passi degli autori antichi e moderni. «Io ho osato, dice egli, di prendere talvolta in qualche opera celebre quello che ho creduto convenire al mio
novelle vien rivelata una Sicilia assai diversa da quella che molti ancora si ostinano a fantasticare, tanto peggio per costoro. Io so di aver voluto fare
giorno, ed io ho già appena qualche settimana vuota nell'anno. - Ah, io non vi farei ressa! Non vorrei vedere il vostro celebravit.... Non l'ho mai chiesto
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le spalle.... e farvi ruzzolare le scale fin da questo momento. Il palazzo è mio; ed io, almeno per ora, sono qui padrone assoluto.... Ma vi
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questa faccenda della vostra figliuola? - Quale faccenda, signor don Pietro? - L'avete scacciata di casa, in un passeggero momento di sdegno. - Io? Noi
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io! Esattore, Ricevitore del registro, Agente delle Tasse, Sindaco, Assessori, tutti legati a refe doppio! E minaccie, e promesse e quattrini!... Chi
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lui? Suo marito, il cavaliere, come ella Io chiamava parlando con certe persone, era galantuomo provato e aveva le mani nette. Non si poteva dire
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- Avanti! Ed io esitavo ad inoltrarmi nel gran disordine di quel pauroso buco, tutto ingombro di libri, di riviste, di opuscoli, di giornali
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Ma, ecco, un giorno, infilo il corridoio, picchio all'uscio del buco, e una voce grossa, da burbero, grida: - Chi è? - Sono io, professore. - Ha
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stomaco! - egli aveva la sfacciataggine di rispondergli: - Beato te, che puoi vivere due giorni senza mangiare! Io, vedi, ho fatto colazione due ore fa
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indovinato! - Ah!... Mi fa gran piacere. E voi? - Io? Niente. - Siete cattiva! Poi, quasi senza ch'essi se n'accorgessero, il voi si era cangiato in tu. E le
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Probabilmente l'albergatore voleva impedire che io badassi alla misera camera assegnatami pei quindici giorni delle mie funzioni da giurato; per ciò
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quattrini. Io, donna Ortensia, tanto piacere! Si era detto con la Trisuzza: - Appena sarò entrato come garzone del Nuzzaru, a capo d'anno, tra sette mesi
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la lunga e ispida barba, le susurrò in orecchio: - E là; vi darò io il segnale. E le s'inginocchiò a lato, rispondendo ad alta voce al rosario
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: nè voi, nè io. Tra due litiganti il terzo gode. Volete scommettere che Tinu Mèndola ora la lascia in mezzo a una strada? - Non vorrà dannarsi l'anima
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finte di piangere e di lamentarsi per scroccare colazioni e altro.... e altro!... Non me ne sono accorta forse? Ma io non devo parlare! Io non devo
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avvicinato a don Pietro, salutandolo e prendendo la mula per le redini. - La mula, con permesso, l'attacco io alla mangiatoia - disse uno dei tre che si era
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aver trovato nessuno; ma io sono furbo. E li ho scoperti, nella seconda grotta.... Vi si entra per una buca. La porto via con me questa ragazza. Non
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lo accolse con un ironico: - Lo avevo detto io!... E la mula? Don Pietro le accennò di star zitta per quel momento; e rivolto alla Trisuzza che
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io? A buscarsi il pane. - Entriamo in casa un momento. Devo parlarvi. Lo fece entrare di mala voglia. Don Pietro si sedette, ed essa rimase in piedi
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.... - Penso per tutti! Ho pensato sempre per tutti! Consumo la Mia vita per tutti!... Non mi diverto a caccia io!... Non mi spasso col tornio io!... Non sto a
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: levati tu che ci voglio star io.
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Non devo ripeterlo io. Lo dicon i fatti, lo ripete il paese.
