Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNIOR

Risultati per: accelerato

Numero di risultati: 9 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Trattato di economia sociale: introduzione all’economia sociale

392898
Toniolo, Giuseppe 2 occorrenze
  • 1906
  • Opera omnia di Giuseppe Toniolo, serie II. Economia e statistica, Città del Vaticano, Comitato Opera omnia di G. Toniolo, voll. I-II 1949
  • Economia
  • UNIOR
  • w
  • Scarica XML

Così il bisogno raggiunge il suo termine mercé il moto accelerato di più coefficienti. È ciò che farebbe per sviluppo di energie interiori un selvaggio od un Robinson Crusoe nell'isolamento che esclude ogni relazione di scambi; esempio che rafferma frattanto questo vero: — che il principio edonistico nell'economia coincide con la duplice legge del valore d'uso, unitario e totale; la quale ne è la espressione fondamentale, radicata nella natura dell'uomo stesso, perché involge, nella sua progressiva attuazione nel tempo, le due condizioni psichiche dello sviluppo dell'intelletto e della volontà, cui è connesso tutto l'incivilimento.

Pagina 1.368

Così dovunque (attraverso brevi soste e ricorsi) in Caldea, in Egitto, a Sidone, a Cartagine, in Roma, con un cammino accelerato, irrefrenabile, segnato dal diffondersi del latifondo, dall'incentrarsi dei capitali, dal lusso insultante, dalle usure divoratrici in alto; e di ricambio dal dilagare del pauperismo, dell'abbrutimento e della schiavitù in basso. Le formule più odiose e provocanti dell'odierna critica del socialismo contro il capitalismo spadroneggiante, quali la lotta per la conquista del potere, la prevalenza dei forti su i deboli, il trionfo dei ricchi sempre più ricchi sopra i miseri sempre più esausti — sono per quell'età storicamente vere. Esse trovano reale e terribile attuazione lungo 5000 e più anni di paganesimo imperante.

Pagina 2.38

Trattato di economia sociale: La produzione della ricchezza

396288
Toniolo, Giuseppe 1 occorrenze
  • 1909
  • Opera omnia di Giuseppe Toniolo, serie II. Economia e statistica, Città del Vaticano, Comitato Opera omnia di G. Toniolo, vol. III 1951
  • Economia
  • UNIOR
  • w
  • Scarica XML

XVIII in poi, che, col capitalismo olandese, anglosassone e francese e colle grandi compagnie interne e coloniali l'industria mineraria applicandosi nei vari continenti non solo alla estrazione dei metalli preziosi, bensì a tutte le materie utili alla produzione,raggiunse con moto accelerato fino ad oggi un poderoso sviluppo, e con questa integrale funzione economica conseguì alla sua volta una completa costituzione organica e una piena vitalità autonoma la classe mineraria, coi suoi possenti interessi, colla sua solidarietà universale, coi suoi caratteristici processi tecnico-economici, dinanzi alle altre classi produttive.

Pagina 260

Crisi economica e crisi politica

399324
Sturzo, Luigi 2 occorrenze
  • 1920
  • Opera omnia. Seconda serie (Saggi, discorsi, articoli), vol. iii. Il partito popolare italiano: Dall’idea al fatto (1919), Riforma statale e indirizzi politici (1920-1922), 2a ed. Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2003, pp. 132-161.
  • Politica
  • UNIOR
  • ws
  • Scarica XML

Il saccheggio delle rivendite e degli esercizi, le « gride » alla spagnola del ribasso del 50 per cento, le commissioni popolari per i calmieri, diedero l'impressione fugace di un arresto alla ascesa dei prezzi, che riprese invece con ritmo accelerato; e a compensare le asprezze dei costi e la insopportabilità della scarsezza delle merci di uso, si invocava nuovo caroviveri per gli impiegati e nuovo aumento di salari per i lavoratori. L'immagine della palla di neve, nel circolo dei prezzi del mercato e degli aumenti di salari e delle paghe, saltava agli occhi di tutti; mentre l'effetto immediato fu l'aumento del disavanzo dell'erario e la svalutazione della moneta: che alla loro volta determinavano ed erano determinati reciprocamente dai fattori degli alti costi o degli alti salari.

Pagina 135

Povertà di uomini, disorientamento di indirizzi, inazione legislativa e verbosità oratoria, mancanza di agilità per prevenire i tempi, seguirne il ritmo accelerato e convulsivo, registrarne i propositi e trasformarli in leggi. Il parlamento dovrebbe essere la suprema volontà del paese; è invece lo schermo su cui arriva refratta e svisata la proiezione di parte di quel che si agita nella vita nazionale.

