Se il contratto ha per oggetto cose che il venditore vende abitualmente e le parti non hanno determinato il prezzo, nè hanno convenuto il modo di determinarlo, nè esso è stabilito per atto della pubblica autorità o da norme corporative, si presume che le parti abbiano voluto riferirsi al prezzo normalmente praticato dal venditore.
L'esercente ha l'obbligo di assicurare contro i rischi di volo, secondo le modalità e nei limiti stabiliti dalle norme corporative, il personale navigante abitualmente od occasionalmente addetto al servizio di volo.
Chi, trovandosi nelle condizioni richieste per la dichiarazione di abitualità, riporta condanna per un altro reato, è dichiarato delinquente o contravventore professionale, qualora, avuto riguardo alla natura dei reati, alla condotta e al genere di vita del colpevole e alle altre circostanze indicate nel capoverso dell'articolo 133, debba ritenersi che egli viva abitualmente, anche in parte soltanto, dei proventi del reato.
Alla stessa pena soggiace chiunque abitualmente consegna a terzi corrispondenze epistolari per il trasporto o il recapito.
Se il destinatario vive abitualmente a bordo di una nave mercantile, l'atto può essere consegnato al capitano o a chi ne fa le veci.
Se neppure in tal modo è possibile eseguire la notificazione, l'atto è depositato nella casa del comune dove l'imputato ha l'abitazione, o, in mancanza di questa, del comune dove egli esercita abitualmente la sua attività lavorativa. Avviso del deposito stesso è affisso alla porta della casa di abitazione dell'imputato ovvero alla porta del luogo dove egli abitualmente esercita la sua attività lavorativa. L'ufficiale giudiziario dà inoltre comunicazione all'imputato dell'avvenuto deposito a mezzo di lettera raccomandata con avviso di ricevimento. Gli effetti della notificazione decorrono dal ricevimento della raccomandata.
Se non è possibile consegnare personalmente la copia, la notificazione è eseguita nella casa di abitazione o nel luogo in cui l'imputato esercita abitualmente l'attività lavorativa, mediante consegna a una persona che conviva anche temporaneamente o, in mancanza, al portiere o a chi ne fa le veci.
Se non è possibile eseguire le notificazioni nei modi previsti dall'articolo 157, il giudice dispone nuove ricerche dell'imputato, particolarmente nel luogo di nascita, dell'ultima residenza anagrafica, dell'ultima dimora, in quello dove egli abitualmente esercita la sua attività lavorativa e presso l'amministrazione carceraria centrale. Qualora le ricerche non diano esito positivo, il giudice emette decreto di irreperibilità con il quale, dopo avere designato un difensore all'imputato che ne sia privo, ordina che la notificazione sia eseguita mediante consegna di copia al difensore.
Fuori dei casi preveduti dall'articolo precedente, quando il domicilio per le notificazioni non è stato ancora designato a norma dell'articolo 171 e non è possibile consegnare personalmente la copia all'imputato, la prima notificazione è eseguita nella casa di abitazione dell'imputato stesso o nel luogo in cui egli abitualmente esercita la sua attività professionale, mediante consegna a una persona che conviva anche temporaneamente con lui, o, in mancanza, al portiere o a chi ne fa le veci.
E' diretto-coltivatrice la famiglia che si dedica direttamente e abitualmente alla coltivazione dei fondi e all'allevamento e governo del bestiame, sempreché la complessiva forza lavorativa del nucleo familiare non sia superiore al terzo di quella occorrente per le normali necessità della coltivazione del fondo e dell'allevamento e del governo del bestiame; ai fini del calcolo della forza lavorativa il lavoro della donna è equiparato a quello dell'uomo.
Chiunque esercita l'attività di vendita al pubblico, di esposizione a fini di commercio o di intermediazione finalizzata alla vendita di opere di pittura, di scultura, di grafica ovvero di oggetti d'antichità o di interesse storico od archeologico, o comunque abitualmente vende le opere o gli oggetti medesimi, ha l'obbligo di consegnare all'acquirente la documentazione attestante l'autenticità o almeno la probabile attribuzione e la provenienza; ovvero, in mancanza, di rilasciare, con le modalità previste dalle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa, una dichiarazione recante tutte le informazioni disponibili sull'autenticità o la probabile attribuzione e la provenienza. Tale dichiarazione, ove possibile in relazione alla natura dell'opera o dell'oggetto, è apposta su copia fotografica degli stessi.
