Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Numero di risultati: 93 in 2 pagine

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Una famiglia di topi

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Contessa Lara 25 occorrenze
  • 1903
  • R. Bemporad &Figlio
  • Firenze
  • paraletteratura-ragazzi
  • UNICT
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amava di farsi raccontar dai fanciulli le loro letture, prima di tutto per veder se avevano esattamente capito le cose lette, e poi per giudicar

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di veder cose nuove, che avrebbero fatto di lui un cavalier di ventura, s' egli, per sua disgrazia, fosse stato un uomo, e se fosse vissuto ne' tempi

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sulla via, dall' altro in un giardino. Moschino rimase un po' come l'asino di Buridano: non sapeva che scegliere, se il giardino o la via. Da che parte

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gli fece dar un balzo a dietro: era una lucertolina color di smeraldo, che corse via come se avesse visto il diavolo. - Chi sa che signore sarà, così

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come una grandinata. A un tratto, Moschino sentì accanto a qualcosa che lo solleticava leggermente. Si volse. Era un topo comune, d' un bigio cupo

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arnese, in paragone di stesso, non lo avrebbe nè anche degnato d'una risposta, se le circostanze fossero state diverse. Ma lì, in quel tristo luogo

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credere, ormai, alla salvezza Se nessun gatto lo divorava, lo avrebbero ucciso le ore notturne co' loro terrori, e la fame e la sete e il rimorso....

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tutt' allegra. - Sì, mamma, sì! - gridarono i bimbi; e raccogliendo in mano Moschino, se lo passavano l' uno all' altra per ba- ciarlo e ribaciarlo

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, in una paniera ch' era servita a' bambini per la merenda; e a tavola o la Rita o Nello se lo tenevano su le ginocchia e gli porgevano il cibo. Così

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. - Ve lo dirò domani, se state quieti: ora bisogna tornare a casa - rispose Dodò - perchè la padrona ha ordinato alla Letizia che le rifaccia il letto

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lei. Tutti si portarono molto bene, e non insudiciarono nulla, perchè Dodò aveva minacciato di non seguitare il racconto, se i topini mancavano alle

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dimostrargli quanto noi gli siamo grati della bella storia che ci ha raccontata. - Ma sarà poi vera? - saltò su a dire Moschino. - Anche se non è vera la

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il pensiero di lei: - A star senza la Ninì? - Allora Vittorio, incoraggiato dal sorriso di sua madre e della contessa, trovò le parole giuste. - Se mi

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faceva la Ninì. La topina, quando si trovò sola, ricominciò i giri e le ricerche per la camera. Oh, se avesse potuto trovare un buchino donde

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Dei passanti si fermarono, poichè di topi indiani non se ne veggono dimolti, e mai su la strada. La Ninì faceva pietà anche a quelli che avevano il

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A quando, a quando, da poco più di un mese, la Lilia scompariva, nè si facea più vedere per ore e ore: e ciò accadeva anche se Rita e Nello

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stato di scappare come saette, se Dodò non avesse ordinato: - Fermi! - S' arrestarono tutti e due, come cambiati in statue di sale. Al topo sconosciuto s

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; soltanto Dodò parlò a lungo con la Caciotta e con Ragù del progetto ch' egli aveva in testa riguardo a sua sorella, se le cose si mettevano come sperava

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tanto a Caciotta: - Adesso, se avremo dei figli, non ci metterà più paura l'idea che i nostri piccini facciano una vita di stenti, di pun- zecchiature

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. La buona contessa, che voleva tutti felici intorno a , uomini e animali, soleva ripetere che le bestie o si tengono bene, o non si tengono. Quell

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qua e là della merenda dei bimbi; ma se la contessa non chiudeva il proprio tavolino da lavoro, sparivano per incanto anche le matasse di seta e di

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, per iscoprire se gli sarebbero capitate delle tirate d' orecchi o delle carezze. Quando il topino ebbe pensato un po', parve buttarsi al partito di

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più intelligenza degli altri topi, e a poco a poco, sapendo che il suo linguaggio non poteva essere inteso da' bambini, se n'era fatto uno di gesti, per

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di un topo onesto è quello di non rubare e il tuo fiato sa d' olio.... Zì, zì, chi ti ha dato l' olio, Moschino? - Se n' è bell' e accorto: che naso

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ascoltando quei lamenti che non finivano mai, diceva fra - Strilla, strilla pure quanto ti piace; per questa volta hai avuto quel che ti meritavi

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Il compito dei giovani

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Alcide de Gasperi 1 occorrenze

, intraprendevano coronati di lauro il necessario viaggio allegorico sul monte Parnaso, o discutevano «se un amante in presenza della sua dama debba impallidire o

La questione meridionale (II red.)

