Tra le poche famiglie rimaste fedeli ai conti Sernici (poichè, pur troppo! nella sventura si trova di rado chi abbia tanto buon cuore da starci
l'appartamento dei Sernici fosse al primo piano; saltella, saltella, arrivò in fondo; e allora gli si parò innanzi un largo androne, che da un lato menava
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tirò innanzi a passeggiare, finché, stanco, non avvezzo com' era a far lunghi percorsi, si sdraiò su l' erba, sotto un cespuglio, e s' addormentò. Dirvi
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come una grandinata. A un tratto, Moschino sentì accanto a sè qualcosa che lo solleticava leggermente. Si volse. Era un topo comune, d' un bigio cupo
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pentito della sua scappata. L' altro, però, gli lesse nel pensiero e dichiarò: - Nel mondo, noi poveri topi si sta male assai. Si va errando per tutti i
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le loro ricerche riuscivano senza frutto. Moschino si scosse dal suo torpore sonnolento, quasi mortale; fece uno sforzo supremo e cominciò a muoversi
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non s' avvedessero del mutamento; ma sì! Gli furono tutti intorno a fiutarlo, a mordicchiarlo; così che Moschino, dopo essersi liberato con due buone
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Ma io ve la riferisco in lingua topesca: si chiama La guerra dei topi e delle rane; attenti che incomincio. Il topo istruito si ripulì la bocca, si
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si fa perdonar tutto, a furia di grazia e di furberia. - La Lilia poco si faceva vedere: andava frugacchiando un po' da per tutto in casa, secondo il
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A quando, a quando, da poco più di un mese, la Lilia scompariva, nè si facea più vedere per ore e ore: e ciò accadeva anche se Rita e Nello
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le furie. Quando Dodò si presentò su la soglia dello studio della contessa, insieme con la Lilia, i bimbi gli vennero incontro, tutti contenti
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manifestare ogni suo desiderio o bisogno. Quando Dodò aveva fame, scendeva bel bello dalla biblioteca, andava fiutando dove si trovava qualcuno di
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- Bravo Dodò! - esclamava il conte, mentre la Rita e Nello, vedendo quell' armeggìo, si tenevano i fianchi dal ridere. Forse un solo vizio aveva Dodò
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aumentata, che si vede in noi giovani che hanno serietà di propositi, occhio e cuore per i tempi che corrono. Signori! Tutti noi, vecchi e giovani, abbiamo
Anzitutto una constatazione evidente: noi siamo cresciuti. Cinque anni fa, l’Associazione si agitava appena nella culla ed ora è venuta su come
condizioni d'animo e sulla prevenzione che si ha sopra il problema stesso meridionale.
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Questa condizione psicologica si riflette su tutti i problemi di ordine civile, sociale e religioso nella vita collettiva e trasforma anche i
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Dalle due epoche politiche degli idealisti e degli ascari è surto vivo il problema economico che si mette così:
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politica negli interessi generali, perché manca la visione del problema generale, si è individualisti e la vita locale ci assorbisce. Così si trascurano
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) si volevano dire tre idee fondamentali: 1° - che il legittimismo è un dovere dei cattolici meridionali; 2° - che la difesa della causa della Santa
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Invece non è così: si tratta della libertà e della indipendenza del Papa quale capo religioso dei cattolici, esclusivamente come tale e in rapporto
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parlamentare. È una questione religiosa, che non si lega alla questione politica delle case regnanti in Italia prima del sessanta,che non ha carattere
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Onde sin che non si arrivi alla soluzione del grave problema, che può durar secoli, come durano secoli le catacombe, il diritto della Santa Sede alla
