immerso il dito nella tazza mentre saliva. E ora è così desolata! Alla fìne Nicoletta si calma un po', e mostra a Francesco un povero visino rosso
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questo. - Questo povero agnellino, - dice la vecchia governante che contempla Nicoletta scotendo la testa - curato da tre ragazzi nella soffitta
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appena il buon giorno con un povero sorriso e con un filino di voce. - Ho male al cuore, - geme. - Creda di esser malata, Francesco. - Questa è una
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pei prati; ricorre ai sovesci per i campi. Con tali industrie verifica in se stesso il proverbio: Agricoltore sollecito non fu mai povero. Ed io pongo
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si erano dimenticati di osservare chi c'era sulla carrozzella. Vi era un povero vecchio senza gambe! La mamma diede qualche moneta all'infelice
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al povero contadino fa le promesse d' una buona annata. Allora noi sentiam più forte il bisogno d'amare i nostri fratelli, d' amar la terra dove
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venuto mezz' ora fa, v' avrei fatto, così alla buona, sedere alla mia tavola; ne vengo adesso. Eh! un desinarino da un povero curato, ma da
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tre stanzette del povero quartiere. «Ohe! che rumore di casa del diavolo, signor abate?» gridò stizzosa la vecchia: «bella musica, dopo averci fatte
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certa di non essere stata tradita, e avesse la persuasione che la disgrazia del suo povero fratello non era avvenuta per causa sua. La buona Caterina
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terribile nuova ne giunse pure alle sventuratissime due donne, che la medesima notte, colto da Abita e crudele malattia, in poche ore, il povero don
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Ditemi dove sia chi ricordi le gioie e i dolori del povero, chi ne racconti l' amore schietto e vero, come la sua povertà, la buona amicizia, la
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, il povero esigliato che domanda conforto, che ha bisogno di vivere presso alcuno che l'ami ancora. » Oh! » esclamò Eugenio, « vi dico, in coscienza
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povero Michele non faceva più il viso arcigno, quando se lo chiamava innanzi per saldar i conti, o comandar il desinare. Ond' era, che que' di casa e i
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notte fatale in cui era fuggita dalla casa del suo ultimo padrone, appese quel povero dono accanto all'altare, come un' offerta della cosa più cara
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. Egli era entrato nell'onesta casa del cittadino di Parigi, e nella soffitta del povero operaio di Lione; stanco dalla lunga via sotto gli ardori del
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m'aspetta per certo, » ripigliò poi: « la mia vecchia e l'Assunta, la figliuola del mio povero Piero, mi credono ancora laggiù alla fiera di Delebio
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(*) Sembra che queste prime pagine del manoscritto si riportino al tempo che il buon prete fu mandato viceparróco in quel povero e ignoto villaggio di
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povero; le sue palpebre interrogano i figliuoli degli uomini. » Il Signore interroga il giusto e l'empio: colui che ama l'iniquità odia l'anima sua
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7 d'aprile 18.... Eterno Iddio! abbi compassione della mia vita!... Ho ricevuto or ora una lettera di mia sorella. M' annunzia che il mio povero e
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accomodarla con monsignore; e d'allora in poi, io solo, povero vecchio qual mi vedete, ho tirata la barca della parrocchia, e spero continuare per un bel pezzo
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. . » 141 II. Ore di tristezza. . . . . . . . . . . . . » 155 III. Un colloquio . . . . . . . . . . . . . . » 163 - IV. L'onestà del povero . . . . .» 173
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convolvolo silvestre tutti fioriti di candide campanelle, vedi svolazzare una leggiera tendicciuola. Era quella la casa del povero Andrea. Colà, pochi giorni
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, all'udir quel grido, lasciata la sua barca, accorse anch' esso. Trasportarono a casa il povero vecchio che credettero morto, lo deposero sul suo letto
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' andavano mute e lente; ma, uscite appena, compativano tra loro al povero padre, chè il male l'avesse fatto inquieto e aspro; e si confortavano a
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stanza, e: « Vieni » diceva, « mio povero Arnoldo, vieni! tuo patire ti perdona! ah ringraziane Dio!... » Entrava Arnoldo, pallido, sommesso, fatto