È ammessa l'indicazione del prezzo per unità di misura di multipli o sottomultipli, decimali delle unità di misura, nei casi in cui taluni prodotti sono generalmente ed abitualmente commercializzati in dette quantità.
Si presume che i beni di consumo siano conformi al contratto se, ove pertinenti, coesistono le seguenti circostanze: a) sono idonei all'uso al quale servono abitualmente beni dello stesso tipo; b) sono conformi alla descrizione fatta dal venditore e possiedono le qualità del bene che il venditore ha presentato al consumatore come campione o modello; c) presentano la qualità e le prestazioni abituali di un bene dello stesso tipo, che il consumatore può ragionevolmente aspettarsi, tenuto conto della natura del bene e, se del caso, delle dichiarazioni pubbliche sulle caratteristiche specifiche dei beni fatte al riguardo dal venditore, dal produttore o dal suo agente o rappresentante, in particolare nella pubblicità o sull'etichettatura; d) sono altresì idonei all'uso particolare voluto dal consumatore e che sia stato da questi portato a conoscenza del venditore al momento della conclusione del contratto e che il venditore abbia accettato anche per fatti concludenti.
Ai fini del presente capo si intende per: a) prezzo di vendita: il prezzo finale, valido per una unità di prodotto o per una determinata quantità del prodotto, comprensivo dell'IVA e di ogni altra imposta; b) prezzo per unità di misura: il prezzo finale, comprensivo dell'IVA e di ogni altra imposta, valido per una quantità di un chilogrammo, di un litro, di un metro, di un metro quadrato o di un metro cubo del prodotto o per una singola unità di quantità diversa, se essa è impiegata generalmente e abitualmente per la commercializzazione di prodotti specifici; c) prodotto commercializzato sfuso: un prodotto che non costituisce oggetto di alcuna confezione preliminare ed è misurato alla presenza del consumatore; d) prodotto venduto al pezzo: un prodotto che non può essere frazionato senza subire una modifica della sua natura o delle sue proprietà; e) prodotto venduto a collo: insieme di pezzi omogenei contenuti in un imballaggio; f) prodotto preconfezionato: l'unità di vendita destinata ad essere presentata come tale al consumatore ed alle collettività, costituita da un prodotto e dall'imballaggio in cui è stato immesso prima di essere posto in vendita, avvolta interamente o in parte in tale imballaggio ma comunque in modo che il contenuto non possa essere modificato senza che la confezione sia aperta o alterata.
Ferma la competenza del giudice ordinario relativa all'accertamento della sussistenza del diritto all'equo premio, al canone o al prezzo, se non si raggiunga l'accordo circa l'ammontare degli stessi, anche se l'inventore è un dipendente di amminisirazione statale, alla determinazione dell'ammontare provvede un collegio di arbitratori, composto di tre membri, nominati uno da ciascuna delle parti ed il terzo nominato dai primi due, o, in caso di disaccordo, dal Presidente della sezione specializzata del Tribunale competente dove il prestatore d'opera esercita abitualmente le sue mansioni. Si applicano in quanto compatibili le norme degli articoli 806, e seguenti, del codice di procedura civile.
Nel caso di attività lavorative in cui l'esposizione di un lavoratore a vibrazioni meccaniche è abitualmente inferiore ai valori di azione, ma può occasionalmente superare il valore limite di esposizione, il datore di lavoro può richiedere la deroga al rispetto dei valori limite a condizione che il valore medio dell'esposizione calcolata su un periodo di 40 ore sia inferiore al valore limite di esposizione e dimostri, con elementi probanti, che i rischi derivanti dal tipo di esposizione cui è sottoposto il lavoratore sono inferiori a quelli derivanti dal livello di esposizione corrispondente al valore limite.
