Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Cavalleria rusticana

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Giovanni Verga 10 occorrenze

S'è per domani, sì, zio Brasi. Oggi son venuto a far, la Pasqua a casa mia.

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Corro a governare le mie bestie, e vado a dirglielo. Non dubitate, son cristiano anch'io.

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stare che son di mio marito. - La volontà di Dio era per tentarlo! Egli si metteva a cantare sotto la mia finestra per far dispetto lei che s'era

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Che colpa ci ho io? Vedete come son ridotta? La gna' Lola è meglio di me, lo so! Ha il collo e le mani cariche d'oro! Suo marito non le fa mancare

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Tu piuttosto! Vuoi farmi l'affronto di mostrare a tutto il mondo che non son padrone di muovere un passo; che mi tieni sotto la tua scarpa come un

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Sì, è vero, son pazza! Non mi lasciare con questa pazzia in testa!

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Scellerata non siete voi, comare Santa. Scellerati son coloro che ci mettono questo coltello nel cuore, a voi e a me. Chè se gli si spaccasse il

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Voi che ci credete? Che ci credete che pensano sempre a una cosa quando son via, in mezzo alle altre donne? e non le guardano neppure? Lo volete

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Aspettatemi alle ultime case del paese, che entro in casa un momento a pigliare quel che fa bisogno, e son subito da voi.

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Santa, chè son io che l' ho fatta cadere nel precipizio; e quant'è vero Dio, vi ammazzerò come un cane, per non lasciare quella poverella in mezzo alla

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Dramm intimi

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Giovanni Verga 7 occorrenze
  • 1884
  • Casa Editrice A. Sommaruga e C.
  • Roma
  • Verismo
  • UNICT
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San Remo, 10 novembre. SON qui da ieri sera. Venite. VIOLA.

. — Però io non son pratica di queste parti. — E narrò che veniva in città per cercare di allogarsi. Il Pigna, allegro di sua natura, fingeva di credere

del letto, sotto il crocifisso. Le mani gli tremavano. Poi, in mezzo al baccano, si udì gridare dietro il portone: — Aprite, signor Canonico; son io

. — Ora ne son certo. Il caso è grave. — Lui! — fu la prima parola che scappò alla madre, senza sapere quel che si dicesse. —Si; il polso me l'ha detto. Lei

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Sorrento, 25 marzo. È proprio vero. Sto meglio, son quasi guarito, intendete? Il male non era così grave come si temeva. Chi ne sa nulla? Questi

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. — Ella!.. è impossibile!.. Guardate bene!... — No! Me l'ha detto il medico. Ed ora ne son certa. Vi ama da morirne... — Vi giuro !... Vi giuro che

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s'incontrarono con quelli di Anna arrossì; e fu quella l'unica volta che fra di loro divampasse un ricordo del passato! — Ora son nonna! — osservò sorridendo la

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La cuciniera maestra. Metodo facile per cucinare

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Bassi, Leopoldo 9 occorrenze
  • 1884
  • Editori Libraio
  • Reggio Emilia
  • cucina
  • UNIFI
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Prendete una libbra e mezzo di patate cuocetele nell'acqua e quando son cotte pelatele e pestatele nel mortaio e poi mettete in una casseruola un

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ad attaccarsi; poi levatele e passatele in un tegame a raffreddarsi e quando son fredde aggiungetevi un bel pugno di formaggio grattugiato e tre ova

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che sono state in concia e cuocetele a un bel fuoco e quando diventano rosse levatele che son cotte.

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, si forma una polentina poi si distende su alle costelette dalla parte di sopra e finite di cuocerle e quando son cotte mettetevi un mezzo bicchiere

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Per sei persone prendete una libbra e mezzo fagiolini e cuoceteli con acqua e quando son cotti vuotate via l'acqua e asciutti metteteli in umido con

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non s'abbiano a rompere i pezzetti. Quando son cotti, passateli in un tegame a raffreddare e raffreddati che siano aggiungetevi quattro ova con un

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bianco; e quando son cotte, che ci vorrà circa un'ora, vuotatele in un tegame; poi prendete mezza libbra di mandorle pelatele e pestatele nel mortajo

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bicchiere di vino bianco e fatele bollire circa un'ora. Quando son cotte passatele per lo staccio in un tegame e lasciatele raffreddare; poi prendete mezza

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Prendete le coscie dell’oca impanatele e ponetele sulla graticola. Accompagnatele, quando son cotte, con salsa piccante.

