Il massimo bene sta nel pensiero. E il solo che veramente sia nostro: iI solo che non ci possa essere rapito. Può essere vincolato il nostro corpo
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! ". E' vero, sembra che ci strappino violentemente le vene, e che il sangue nostro per esse voglia fuggirsene via fino all'ultima goccia; oppure ci
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nostro bilancio? Rifugiamoci nell'amicizia, negli affetti, nel piacere dello stare insieme in casa. La vera ospitalità deve rispondere ai gusti e bisogni
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posate per più delle rituali dodici (o addirittura otto) persone... Alla fine, di fronte al nostro risentimento un po' patetico (oltre che seccante) il
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Occhio per occhio, e tutto il mondo diventa cieco Mahatma Gandhi La capacità di essere gradevoli nel rapportarci con il nostro prossimo è secondo me
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Entrando in un negozio è d'obbligo un saluto generale a chi vi si trova; e la pazienza di aspettare tranquillamente il nostro turno per essere
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, senza vergogna (sarà ben un nostro diritto!) ma senza paura né rabbia, con la fermezza di chi enuncia una «comunicazione di servizio», un dato di fatto
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, cena placé, cocktail o festa, un'occasione sociale legata al nostro lavoro può essere declinata in molti modi, ma ha comunque una caratteristica
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Chi non stima la vita non la merita Leonardo da Vinci È inutile illudersi di riuscire a essere sempre diversi e camaleontici, a trasformare il nostro
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carattere. È importante rispettare il pudore altrui, soprattutto se è diverso dal nostro, ma anche la nostra sensibilità non va mortificata. Inutile
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sul nostro conto: né indirizzo, né titoli accademici o nobiliari. Una volta si usava tantissimo, per le visite, ma anche per sfidare a duello. Noi lo
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corrosa, che non regge più alle spinte del nostro tempo svelto e concreto...» Così scriveva Brunella Gasperini nel 1975, nella premessa alla prima
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l'ora del nostro risveglio. Un avvertimento cordiale può far cessare o diminuire l'inconveniente che noi lamentiamo, mentre un reclamo stizzoso può
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DEH! non ti sia grave, cara sorella, ch'io ritorni a parlarti del Padre nostro, dopo d'averti accennato che questa invocazione ci chiama in modo
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fatto, nè il potrà far mai, poichè il cuor nostro è un insieme di buone e di grave tendenze, è un'accozzaglia dei più disparati sentimenti, e ci è
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Eccoci alla fine del nostro scrivere di cui chiediamo venìa, adempiendo noi per i primi al dovere di Galateo che c'incumbe presso i cortesi nostri
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noi stessi ogni volta che cerchiamo per noi soli i comodi della vita, quando gelosi del nostro bene serriamo nel nostro cuore la gioia, e invidiosi del
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. Noi non invochiamo tanta severità, ma insistiamo acchè venga coltivato nel popolo il sentimento dell'umanità. Nel nostro libro dell'Agricoltore che
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rischio di crearci gratuitamente nemici, o almeno persone che ci veggano di mal occhio, fors' anche con effettivo nostro danno. Vi sono certuni che per la
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grati se vorrà accettare questo nostro ricordo in segno di affettuosa (o amichevole, o devota) riconoscenza.
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partitamente: I DOVERI VERSO DIO. I DOVERI VERSO DI NOI STESSI. I DOVERI VERSO IL NOSTRO SIMILE. I DOVERI NELL' UMANO CONSORZIO. Questo ordinamento fa
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sotto forma di maldicenza. Tutti parlano male di tutti. Il nostro migliore amico è quello che fa sforzi sopra se stesso per non dir male di noi. Se
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quale uso due sono i motivi: I.° Mostrarsi pronti agli ordini della persona che onoriamo; 2.° Farla oggetto degli altrui sguardi col nostro atteggiamento
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disse: » Sire noi apportiamo a Vostra Maestà » il nostro vino, le nostre pere e i nostri cuori: » è tutto ciò che abbiamo di meglio nella nostra
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umiliato da sé stesso. L'umiliazione che ci viene dagli altri è un oltraggio; quello che sorge dal fondo del nostro Animo, è una lezione. Questa
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Il ribrezzo cresce, se si presentano al nostro sguardo piaghe ulcerose e fetenti, ecc.
