, intramontabili, le ragazze che chiamano fidanzato qualsiasi corteggiatore e fidanzamento qualsiasi flirt; quelle che, appena uno dice loro «ti
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, spieghiamogli che siamo in ritardo, e con un «ci vediamo» o un «ti telefono» tagliamo la corda. Mai comunque due o più persone dovrebbero fermarsi a lungo a
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varrà quindi dei suoi capelli grigi, forsanco tinti, per dire imperiosamente: «Tu, ragazzino, non ti vergogni a star seduto mentre c'è una signora in
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decisamente: «Sì, a quest'ora dormo sempre», «Sì, a quest'ora sono sempre a tavola. Ti dispiace chiamarmi in un altro momento?» Secondo le regole, non si
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con figli in età d'amore: «Sbrigati! Sei al telefono da un'ora! Aspetto una telefonata! Piantala subito o ti spacco il ricevitore in testa!», e l'altro
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toma, se tossicchia, indugia, emette vaghi monosillabi, non spazientitevi, non chiedete: «Ma cos'hai? Cosa ti prende? Sei sordo? Sei rimbecillito? Ma
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discreto. E non andate di là gridando: «Mariella! C'è uno che ti vuole al telefono, dalla voce mi sembra Giorgio Segreti». Dite, prudentemente: «Mariella
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, articoli e preposizioni. Quindi: «Ti sono vicina nel momento del dolore e ti abbraccio con affetto. Tua Giovanna» e non «Vicina dolore abbraccioti. Giovanna.»
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, Aids. Il virus inventato Che cos'è la psichiatria?a cura di Franco Basaglia Francesca Ramos, Una come me Francesca Romana Capone, Quello che non ti ho
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ti concedo di salutarmi». Ovvio che questa eccezione è ormai defunta, sepolta dal ridicolo e dall'emancipazione femminile. Ma anche la regola si può
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: «Sabato sera avrei un mezzo impegno, però non sono sicuro, ti telefono lunedì, va bene?» Non va bene affatto; alle orecchie di chi vi invita, il vostro
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un po' che si arrangi, quella piaga. - Non abbandonate l'ospite a se stesso («io sto fuori tutto il giorno, fa quel che ti pare, ciao») ma non
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- Non portare troppo bagaglio, sgomentando con un esercito di valigie gli ospiti che ti hanno magari riservato un solo cassetto, un solo ripiano, tre
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suo mestiere, e poi non vedi che lo tengo? Se ti metti seduto e non ti muovi e non lo guardi e parli d'altro, lui si acquieta e non ti fa niente.» E
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altre ore («Ti sarò grato se non mi farai trovare quelle galline per casa», è la preghiera di certi galanti mariti, che i movimenti femministi non
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qualche ora di bene, o se te ne saranno alleviate le inevitabili piccole miserie; Lettore, se ti farai nome di buon figliuolo, di piacevole compagno
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capo di famiglia o dal padrone o dalla padrona di casa, se siamo invitati in casa altrui. Un proverbio dice: «dimmi come mangi e ti dirò chi sei
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PRIMI SINTOMI Quando ti sentivi chiamar mamma Come non ti morivi di dolcezza (Lauda spirituale a Maria del sec. XV) I grandi avvenimenti della vita
a parlare; è un'alba tremolante di raggi, è un'incipienza deliziosa. Gioie piccine, ma in quei momenti ti soffocano con la loro esuberanza. Le
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buona giornata Ti ringrazia e Ti benedice. Chi ha avuto dei dolori ti chiede la forza di sopportarli e ti benedice. Io penso a tutte le ore passate e
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dolci nomi, che ti chiama col dolce appellativo di padre non é tua! Quegli occhi a cui sorridi, quelle labbra che tu baci, sono d' un uomo che tu
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afferrare il significato, misurare l'amarezza. Eppure non ci siamo avvicina ti a quegli sconosciuti, non abbiamo voluto avvertirli nemmeno con uno
