Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: mio

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Il Corriere della Sera

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AA. VV. 8 occorrenze

- Perché mio marito è geloso, e volevo evitare uno scandalo - risponde l'imputata. - Ma egli è geloso di tutti, persino delle donne...

- Noi siamo innocenti - dice ella con fare dimesso. - L'Aristide frequentava casa mia perché amico di mio figlio... E tutto è qui... Non c'era

- Non potei trattenere il mio sdegno verso di lui - prorompe l'interpellato. - Lo tirai fuori dall'armadio, lo insultai, lo presi a pugni... non

Circa il modo col quale le truppe sono distribuite nelle varie zone, il mio interlocutore mi disse: «Bisogna distinguere fra zone di prima linea

Sono stanco; nel mio spirito il tumulto delle impressioni recenti si attenua ed ha tregua sotto il peso della fatica e del sonno. Torno ora da

informato. Fuggendo, io ho salvato molti abitanti che imitarono il mio esempio.» E Sonnino intervenendo: «Bisognava dare invece l'esempio.... Ma non finì

Dal mio viaggio ad Ottajano potei rilevare che il contegno della truppa è stato ammirevole. I soldati non conobbero né sonno, né tregua; gli

potere. Io mi ispirai alle idee del mio predecessore. Noi facemmo allora conoscere che non avevamo alcuna obiezione da fare sul principio della ispezione

Trattato di economia sociale: introduzione all’economia sociale

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Toniolo, Giuseppe 1 occorrenze
  • 1906
  • Opera omnia di Giuseppe Toniolo, serie II. Economia e statistica, Città del Vaticano, Comitato Opera omnia di G. Toniolo, voll. I-II 1949
  • Economia
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Bensì è debito mio di sentita gratitudine il dichiarare, che se nei cenni intorno alla storia dei metodi mi giovai di scrittori più recenti di ogni

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Note sul clero meridionale

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Sturzo, Luigi 1 occorrenze
  • 1906
  • Scritti inediti, vol. i. 1890-1924, a cura di Francesco Piva, pref. di Gabriele De Rosa, Roma, Cinque Lune-Ist. Luigi Sturzo, 1974, pp. 295-298.
  • Politica
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Ci dice Cicerone che l'aspettazione di Archia era superata dalla realtà; nel caso mio sarà al contrario, e al leggere la Voce del popolo ho pensato

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Un vampiro

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Luigi Capuana 2 occorrenze

stato dell'animo mio verso di lei, e di sentirmi invadere da brividi di terrore ogni volta che la luminosità delle sue vividissime pupille mi faceva

momentanee, rapidissime che non implicano nessun disordine organico o psichico. Ve ne sono persistenti, e allora ... Ma non è questo il tuo caso". "Sì; mio

IL RE DEL MARE

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Salgari, Emilio 26 occorrenze

informato per la prima volta dal mio precettore, un indiano d'alto sapere e d'alta casta, che io non ero il figlio d'un ufficiale anglo-indiano, come

coperta di lana bianca, stava l'intendente di Tremal-Naik già medicato e rinforzato da qualche buon cordiale. - Sono cessati i dolori, mio bravo Tangusa

rivedere mio padre. - Gli uragani sono violentissimi in queste regioni, tuttavia non durano molto, - disse Yanez. - Gli è che la loro furia è tale

lampade elettriche senza bisogno di filo? A Chicago, nel mio stabilimento elettrico, ho fatto degli esperimenti straordinari e a delle distanze di

trovasse qui. - Devono dormire della grossa a bordo, mio caro Sambigliong, e noi li sorprenderemo. - Come! Assaliremo quei marinai? - chiese Sambigliong

Yanez, vi è qualche altro nella partita, - disse Kammamuri. - E chi? - Sapete che cosa mi ha raccontato l'ex servo del mio padrone che mi ha aiutato ad

pallidissimi. - Mio Dio, che cosa è successo? - chiese la fanciulla. - La mia Marianna deve essere saltata in aria, - rispose Yanez con voce rotta. - Poveri i

ricamata in oro e calzoni strettissimi pure bianchi e turbantino. - Qui, sul mio petto, amico Yanez! - aveva esclamato, abbracciandolo strettamente. - È

dayaki facendoli ballare a colpi di mitraglia. - E se Sandokan non ci mandasse soccorsi? - In tal caso, mio caro amico, ce ne andremo, - rispose Yanez

vivo ancora! Sogno io? - No, mio caro Leyland! - esclamò sir Moreland. - Sono precisamente io, in carne ed ossa. Abbracciatemi, amico mio! Mentre il

, mio caro, - rispose il formidabile pirata. - E se quella nave non fosse inglese? - Si saluta e la si lascia andare non volendo noi metterci in guerra

della pirateria che li decimava. - È un mistero questo, mio caro Sambigliong, che nè io nè Sandokan siamo ancora riusciti a spiegare. Questo improvviso

