Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: citta

Numero di risultati: 60 in 2 pagine

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Ricordi d'un viaggio in Sicilia

168984
De Amicis, Edmondo 10 occorrenze
  • 1908
  • Giannotta
  • Catania
  • Paraletteratura - Divulgazione
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Quale delle città decadute, o scomparse, del mondo antico ha conservato, dopo Atene e Roma, una così vasta fama come Siracusa? C'è uomo in Europa o

La città di Sant'Agata e di Vincenzo Bellini, si potrebbe chiamare, poiché l'autor della Norma vi è poco men popolare che la Santa gloriosa e soave

dice in linguaggio militare, nella città di Messina, di dove ero partito col mio reggimento nell'aprile del 1866 per la guerra contro l'Austria. E fu

Palermo è la città di Sicilia che fece una più maravigliosa cresciuta dopo il 1860. I Siciliani hanno ragione d'andarne alteri. E' una grande città

Quella che fu un tempo la città più famosa d'Europa per ricchezza, potenza, cultura - la più vasta del mondo greco - che aveva una area maggiore di

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gittato sul mare - sopra quel vasto piano calcareo, dove sorgevano gli altri quattro quartieri della città: Acradina, Neapoli, Epipoli, Tiche: vasto

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Di la andai sull'altura poco distante, che congiunge l'Epipoli, la parte piu alta della città, ai monti vicini. E' un belvedere incantevole: la riva

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quei momenti come una città del più remoto settentrione, tutta bianca di neve e avvolta nella nebbia, quasi perduta ai piedi d'una catena di montagne di

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spettacolo di cui non ha l'eguale nè Napoli, né Rio Janeiro, nè Costantinopoli. Sotto, la piccola città ridente, che si stende ad arco fra i mandorli, gli

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donne belle e bei fanciulli più che in altre città di Sicilia. Anche vidi generalmente negli abitanti non so che di più vivace e di più aperto, come di

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Le buone maniere

202391
Caterina Pigorini-Beri 9 occorrenze
  • 1908
  • Torino
  • F. Casanova e C.ia, Editori Librai di S. M. il re d'Italia
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utile sopratutto agli abitanti dei piccoli centri, davanti a cui passano come meteore luminose le notizie dei giornali e le cronache delle città

una piccola città di cui ignora le prammatiche e le consuetudini. Come non si dice mai male del padrone di casa, così non si biasimano usi e costumi

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maestrina. Perchè questo accada sarebbe lungo indagare, doloroso il dire; il vero è che non v'ha paese come in Italia dove le maestre, tanto delle città

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ramo, nei ritratti conservati dalle oscurità nebulose di quel tempo. Nelle città in cui il cimitero è lontano, data la benedizione della salma nella

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carattere di grandissima intimità e non se ne fa l'invito che in campagna o al forestiero che viene per caso nella vostra città per soggiornarvi

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nostri palazzi monumentali anche nelle più piccole città italiane; ma le arti di imitazione, come le tazze greche di alabastro di Carrara, le copie in

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chiama la mancanza di mondo. All'arrivo in una città di un gran personaggio, che per ragioni di carica o di posizione sociale si è obbligati di visitare

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fuggevolmente, le regole elementari della vita nelle grandi città, in cui dovranno forse vivere e insegnare. Molte di esse potrebbero anche entrare in famiglie

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casa. Una sola eccezione può fare una signora verso un uomo rimandando la carta nella stessa città: ed è quando l'uomo è così vecchio che il ricevere

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Passa l'amore. Novelle

241682
Luigi Capuana 3 occorrenze
  • 1908
  • Fratelli Treves editori
  • Milano
  • verismo
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in una grande città? Bravo! Coraggio! Avanti! Egli non aveva mai osato di rispondergli: - Pel pagamento, vediamoci, ora. Sarebbe meglio. Gli sembrava

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suoi fianchi, riversasse sulla città fiumi di lava.

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, poichè sua moglie aveva già dovuto vendere il pecoro per non morire di fame. E tornava di rado in città, pur di non vedere quei brutti ceffi dei birri

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Comizio elettorale

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Sturzo, Luigi 1 occorrenze
  • 1908
  • Scritti inediti, vol. i. 1890-1924, a cura di Francesco Piva, pref. di Gabriele De Rosa, Roma, Cinque Lune-Ist. Luigi Sturzo, 1974, pp. 322-328.
  • Politica
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Acqua di ganzeria e le prime riforme della città.

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I primi cattolici in Parlamento

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Murri, Romolo 4 occorrenze
  • 1908
  • Murri, R., La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari– Società Naz. di Cultura, 1908, 86-107.
  • Politica
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imposte che possono gravare sulla proprietà terriera ed accrescerne il disagio, a vantaggio del proletariato delle città e dell'industria.

