merenda. E poi.... - Che cosa c' è per merenda? - interrompe quel briccone di Maurizio. - Uhm!... - risponde Maria. - Pane e.... - Conserva? - chiede
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poi - aggiunge Maurizio - fra poco ti porterò del pane con la conserva. - Intanto Nicoletta sgranocchia, con appetito, tutta quella grazia di Dio
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fanciulla. Quando i fanciulli tornano la trovano così. Maurizio porta come una cosa preziosa una bella fetta di pane con la conserva. - Oh! - esclama
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La fanciulla morde con appetito la bella fetta di pane e conserva, pur continuando a chiacchierare. - Dunque, - dice - il signore che passeggia
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pane che gli porge Mano. Lo zio Fil non ha visto niente, e Maria ritorna un momento dopo, rassicurata. - Non c' era nulla che bruciava, - brontola
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mano una gran tazza di latte, e Maurizio due fette di pane. Nicoletta si stropiccia gli occhi. È vero tutto ciò? Al posto della brutta faccia arcigna
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contornato di pane. Ma è stata una tale fortuna, di esser riusciti a prender tutta quella roba in barba, se cosi si può dire, di Maria, che non
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bicchiere.... e prova subito dopo a fare un brutto giuoco che alla mamma non piace, a tirare cioè delle molliche di pane ai suoi fratelli; ne tira una anche
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. - Non si può farle nulla. Io credo che sia una vecchia strega. Oggi non mi ha dato che pane, per desinare, e mi ha detto che stasera non avrei avuto che
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sovra tutte utile, necessaria, e meritevole di rispetto. 2. Tutto viene dalla terra: il pane che ci nutrisce, gli abiti che ci vestono, e quanto occorre
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freddissimi ripara il terreno, e i seminati. Le piante, coperte da questo mantello, sono assicurate dal freddo. «Sotto neve, pane». Ma il troppo nuoce
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parlavano. L'aveste veduta poi a mangiare! Portava alla bocca dei gran pezzi di pane e li addentava come un cagnettto. Si ungeva la bocca, le mani; e
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del focolare; poi, intanto che il bravo compare le poneva dinanzi una scodella di latte fresco e un bel pezzo di pane raffermo, dicendo esser tutto
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spartiva con noi il suo pane, andava a comprare del suo le medicine per I poveri malati, veniva a consolarci nella disgrazia o a piangere con noi: tutti, dal
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LIB. SECONDO. V. Partenza e mistero . . . Pag. 185 - VI. Il fratello e la madre » 199 - VII. Il pane altrui » 215 - VIII. Le alunne della crestaja
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negato allo stomaco! Persuàditi dunque che un qualche po' di carne in settimana, del pane ben cotto, e un po' di vino è tanto di guadagnato per la
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11.Provviste alimentari. Il podere ti fornisce di che fare una cucina non ghiotta, ma sufficiente al bisogno. Il campo ti dà la farina pel pane, la
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13.Pane casalingo. Ti parlai del companatico: ma c'è a dire anche del pane, che in generale non si fa bene. Sia di pura farina di frumento, o vi si
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acetata. Se il dolore continua forte, o le punture son molte, vi metterai un impiastro di pane e latte, di malva, o di linosa. Perdita di sangue dal
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freddo, chiede un tozzo di pane, e un ricovero per la notte. Tu dividi con lui la polenta, e lo ricoveri nella stalla. Ma la carità non è tutta di pane
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33.L'orto. Ogni famiglia campagnuola ha vicino alla casa un piccolo orto: ed è una necessità lo averlo. Il granaio non dà che la farina, e il pane
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pane a ufo non si trovano in nessun luogo. Ogni stato, mia cara, ha le sue spine: forse il tuo ne ha meno degli altri. Quindi non hai ragione di
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lavorava, e cantava allegramente, ed esclamò: «Vedi quell'uomo; si guadagna il pane con tanta fatica, eppure sembra felice!» E accostatosi a lui, senza
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qualche vecchia ammalata priva di tutto, e le si porta anche solo un po' di pane; ma le si reca insieme una parola di conforto, che le giova più del
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tutto. Egli ricava sostanze alimentari dai tre regni della natura. Prende carni, pesci, uova, latte, burro e cacio dal regno degli animali; pane
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' meno di tali cibi, e aggiungervi latticini, o una minestra di legumi, castagne, o pane, e, una o due volte la settimana, un po' di carne. Non è quel
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conforta di oneste distrazioni. L'uomo non vive di solo pane.
