole, i tetti
allargava, si alzava, spalancava porte e finestre; i cipressi, dietro quello, si staccavano dalla montagna e venivano incontro alla barca; la montagna
Suonavano le otto quando Edith e Marina giunsero alla scalinata dei Cipressi. C'eran le stelle, ma i vecchi alberi colossali le nascondevano, tanto
, ingiuriando gli attori invisibili. Anche i cipressi grandi dondolavan la punta, le viti stormivano, i gelsi e i miti ulivi sparsi pe' campicelli si
nere, i sette cipressi centenari detti "i sette compari", un tabaccaio con la stessa insegna dalla stessa odalisca: le ville ed i giardini, le pietre e
mura del parco, fin sui cipressi centenari, spiccavano a sillabe colossali gli elogi di cordiali e di aperitivi. - E che cosa fanno all'HÔtel? - Mi
Andropoli e vi si giunge per un'ampia via tutta fiancheggiata da altissimi cipressi. Fra quelli alberi secolari si vedono aiuole di fiori, e le rose si
furiosamente, la città si era già perduta in lontananza, un gran viale fiancheggiato di lunghi cipressi appariva. - Dove vai? - Scarico al cimitero
avanti. Per i frati era un reprobo, un dannato al quale nessuno osava più accostarsi. Quando sul grande bosco di abeti e cipressi che circonda la
, sempre dietro una sfilata di cipressi, con la strada in salita dove i carri avevano lasciato solchi larghissimi, sciupandola e portando via qualche