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associazioni cattoliche di quella città e riuscito, specialmente per la vigorosa e in¬tensa propaganda popolare dei giovani democratici cristiani

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L'altro carattere, di conservazione sociale, non è meno evidente. Il proletariato industriale delle città è in gran parte guadagnato al socialismo e

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in parlamento agli interessi politici della propria città o regione o del paese, e costituito in una specie di patronato verso i suoi dipendenti o

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Teogonie clericali

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Murri, Romolo 2 occorrenze
  • 1908
  • Murri, R., La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari–Società Naz. di Cultura, 1908, 108-137.
  • Politica
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avventurarsi alla conquista di collegi che nelle campagne, nelle quali sia viva ancora la tradizione feudale; nelle città e nelle borgate industriali una

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4° Si è costituito solidamente in Roma, dando alla occupazione della città il carattere di una vera rivoluzione religiosa, d'una affermazione, nel

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La crisi religiosa in Francia (Lettere al "Corriere della Sera")

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Murri, Romolo 4 occorrenze
  • 1908
  • Murri, R., La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari–Società Naz. di Cultura, 1908, 207-245.
  • Politica
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All'insegnamento pubblico essi avevano opposto il loro insegnamento, dalle scuole elementari sino alle università cattoliche; nelle città e nei paesi

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dei fedeli ricchi, come nelle grandi città, ma nelle campagne e nei villaggi esse non basteranno certamente a mantenere l'esercizio del culto; e

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regolare o dei frati, almeno nelle grandi città, dove questi, dopo la soppressione delle case religiose, hanno trovato modo di rimanere, dividendosi

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dissensi religiosi, enormemente più violenti di tutte le lotte politiche, che avrebbero gettato il tumulto in tutti i comuni di Francia, dalle città

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CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE?

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Capuana, Luigi 1 occorrenze

bottega, in città. - Tu condurrai il carbone ... - E tu lo venderai ... - Se sarà un bambino, gli faremo apprendere un altro mestiere. - Se sarà una

IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO

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Salgari, Emilio 16 occorrenze

Laurent, di Grammont e di altri celebri filibustieri, rovinarono le nostre colonie e misero a ferro ed a fuoco tutte le nostre città marinaresche del

avevano rovinate tutte le piú importanti città spagnuole ed avevano ridotto gli abitanti alla miseria. Sulle coste del Pacifico invece, Panama era risorta

discutevamo ieri sera di fare una scorreria verso quella città che si dice contenga delle ricchezze incalcolabili! ... Questa è una vera fortuna, signor de

città che gli spagnuoli possedessero nell'America centrale ed aveva fama di possedere tesori immensi, assorbendo i prodotti ingentissimi delle miniere

sue superbe chiese e coi suoi magnifici palazzi, formando un gigantesco semicerchio intorno alla meravigliosa baia. Distrutta da Morgan, la città non

? - Quando prenderemo d'assalto la città, - rispose il guascone. - È vero, compare? - chiese il filibustiere a Mendoza. - Chi vivrà vedrà, - si limitò a

anche voi qualche stanza o per lo meno qualche bugigattolo. - Sono giunto in questa città solamente stamane e contavo di alloggiare nella taverna d'El

dell'America del Nord e del Sud e anche del Centro. Prendere d'assalto una città reputata una delle piú solide piazze forti del Nicaragua, sfuggire a

che potevano incrociare i loro fuochi senza danneggiare la città, ma il luogotenente del conte non era uomo da esporre lungamente la sua nave alle palle

la caccia ai bucanieri, i formidabili alleati dei filibustieri, che minacciavano senza tregua le città di terra, mentre gli altri si occupavano di

bordo della mia fregata. Sarebbe come gettarsi in bocca al lupo. - Credete di poter uscire dalla città, signor conte? - Io non ne dubito. - Ho una

, - disse Mendoza. - Conosco abbastanza bene la città e vi condurrò, se il diavolo non ci mette la coda, in una certa taverna dove, almeno una volta

, quando i quattro corsari doppiarono la lanterna della casa blanca. Panama, l'opulenta città dell'Oceano Pacifico, l'emporio di tutte le ricchezze del

quella città, per sottrarla ai pericoli d'un saccheggio. - E allora che cosa temete? - Che quel meticcio, per vendicarsi del brutto tiro giuocatogli

di Nuova Granata. La taverna era una delle piú rispettabili della città, frequentata assiduamente da borghesi e soprattutto da avventurieri reduci dal

la città contro una sorpresa da parte dei bucanieri e dei filibustieri - rispose il conte. - Se avessero avuto qualche sospetto, i galeoni e le