Salvator Rosa ricorda ne'seguenti versi le menzogne che cantano i poeti in onore delle lor donne:
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fanno volentieri lunghe passeggiate in campagna. Colgono papaveri, margherite, e cantano come tanti uccelletti. Al mattino non più pigrizia. Appena
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fuoco, dinanzi alla fiamma che ha tante lingue rosse, che parlano, cantano, zufolano, schioccano.
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aveva sempre tenuto in serbo per donarlo a lei. Tit venne, e ritornò, e spesso va a trovarla, insieme alla piccola Principessa. Cantano sulla
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del direttore, applaudono gli alunni che ricevono il premio, cantano gli inni della giovinezza e della Patria. All'uscita, grandi e piccini, alunni
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tramonti sereni e violetti. L'aria è ancora fredda ma non punge. La gente ha voglia di cantare. Cantano mentre vanno al lavoro, cantano mentre lavorano. E
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GLI AMICI DEL VENTO Il vento soffia in un mucchio di foglie secche. Le foglie cominciano a danzare, a correre, a rincorrersi lungo la strada. Cantano
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(Venite in salotto, mettetevi nel canapè in fondo, e mentre cantano, parleremo.)
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Io amo gli uccellini. Nel mio studio ce n' è sempre parecchi che cantano a gara mentre leggo o scrivo. L'abitudine non me li fa sentire; bisogna che
«Va-t'en, va-t'en mon arc en ciel, allez-vous-en couleurs charmantes - Cet exil t'est essentiel infante aux écharpes changeantes». Cantano essi in
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delle altre due: ed hanno la rocca tutte e tre, ma non filano; scendono giù dall’erta di un colle, con le loro pecore dinanzi, e cantano, cantano
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in gran folio; vi sono tre putti scherzosi che cantano e suonano, e altre figurette infinite, modellate un po’tonde, ma con vivacità non priva di sapor
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cielo, cantano.
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I miei amici cantano intorno al dottore l'inno della burla futurista: Irò irò irò pic pic Irò irò irò pac pac Maa - gaa - laa Maa - gaa - laa RANRAN
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Non crediate che voglia parlarvi delle cicale che cantano su per gli alberi; intendo dire invece di quel crostaceo, squilla (Squilla mantis), tanto
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nel mezzo del teatro cantano a voce bassa il coro seguente, nel mentre che Guido, Batilde e Manfredo osservano in silenzio ed accompagnano i
(tutte le Fate colla Regina mentre cantano si avviano lentamente verso la quercia)
collocati in cerchio nel mezzo del teatro cantano a voce bassa il coro seguente, nel mentre che Pinto, Giovanna e Manfredo osservano in silenzio ed
cerchio nel mezzo del teatro cantano a voce bassa il Coro seguente, nel mentre che Procida, Elena e Manfredo osservano in silenzio ed accompagnano i
(Scendono gli Spiriti, e, mentre danzano intorno a Macbeth, le Streghe cantano il seguente)
Scendono gli Spiriti, e, mentre danzano intorno a Macbeth, le Streghe cantano il seguente
I Popolani e le Popolane, sotto un gran pioppo, cantano e danzano l’Obertas. – Heisa-hé, specie di tralàlà tedesco posto da Goethe stesso in queste
cantano con voce alta e serena.
Tramonto di primavera. Un raggio di sole batte al di sopra del getto della fonte. La scena è vuota. Le suore sono in chiesa e cantano.
Una lugubre nenia si diffonde. Il corteo si avanza, preceduto da una schiera di ragazzi che cantano:
Unni, Ostrogoti, Eruli, ec. Mentre i guerrieri cantano, Attila, seguito dai Druidi, dalle Sacerdotesse, dai Duci e Re, va ad assidersi al suo posto
Unni, Ostrogoti, Eruli ec. Mentre i guerrieri cantano, Bleda seguito dai Druidi, Sacerdotesse e dai Duci, va ad assidersi al suo posto; Odabella gli
incidenti. Ci sono in tutto 500-600 giovani, con grandi cartelli di saluto e di pace. Cantano: «Si sente, si sente / Alberti è presente» . Il poeta è
I giovani agitano i loro cartelli e gridano con entusiasmo. Cantano l'Internazionale. Alberti finge indignazione: « Que barbaridad, viva Madrid
Ora i giovani balestratori cantano, verso il fiume, come a dispetto.
seguitarla il figlio, poi s'arresta, rimanendo in disparte; mentre Nicolò arriva col suo stuolo di cacciatori che suonano e cantano. Bei cani accoppiati
su le ginocchia gli organi portatili, suonano e cantano. Quivi è Parisina; e la figlia di Nicolò di Oppizi, la Verde, le acconcia i capelli
gran turbamento, mentre le Ninfe e gli Amorini gli cantano intorno.
lei; e cantano assieme l'ultima parola della stanza:
, che da lontano s'avvicina, un canto s'ode venir dalla strada. Due voci alterne cantano la canzone d'un trovatore di Provenza: le voci son d'uomini
luce sofferta. Al mattino, svegliatosi, disse al suo compagno: è strano che gli uccelli cantano prima che siasi levato il sole.
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impropria. Nondimeno certe rane cantano in un modo decisamente piacevole. Presso Rio Janeiro io solevo spesso sedermi a sera per ascoltare un certo
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È notevole che soltanto gli uccelli piccoli cantano propriamente. Tuttavia il genere Menura d’Australia deve essere eccettuato, perchè la Menura
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Fox riguardo a pernici: pei corvi vedi il Field, 1868, p. 415. Intorno a vari uccelli maschi che cantano dopo il proprio periodo, vedi il rev. L
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, sebbene non mai adoperati a questo scopo, può esser messo a paro col fatto di tanti uccelli che posseggono gli organi propri del canto, eppure non cantano
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Jenyns, L., intorno all’abbandono dei piccoli per parte delle rondini; uccelli maschi che cantano dopo la stagione acconcia.
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L'armonia della natura.— A maggio. Il giorno riarso dal Sole — come quelli che cantano i poeti — tramonta in una atmosfera di sogno.
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di tutta la persona. Cantano con grande dolcezza, a bassa voce.
capelli una ghirlanda! Le mie piccole mani sono pure come quelle dei santi di cera; amo le creature non so che una povera preghiera». Le fontane cantano
Quando il sol cadde e tacquero le squille, la quiete e l'amor cantano un coro alla tribù dell'anime tranquille. L'uomo è stanco di passi e di lavoro
, e vi adagiano sopra il terzo compagno. E mentre lo portano così attorno, come va il papa in sedia gestatoria, cantano: "Sedia papale, È mmorto er
ruota, cantano: "L’ucellino in gabbia Ce vô la canipuccia Pe’ ffallo mantienè’. Uno due e ttre Nun te posso ppiù ttienè’, Te piglio e tte lasso". E nel
incrociate, poi la terza, la quarta, la quinta, e così via via. Ad ogni compagna che resta così incatenata, le altre le cantano in coro: "Povera Nina
facendosi loro incontro, cantano: "O mio bbel castello, Marcondìrondirondà". E gli altri fanciulli, in coro: "È ppiù bbello el nostro, Marcondìrondirondà
capo; finchè colui che resta ultimo e solo con un piede in fuori, viene ironicamente applaudito con battimani od anche fischiato, e gli si cantano in