Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: abili

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L'assemblea generale del partito

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Alcide de Gasperi 1 occorrenze

Il Trentino ha oggi bisogno di uomini integri, abili, energici che si propongano di salvaguardare gl’interessi globali della regione, senza disperdere le energie nel propagare interessi contrastanti o postulati di fazioni locali. Siamo nel periodo ricostruttivo. Bisogna quindi che diventino gli architetti della nostra ricostruzione politica ed amministrativa. Occhio quindi alle basi, alla travatura ed alla chiave di volta. Che cosa varrebbe per loro aver ottenuto qualche miglioramento per la classe dei contadini, se non arrivassero a ricostruire la Dieta regionale, che ha la competenza legislativa di risolvere il problema agrario? La Dieta è - o socialisti -, il nostro soviet. Un consiglio regionale che sappia imporsi al governo vale per lo sfruttamento delle forze idrauliche e quindi per il nostro sviluppo industriale, più che una serie di favori strappati su questo terreno al governo. Una buona amministrazione scolastica, sorvegliata da un consiglio scolastico elettivo vale per i progressi della futura generazione più che centinaia di sovvenzioni ottenute ai comuni per le sedi scolastiche. Una liquidazione onesta dei crediti di guerra importa al Trentino immensamente maggiori vantaggi che qualsiasi politica di sgravi fiscali. E così via discorrendo. I futuri rappresentanti devono quindi guardare alle questioni grosse, a quelle basilari e gli elettori devono designarli ed eleggerli con tale criterio-direttivo. Certo che il criterio regionale non basta. I trentini alla Camera italiana varranno quanto sapranno valere non in funzione di rappresentanti d’interessi regionali, ma in funzione di propugnatori degl’interessi nazionali. Do ut des. La nazione ci ripagherà in ragione di quello che le offriamo. Perciò i nostri candidati dovranno avere delle idee e delle energie per risolvere la grande crisi della patria italiana. Queste idee e queste forze attingeranno al programma trasformatore del Partito popolare, al quale programma generale abbiamo dato già l’anno scorso la nostra adesione e al cui maturare nelle soluzioni concrete abbiamo anche noi, ultimi venuti, contribuito colla nostra stampa e col nostro delegato nel consiglio nazionale e dovremo contribuire ancora più a mano a mano che i vincoli della regione nuova con quelle vecchie, si faranno più stretti (grandi applausi).

Trattato di economia sociale: La produzione della ricchezza

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Toniolo, Giuseppe 1 occorrenze
  • 1909
  • Opera omnia di Giuseppe Toniolo, serie II. Economia e statistica, Città del Vaticano, Comitato Opera omnia di G. Toniolo, vol. III 1951
  • Economia
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Ma questi nei primi secoli del medio evo non impongono di regola prescrizioni tecniche, ma piuttosto condizioni morali per la dignità della classe artigiana (esclusione di figli illegittimi, di uomini pregiudicati); o prescrizioni economiche per assicurare la bontà dei prodotti (ispezioni); o infine, in nome di certo «diritto al lavoro (sic)», alcuni vincoli di mercato e di consumo per assicurare l'attività industriale e prosperità agli artigiani (per esempio la vendita obbligatoria delle derrate in città per il buon prezzo degli alimenti); e il tirocinio non è impedimento a divenire maestri, ma una scuola educativa per avere onesti ed abili artigiani. Né l'industria incontra soverchi ostacoli di persone, di luogo, di circostanze. I primi artieri in città sono ultimi nepoti di antichi artefici del basso impero; più tardi furono servi sfuggiti alla gleba feudale, che Dante addita nel «villan che parteggiando viene»; le ditte che si contesero il primato delle industrie fiorentine, gli Alberti, gli Albizzi, i da Uzzano, i Medici venivano dal Mugello e Casentino; quasi tutte le città attraevano artigiani dalle altre, anche di stirpe straniera; le vedove in Italia continuavano l'esercizio industriale del marito; in qualche città nostrale le donne parteciparono ai comuni collegi delle arti (Lampertico), e in Germania formano collegi propri (Janssen). Solo dopo la peste del 1348 venne a prevalere in Europa generale il sistema delle tariffe de' salari; e in onta al divieto delle posture (coalizione) non mancano saggi di scioperi, anche in Germania (Janssen). Che se a Firenze per ragioni politiche rimasero fissate a 21 le arti maggiori e minori, ciò riguardava le corporazioni; ma sotto di esse potevano moltiplicarsi le imprese private, con discipline più liberali che altrove (Perrens, Pöhlmann).

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La stampa quotidiana e la cultura generale

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Averri, Paolo 1 occorrenze
  • 1900
  • Averri, La stampa quotidiana e la cultura generale, Roma, Società Italiana Cattolica di Cultura, 1900, IV-70.
  • Politica
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Dai modesti politicanti di villaggio, che sul giornale, aspettato con impazienza sulla soglia dell'ufficio postale del paese, foggiano la loro opinione del giorno sino agli abili manipolatori, stipendiati o no, dell'opinione pubblica, sino a' capi partito che alimentano il proprio giornale, un rapporto intimissimo s'è stretto fra l'opinione pubblica politica e il giornalismo.

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Il Partito Popolare Italiano

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Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1920
  • Murri, Dalla Democrazia Cristiana al Partito Popolare Italiano, Firenze, Battistelli, 1920, 92-127.
  • Politica
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Meno dialet¬tici e più abili, essi si proponevano bensì di far argine alla democrazia radicale e socialista, ma senza rinunziare alla forza ed al vantaggio che potevano venire dal legare a sé ed alla propria azione politica quanto più fosse possibile degli elementi popolari e delle aspirazioni delle masse al benessere. Essi offrono al popolo i risultati materiali d'una ascensione economica e politica come compenso per la rinunzia alle ragioni ed ai valori ideali della sua liberazione spirituale. Tendono ad averne, con benemerenze positive, un mandato di fiducia, del quale si avvantaggerà anche la Chiesa.

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La crisi religiosa in Francia (Lettere al "Corriere della Sera")

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Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1908
  • Murri, R., La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari–Società Naz. di Cultura, 1908, 207-245.
  • Politica
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Lo spirito francese è eminentemente logico; esso rifugge dai sottintesi, dagli adattamenti, delle combinazioni nelle quali noi italiani siamo invece così abili: la separazione e, direi quasi, la dissoluzione della Chiesa come grande organismo politico si opera quindi nelle coscienze e nel pensiero e farà la sua strada. inesorabilmente. A ciò concorre l'atteggiamento di netta resistenza preso dalla Santa Sede; il quale ha evidentemente tagliato corto con quella tacita condiscendenza e con quello stato quasi di attesa lenta e longanime che caratterizzò, sotto Leone XIII, la politica della Santa Sede in Francia.

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