. - Ridiscendiamo il fiume, capitano? - chiese il mastro. - Ed in fretta, mio caro. Non ho alcun desiderio di farmi arrostire vivo. Lesti Tigrotti

fiducia intera nella robustezza del mio vascello e nel valore dei miei uomini, scelti con cura e anche nella potenza dei miei cannoni che sono dei

entro il fiume, mio bravo ragazzo, - gli aveva detto Yanez. - Poi penseremo noi a guidare la Marianna e tu andrai a riposarti. - Oh signore, non sono

sempre il mistero che avvolge il figlio del tuo antico nemico, mio caro Tremal-Naik. Dove si nasconde quell'uomo che ha dato una rara prova della sua

guerra e che questa ci dividerà per sempre. Che cosa direbbero mio padre, Yanez e Sandokan se sapessero che io ho accettato la mano di uno dei loro

nostri uomini? - Tu hai ragioni da vendere, mio caro Tremal-Naik, eppure io vorrei andarmene di qua. - Non hai che da far alzare la saracinesca. Io però

mezzanotte Tremal-Naik s'avvicinò a Sandokan, il quale non aveva ancora abbandonato il suo posto. - Amico mio, - gli disse, - che cosa ci rimane da

mezzo alla valletta, - terremo duro a lungo. - Sì, mio bravo, - disse Yanez con voce commossa. - Appena udrai a tuonare le nostre carabine, ripiegati

? E Darma? Che cosa sarà accaduto di loro? Ah! Mio Dio! - La scialuppa a vapore è scomparsa verso il sud, signor Yanez. - Non si è diretta verso la foce

clown e ad un istrione del mio paese, sono certo che mi avrebbe portato sulle sue spalle perfino in Ispagna, magari sulla sierra Guadarrama. Che

nostri avversari. - E se l'Inghilterra ci lanciasse addosso le migliori navi della sua flotta? Hai pensato a questo, Sandokan? - Le faremo correre, mio

. - Pare però che la ferita sia grave. - Oh, mio Dio! - esclamò la giovane. - Silenzio, - disse Sandokan. - Fate largo al valore sfortunato. Si porti

osservato attentamente i ponti col cannocchiale, senza scorgerlo. - Eppure il mio cuore mi dice che egli deve essere su uno di quegli incrociatori. Yanez

. - Quanta ostinazione in quei furfanti, - disse Yanez. - È proprio una guerra a morte che ci hanno dichiarata. - Eh, signor mio, - rispose Padada, - sanno

IL VENTRE DI NAPOLI (VENTI ANNI FA - ADESSO - L'ANIMA DI NAPOLI)

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Serao, Matilde 12 occorrenze
  • 1906
  • FRANCESCO PERRELLA EDITORE
  • prosa letteraria
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oscuro, il più ignoto deve aver lavoro, salute, protezione, educazione, e tutti i cittadini e, io, Napoli, debbo prendere il mio posto bello, nobile, forte

chi scrive, ogni cura, d'arte, dicano quanto dovette soffrire profondamente, allora, il mio cuore di napoletana. La seconda parte, è scritta venti anni

, e si lamentava, sottovoce: "figlio mio, figlio mio, io t'aveva da accidere, io t'aveva da fa murì! O che mamma cana che ssò stata! Figlio mio, e chi

, dell'onore? Si batte, moneta, forse con l'onore? Di quale onore, tu parli? Del mio? Del tuo? Il mio è diverso dal tuo! L'onore? Una parola: un soffio

tutore del Comune, per grazia di Dio e neppure tu, amico lettore, per tua fortuna: ma qualche soldo, di questi milioni, è tuo ed è mio. Interessiamoci a

pezzi di via, di otto o dieci metri, con il loro bravo nome, di un qualche nostro illustre cittadino - e anche di voi, o Francesco Serao, o avo mio! - e

. Una! Più tardi, io sparvi dalla scuola, perchè avevo finito di fare la tirocinante: la piccola Buonfantino, indimenticabile al mio cuore tenerissimo, ne

grembiule e va gridando: Chesta è robba mia! T'aie arrobbato lu sango mio! Come l'altra, ella finisce per incassare quattro o cinque volte il capitale

trasalire l'anima mia, che esalta, in un sogno di bellezza e di bontà la mia fantasia e che dà al mio cuore, che non sa obliare, con un nuovo fiotto

I miei occhi hanno visto l'imponente e toccante spettacolo; e il fremito che danno le cose grandi e sincere, ha sconvolto il mio spirito. Un popolo

antifona: san Pantaleone mio - per la vostra castità - per la mia verginità - datemi i numeri, per carità! Alla nona sera si ode un passo, è il santo che

delusione, nel mio cuore di napoletana, per non soffrire delle sconosciute sofferenze altrui, da niuno consolate, poichè quella gente vive e muore

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