denti! Nemmeno il formaggio si porta alle labbra col coltello:tutt'al più, si può posare sul pane e morderlo insieme. Non ti dimenticare ch'è pessima
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vedere tuttè sole a un pubblico passeggio, o fuori di porta, e neppure - è inutile dirlo - in piazza ad ascoltare la musica, o ne' giardini più
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passato. Ogni attimo presente porta con sè un futuro; pensate che il futuro della vecchiaia è la morte, e inchinatevi a questa cosa immensa, terribile
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umili alla vostra porta, che vi tendono la mano per la via, i poveri; vi sono, soprattutto, quelli che non portano in giro la loro miseria
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con cui una buona signora mia casigliana, che voleva a ogni costo stringere relazione con me, si presentò un giorno alla mia porta con un involto
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sfogarlo in frasi troppo alterate. E' meglio serbarla al domani la collera dell'oggi:la notte porta consiglio, e la mattina dopo non vi sembrerà neppur
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, dall'interesse del pubblico, per il quale invece lei è una formica in mezzo allo sciame, dove, invece d'un granello, porta sulle spalle il carico
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stonano co'nostri tempi, come ci stonerebbe il dire che la natura aborre il vuoto e che l'eclissi porta la guerra. Il vuoto dev'essere aborrito da'vostri
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diffonderlo in mezzo alla gioventù femminile. Porta, come motto, sulla copertina i dolci versi di Dante: . . . . e vo movendo intorno le belle mani a
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combattuta. Ma non tutti credono, come te, necessario far trasparire dal viso, come da una porta a vetro, quello che avviene nell'intimità della loro
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fra le stecche delle persiane, o scivolare nell'ombra del pianerottolo, o affacciarsi alla porta di casa, se dalle scale giungono le voci di due o tre
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sempre con la vettura Negri, e a chiunque ha bisogno di lei porta immancabilmente il soccorso di Pisa. Io non so come professori, genitori, amiche
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andarsene. Allora lei l'accompagna fino alle scale con eccessiva premura, che troppo sa di riconoscenza, e si spiccia a chiuder la porta con un certo
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, ancora parlando:eran passati i venti minuti di rito. La signora Luisa la imitò, e l'accompagnò alla porta, con un respiro.
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la porta, scomodando la gente perchè vi faccia posto, strisciando la seggiola sul pavimento, facendola scricchiolare nel frequente voltarvi a destra
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italiano. Nel suo libro però non ho trovato questa salsa che porta il nome del suo padrone. S'intende che il nobile « Escuyer » era poi il cuoco o ne
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leggerissimi, la persona che li porta in tavola, deve spolverizzarli di zucchero, durante il passaggio dalla cucina alla stanza da pranzo, perchè il
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(Si bussa alla porta.)
(Gianni, quasi sulla porta, è per portar via Lauretta.)
(Betto va a chiudere le impannate e rende semioscura la stanza. Tutti si affollano intorno alla porta e la schiudono appena.)
A sinistra di faccia al pubblico la porta d’ingresso; oltre un pianerottolo e la scala; quindi una finestra a vetri fino a terra per cui si accede al
difendere la roba. Tutti mano a mano che son carichi, si affollano alla porta, scendono le scale – Gianni li rincorre – La scena resta vuota.)
(Giorgetta appare sulla porta, indagando con lo sguardo smarrito.)
una corda sono distesi i panni ad asciugare. Sulla porta della cabina, la gabbia dei canarini.
(Una cercatrice porta via il ciuchino.)
Suor Angelica, anch’essa in ritardo, esce da destra e si avvia in chiesa, apre la porta e fa l’atto di penitenza delle ritardatarie che le due
(Suor Angelica vede il miracolo compiersi: la chiesetta sfolgora di mistica luce, la porta si apre: apparisce la Regina del conforto, solenne
rumore di chiavi. La porta viene aperta in dentro dalla Suora clavaria che rimarrà a fianco della porta aperta, nella penombra della stanza. Quindi si
parlatorio è già la semioscurità della sera. – Si ode la porta aprirsi. Suor Angelica si solleva restando sempre in ginocchio e col volto coperto
È evidente che il passaggio dallo stato di guerra a quello di pace porta gravi compiti allo stato, e una necessaria graduazione nel ritorno a regimi
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, tra queste due torri giganti, s'apriva la Porta Decumana (o Phibellona?). Com'era, come poteva essere la Torino di Giulio Cesare? La nostra fantasia la
. Il conte la seguiva con lo sguardo chiaro, fissava alcuni secondi la porta di dov'era scomparsa, poi si rivolgeva a noi di scatto, con volto ridente
berlina con due abati dal cappello immenso, alla Don Basilio; passa un saltimbanco con una carrozzella ed una scimmia. Ecco una porta dalla favolosa
. - Dove abita? - Qui a destra: sotto i portici. - Che donna è? Il tabaccaio mi guardò con qualche curiosità. - È una vecchia in gamba, che porta i suoi
, ero con il loro Re. - Il Faraone? - No, quello d'adesso, che si chiama il Kedivè. - E questo gran teatro? - È il teatro Palmira, di Vienna, che porta il
magra nudità, come Salomè dopo l'abbandono del settimo velo! Si schiuse una porta, miss Chloe apparve avanzando rigida, con proteso il suo collo di condor
lontane. Una decima parte di quello che noi si porta loro ... Ancora una volta Claudio non trovò parola. - Contessa ... - Ah! non mi chiami contessa per
, la Regale Sposa, le scale del Palagio fra suoni di trombe, rimbombo di tamburi, spari di moschetterie e di mortaretti, fu incontrata alla porta del