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Sturzo, Luigi 3 occorrenze
  • 1903
  • Scritti inediti, vol. i. 1890-1924, a cura di Francesco Piva, pref. di Gabriele De Rosa, Roma, Cinque Lune-Ist. Luigi Sturzo, 1974, pp. 240-244.
  • Politica
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Ecco l'epoca degli ascari. La prima generosa, se vuolsi, ci sacrificò per l'idea nazionale, la seconda per l'affarismo personale. La vita locale

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L'avvenire politico dell'Italia e il problema pontificio in ordine al Meridionale. Se i partiti liberale e socialista potranno mettere nel vero

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Necessità di provvedere a stessi nella vita interna delle regioni.

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Il legittimismo in Italia

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Sturzo, Luigi 7 occorrenze
  • 1903
  • Scritti inediti, vol. i. 1890-1924, a cura di Francesco Piva, pref. di Gabriele De Rosa, Roma, Cinque Lune-Ist. Luigi Sturzo, 1974, pp. 245-249.
  • Politica
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E se non fosse il dissidio fra Chiesa e Stato per la libertà e la indipendenza del Romano Pontefice, noi cattolici italiani non solo non avremmo

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legittimista, che non esiste per un carattere politico. Se fosse così, come i legittimisti e i borbonici la pensano, alla stessa stregua e con gli

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Non s'intende così giustificare il modo o l'origine storica del potere pubblico, come oggi è; perché se volessimo, con la storia alla mano, esaminare

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Domande vane: quanti siete? io dico a costoro. E se siete i pochi, anzi se men siete come partito civile e politico in Italia, a che, entrando nelle

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Credono che ciò gioverebbe alla patria, o piuttosto non la getterebbe (se fosse possibile) nelle agitazioni di parte?

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coscienza e l'energia di un popolo per salvar se stesso; e i governi potranno fare del male; difficilmente fanno del bene senza che questo bene abbia

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che pregiudica di per all'azione generale dei cattolici e agli altri scopi per cui si lavora. Non diciamo quindi di dar la caccia alle persone, ma

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La questione meridionale

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Sturzo, Luigi 6 occorrenze
  • 1903
  • Scritti inediti, vol. i. 1890-1924, a cura di Francesco Piva, pref. di Gabriele De Rosa, Roma, Cinque Lune-Ist. Luigi Sturzo, 1974, pp. 234-239.
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esiste se non nella riscaldata fantasia di politicanti, di giornalisti, di interessati; alterando linee e contorni, travisando fatti e condizioni

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proletarie, una adeguata percezione del problema del Nord e Sud Italia, e una pronta e sicura visione delle vie di rinnovamento; al quale noi, se

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Meridionale, anche guardato solo dal punto di vista della nostra stessa organizzazione; e mantengono uno stacco notevole, e se vuolsi una posizione o più che

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Se al grande amore patrio che animò coloro che sinceramente vollero l'Italia una nazione, si fosse aggiunto una percezione esatta del problema che

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unificatrice di Roma, e nel suo continuo decrescere arrivò sino alla Italia presente nazione a , che non è più Roma, ma ogni singola parte e tutta

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, in comunicazione con la natura; il senso collettivo e sintetico è meno sviluppato in chi nell'analisi minuta della vita svolge una attività di

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I PREDONI DEL SAHARA

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Salgari, Emilio 8 occorrenze

. Essendo il mehari molto più intelligente dei cammelli, si affeziona subito al suo padrone e si ammaestra facilmente, al punto che se in un combattimento

. "Se le sabbie non lo hanno sepolto, in qualche luogo lo vedremo." "È precisamente l'assenza di quell'animale che m'inquieta," aveva risposto El

," rispose l'ebreo. "Se potessimo sorprenderlo ed atterrarlo prima che abbia il tempo di gettare un grido!" "Lasciate fare a me, marchese," disse Rocco, che

un pericolo ignoto." "È il terrore delle carovane," rispose Ben. "Se giungeremo al rifugio promessoci dal moro, tutto finirà in una pioggia di sabbia

dell'arrivo del sultano e dei suoi kissuri, erasi cacciato fra la folla, scomparendo senza che nessuno se ne accorgesse. Il miserabile, certo ormai di

Nartico. "Se ci fiuta girerà al largo e piomberà sui nostri animali dall'altra parte." "Siamo sottovento," osservò Rocco, "quindi non ci sentirà." "Non

," disse Rocco. "Meno grossa di quello che tu credi," rispose il marchese. "Se quel negro giungeva al villaggio chissà se noi avremmo potuto salvare Esther

grande deserto e che se volesse farebbe un solo boccone di Tombuctu e del suo sultano," rispose fieramente il marchese. "Conosci tu la Francia?" "E tu