Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: o

Numero di risultati: 86 in 2 pagine

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Una famiglia di topi

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Contessa Lara 20 occorrenze
  • 1903
  • R. Bemporad &Figlio
  • Firenze
  • paraletteratura-ragazzi
  • UNICT
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' oro e d'argento, per eseguire a ricamo i più bei disegni a rabeschi, per guarnire a volte dei mobili, a volte dei vestiti o suoi o di Rita. La contessa

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sulla via, dall' altro in un giardino. Moschino rimase un po' come l'asino di Buridano: non sapeva che scegliere, se il giardino o la via. Da che parte

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Ah, era proprio lui quel topolino! O Dodò, Dodò! come avevi ragione! I dentini gli battevano, non più per la gioia, ma per il freddo e per lo

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Alcuni giorni dopo quell' eroica avventura, Moschino, fosse la paura avuta o l'umido preso o il troppo zucchero mangiato per riconfortarsi lo stomaco

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a lui; quello zuccone di Bellino.... tutti, tutti in un modo o nell' altro gli avrebbero data la baia! Ah! Moschino non ci poteva pensare. E il

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soffiò il nasetto, tossì due o tre volte, e cominciò a parlare nel modo seguente:

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chiamavano i topini a colazione o a desinare; anche se li chia- mavano per metterli a dormire, la sera. - O dove può cacciarsi quella spensierata della Lilia

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, che si ricordava del povero sorcio ucciso dal gatto davanti a' suoi occhi. - No: vengo dai tetti, io. - O perchè sei tutto bigio, mentre io sono

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loro Lilia col signor Mimmì Rosicalegno. Si ballerà. » NB.- Gl'invitati saranno tutti in costume.» Questi bigliettini furono spediti a dodici o

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dentro un piattino di cristallo dorato, che Rita le porgeva tutta sorridente, non seppe se faceva bene o male a gustarlo. Ma perchè ormai tutto

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' asino; o che c' è di male? - L'asino - cominciò egli con voce alta e monotona, imitando i ragazzi che imparano la lezione come i pappagalli - è un

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trarli fuori prima che la Caciotta avesse tempo di rosicchiarli e sciuparli. - O perchè ha fatto questo - domandò la signora. - Pareva tanto buona, la

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cinque piccolini, vispi come tanti demonietti, che ora si rincorrevano fra loro tirandosi per un orecchio o per una zampina, ora si ruzzolavano facendo

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placidamente accoccolato dentro la libreria o mangiare a tavola con un appetito formidabile. Della loro origine in casa del girovago e dei viaggi zingareschi

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gastiga, sai, cattivaccia! Esser previdenti, mettere da parte, è bene; ma sciupar la roba o portarsela via di nascosto, è cosa degna d' un topaccio

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di dormire, non tornava a casa una volta che non chiedesse in famiglia: - O Moschino che fa? Dov'è? Portatemelo. - Non sempre Moschino si faceva

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, per iscoprire se gli sarebbero capitate delle tirate d' orecchi o delle carezze. Quando il topino ebbe pensato un po', parve buttarsi al partito di

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manifestare ogni suo desiderio o bisogno. Quando Dodò aveva fame, scendeva bel bello dalla biblioteca, andava fiutando dove si trovava qualcuno di

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spassava a fare un solitario con le carte da giuoco, Dodò, che aveva sonno, ne pensò un' altra. Quando le carte erano tutte disposte in tre o quattro

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come al solito, o quando parla accompagnata da' suoni del pianoforte? - Oh quando parla co' suoni, è più dolce! - Bravo: fa' conto che tutt' i giorni

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Il compito dei giovani

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Alcide de Gasperi 1 occorrenze

». O quando Minatti, i Galeazzo, i Priorato, i Tintow, i Bonini e gli arciduchi, rinati arcadi, si raccoglievano all’Accademia italiana

Il congresso dell'Associazione universitaria cattolica trentina - Relazione del presidente

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Alcide de Gasperi 2 occorrenze

, versò specialmente sulle relazioni fra la fede e la scienza o sulla molteplice questione sociale. Noi, o signori, non pretendiamo che i nostri soci

e delle simpatie che hanno guadagnato sono testimonio di plauso e la presenza, o l’adesione di moltissime società operaie a questo nostro congresso

La questione meridionale (II red.)

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Sturzo, Luigi 3 occorrenze
  • 1903
  • Scritti inediti, vol. i. 1890-1924, a cura di Francesco Piva, pref. di Gabriele De Rosa, Roma, Cinque Lune-Ist. Luigi Sturzo, 1974, pp. 240-244.
  • Politica
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vita. Vita intima, più che altro, che arriva ad un subiettivismo personale, o all'annientamento della persona in una specie di nirvana familiare e

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Partito nuovo da sorreggere o meglio la Democrazia Cristiana nel meridionale.

