Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: te

Numero di risultati: 60 in 2 pagine

  • Pagina 1 di 2

Il Galateo

181082
Brunella Gasperini 10 occorrenze
  • 1912
  • Baldini e Castoldi s.r.l.
  • Milano
  • paraletteratura-galateo
  • UNICT
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parolacce: sono ormai dei meccanici e direi innocenti intercalari: te le ficcano in ogni discorso con la massima naturalezza, come fossero virgole o punti

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commensali digeriranno meglio e gli ospiti del dopo potranno prendere il caffè con loro senza sentirsi troppo stuzzicadenti. Come il , il caffè non si

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sedervi: è un gesto orrendo, goffo, che mostra oltretutto una pignolesca preoccupazione dei propri vestiti. E a te che te ne importa, voi dite. Avete

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così via. In pratica, il suo lavoro è considerato zero. «Non voglio che mia moglie lavori», «beata te che non lavori», sono frasi che la casalinga

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78 Consigli per chi ospita 79 Consigli per chi ospitato 80 Animali domestici 82 9. I COSIDDETTI TRATTENIMENTI 85 Il delle cinque 85 L'aperitivo 86

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cerimonia. Tradizionalmente si offrono , aperitivi, champagne, tartine, torta, confetti in sacchettini di tulle. Sarà comunque una festa tranquilla

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tocca a te. Tra persone normali, il saluto è contemporaneo.

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stessa forma (pranzo contro pranzo, serata contro serata, contro , eccetera). Consigliavano addirittura di rifiutare gli inviti se non si era certi

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Qualche tempo fa un noto e versatile uomo politico, in periodo preelettorale, ebbe l'idea di invitare a un un gruppo di noti e quotati scrittori

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perché, visto che sta sempre pensando o parlando d'altro, e bisogna continuamente richiamarla: «Ornella tocca a te, Ornella il piatto piange, Ornella dai

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Le buone usanze

195907
Gina Sobrero 2 occorrenze
  • 1912
  • Fratelli Treves, Editori
  • Milano
  • paraletteratura-galateo
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qualche ora di bene, o se te ne saranno alleviate le inevitabili piccole miserie; Lettore, se ti farai nome di buon figliuolo, di piacevole compagno

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ripugna e allontana da sè. lo vorrei che fosse possibile insegnare un undicesimo comandamento:"Dopo il prossimo ama l'acqua più di te stesso,,. Gli

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Eva Regina

204446
Jolanda (Marchesa Plattis Maiocchi) 8 occorrenze
  • 1912
  • Milano
  • Luigi Perrella
  • paraletteratura-galateo
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pane che te sfama, non sono quelli del loro paese ideale : l'aria che esse respirano non è quella che può dilatare il loro petto in un' ebbrezza di

ora, ogni momento sarà consacrato a te : la mia missione è quella di renderti felice ! ›› Invece... oltre lei c'è l'impiego o la professione o le

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che colpisce, appunto perchè non ebbe l'eroismo della prudenza e dell'indulgenza : perchè non seppe aspettare. Prima o poi tornerà a te che hai sul suo

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: io, che morrei se tu morissi, e che ho bisogno di te ! » Ed ella risponde : « Sei tu ? tu, misteriosa anima, accesa in me da misteriose origini: sei

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come un fiore, e ti senti soddisfatto, e ti senti in possesso di un tesoro, pensando di poter essere per te solo, per lei sola, felice o infelicissimo

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che basta per udire una voce intima — una voce che somiglia a quella di sua madre — gridarle : « No, puoi ancora salvarti se vuoi — fra te e

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altro : Térésah con Giudice, Il pane rosso; Amelia Rosselli con Eva Regina 24 la sua fortunata Anima; Haydée con Per te ! Rossana con Casa di Pena

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qualche alto fusto, verso qualche nuovo edificio che s'abbellirà di te. Qui non puoi essere che un panno funebre : abbandonami. » « Non panno funebre

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C'ERA UNA VOLTA ... :FIABE

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Capuana, Luigi 12 occorrenze

, incanterebbe anche te. Il Re corse a nascondersi dietro un muricciolo, e vide arrivar la Strega a cavallo del manico di una granata. - Con chi hai tu

traditore, te e il tuo padrone! E come s'avvicinava la stagione delle arance, pel timore del babbo, il cuore le diventava piccino piccino. Intanto

io, figliuola mia; siam venute per te! Dall'allegrezza stava per saltar dalla finestra. - Ascolta, figliuola - disse la Regina sotto voce. - Quel

un'altra volta per la strada, te la farò vedere io! E per quel giorno non ammazzò neppure uno sgricciolo. Ma la mattina dopo, eccoti lì quella del

buona fortuna non giova a nulla? - Non giova a nulla. Il Re mi ha detto: "Se fra un anno non avrò un figliuolo, guai a te!". Son certa, babbo mio, che mi

non ti vedrò più per la casa, non ti vedrò! Ah, coricino mio! E chi fu la Strega che te lo cantò in culla, chi fu? Ah, Ranocchino mio! E debbo