Pagina 148

La regione

399773
Sturzo, Luigi 2 occorrenze
  • 1921
  • Opera omnia. Seconda serie (Saggi, discorsi, articoli), vol. iii. Il partito popolare italiano: Dall’idea al fatto (1919), Riforma statale e indirizzi politici (1920-1922), 2a ed. Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2003, pp. 194-231.
  • Politica
  • UNIOR
  • ws
  • Scarica XML

Come ultima espressione di simile tendenza, fin da prima della guerra, ma con sistema accelerato e durante e dopo la guerra, sono stati creati monopoli, enti, consorzi, federazioni, istituti amministrativi, commerciali e industriali, per poter riuscire a risolvere un problema assillante, quello di sfuggire agli eccessivi controlli dello stato e alle barriere amministrative costruite dall'abile mano burocratica per il cosidetto gioco di scaricabarile, ovvero rimbalzo delle responsabilità, e avere nello stesso tempo il denaro dello stato, al di fuori di quella elementare responsabilità politica che costringe il ministro a rispondere dei suoi atti al parlamento.

Pagina 195

Non è questa, e non poteva esserlo, una vera organizzazione per classi, sia perché oggi manca il substrato giuridico: la classe come organo vivente, né si può improvvisare; sia perché non può riportarsi la classe al semplice campo chiuso della vecchia corporazione, per la struttura varia, molteplice, a ritmo accelerato dell'economia moderna; sia infine perché tutta la costruzione attuale del movimento sociale s'impernia sopra tre caratteristiche: sindacale, cooperativa e assicurativa, il che crea una rete di grandi interessi collettivi, che superano la pura classe e tendono verso il «solidarismo».

Pagina 226

Il Mezzogiorno e la politica italiana

401353
Sturzo, Luigi 1 occorrenze
  • 1923
  • Opera omnia. Seconda serie (Saggi, discorsi, articoli), vol. iii. Il partito popolare italiano: Dall’idea al fatto (1919), Riforma statale e indirizzi politici (1920-1922), 2a ed. Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2003, pp. 309-353.
  • Politica
  • UNIOR
  • ws
  • Scarica XML

Era quindi naturale che in alta Italia si intensificassero i trasporti, che la rete ferroviaria fosse più densa, che le industrie fiorissero e che la popolazione, già favorita dalle migliori condizioni del suolo e dell'abitato, in un ritmo più accelerato del giro del danaro, potesse con minori difficoltà (che del resto non furono poche) superare la crisi del nuovo regno — nell'abbattimento di vecchie barriere e nella trasformazione dell'antico artigianato — conquistare una competenza tecnica, vincere nella lotta e divenire i forti industriali, i commercianti audaci, i finanzieri coraggiosi della nuova Italia. Sventura volle che alle iniziative sane si unissero quelle non sane, le parassite, e che queste divenissero centro di speculazioni politiche attorno al governo che mancava di una visione complessiva esatta, sia nella valutazione delle nostre materie prime, sia nel coordinamento di una politica economica nostrana con la politica estera. Qui sta il perno della crisi meridionale. Nel rigoglio di queste nuove forze e nel bisogno di protezione e di danaro, l'economia del nord, cioè tutta l'economia industriale dell'Italia, non poteva che rivolgersi al governo e alle banche, e, a mezzo di queste, esercitare la funzione (naturale anch'essa) di assorbire le energie minori, di utilizzare a proprio vantaggio altre forze, di orientare a sé il resto del proprio mondo; e come si comprava con i migliori salari la «connivenza» (non sempre nel senso buono) delle classi lavoratrici, orientate verso il socialismo, così si conquistava con i «premi politici» (dico così per pudico eufemismo) il consenso di «sfruttamento» (senza fini cattivi, anzi spesso senza averne la coscienza), dico, di sfruttamento delle energie e delle condizioni del mezzogiorno. Non vi fu perciò lotta egemonica, ma lento assorbimento, depauperamento, disintegrazione, irrigidimento nel campo dell'amministrazione locale e della ripercussione politico-parlamentare, nel campo dello sviluppo industriale ed agricolo. Le forze del mezzogiorno perdettero o meglio non acquistarono mai l'iniziativa politica — non ostante avessero avuto uomini validi al governo da Bonghi a Gianturco — e non ostante che per alcun tempo meridionali fossero a capo del governo, sopra tutti Crispi, che, pure tra grandi difetti {{323}}e avversioni, ebbe almeno una concezione meridionale che fu insieme italiana. Infatti voi avete il diritto di domandarmi: c'era una concezione economico-politica meridionale che potesse coesistere con lo sviluppo industriale dell'alta Italia, sviluppo naturale, e perciò non sopprimibile ne coercibile, al quale opportunamente, logicamente, si volsero le altre forze politiche e finanziarie del paese?

Pagina 321

Il Partito Popolare Italiano

403375
Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1920
  • Murri, Dalla Democrazia Cristiana al Partito Popolare Italiano, Firenze, Battistelli, 1920, 92-127.
  • Politica
  • UNIOR
  • w
  • Scarica XML

La guerra e il suo esito hanno accelerato il movimento, ma non vi hanno portato nessuna mutazione essenziale.

Pagina 110

Cerca

Modifica ricerca