Per gli artigiani, che prestano abitualmente opera manuale nelle rispettive imprese e che non abbiano dipendenti per i quali ricorra l'obbligo assicurativo a norma del presente titolo, nonché per i commessi viaggiatori, i piazzisti e gli agenti delle imposte di consumo, di cui al terzo comma dell'art. 4, le disposizioni del presente decreto hanno effetto dal 1° gennaio 1966.
Sono compresi nell'assicurazione: 1) coloro che in modo permanente o avventizio prestano alle dipendenze e sotto la direzione altrui opera manuale retribuita, qualunque sia la forma di retribuzione; 2) coloro che, trovandosi nelle condizioni di cui al precedente a 1), anche senza partecipare materialmente al lavoro, sovraintendono al lavoro di altri; 3) gli artigiani, che prestano abitualmente opera manuale nelle rispettive imprese; 4) gli apprendisti, quali sono considerati dalla legge; 5) gli insegnanti e gli alunni delle scuole o istituti di istruzione di qualsiasi ordine e grado, anche privati, che attendano ad esperienze tecnico-scientifiche od esercitazioni pratiche, o che svolgano esercitazioni di lavoro; gli istruttori e gli allievi dei corsi di qualificazione o riqualificazione professionale o di addestramento professionale anche aziendali, o dei cantieri scuola, comunque istituiti o gestiti, nonché i preparatori, gli inservienti e gli addetti alle esperienze ed esercitazioni tecnico-pratiche o di lavoro; 6) il coniuge, i figli, anche naturali o adottivi, gli altri parenti, gli affini, gli affiliati e gli affidati del datore di lavoro che prestano con o senza retribuzione alle di lui dipendenze opera manuale, ed anche non manuale alle condizioni di cui al precedente n. 2); 7) i soci delle cooperative e di ogni altro tipo di società, anche di fatto, comunque denominata, costituita od esercitata, i quali prestino opera manuale, oppure non manuale alle condizioni di cui al precedente n. 2); 8) i ricoverati in case di cura, in ospizi, in ospedali, in istituti di assistenza e beneficenza quando, per il servizio interno degli istituti o per attività occupazionale, siano addetti ad uno dei lavori indicati nell'art. 1, nonché i loro istruttori o sovraintendenti nelle attività stesse; 9) i detenuti in Istituti o in stabilimenti di prevenzione o di pena, quando, per il servizio interno degli istituti o stabilimenti, o per attività occupazionale, siano addetti ad uno dei lavori indicati nell'art. 1, nonché i loro istruttori sovraintendenti delle attività stesse.
Chi, dopo aver riportato quattro condanne per delitto di contrabbando preveduto dal presente testo unico o da altra legge fiscale, riporta condanna per un altro delitto di contrabbando, è dichiarato delinquente professionale in contrabbando, qualora, avuto riguardo alla condotta ed al genere di vita del colpevole ed alle altre circostanze indicate nel capoverso dell'articolo 133 del codice penale, debba ritenersi che egli viva abitualmente, anche in parte soltanto, dei proventi del reato.
Alla stessa pena soggiace chiunque abitualmente consegni a terzi corrispondenze epistolari per il trasporto od il recapito.
La percentuale di partecipazione è determinata tenendo conto di tutte le cessioni effettuate nel corso di dodici mesi ancorché nei confronti di soggetti diversi; si considerano cedute per prime le partecipazioni acquisite in data più recente; d) le vincite delle lotterie, dei concorsi a premio, dei giochi e delle scommesse organizzati per il pubblico e i premi derivanti da prove di abilità o dalla sorte nonché quelli attribuiti in riconoscimento di particolari meriti artistici, scientifici o sociali; e) i redditi di natura fondiaria, non determinabili catastalmente, compresi quelli dei terreni dati in affitto per usi non agricoli; f) i redditi di beni immobili situati all'estero; g) i redditi derivanti dall'utilizzazione economica di opere dell'ingegno, di brevetti industriali e di processi, formule e informazioni relativi ad esperienze acquisite in campo industriale, commerciale o scientifico, salvo il disposto della lettera b) del comma 2 dell'articolo 49; h) i redditi derivanti dalla concessione in usufrutto e dalla sublocazione di beni immobili, dall'affitto, locazione, noleggio o concessione in uso di veicoli, macchine e altri beni mobili, dall'affitto e dalla concessione in usufrutto di aziende; l'affitto e la concessione in usufrutto dell'unica azienda da parte dell'imprenditore non si considerano fatti nell'esercizio dell'impresa, ma in caso di successiva vendita totale o parziale le plusvalenze realizzate concorrono a formare il reddito complessivo come redditi diversi; i) i redditi derivanti da attività commerciali non esercitate abitualmente; l) i redditi derivanti da attività di lavoro autonomo non esercitate abitualmente o dall'assunzione di obblighi di fare, non fare o permettere; m) le indennità di trasferta e i rimborsi forfetari di spesa, percepiti da soggetti che svolgono attività sportiva dilettantistica, di cui alla legge 25 marzo 1986, n. 80.