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; ho penetrato il vostro cuore e la sua piaga... Lasciate che la scopra a voi stesso; è la mancanza d'una fede!- Povero giovine, vi compiango! » « Oh sì
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11.Le opere della carità. Si hanno mille modi, e mille occasioni di esercitare la virtù della carità. Un povero sfinito dalla fame, intirizzito dal
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povero, è sulla via della fortuna. La pigrizia trova tutto difficile; il lavoro rende tutto facile. La pigrizia cammina adagio, e la povertà fa presto a
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.Il riposo, e la salute si guadagnano col lavoro. 43.Ad imparare non è mai troppo tardi. 44.Povero è chi non sa far niente. 45.L'ignoranza è madre della
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, ecc. son la carne del povero; e infatti nutriscono più del pane; ma vogliono esser cotti bene, perchè si digeriscano facilmente. Pel montanaro, che non
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metterlo nel salvadanaio. Tu invece l'hai speso, dicendo a te stessa: «Un soldo risparmiato a che può servire? Che cosa si può fare con un povero soldo?» Io
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del povero; essa rende piacevole una casa, anche povera e disadatta. Tu sai che la calamita attira il ferro, e se lo attacca. Ebbene, la casa, se
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pensare male di nessuno, e lo vedevamo, adesso, se il tesoro c'era? Nonna, tranquillissima: certo che c'era. Il povero Pio lo aveva sempre detto.
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e chiamare il dottore, perchè il povero bambino può morire se la guarigione deve dipendere dalle formiche.
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contadinello per prenderlo e forse mangiarlo. Il povero padre tutto atterrito che fa? Non aveva altro in mano che una patata e allora con tutta forza
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il fumo, e dalla volta, quando piove, cade l'acqua: le finestre, invece di vetri, hanno carta oliata qualcuna non ha nemmeno quella. Povero Federico!
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. Dove dormirà il povero vecchio che cammina a fatica reggendosi sul bastone? E avrà ancora qualcuno della sua famiglia che gli voglia bene? Che pietà
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IL REGALO DEL NONNO Povero nonno! l'aveva cercata in tutte le botteghe del vicino paese, quella bambolina bionda, piccola piccola, un po' brutta, con
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altri a dividere all'aria aperta il suo povero cibo.
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il povero orfanello. Era una congiura! Un giorno la matrigna, indispettita perchè Raniero aveva esclamato: - Ah, se ci fosse la mia cara mamma! - gli
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: Contadino sollecito, non fu mai povero. E continuo il suo lavoro senza più badare all'altro.
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"MOSCHINO" Mentre Mario mangia, «Moschino» entra in casa a chiedere la sua parte. «Moschino» è un povero cane di nessuno e di tutti; è un cagnetto
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. Prima di morire il povero colcottero chiese all'assasinp: - Che cosa ti ho fatto che mi uccidi? - Il Serpente rispose: - Tu brilli! -
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io!». I ragazzi allora gettano un fischio e il povero tacchino sembra andare in collera. La sua testa a bitorzoli bluastri, s'accende, diventa di
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erano il doppio di estensione. Nacque perciò nei vicini tanta invidia contro il povero Furio che finirono per accusarlo di stregoneria. Crescino
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uno scolaretto povero, ma pieno di buona volontà, attento e intelligente, ed ecco perchè il compito è in bella scrittura e con pochissimi errori
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STORIA DI CINQUE FIGLIOLI C'era una volta un babbo, che aveva cinque figlioli. Il babbo era vecchio e non poteva più lavorare. Era povero, senza un
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brutta parola; ma tenne a freno la lingua, stracciò il disegno e andò a chiudersi in camera, come un povero Giottino riuscito male. Sedè al tavolino, si
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un povero vecchio paralitico, che non poteva più scendere di letto. Rimase con lui un uomo della famiglia, finchè vennero i soldati con una zattera e
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IL CONTADINO E LA SCUOLA C'era una volta, in un paese lontano lontano, un povero contadino che aveva tre figli. Il maggiore si chiamava Rustico, il
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