Nell'insegnamento superiore lo Stato italiano, in nome della sua laicità, ha abolito lo studio delle materie attinenti alla religione, sotto pretesto che esse erano di spettanza dell'autorità delle singole credenze e non della ragione. Tutta la cultura moderna si ribella a questo paradosso. Come ogni altra forma e manifestazione dell'attività dello spirito, l'attività religiosa è oggetto di esame storico, critico, comparativo, filosofico. Questo esame, in quanto raccolta, analisi e sistemazioni di dati positivi, è aconfessionale, e rientra nel campo della cultura superiore. Quindi:
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L'uso era così impopolare e dannoso che, appena abolito il concordato, e cresciuta quindi la necessità di far denaro, quasi tutti questi usi fiscali sono stati…aboliti.
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Oggi lo studioso o l'insegnante suggerisce ed anticipa; pronto a correggersi egli stesso, a cercare ancora, a integrare la sua verità in una verità più comprensiva e più vasta, egli ha abolito in sé lo spirito dommatico; sa che ogni verità deve essere riconquistata e che ogni riconquista é una invenzione.
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I cattolici moderati, quelli che per lungo tempo avevano sostenuto l'utilità della caduta del potere politico pontificio e il dovere per i cattolici di prendere il loro posto a difesa dell'ordine e della monarchia, ci videro la loro piena vittoria: ed un rappresentante laico di questo gruppo, il marchese Cornaggia, entrò, circondato da un'aura invidiabile di successo, in Parlamento, e fece intorno alla questione politico-ecclesiastica dichiarazioni personali lodevolmente sincere: un altro non laico, espresse nella Rassegna nazionale la sua soddisfazione e diede consigli il cui succo è tutto in questo, nel voler fatta oramai definitiva, anche nel terreno delle lotte politiche costituzionali, la separazione fra religione e politica; nel proporre, non un partito nuovo, ma che i cattolici penetrino, con convincimenti e propositi religiosi, tutte le varie graduazioni del partito dell'ordine in Italia: devota maniera di proclamare l'accordo fra cattolici e moderati contro i partiti detti del disordine e rimetter così su nuove basi quell'altro accordo diplomatico e contrattuale fra religione e politica che si voleva abolito.
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