Chi, dopo avere riportato quattro condanne per delitto di contrabbando preveduto da questa o da altra legge fiscale, riporta condanna per un altro delitto di contrabbando, è dichiarato delinquente professionale in contrabbando, qualora, avuto riguardo alla condotta ed al genere di vita del colpevole ed alle altre circostanze indicate nel capoverso dell'art. 133 del Codice penale, debba ritenersi che egli viva abitualmente, anche in parte soltanto, dei proventi del reato.
La sostituzione è priva di effetto nel caso in cui l'interdizione sia negata o il relativo procedimento non sia iniziato entro due anni dal raggiungimento della maggiore età del minore abitualmente infermo di mente. E' anche priva di effetto nel caso di revoca dell'interdizione o rispetto alle persone o agli enti che abbiano violato gli obblighi di assistenza. In ogni altro caso la sostituzione è nulla ».
In caso di morte del conduttore, gli succedono nel contratto il coniuge, gli eredi ed i parenti ed affini con lui abitualmente conviventi.
Di norma i comuni, nell'ambito degli stanziamenti assegnati, destineranno le somme secondo i seguenti criteri: a) il reddito annuo complessivo, riferito alla somma dei redditi imputati al conduttore ed alle altre persone con lui abitualmente conviventi, non sia superiore complessivamente all'importo di due pensioni minime INPS per la generalità dei lavoratori per nuclei familiari costituiti da uno o due componenti; b) al momento dell'entrata in vigore della presente legge, i conduttori siano intestatari del contratto di affitto dell'alloggio, che, per ubicazione, tipologia e superficie, deve essere strettamente necessario alle esigenze del conduttore e delle persone con lui abitualmente conviventi; c) i conduttori abbiano ricevuto, per effetto dell'entrata in vigore della presente legge, richiesta di aumento del canone di locazione attualmente corrisposto.
Tale disposizione si applica anche ai locali occupati da una sola persona che eserciti abitualmente il meretricio.
Le case, i quartieri e qualsiasi altro luogo chiuso dove si esercita abitualmente la prostituzione sono dall'autorità locale di pubblica sicurezza, a richiesta dell'esercente o d'ufficio, dichiarati locali di meretricio.
Il minore degli anni diciotto, ozioso, vagabondo, diffamato a termini di questo testo unico o che esercita abitualmente la mendicità o il meretricio è denunciato dal questore al presidente del Tribunale.
La Commissione prescrive, inoltre, all'ammonito, di non associarsi a persone pregiudicate o sospette, di non rincasare la sera più tardi e di non uscire la mattina più presto di una data ora, di non portare armi, di non trattenersi abitualmente nelle osterie, bettole o in case di prostituzione e di non partecipare a pubbliche riunioni.