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Partecipazione di tutta la vita collettiva italiana nelle regioni del mezzogiorno o meglio orientamento verso il Sud Italia.

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Il legittimismo in Italia

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Sturzo, Luigi 6 occorrenze
  • 1903
  • Scritti inediti, vol. i. 1890-1924, a cura di Francesco Piva, pref. di Gabriele De Rosa, Roma, Cinque Lune-Ist. Luigi Sturzo, 1974, pp. 245-249.
  • Politica
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firmatari del celebre Ordine del Giorno; portata che non è stata analizzata dai borbonici o pseudo-borbonici del campo cattolico, che hanno strillato

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governi o di dinastie regie o di ideali repubblicani. Il nostro ideale religioso, civile e sociale ha obiettivi più alti, che non siano le

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A ogni modo a me non preme che abbiano equivocato o voluto equivocare; anzi mi giova molto; e quell'equivoco legittimista,che tanti offende, potrà

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Non s'intende così giustificare il modo o l'origine storica del potere pubblico, come oggi è; perché se volessimo, con la storia alla mano, esaminare

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Credono che ciò gioverebbe alla patria, o piuttosto non la getterebbe (se fosse possibile) nelle agitazioni di parte?

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libertà e alla indipendenza non solo di fatto ma di diritto non può subire menomazioni o preposizioni.

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La questione meridionale

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Sturzo, Luigi 5 occorrenze
  • 1903
  • Scritti inediti, vol. i. 1890-1924, a cura di Francesco Piva, pref. di Gabriele De Rosa, Roma, Cinque Lune-Ist. Luigi Sturzo, 1974, pp. 234-239.
  • Politica
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Meridionale, anche guardato solo dal punto di vista della nostra stessa organizzazione; e mantengono uno stacco notevole, e se vuolsi una posizione o più che

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Solo da poco Murri, Mauri, Pennati sono venuti fra noi a veder qualche cosa della Sicilia, quel ch'era possibile in una corsa più o meno in fretta

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che il disprezzo o la commiserazione, la noncuranza spesso, concorrono a determinare un urto di animi, assai più disastroso che l'urto degli interessi.

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Non occorre, o meglio, sento il dovere di premettere una dichiarazione: non sono uno chauvinista,che vengo qua a descrivere le bellezze della mia

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dei normanni dopo, i popoli che può dirsi si siano resi naturali sul nostro suolo o che per lo meno abbiano determinato vivamente la potenzialità

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I PREDONI DEL SAHARA

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Salgari, Emilio 13 occorrenze

dalla sua spaventosa magrezza, quantunque i marabutti siano più o meno tutti patiti a causa dei lunghi viaggi che intraprendono e anche dei lunghi

, al pari dell'Arabia, la culla dell'Islam, si è mantenuto tal quale era cinquecento o mille anni fa. Non v'è festa religiosa che passi senza scene

di due sole stanze di pochi metri quadrati, ingombre di gabbie che servivano da sedili, di brocche, di cocome di rame, di tazze di metallo o di terra

marchese. "Quella muraglia metterà certamente su qualche piazza o su qualche via, ma chi sarà capace di superarla?" "Signore," disse Rocco. "Vedo là una

sulla piattaforma per strappare i due disgraziati, poi erano fuggiti, forse colla speranza di procurarsi una preda più facile o di banchettare colle

paio di tende lacere e da una piccola cinta di rami contenente due o tre dozzine di montoni neri. Doveva essere l'ultimo; più oltre quegli animali non

neppure è un gigantesco bacino, che assomigli ad un mare asciutto, o meglio ad un piccolo oceano, data la sua vastità. Esso ha pianure, ha bassure, ma

siamo," disse El-Haggar. "Ancora una galoppata e entreremo. Tombuctu o Timbuctu, della quale si narrarono tante leggende meravigliose prima che

enormi turbanti di mussole variopinte, con caffettani bianchi, rossi, azzurri o rigati, o con caik di lana candidissima, adorni di fiocchi, oppure di

bufera sulla sua tribù. Se il marchese sapesse chi sono stati gli uccisori della missione Flatters, o lo sospettasse, io sarei il primo a subire la

così violento e terribile, da impedirci di preparare la difesa. "Erano tre o quattrocento, per la maggior parte armati di lance e di fucili e hanno

velocemente, tanto più ad uomini carichi d'una persona. Il marchese s'avanzò a casaccio per cinque o seicento metri, aprendosi faticosamente il

ferito?" "No, quei bricconi non mi hanno toccato, rassicuratevi," rispose il corso. "Tirano o troppo alto o troppo basso non sono perciò molto da temersi