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, per averne delle impressioni per quanto sincere altrettanto fugaci. Noi non ci conosciamo; e lo stacco si rende tanto più reale, quanto ancora non si è
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democratico cristiano, ma che anzi lo tocca abbastanza; per cui son sicuro che l'interessamento per il principio nazionale si unirà quello di un
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fenomeno vario soddisfa; e l'intelletto si sostituisce al senso nell'unificazione non delle parti che il senso percepisce, ma nell'intuizione
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Calabria, va alle ridenti e seducenti spiagge della Campania, dal severo Etna si disegna all'incantato Faro, alla altrice di vita Conca d'Oro, alle pianure
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il suolo, su cui è stata fondata Tombuctu, aridissimo e di natura sabbiosa come il vicino deserto, non si vedevano né aiuole fiorite, né cespugli. Non
Liberata Esther e fattala scendere dalla rupe, il marchese ed El-Haggar si misero senza indugio in cerca di Ben e di Rocco. Erano tutti molto
Un momento dopo, il marchese ed i suoi due compagni si slanciarono attraverso la tenebrosa foresta, risoluti ad affrontare qualunque pericolo. I
Come già si sa, il Sahara è il più vasto deserto del globo, la più grande distesa di sabbia che esista e anche la più infuocata, perché la
altrove. "Amr mi consiglierà," si diceva il miserabile. "Anche egli ha interesse che il francese scompaia per non attirare più tardi qualche grossa
fosse stata. "Rinchiusi!" esclamò con accento di terrore. Si alzò quanto era lungo, ascoltando attentamente i rumori che scendevano attraverso il
udire la loro condanna. Quantunque certi della loro sorte, si erano presentati al ministro a testa alta con un fiero cipiglio. Il vizir, un vecchio
dal doppio peso e dalla stanchezza, si lasciasse raggiungere dai Tuareg. Il destriero però, oltre ad essere robustissimo, era ancora pieno di vigore
. È il simun che si prepara a soffiare. Fra poche ore il deserto sarà in tempesta ed è necessario cercare un rifugio onde non farci seppellire dalle
individui che stamane ci hanno dato la caccia," rispose il marchese. "Si può dire che le sabbie del Sahara sono state ben bagnate di sangue europeo e che
sull'accampamento di sorpresa. Percorsi cinquanta passi, il marchese si era arrestato sul margine della macchia, di fronte ad uno spazio scoperto. "Il leone passerà
echeggiate in lontananza, mentre i fuochi si spegnevano bruscamente. Il marchese ed i suoi compagni, immobili, ascoltavano ed aguzzavano gli occhi
digiuno, dopo di che cominciava l'orgia notturna, la popolazione si era riversata nelle vie e nelle piazze per ammirare i santoni e i fanatici. Si sono
I duar marocchini e algerini si incontrano per lo più ai confini del deserto e sono formati esclusivamente da tende grossolane di fibre di palme nane
battellieri avevano veduto parecchie scialuppe staccarsi da Koromeh e attraversare il fiume, però nessuna s'era accostata alla riva sinistra, anzi tutte si
aveva fatto sdraiare Esther fra i forzieri onde metterla al riparo dalle palle, poi si era collocato a prora dinanzi ad una cassa di cartucce aperta
Ben Nartico, nel momento in cui la carovana si metteva in marcia. "È vero," rispose il marchese. "Quella della bestia uccisa dalla signorina Esther
Il marchese Gustavo di Sartena, come la maggior parte dei corsi, era nato per la vita avventurosa. Di temperamento irrequieto, di natura ardente, si
enorme parete rocciosa. Vista un'apertura, già in gran parte ostruita, vi si erano lestamente cacciati dentro per mettersi al riparo dal turbinio
deserto del Sahara, come fu detto, non venne conosciuta che alla fine del settecento. Si sapeva che un gran fiume doveva bagnare quella parte del
Mentre il marchese ed i suoi compagni si preparavano l'accampamento, El-Haggar ed il sahariano galoppavano verso il sud onde attraversare l'ultimo
Le marce sull'interminabile mare senz'acqua, come gli arabi chiamano, nel loro linguaggio figurato, le immense e desolate pianure del Sahara, si
Quando la carovana si ripose in cammino, il sole stava per tramontare in un vero oceano di fuoco. L'astro, ancora sfolgorante di luce, declinava