E' diffamata la persona la quale è designata dalla voce pubblica come abitualmente colpevole: 1° dei delitti contro la personalità dello Stato o contro l'ordine pubblico e di minaccia, violenza o resistenza alla pubblica autorità; 2° del delitto di strage; 3° dei delitti di commercio clandestino o fraudolento di sostanze stupefacenti e di agevolazione dolosa dell'uso di stupefacenti; 4° dei delitti di falsità in monete e in carte di pubblico credito; 5° dei delitti di sfruttamento di prostitute o di tratta di donne o di minori, di istigazione alla prostituzione o favoreggiamento, di corruzione di minorenni; 6° dei delitti contro la integrità e la sanità della stirpe commessi da persone esercenti l'arte sanitaria; 7° dei delitti non colposi di omicidio, incendio, lesione personale; 8° dei delitti di furto, rapina, estorsione, sequestro di persone a scopo di estorsione o rapina, truffa, circonvenzione di persone incapaci, usura; 9° della contravvenzione di abuso di sostanze stupefacenti; quando per tali reati sia stata sottoposta a procedimento penale terminato con sentenza di proscioglimento per insufficienza di prove.
Una parte della più recente normativa statale cerca - insistentemente anche se con scarso successo - di indirizzare l'attività degli Enti locali e della p.a. verso l'utilizzazione di forme di finanziamento che possono essere diverse e complementari rispetto a quelle più tradizionalmente ed abitualmente utilizzate. Gli strumenti del settore pubblicitario, con particolare attenzione alla sponsorizzazione, hanno il pregio particolare di far ottenere consistenti finanziamenti che non soltanto non gravano sui bilanci degli Enti ma anzi si inseriscono - in un rapporto sinergico e non di mera contrapposizione - con il mondo della produzione. Una norma di particolare interesse è poi quella che si sforza di creare ed incentivare l'abitudine al risparmio nella p.a., utilizzando anche forme di premiazione diretta degli stessi operatori. Il quadro si completa con il metodo del project financing - recentemente modificato, arricchito e rilanciato all'interno della legge Merloni, come modificata dalla l. 415/1998 - uno strumento che permette la realizzazione di opere impegnative, senza oneri per le amministrazioni.
Tutti i compensi, comunque denominati, percepiti da un dottore commercialista e da un ragioniere nella qualità di amministratore di una società o ente devono essere necessariamente inclusi tra i redditi di lavoro autonomo derivanti dall'esercizio delle professioni svolte abitualmente dagli stessi.
L'utilizzo del sistema EDI (Electronic data interchange) consente agli operatori economici di trasmettere le dichiarazioni doganali e gli elenchi riepilogativi degli acquisti e delle cessioni intracomunitarie direttamente all'Ufficio doganale, evitando la presenza di personale addetto a tali operazioni presso gli Uffici medesimi e determinando un notevole risparmio di tempo e, sostanzialmente, di costi ai soggetti che abitualmente operano in Dogana. Previsto dalla normativa comunitaria di riferimento, l'utilizzo in Dogana di sistemi informatici è stato oggetto di successivi interventi legislativi ed amministrativi, fino alla pronuncia dell'Agenzia delle dogane diretta a semplificare le formalità di presentazione delle istanze di adesione al sistema telematico doganale, che ora possono essere trasmesse direttamente via Internet.
Il diritto del minore alla bigenitorialità, affermata dalla nuova legge sull'affidamento condiviso, comporta la paritaria compartecipazione di entrambi i genitori ai compiti educativi e di crescita dei figli, ma non richiede che questi ultimi trascorrano tempi equivalenti presso le residenze di ciascun genitore, ed anzi, la stessa disciplina dell'assegnazione del domicilio coniugale porta a ritenere che il giudice debba individuare un genitore con cui i figli abitualmente convivranno dopo lo scioglimento del nucleo familiare. Per i medesimi motivi, la vicinanza tra abitazioni non può ritenersi postulato fondamentale di tale forma di affidamento, che ben può realizzarsi anche quando i genitori risiedono a notevole distanza l'uno dall'altro. Pertanto, l'intendimento, espresso (o attuato) dal genitore con il quale il figlio abitualmente convive, di trasferire in altra città o Stato la propria residenza (e con essa, quella del minore) non può, di per sé, rappresentare ostacolo alla conservazione di tale forma di affidamento, salvo che il trasferimento sia contrario all'interesse del minore: soltanto in tal caso il giudice potrà (non già vietare il trasferimento, ma) condizionare il diritto del genitore che intende mutare la propria residenza alla perdita dell'affidamento.