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collerico, d'un furioso, o di qualche disgrazia successa, e rinnovandone nel nostro pensiero la paura. Salvator Rosa volendo porre in ridicolo i poetastri
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supporre una menzogna, un inganno, un'insidia; 3.° Perché nell'affettato veggiamo un giudice severo, pronto a condannare ogni nostro benché minimo atto
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nauseoso secondo lo stato del nostro stomaco; per es., maneggiare le armi mentre la compagnia é occupata di musica, é togliere un piacere senza
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attacchi dall'esterno. Pensate al nostro omino delle caverne che ha catturato una preda ed è terrorizzato dall'idea che qualcuno si avvicini troppo a lui
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Alla religione spettano tre virtù principalmente, la Fede, la Speranza e la Carità, colle quali rendiamo a Dio omaggio del nostro intendere, del
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Sperare è aver certa fiducia d'ottenere da Dio quanto ne bisogna per giungere all'eterna salvezza. Non è egli padre nostro e governatore oltre ogni
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l'opinione degli altri, quanto è maggiore l'aria di comando con cui ci viene proposta. Chi sottopone al nostro giudizio un'idea sotto le forme del
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. Purtroppo, lungi dal nostro bel paese non possiamo mai scrivere in italiano; noi che siamo stati, e che, certo, saremo sempre i primi marinai del mondo
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, segnatamente verso le persone che sono o ci paiono da meno di noi, i quali servono a denotare il nostro interessamento, il nostro rispetto, la nostra
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Calmi adunque sempre nel conversare; non voler sempre aver la ragione dal nostro canto. Nelle contestazioni che succedono adoperarsi con qualche
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sorge, col sole che muore l'angolo della terra ov'essi riposano, lasciamo trasportarsi lo spirito nostro a quei misteriosi lidi ove le ombre di
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6° Deve astenersi dal giuoco e dall'abuso dei liquori e del vino che pervertisce l'anima, danneggia il corpo nostro e tramanda i suoi perniciosi
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« Il nostro corpo è il nostro giardino e suoi giardinieri sono le nostre volontà. » SHAKESPEARE
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di pensiero. La solitudine insegna a riflettere, insegna a meditare, insegna a bastare a noi stessi, sviluppa tutte le tendenze del nostro ingegno, ci
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tutte le nostre speranze, alla distruzione delle nostre gioie più preziose e più sacre. — Eppure non si muore. Eppure, molte volte, anzi, il nostro
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condiscepole, rivestono appunto i caratteri della passione. Tutte noi ne troviamo alcuna in fondo al nostro passato fra le più care memori della puerizia. Quanti
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e il nostro Petrarca:
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conversare. E la nostra mano s'appoggiò più forte al braccio di nostro marito, di nostro padre, di nostro figlio, di nostro fratello, e trasalimmo come
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dal nostro dolore, per averne un sollievo. Nemmeno la preghiera può, in questi primi momenti di terrore arrecare conforto. Anche Gesù ebbe a provare
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LA SVENTURA E IL CARATTERE Quando una grande sventura colpisce, è naturale che tutto il nostro organismo se ne risenta come per gli effetti d' una
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L' INSONNIA Giacchè il sonno è un grande, un immancabile ristoratore. Esso è necessario al nostro organismo come e più del nutrimento. Il sonno
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E il nostro Carducci :
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tormenti di cose che sono di mediocre importanza. Giusta è quindi la savia ammonizione dell' autore degli Eroi, di allontanare dal nostro intimo e
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che non siamo destinati a toccare mai. Quindi, per vivere il meno penosamente possibile dovremo secondare il nostro destino, seguire la linea
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