Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: romani

Numero di risultati: 49 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Almanacco igienico popolare del dott. Paolo Mantegazza

270011
Mantegazza, Paolo 6 occorrenze
  • 1882
  • Libreria Gaetano Brigola
  • Milano
  • cucina
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invitano a mangiare molto pane. Non conviene confondere le acciughe colle sardine, che costano meno e sono di un gusto meno delicato. I Romani antichi

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Lampreda. — Pesce molto simile nella forma, nel gusto e nella digeribilità all'anguilla. Gli antichi Romani ne facevano uso grandissimo, e non meno

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castrazione. Certo è che era pianta sacra a Venere, ed è forse per questo che i Romani non osavano mangiarla. Fu in ogni tempo creduta verdura refrigerante, e

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Gli antichi romani credevano le noci cibo degno del Dio degli Dei: noi più galanti di loro le crediamo degne degli sposi: pan e nos mangiè de spos

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europeo conobbe fin dalla più remota antichità, ed ha il merito di spingersi fin presso al polo. I Romani lo stimavano molto meno del frumento, dacchè i

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Sedano. – I nostri antichi padri, i Romani, nei loro conviti si incoronavano il capo di sedano per tener lontana l'ebbrezza; noi non portiamo più

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Centosessanta maniere di di cucinare gli erbaggi e i legumi

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2 occorrenze

48. Broccoli romani.

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Broccoli romani, 48.

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Come posso mangiar bene?

273126
Ferraris Tamburini, Giulia 3 occorrenze

313. Gnocchi di patate. — I romani, quelli moderni, li chiamano comunemente «strozza-preti»; forse perchè sono gustosissimi quanto indigesti.

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Oggi giorno non gode più di quella fama che la rese celebre presso gli antichi romani, forse perchè non possiamo più nutrirla con la carne degli

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729. Nodini di vitello arrosto. — I milanesi lo dicono: rostin negaa, e i romani moderni, non quelli antichi, salta in bocca. Ed ecco come si prepara

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Cucina borghese semplice ed economica

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Vialardi, Giovanni 1 occorrenze

Romani, ove i cuochi divennero ben tosto persone ricercate, ben ricompensate dell'arte loro, e di grande importanza.

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Cucina di famiglia e pasticceria

279093
Giaquinto, Adolfo 1 occorrenze
  • 1931
  • Scuola Tip. Italo-Orientale «S. Nilo»
  • Grottaferrata
  • cucina
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romani, o in mancanza bisogna nettarli in casa con molta accuratezza.

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Il pesce nella cucina casalinga

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Giaquinto, Adolfo 4 occorrenze

E qui mi si permetta una digressione. Nessuno meglio di me conosce da vicino i pescivendoli romani, ed io ho l’onore di potere affermare

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Ecco alcuni indirizzi di pescivendoli romani onesti che raccomando ai lettori, dispiacente che la mancanza di spazio mi impedisca di nominarne tanti

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Antichissima è la storia della murena ed i romani avevano una grande predilezione per questo mostro del mare. Licinio Crasso, Cesare e Pompeo

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Gli antichi romani erano ghiottissimi delle lamprede e le conservavano nei vivai assieme alle murene.

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Il talismano della felicità

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Boni, Ada 11 occorrenze

bolognesi, con la differenza che sono più grandi, e che nei cappelletti romani il ripieno è crudo ed occorre prepararlo soltanto un giorno prima. Si mettono

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Il tradizionale piatto di ogni giovedì nelle piccole trattorie romane e il piatto che molti buoni romani prediligono in occasione di qualche riunione

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simpatico, perchè aprendo la supplì si forma un lungo filo di provatura. È per questo che i romani le chiamano «supplì al telefono».

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Sono queste le frittelle, specialità dei «friggitori» romani. Per fare una trentina di grosse frittelle vi occorreranno: una pagnottina di lievito

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romani.