Un'associazione senza fini di lucro con sede in Olanda, che organizza abitualmente conferenze su temi scientifici in varie nazioni, deve considerarsi soggetto passivo dell'IVA. In relazione all'evento organizzato in Italia, i corrispettivi pagati dai partecipanti sono ivi soggetti all'imposta, trattandosi di prestazione culturale che si considera effettuata nel territorio dello Stato ai sensi dell'art. 7, quarto comma, lett. b), del d.p.r. n. 633/1972. Per recuperare l'IVA pagata ai fornitori per gli acquisti di beni e servizi, l'associazione, effettuando operazioni territorialmente rilevanti in Italia, non può avvalersi della procedura di rimborso di cui all'art. 38-ter, ma deve identificarsi direttamente oppure tramite rappresentante fiscale.
La giurisprudenza contabile qualifica abitualmente il danno all'immagine della P.A. come un danno-evento di natura esistenziale. Tale ricostruzione della fattispecie desta numerose perplessità, anche alla luce della più recente giurisprudenza ordinaria in tema di danno non patrimoniale, in generale, e di danno esistenziale, in particolare.
Tuttavia, mentre la detassazione è limitata sia temporalmente sia per l'ammontare, la soppressione della disposizione sulle erogazioni liberali e sussidi è definitiva con la conseguenza che, a decorrere dalla data di entrata in vigore del decreto, le aziende dovranno confrontarsi con una tassazione (e una contribuzione) anche su somme abitualmente erogate in regime di esenzione e che spesso hanno finalità assistenziali nei confronti di dipendenti che si trovano ad affrontare situazioni di difficoltà.
La questione oggetto della sentenza in commento è se il comportamento di lavoratore di pubblica amministrazione (nella specie, professore universitario) che registra clandestinamente colloqui con colleghi, al fine di precostituirsi prove da utilizzare in un eventuale giudizio penale, possa essere sanzionato disciplinarmente per condotta abitualmente irregolare e debba essere considerato lesivo della dignità e dell'onore dell'istituzione, oppure debba essere considerato quale legittimo esercizio del diritto di difesa ex art. 24 Cost. Questa seconda tesi, avallata dal Consiglio di Stato nella pronuncia de qua, non risulta in realtà esente da critiche.
Al fine di garantire che le vittime di reato nell'Unione europea ottengano sempre un indennizzo equo e adeguato per le lesioni subite, indipendentemente dal luogo all'interno dell'Unione in cui il reato è stato commesso, il Consiglio ha adottato, nell'aprile 2004, la Direttiva 2004/80/CE, che prescrive agli Stati membri di prevedere adeguati meccanismi di risarcimento delle vittime di reati violenti ed intenzionali che siano stati commessi sul territorio nazionale a danno di persone ivi non residenti (ma abitualmente residenti in un altro Stato membro). Lo Stato italiano non ha ancora trasposto detta direttiva, privando di tale diritto molti soggetti che sarebbero stati nella condizione di ottenere l'indennizzo. Una cittadina rumena era stata vittima di violenza sessuale in Italia da parte di due connazionali. Gli aggressori erano stati condannati, ma la vittima - ricorrente nella causa in commento - non aveva potuto ottenere alcun risarcimento dei danni subiti, poiché gli aggressori si erano resi latitanti. La vittima, pertanto, si è rivolta al Tribunale di Torino lamentando l'inerzia del legislatore nazionale e chiedendo la conseguente condanna dello Stato italiano al risarcimento dei danni derivanti dalla mancata attuazione della direttiva. Il Tribunale di Torino, dopo aver rilevato che l'inadempimento dello Stato italiano per mancata trasposizione della direttiva è stato censurato anche dalla Corte di giustizia, ha condannato lo Stato al risarcimento dei danni derivanti alla ricorrente per tale inerzia, qualificando la responsabilità in parola "di natura indennitaria per attività non antigiuridica".
L'A. illustra i meccanismi abitualmente impiegati in Europa per consentire alle autorità giudiziarie di prendere conoscenza di condanne emesse in altri Stati, nonché gli strumenti normativi adottati nel quadro giuridico dell'Unione europea per sopperire alla loro inefficienza.