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anno all'altro, zappando, seminando, sarchiando, insomma facendo tutti i lavori campestri. Nelle ore di riposo cavava di tasca un zufolo e, tì, tìriti
la sua collera! - Come? Ti sei addormentato anche tu? - Maestà, non ci ho colpa. É venuto un cardellino, si è posato sopra un ramo e si è messo a
con lei. Giunsero ad una buca, che ci si passava appena. La vecchiarella attaccò un capo del refe a una piantina e disse: - Chi semina raccolga, Chi ti
coraggio, rimase atterrito. - Chi sei tu? Se sei anima battezzata, rispondi, in nome di Dio! - Son la figliuola del Re di Spagna. - E in che modo ti trovi
cielo ti benedica, figliuolo mio! E il giovinotto si mise in viaggio. Uscito pei campi, in una viottola incontrò una frotta di ragazzi che, urlando
la coda e non ritrovo il pezzettino. O, se tu me lo trovassi, ti farei un gran regalo. La Reginotta, impietosita, si dié a frugare: e fruga e rifruga
, vedendola piangere pel rifiuto del Re, le disse: - Sta' tranquilla: ti sposerà e dovrà venire a pregarti. Lascia fare a me. Infatti un giorno il Re
Strega, se seguiti, ti faccio buttare in fondo a un carcere, te e il tuo Tizzoncino! - Maestà, non è vero nulla. Le vicine sono bugiarde. Tizzoncino
trovava l'uscita. Vide uno scarafaggio: - Scarafaggio, bel scarafaggio! Se mi conduci dalla Fata gobba, ti faccio un magnifico regalo. - Non la conosco. E
in una pianura e chiamare la Sorte: - Sorte, o Sorte! Gli apparve una vecchia, colla conocchia e col fuso: - Perché mi hai tu chiamata? - Ti ho
di me, e il babbo ieri mi ha detto: - Forse ti si presenta l'occasione di riguadagnare la bicicletta che hai perduta per la tua cattiveria con Maria
Muscolo, la mamma mi ha accompagnato a scuola. - Ti ci accompagno io, - ha detto - perché se ti ci accompagnasse il babbo ha giurato che ti farebbe trovar
almeno un anno - diceva lui. - Il dottor Baldi, sai, comincia a diventar vecchio, e mi ha promesso di prendermi come suo aiuto. Ti dispiace di aspettare
clienti, io ti strozzo, hai capito? Ti strozzo, in parola d'onore... Ricòrdatelo! - Come sono interessati gli uomini, e specialmente i dottori specialisti
per il disegno, ti potrai esercitare all'acquarello... - E mia sorella, accarezzandomi i capelli, ha soggiunto: - E così quando dipingerai penserai un
non bisogna far rumore a causa dei clienti che vengono a farsi visitare. - Del resto - ha detto - tu anderai molto fuori, a veder Roma, e ti
- ti prendi una bella responsabilità, perché Giannino è un ragazzaccio capace di tutto... - Eh! - ha risposto il signor Clodoveo - ma non sarà capace
c'è un'ora prima di andare a desinare: vogliamo fare quel bel giuoco, come ti feci vedere ieri in quel bel libro di figure? Io sarò il signore e tu
voce minacciosa: - Ah tu ti diverti così? Ora ti farò vedere come mi diverto io!... - Ma io ho incominciato a girare intorno alla tavola, mentre
baciato, ma il Maralli m'è parso molto malcontento, e presomi per un braccio mi ha detto: - Bada bene, Giannino, che non ti scappi detto a nessuno, in
commozione: - Indegno? Ma è impossibile che tu ti sia reso indegno di restare fra noi... di conservare la presidenza della nostra società! - È impossibile
!... - Basta: scriverò come so, e tu, mio caro giornalino, non ti vergognerai, spero, se le tue pagine sono scritte con poca arte, tenendo conto in
medicine per guarire della cleptomania? Ah! Ma questo è un episodio graziosissimo, degno di un romanzo!... E tu, birichino, ti ci divertivi, eh? Chi sa
contentezza, e avrei anche battuto le mani se mi riuscisse d'alzare il braccio. - Però - ha detto il babbo - con che coraggio ti si può mandar fuori
un di questi giorni di metterci le mani, può dire addio alle sue provviste!... Ora, caro giornalino, ti lascio perché domani è il primo dell'anno e
, sempre... Ora, giornalino mio, ti rimetto a posto e... E poi lo sai che cosa fo? Ho qui uno scalpello che ho preso oggi nell'ora di ricreazione giù nel
una crudeltà, questa? Povero cuore mio! Perché ti mettono a tali torture?! Egli ha certe mani grandi e rosse, e col babbo non sa parlare d'altro che
subito - perché l'avete aperta? - Oh bella! Io sono la tua mamma e ho diritto, credo, di vedere chi ti scrive... - E chi mi scrive? - Ti scrive il