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Ebbi già anche io ad osservare che di tutti i problemi che l'Italia contemporanea deve risolvere, tacendo quelli più propriamente politici e non
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ha voluto, come io vi diceva, evitare la chiusura delle chiese. Ci fu un momento, all'epoca degli inventari, in cui parve che la popolazione si
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qualche importanza — è una delle cose più caratteristiche del momento che corre. Io ho potuto avvicinare alcuni dei vescovi più noti, e il sentimento
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molti; io ho inteso alcuni amici, che qualche anno addietro tutti giudicavamo estremamente pessimisti su questo argomento, dichiarare invece che si
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del cattolicismo. Il pessimismo del quale io parlavo precedentemente sembra quindi, anche sotto questo aspetto, giustificato.
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. Io vorrei insistere ancora un poco su questa profonda trasformazione, poiché essa finirà di spiegare i lati meno osservati dal pubblico, e tuttavia i
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Questa grande prova oggi si impone al cattolicismo in Francia. Ne uscirà esso vincitore? Quando anche io potessi esporre qui ai lettori l'altra crisi
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Ora io questa fede nella vitalità del cattolicismo, e quindi nella possibilità sua di giovarsi di tutti i risultati veri e buoni della cultura
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Alcuni diranno; se è così, non essendo io cattolico, il libro non mi interessa. E qui è il grande errore; come di uno che dicesse: io non sono
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Ed ora mi sia permesso di finire con una calda e sincerissima professione di italianità. Dire: amo Italia, è poco; più giusto forse è dire: io mi
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padre, che non ci vedeva dagli occhi per lei, rimproverò Cingallegra. - Le faccio la serva: non basta? Io spazzare, io spolverare, io fare il bucato
. Desidero che quella gente veda bene che io sono un fanalista. - E se qualcuno conoscesse il vecchio che abbiamo legato ed abbiamo imbavagliato. - Ah
, fingendosi indignato. - Dare del ladro a me? Non sapete che io sono il nobilissimo don Aramejo dei Mendoza y Alicante, y Bermejo de los Angelos e
l'intendente del nostro arrivo - rispose il conte. - O sarà venuta in persona - aggiunse Buttafuoco. - Non mi stupirei. Entriamo, e poi penserò io a
? - Quando si tratta di salvare la pelle, io non mi occupo mai della galanteria, signor conte. Io non sono che un marinaio. - Allora serba i tetti per piú
state bevendo, io non metterò fuori piú un soldo, perché il famoso doblone che abbiamo scommesso nella cantina della marchesa di Montelimar l'abbiamo
seguiti e forse i nostri nemici non sono molto lontani. - Eppure io non ho udito nulla. Neppur tu, è vero, Mendoza? - Io non odo che le rane ed i rospi
. - Prigioniero? - Pensate forse che io abbia assalito il galeone per il capriccio di saccheggiarlo o di fare strage del suo equipaggio? - E degli altri
governatore di Maracaibo. - Io, - rispose il marchese. - Dunque voi avete fatto appiccare mio padre, - gridò il conte, con uno scatto improvviso. - Non posso
Sol senza esporci al pericolo di fiaccarci il collo in fondo al fossato. In verità io invecchio troppo presto. - Sei impazzito, Mendoza? - No, signor
del Consigliere, si era fermato per interrogare Mendoza. - Al mio posto, - gli chiese, - che cosa faresti tu? - Io non metterei i piedi là dentro
riusciremo finalmente? Vostra sorella ci ha fatto correre un bel po'. - Io spero di non ritrovare piú sulla mia via né il marchese di Montelimar, né don
questi tre uomini mi hanno aiutato validamente. Senza di loro io non sarei qui. Erano anche essi prigionieri? Sí e sono tre nobili di Nuova Granata
cosí abilmente giuocato, se ricadeste nelle sue mani. L'avevo detto io che voi siete un parente del diavolo. - La trovata è stata splendida, - disse
ricordo, signora; cosí quando io sarò partito vi ricorderete qualche volta di me. - Volete dunque partire? - chiese la bella vedova. - È probabile che
settimana scorsa uccise un luogotenente di marina con un terribile colpo di spada, perché credeva che io avessi per quel disgraziato qualche preferenza
da qualche latrato, si udivano distintamente, a non molta distanza, i passi pesanti d'una ronda. - Ve lo avevo detto io che ci davano la caccia