La storia del diritto delle prove penali dimostra che, contrariamente a quanto abitualmente si afferma, l'enfatizzazione della verità quale finalità del processo non disdegna affatto il riconoscimento di un'esigenza di legalità della prova. E' il superamento del paradigma moderno, di una verità solitariamente accertabile dall'istruttore, a fondare in età contemporanea il principio del contraddittorio, quale criterio di legalità di una prova destinata all'attività di conoscenza collettiva che si esprime nel processo. Il diritto delle prove va alla deriva solo quando se ne proponga un fondamento esclusivamente morale e politico anziché metodologico.
Si può affermare, in base ai dati raccolti, che i problemi legati alla comunicazione (che in Letteratura rappresentano circa il 5% rispetto a quelli abitualmente considerati prioritari nel dibattito bioetico - quali aborto, fecondazione in vitro ed eutanasia) e quelli derivanti dalla difficoltà nel relazionarsi con i problemi accessori a quelli strettamente sanitari, come ad esempio i problemi familiari associati alle dipendenze, sono prioritari nella percezione degli intervistati. È emerso, inoltre, che il sentire la necessità di acquisire strumenti formativi in ambito etico è correlato all'esperienza della difficoltà ad interagire con questa tipologia di problematiche che non varia in funzione degli anni lavorativi trascorsi. Infine è emerso che le attività formative preferite (corsi residenziali, ECM [educazione continua in medicina] e Master) Sono quelle che permettono maggiore relazione formativa interpersonale sia con docenti (relazione verticale), sia con colleghi (relazione orizzontale). Tale tendenza suggerisce di dedicare maggiore attenzione alla formazione relazionale, probabilmente inserendo nella didattica formale moduli specifici di Psicologia Sociale e di Antropologia.
Il giudice europeo attrae nel sistema impositivo IVA le attività occasionali poste in essere da persone fisiche aventi una posizione IVA, senza che assuma alcun rilievo la connessione di tali attività con quella tipica svolta abitualmente dal soggetto passivo. Tale conclusione, che potrebbe avere effetti dirompenti nell'ordinamento interno, se recepita in modo troppo rigoroso, deve essere letta coerentemente con i precedenti interpretativi della stessa Corte di giustizia riguardanti la definizione di attività economica, idonei ad evitarne un impatto generalizzato.
., che si inserisce all'interno del conflitto tra le sezioni semplici della suprema Corte, sulla necessità o meno di indicare i luoghi abitualmente frequentati dalla vittima di atti persecutori. Nel rigettare la richiesta del p.m. di sottoporre la "quaestio iuris" alle Sezioni unite, l'elemento di novità della pronuncia in esame è quello per cui, nell'avallare l'interpretazione più flessibile (ma anche la meno rispettosa del principio di legalità in materia cautelare), si appoggia ad una norma di carattere sovranazionale - l'art. 5 della direttiva comunitaria 2011/99/UE sull'ordine di protezione europeo - interpretandola in modo non condivisibile.
Le parti successive del saggio si occupano di descrivere le molteplici forme di intervento giurisdizionale, nei confronti di categorie di parti processuali definite "abitualmente litigiose", che nel tempo sono divenute sempre più rigorose ed estese. Di questo viene offerta un'analitica rassegna, anche attraverso l'esame degli orientamenti dottrinari e giurisprudenziali più recenti. E infine, si volge lo sguardo verso le riflessioni che studiosi di altri paesi hanno svolto sull'"abuse of process" inglese: a questa stregua si formula la conclusione secondo cui altri ordinamenti europei hanno preso a mutuo il nucleo fondamentale della figura qui studiata reputandola idoneo presidio nei confronti della disamministrazione del processo ad opera delle parti, con esiti pregiudizievoli per la collettività dei cittadini.
