cercava la moglie per domandarle, sorridendo, s' ella fosse contenta. - Ringrazio Dio perchè tu hai meno pensieri tristi, e a' nostri figliuoli si prepara
mano per acchiapparlo. Ma Rosicalegno (era lui!) fuggì sotto il divano. - Poverino! - si mise a dire quel cuor d' oro di Rita. - I nostri han tante
Pagina 201
tanto a Caciotta: - Adesso, se avremo dei figli, non ci metterà più paura l'idea che i nostri piccini facciano una vita di stenti, di pun- zecchiature
Pagina 33
erano i nostri pensieri. Pensavamo ai tempi in cui la medesima campana chiamava i cittadini a legiferare e a pregare, al tribunale e alla chiesa, quasi
fatto sempre più chiaro nelle nostre menti, e nei nostri cuori, si è venuto rinvigorendo la fiamma antica per il sostegno degli amici, nella lotta
finanziario fatto nel I Congresso cattolico, ci dice che molti dei nostri amici non aspettavano che il nostro appello. Li ringraziamo vivamente. Vedano
La ragione per cui mi sia indotto io siciliano di parlare della Questione Meridionale a Bologna si è che i nostri fratelli del Nord non ci conoscono
Pagina 240
Ed ecco l'origine dei nostri guai.
Pagina 241
comprendiamo per intiero la nostra missione, dobbiamo partecipare con la vergine potenzialità dei nostri ideali.
Pagina 234
deserto? ... " "Vi sono i nostri compagni." "E come potranno supporre che noi ci troviamo dietro a queste sabbie?" Il marchese impallidì e non rispose
cammelli fino a Kabra, dai nostri beduini," disse El- Haggar. "Così al momento dell'imbarco troveremo i nostri bagagli pronti." "Ci rivedremo questa sera
, signora," rispose il moro. "Vi attenderò a Kabra." "E caricherai le casse ed i nostri bagagli sulla scialuppa che l'arabo ha fatto acquistare per noi
Nartico. "Se ci fiuta girerà al largo e piomberà sui nostri animali dall'altra parte." "Siamo sottovento," osservò Rocco, "quindi non ci sentirà." "Non
tutti i nostri fucili? Siamo in otto, e anche ammesso che i beduini ed El-Melah non siano valenti bersaglieri, si potrebbe infliggere una buona lezione a
." "Grazie, eccellenza," rispose il marchese, accompagnandolo fino alla porta. Poi volgendosi verso Rocco, chiese: "Sono tutti pronti i nostri bagagli
." "Che appartengano a qualche carovana proveniente dalle regioni meridionali?" "O che siano i nostri Tuareg? Possono averci preceduti e senza difficoltà
?" "Se non sono i Tuareg, sono i Scellak, nostri nemici dichiarati e non sono migliori dei primi." "Conoscete dei Tuareg voi?" "Ho avuto molti rapporti
? Non sapevate che i kafir si uccidono?" "Noi lo ignoravamo," disse il marchese. "Nei nostri paesi cristiani, mussulmani ed ebrei possono entrare nelle
regalare loro i nostri cammelli come premio della loro fedeltà. Non prenderemo con noi che El-Haggar, il quale ormai ci è molto affezionato." "Sì," disse
s'avanzava in mezzo ad un labirinto di montagnole di sabbia, le quali la proteggevano a destra ed a sinistra. "Avanti, Ben," disse. "I nostri compagni sono
ha condotti qui per farcela! E noi che gli abbiamo sciolte le mani. Scommetterei che si trova a pochi passi da noi e che sta ascoltando i nostri
, Esther. Il moro aveva detto che ve n'erano parecchi fra queste rocce e forse i nostri compagni sono più vicini a noi di quello che crediamo
; "d'ora innanzi saremo costretti a nutrire i nostri animali con farina di datteri e con fichi secchi." "Domandano così poca cosa!" disse Ben Nartico
abitanti non possono averci veduti." "Però perlustreranno il fiume. I nostri canottieri mi hanno detto che in quella borgata vi sono moltissime
mediante una tenue moneta. "Ci occuperemo domani dei nostri affari," disse El-Haggar, scendendo dal mehari. Stavano per prepararsi la cena, quando
battaglia ai fuggiaschi. "Amici," disse il marchese. "Non perdiamo un colpo. Dalla rapidità del nostro fuoco e dall'esattezza dei nostri tiri dipende