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Lo stufatino è un piatto caratteristico della cucina di Roma ed è veramente degno di quel favore che i buongustai romani gli accordano. Per questa

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I pollivendoli romani hanno spesso in mostra monticelli di budelline di pollame e generalmente queste budelline sono già aperte e nettate. Se così

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«alla giudìa» in casa, e si accontenti di andarli a mangiare in uno dei tanti locali romani che la moda ha consacrato. I carciofi vengono mondati

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I piselli al prosciutto alla romana sono una vera leccornia, specie se si adopera il pisello degli orti romani che è tenerissimo e dolcissimo. E pure

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confronto delle altre provincie; a Roma, per esempio, fino a poco tempo fa veniva scarsamente usata ed anche ora alcuni buoni romani conservano per la

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I gnocchi di latte alla romana erano, ai tempi jadis, il piatto di prammatica che i buoni romani solevano accompagnare ad ogni riunione che avesse lo

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L'orto in cucina - Almanacco 1886

300588
Dottor Antonio 9 occorrenze
  • 1886
  • Casa Editrice Guigoni
  • Milano
  • cucina
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come preservativo nei malefizi. Era cibo usitato presso i Romani tutti, ma i ricchi sotto l'impero, cominciavano a sdegnarlo, ed Orazio, lo abborriva

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assegnavano molte virtù e ne usavano per cucina gli Egiziani ed i Romani testi Dioscoride e Plinio. È stimolante e facilita la digestione. In medicina

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sonno. Tale il parere di Galeno che asseriva: Cramben repetitam mortem afferre. Plinio li maltratta e Catone ne canta le lodi. I Romani, un bel dì

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. Da noi si mangia tradizionalmente colla carne porcina il dì dei morti, costumanza che risale agli antichi Romani, in memoria del ratto delle Sabine

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lattuga fù dai romani consacrata a Venere e pochi di loro per rispetto alla Dea ne mangiavano. Era tradizione che Venere dormisse al fresco nella lattuga

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venivano chiamati Hordearii. Presso i Romani non godette molta fama. Es hordearium, veniva chiamato il foraggio dei cavalli, lo si dava al bestiame e ai

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ne prepara vino, birra e una certa specie di sciroppo. I Romani lo chiamavano armoracea, nome che ancor conserva. Al dire di Plinio, i Greci lo

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latino che significa rubare, perchè le rape mangiandosi crude dai Romani, si rubavano volentieri dai passanti nei campi. Pare che presso gli antichi

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questa erba se ne cibavano volentieri i satiri, certi uomini, che c'erano una volta e che avevano le corna e i piedi di capra. Era detta dai Romani

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La cucina futurista

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Marinetti, Filippo Tommaso - Fillia 5 occorrenze

Ricordiamo i diversi pareri dei cuochi romani Ratto, Giaquinto, Paggi, Alfredo, Cecchino, «sora» Elvira, ecc.; tutti, perchè incapaci di rinnovare la

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Pagina 038

La si innaffia sopratutto di Salerno o di Frascati per comprendere la lentezza del popolino e dei prelati romani o napoletani, che sono anche

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romani antichi. Siamo invece giunti ad un momento in cui tutto deve rinnovarsi. Come si sono rinnovati i costumi, i trasporti, le arti, ecc., ecc. si

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5. Pozzi di miele e pozzi di vino dei Castelli romani alternati in una pianura quadrata di poltiglia di patate.

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bianco dei Castelli Romani colorato con blu di Mitilene - latte freddo colorato di arancio.

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La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene

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Artusi, Pellegrino 1 occorrenze

Gli antichi Romani lasciavano mangiare l’aglio all’infima gente, e Alfonso re di Castiglia tanto l’odiava da infliggere una punizione a chi fosse

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Manuale pratico di cucina, pasticceria e credenza per l'uso di famiglia

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Lazzari Turco, Giulia 6 occorrenze
  • 1904
  • Tipografia Emiliana
  • Venezia
  • cucina
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nei tempi antichi al grado di arte, anzi di arte libera. Storici e poeti se ne occuparono. Gli scalchi dei Romani (scissores) tagliavano le vivande

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2. Il rombo (Rhombus maximus). — Questo pesce, forse fra tutti il migliore, era molto apprezzato anche dai Romani, anzi Giovenale in una sua

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specie in Inghilterra. Le acciughe erano conosciute anche ai tempi dei Romani che se ne servivano per la famosa salsa chiamata Garum.

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16. La chiocciola (Helix pomatia). — Le chiocciole, graditissime ai Romani che forse conoscevano il segreto di prepararle molto bene, sono un cibo

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1. Gli uovoli, fonz cocch, fonz öv, bolé real ecc. (Amanita caesarea). — Questo fungo, forse fra tutti il più squisito, che gli antichi Romani

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I Romani conoscevano e apprezzavano i boleti che godono anche adessod'una fama giustificata in parecchie regioni d'Europa. In Italia molti paesi

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