È, del resto, proprio il comma 1 della disposizione, nei suoi due nuclei precettivi, a sancire "expressis verbis" che il giudice, nel provvedimento impositivo del divieto di avvicinamento, prescriva all'imputato di non avvicinarsi a luoghi "determinati" "abitualmente frequentati" dalla persona offesa o che gli prescriva di mantenere una "determinata" distanza da tali luoghi (primo nucleo); ovvero che gli prescriva "tout court" di mantenere una "determinata" distanza dalla persona offesa (secondo nucleo). Luoghi e distanze dovranno dunque essere tassativamente "determinati": il che vale a dire che essi dovranno essere indicati in maniera specifica e dettagliata. In siffatto scenario risulterà quindi possibile tutelare ampiamente la persona offesa, sia - primo nucleo precettivo - nella sua dimensione spazio-ambientale rapportata alla frequentazione di luoghi previamente e dettagliatamente determinati (tutela statica); sia - secondo nucleo precettivo - in ogni altra possibile articolazione della sua libertà di locomozione e di circolazione nella sua quotidianità di vita, qualunque sia lo specifico luogo in cui essa venga, di volta in volta, a potersi contingentemente trovare (tutela dinamica). Garantendosi appieno, così, a suo favore, ogni più ampia libertà di movimento e di relazioni sociali in condizioni di sicurezza, senza però limitare oltremodo i diritti della persona sottoposta alla misura cautelare.
La Suprema Corte di cassazione è tornata a pronunciarsi sulla necessità di indicare in modo specifico i luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa per i quali vige il divieto di avvicinamento fornendo delle importanti indicazioni. Il Giudice nei casi più gravi può estendere la tutela alla vittima applicando, nel rispetto del principio di tassatività in materia cautelare, in luogo della prima, altra misura quale quella dell'obbligo di mantenere una certa distanza dalla persona offesa ovvero ancora l'obbligo di mantenere una certa distanza dai luoghi abitualmente frequentati dalla stessa, senza così dover definire un preciso ambito spaziale. In ogni caso, nella determinazione dei limiti della cautela, il giudice non può compiere operazioni combinatorie dei vari tipi o delle singole misure.
Con sentenza n. 6501 del 2015, la Corte di cassazione si è pronunciata sul tema dei requisiti in base ai quali una persona fisica è considerata fiscalmente residente in Italia, ribadendo che il domicilio va individuato dando prevalenza al luogo in cui la gestione degli interessi del contribuente viene esercitata abitualmente in modo riconoscibile dai terzi. Tuttavia, discostandosi dal suo precedente orientamento, la Suprema Corte ha precisato che a tali fini non assume rilevanza prioritaria il luogo in cui il soggetto mantiene le proprie relazioni affettive e familiari. In ordine all'onere della prova che il cittadino italiano trasferito in un Paese a fiscalità privilegiata è chiamato a fornire per vincere la presunzione di residenza, la sentenza appare criticabile, laddove afferma che il contribuente deve dimostrare di soddisfare i presupposti di residenza ai fini fiscali previsti dalla disciplina dello Stato estero, in luogo della prova dell'assenza di rapporti significativi con lo Stato italiano.
Non è difficile immaginare un futuro dove sarà facilmente e abitualmente possibile effettuare acquisti in monete virtuali. Eppure, nonostante quest'ultime siano in continua espansione e godano di crescente popolarità, ancora non hanno ricevuto attenzione da parte del Legislatore italiano. Continua, in tal senso, a persistere un vuoto normativo nel nostro ordinamento, con tutti i rischi che ne discendono. Dunque, se davvero ci si trova dinnanzi alla più grande invenzione dopo internet, sarà necessario indagare e intervenire con fermezza per "disciplinare" le già non poche transazioni che nel nostro Paese avvengono in crittovaluta elettronica.
La Corte di Giustizia UE, nella sentenza dell'11 novembre 2015, C-422/14, chiarisce due questioni: a) i lavoratori a tempo determinato devono essere considerati lavoratori "abitualmente" impiegati nello stabilimento in cui lavorano; b) nella nozione di "licenziamento" di cui all'art. 1, par. 1, comma 1, lett. a), Dir. 98/59/CE rientrano esclusivamente i licenziamenti in senso stretto ed i cc.dd. licenziamenti "indiretti". Nel commento vengono analizzati gli effetti della sentenza sull'ordinamento interno.