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XV legislatura – Tornata del 9 febbraio 1884

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Di Rudinì 1 occorrenze
  • 1884
  • politica - sedute parlamentari del Regno d'Italia
  • UNITUSCIA
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Vastarini Cresi. Io ringrazio l'onorevole presidente; ma siccome son certo che le spiegazioni che darà il presidente non saranno difformi da quello

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XV legislatura – Tornata del 14 giugno 1884

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Zaccheroni 1 occorrenze
  • 1884
  • politica - sedute parlamentari del Regno d'Italia
  • UNITUSCIA
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Ed ora, fatte queste due osservazioni, le quali mi son parse giuste, sebbene mi sieno state piuttosto ricordate da coloro che vi sono interessati

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UNA SERENATA AI MORTI

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Faldella, Giovanni 1 occorrenze

della Plebe Francese: "Il mio nome è Vittorio Alfieri: il luogo dove io son nato, l'Italia: nessuna terra mi è patria. L'arte mia son le muse: la

ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE

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Ghislanzoni, Antonio 5 occorrenze
  • 1884
  • Prima edizione completa di A. BRIGOLA e C. EDITORI
  • prosa letteraria
  • UNIFI
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a tutte queste ansie, a queste perplessità dello spirito! Lo scenario è compiuto - le tinte locali son date - la ribalta è abbastanza illuminata - il

basso! - gridò il Virey; - si vuol partire immediatamente. - Più basso? - esclamò l'auriga di cielo in tono più beffardo. - Io son disceso di quattro

Parigi. «- E voi pretendereste che io salissi in quel cassone? - esclamai arretrando; - ma dunque ... non vi son più ferrovie? ... non vi sono locomotive

vista Fourrier non potè trattenere un grido di gioia. - Son dessi! - esclamò lo scienziato. - Le mie creature! ... Rondine e Lucarino, i miei figli di

annunzieranno fra poche ore. Le belle pigianti al levar del sole son balzate dai loro letti di piume di cigno per gettarsi nella folla chiassosa che invade

FIABE E LEGGENDE

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Praga, Emilio 16 occorrenze

apparenze, son parvenze, son coscienze, son memorie palpitanti, favellanti in amistà della storia d'altre età!

Lettor, che bella notte! La luna è argento fino, le nuvolette invece son zaffiro e rubino; come tiepida è l'aura, come tutto riposa! Oh l'antica

Steno, orribile famíglia macra e gialla. Son gli stocchi che guizzano come in mano a ribelli, son gli arazzi che sembrano ali di pipistrelli; son le

meglio impara!- E non son più due spade, son due lampi che guizzano; or volano, or s'abbassano, or rotano, or si drizzano, or si arrestan di un tratto

, e non vi son mariti né consiglio dei Dieci; L'amor libero e santo, e Iddio ne fan le veci... Spira vento propizio, fidato ho il gondoliere, qui le

l'arpa ad armacollo, perché lo stuoli li seguita fra i gigli e fra i roveti? Lo stuol lo ignora e mormora: quei due, son due poeti! E meste donne, e

". V'ingannate, signore: la Dio mercé son scaltro, né saprete che avvenne nel cor di Bella Alvaro. Sol vi dirò che quando il freddo corpo ignaro a fior d'acqua

ispiratrici agli amanti che in terra fur timidi e infelici! I castighi, là in cielo, son castighi d'amore.

,- firmagli il passaporto per un altro paese, ammazzalo! la bella s'anco diggià non t'ama, ti adorerà pel colpo della tua nota lama. Le son fatte così; vesti

- I miei giorni in un sogno dileguano; son già lungi, ben lungi i più belli! Come un volo - di uccelli - che emigrano e che solo - precipita in mar

prepara al sole, han nei capegli l'umide radici delle viole, han nei pugni gli steli che diverranno abeti; i morti nella terra son tranquilli e lieti

vostro permesso, diverso come or sono, stato sarei lo stesso! Ora tutto è svanito! e ( perché nol direi? ) i nostri dì son tetri senz'essere men rei

vecchiaccia! Non son uso ad attendere per veder la tua faccia; apri o getto la porta! - Pur nessuna risposta Come al vento d'autunno una tarlata

olezzi, dei raggi serbati ai fiori e agli astri che ancor non son nati! Sol io non valgo una viola, una lucciola? Via! mi esaudisci e mi dona, o

La stanzuccia di Steno stava accosciata in alto di un palazzo affittato da un ebreo di Rialto; palazzo in cui da secoli i topi son signori, e che

gambe e piedi e dita bianche e scure, le ho ben contate un giorno, son tredici pitture! ". E più il povero Ebreo non l'avrebbe affittata, se Steno, il