, devi rendermi un servigio: mi fido soltanto di te. Portami questa lettera al Re di Spagna, e attendi la risposta; ma nessuno deve sapere dove tu

pugnale e ritorna dal Mago: vedrai che questa volta non si farà beffa di te. E gli disse minutamente come dovea regolarsi. Il giovinotto andò subito, e

palazzo? - Testa-di-rospo, una notte vorrei dormire con te. - Chiedetene il permesso a mamma cagna: è lei la padrona. La Regina andò a trovare mamma cagna

galletto! Per questa volta passi. Un'altra volta te la farò vedere io! E ordinò alla sarta un altro vestito più ricco di quello. La sarta ci si messe con

a chiamare: - Fata gobba! Fata gobba! - Gobbo sarai te! - rispose una voce. E il povero Re, sentitosi un po' di peso sulle spalle, si tastò. Gli era

, ecco roba per te! La Reginotta accorse: eran davvero le sue orecchie. Tremante dalla contentezza se le adattò al capo e le si appiccicarono; il sangue

IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA

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Bertelli, Luigi - Vamba 18 occorrenze
  • 1912
  • MARZOCCO Sessantunesima edizione
  • prosa letteraria
  • UNIFI
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, e che così, per causa tua, io vado a rischio di perder una vistosa eredità della quale, senza di te, potevo dirmi sicuro. - Il Maralli s'è asciugato

mi può occorrere a Roma: le tinte, la palla di gomma coi tamburelli, la pistola col bersaglio, e ora metterò anche te, mio caro giornalino, che mi

, t'ho detto. - Bum! bum! - Quando poi s'esce di scuola, te lo dò io il bum! - Lui s'è chetato perché sa, come sanno tutti, che Giannino Stoppani riffe

queste parole pronunziate con nobile alterezza l'ho guardato con ammirazione e poi ho esclamato con entusiasmo: - Scappo anch' io con te!... - Egli mi ha

questi urli? - C'è - rispose il Direttore - che questo pessimo soggetto non risponde alle mie domande. - Lascia fare a me, - rispose lei - ché tanto te

, amor mio? - Oh no: e a te? - ha risposto Luisa, e tutt'e due si son messi a ridere. - Ma non lo dire ancora a nessuno, - ha continuato lui. - Prima di

po' dalle prime figure che hai fatto a queste ultime che progresso! Bravo Giannino! Faremo di te un artista! - Queste sono cose che fanno piacere a un

... - Qui il babbo riuscì ad acciuffarmi, e disse con accento feroce: - Ora, invece, io te ne farò ricordare per un pezzo! - E infatti... mi ha

disperazione, e mentre sto qui chiuso nella mia cameretta non ho altro conforto che di confidare a te tutta la mia angoscia!... Il babbo mi ha chiuso

guarda dal finestrino; io ti spiegherò l'importanza dì tutte le città e te le farò conoscere meglio che la geografia, perché io ho la pratica

imboccavo il corridoio. E chi erano? Svelto... march! - Io non lo so. - Non lo sai? Come! Ma se erano qui con te! - Sì, erano con me... ma io non li ho

Mio caro giornalino, ho tanto bisogno di sfogarmi con te! Pare impossibile, ma è proprio vero che i ragazzi non vengono al mondo che per fare dei

Stanislao ha sentito ridere te e Gigino Balestra dietro il quadro di Pierpaolo Pierpaoli, e gli è entrato da quel momento un vago sospetto che è

e l'Ada. - Proprio non e' è nulla di sacro per te! - mi ha detto con voce severa. - Anche qui, dove si viene per piangere, trovi il modo di far delle

uno specchietto dicendomi: - Ah, ci sei salito ora, eh? E codesto muso da spazzacamino quando te lo sei fatto? - Io nel vedermi nello specchio rimasi

dal professor Perussi il quale guadagna ora dei bei quattrini con la cura della cipolla che ho inventata io... - Ma chi te l'ha detto?... - Lo so e

sapere chi è stato!.. - In quel momento il Collalto si è fermato dinanzi a me e, guardandomi fisso, ha detto a mia sorella: - Forse Giannino te lo

commentando una lettera che tenevano in mano. - Guarda, Giannino, - mi ha detto subito la mamma - questa lettera è per te... - E allora, - ho osservato

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