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.Provviste alimentari . . . . . . . . .102 12.Conserve . . . . . . . . . . . . . . .104 13.Pane casalingo . . . . . . . . . . .. 105 14.Latte e burro
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giorno.... LA GATTA Andiamo, via, non bisticciamoci! Abbiamo ben altro e di meglio da fare.... Non manca più che il Pane. Dove sarà?... IL CANE Non la
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Davanti al sipario, che rappresenta delle belle nuvole. Entrano: Tyltyl, Mytyl, la Luce, il Cane, la Gatta, il Pane, il Fuoco, lo Zucchero, l'Acqua e
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L'Addio La scena rappresenta un muro entro il quale si apre una porticina. È l'alba. (Entrano Tyltyl, Mytyl, la Luce, il Pane, lo Zucchero, il Fuoco
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(NELL'ORDINE DELLA LORO ENTRATA IN SCENA) MAMMA TYL TYLTYL MYTYL LA FATA IL PANE IL FUOCO L'ACQUA IL LATTE LO ZUCCHERO IL CANE LA GATTA LA LUCE LE
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questo rumore?... Sono dunque in molti?... LA GATTA Nulla, nulla; sono amici nostri: il Pane e lo Zucchero.... L'Acqua è indisposta e il Fuoco non è
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Davanti al sipario (Entrano Tyltyl, Mytyl, la Luce, il Cane, la Gatta, il Pane, il Fuoco, lo Zucchero, l'Acqua e il Latte). LA LUCE La Fata Beriluna
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che non capisci!... È stato l' anno scorso, ti dico, quando sono partito con Mytyl, la Fata, la Luce.... com'è buona la Luce!... e il Pane, lo Zucchero
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.... TYLTYL Anch' io. Sono più buone del pane, ma quando ce ne danno, ce ne danno troppo poche.... MAURICE MAETERLINK. - L'Uccellino Azzurro. 2 MYTYL Ma
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illuminata da una luce rossa e pesante. (Tyltyl, Mytyl, il Cane, il Pane e lo Zucchero si raggruppano, dapprima alquanto intimiditi, a destra, al primo
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ricordare, ma non in modo esagerato, gli animali che rappresentano. IL PANE: Ricco costume di Pascià. Ampio vestito di seta o di velluto cremisi
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nell'Oiseau bleu, personificata l'anima della luce, del pane, del fuoco, dell'acqua, degli alberi, degli animali. Tutto parla, tutto si muove, tutto
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. Le era di nuovo venuta fame e non voleva consumare subito tutto il suo cioccolato. Mangiò il pane da solo, seduta sui gradini di una fontana, cosí
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terra. Dacci oggi, il nostro pane quotidiano e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori: e non c' indurre in tentazione
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al mulino, unirti alla candida polvere dei tuoi compagni e diventare il buon pane che mai non si rifiuta o la pasta che farà più lieto il desco
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ivi Ida 37 Il sogno di un bimbo cieco. 38 Le briciole di pane 30 La leggenda del bucaneve. ivi Le novelle della nonna 40 Il giorno di Natale 41 Il
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spalle. Porte appesa da un lato la fisarmonica e dall'altro una bisaccia di tela turchina in cui mette i tozzi di pane che le buone massaie gli dànno
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LE BRICIOLE DI PANE Nonna Giuditta non vuol vedere sulla tavola o per terra le briciole di pane che avanzano dopo i pasti, nè permette che vengano
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: Perdona molto a tutti, ma niente a te. L'ordine è pane, il disordine è fame. Punti lunghi e mai tirati, oggi cuciti, domani strappati. Chi sa ha dieci
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ohibò! e dietro a lui il panettiere con la pala del pane, il lampionaio con l'accendifanale seguìto dal suo fido garzone e ancora un asino che faceva jà
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, sotto la neve pane. Un'altra volta mentre attraversava i campi appena smossi dall' aratro e ben contento: Terra nera, buon grano mena. Ed un' altra volta
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addentò l'involtino della carne e corse a mangiarsela in un fossato lontano. Finita la partita, i bimbi riprendono la cartella, raccattano il pane
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centesimino in tasca. In casa non c'era legna per fare il fuoco, non c'era farina per fare il pane. Un mattino il babbo disse ai suoi: - Che faremo
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