«Devo, con profonda amarezza, rilevare un'aggressione gratuita fatta alla mia amministrazione dal seggio più alto della mia città: attaccato il
– Sicuro: ed appunto a questo ha mirato l’opera mia in questi ultimi tempi. Si è cercato i spogliare, per quanto più fosse possibile, il ministro
«Insomma — continuò l'on. Santini — al ministro borghese della guerra, non per pregiudizio dettatomi dalla mia vecchia carriera di soldato, ma per
- La mia impressione per la nomina di un ministro borghese della guerra è favorevole. Dato il momento che attraversa moralmente il nostro esercito
Il mio scopo supremo è stato quello di ottenere la nomina della Commissione d'inchiesta. Una volta questa nominata, con mia grande soddisfazione, ho
occupato da Sua Altezza il Duca d'Aosta non è calcolato idoneo ; ed avendo già promossi dei colleghi di anzianità minore della mia, ero in pieno diritto di
. Bono — osservo che anzitutto mancherebbe disgraziatamente un termine di confronto: in secondo luogo la mia debole persona che darebbe il secondo
— La mia impressione è buonissima e creda che sarà assai buona anche nelle sfere militari. Gli stessi ufficiali dell'esercito e tutti quanti
- La mia opinione in materia l’ho espressa nel discorso che tenni alla Camera nel 1904, nel quale, sia pur detto senza molta modestia, fui uno dei
il maggiore ostacolo per me fu l'indurli ad esaminare il progetto, Ella può quindi farsi un'idea della mia immensa soddisfazione, nel vedere che uno
ritenere che esse facessero sé stesse, così per fatalità o per giuoco, senza venire da alcuna parte, senza esser dirette ad alcuna parte. Ma la mia
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E io penso — e spero di avervi consenzienti in questa mia opinione — che, agli occhi di chi giudichi serenamente, questa severità del precetto
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divina assimilazione, se esse vogliono conquistare e possedere la vita. «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna».
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fede di tutti, la fede collettiva; se nella mia fede fosse qualche cosa di mio, di scelto da me, a cui io tenessi anche senza e contro il senso comune
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vuole la salute mia, dell'uno o dell'altro, non già perché essa è particolarmente mia o dell'uno o dell'altro, ma perché in me od in altri la salute è
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Una simpatica aggressione, per quanto alle spalle, mi ha imposto un tema sul quale, dopo la mia conferenza del novembre del 1905, pubblicata in un
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— Innanzi tutto, io so di fare il mio dovere. Sacerdote, io mi sono impegnato a spendere la mia vita per la Chiesa e lo fo. E sarebbe assurdo
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Pala. La mia interrogazione richiamava l'attenzione degli onorevoli ministri di agricoltura, industria e commercio e dell'interno sui disastri
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La mia interrogazione aveva uno scopo molto semplice-. Abitualmente, per molti mesi dell'anno, la mancanza della pietra fa sì che si debbono
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che il limite massimo di lire cento per ettaro sia arbitrario ed eccessivamente liberale, giacchè nella mia stessa provincia la Banca d'Italia, soltanto
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Libertini pasquale. Adesso domando che sia votata la mia proposta.
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Non ci illudiamo, onorevoli colleghi (ed il presidente del Consiglio che vedo ascoltare attentamente è uomo da comprendere la serietà della mia
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questi valorosi giovani, io sono certo che la parola mia troverà l'approvazione del Governo e della Commissione parlamentare, e che il mio ordine del
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giustizia. Mi auguro dunque che l'onorevole presidente del Consiglio vorrà accogliere benevolmente anche questa mia preghiera.
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madre per non farla assistere alla dolorosa scena. Non voleva staccarsi dal cadaverino e lo baciava e ribaciava, gemendo: - Figlia, figliolina mia
vedesse rubare proprio in quel momento da qualcuno invisibile, contro cui non era possibile resistenza alcuna. E singhiozzando balbettava: - La mia
d'inframmettersi, l' Orso peloso si rivoltava: - Che volete voi? In casa mia faccio quel che mi pare e piace! - E la gente andava via, stringendosi nelle spalle
casa mia occorre di fare tutt'altro. - Gliel'ho già spiegato quel che dovrebbe fare, - soggiunse il sagrestano. - Sì, sì, figlio mio; lascia il brutto
- Madonna mia! ... I padroncini! Con le mani in tasca e il bastone sotto braccio, il pecoraio si era fermato ad aspettare al varco i quattro monelli
s'arrossa sempre a passioni nove. Giorno verrà: lo so che questo sangue ardente a un tratto mancherà, che la mia penna avrà uno schianto stridente... ... e
sempre nella città muta dei sogni. Io mi allontano e la mia veste bianca se la dividono i rovi, e la mia ghirlanda s'è mutata in una corona di spine
La rondine di mare che ieri, mia dolente, volava sopra il lago, con l'alucce sgomente, erra sempre e la sorte del suo tenero volo? brutal piombo la
Noi sedemmo sull’orlo della fontana nella vigna d’oro. Sedemmo lacrimosi in silenzio. Le palpebre della mia dolce amica si gonfiavano dietro le
così, come un ignoto sole spento su le fiorite primavere. Chi batte alla mia porta? sei tu, cara? Vieni con l'alba alla mia cella triste? L'inchiodi
L'undici di luglio, alle ore due del pomeriggio, io varcavo finalmente, dall'alto della mia vecchia bicicletta, il vecchio dazio milanese di Porta
il tuo letto? Codesta è un'imprudenza. - La gente che appartiene alla mia razza, è la più solida dell'Europa, - disse, - e poi non amo infiacchirmi nel
metterla sulla fronte della mia bella Surama, ma la cosa non mi sembra troppo facile. Fino a che qualche fortunato avvenimento non mi farà avvicinare quel
. - Dove sono io? - chiese. - Questa non è la mia stanza! - Parve però che quel lampo di lucidità subito si spegnesse, poiché si portò una mano alla
giacché hai il potere togli subito alla mia padrona ed a noi l'occhiata scagliata da quel vecchio. - Sono pronto, - rispose il fakiro. - Allora entra. - Il
porgendogli un bicchiere di champagne, - bevi questo. Non è avvelenato perché la bottiglia l'ho fatta sturare in mia presenza ed ho assaggiato il liquido
. - Conducimi o fammi condurre nella mia stanza. - Il chitmudgar aprì la porta e fece avanzare il giovane servo indiano, che pareva fosse lì in attesa de
, perché mentre io arrischiavo la mia vita, per fare il mio dovere di grande cacciatore del rajah dell'Assam, altri cercavano di assassinarmi a
scendere a terra, Sandokan si accostò a Surama e le disse: - Non temere, mia giovane amica. Ora che sono sicuro che i seikki sono con noi, non dubito più di
respirare una boccata d'aria marina, della quale sento un bisogno grandissimo. - Come! Non ti fermerai alla mia corte, ammesso che io possa diventare
. - Occupiamola. - Sarà morta l'altra? - chiese Kammamuri. - La mia scimitarra è lorda di sangue e quando io meno un colpo, nemmeno una tigre può resistere
miei nemici, non sarei diventato la Tigre della Malesia, né avrei potuto rimanere per tanti anni nella mia Mompracem. D'altronde io non potrei tenere
polpacci che mangerà questa sera. - Prendiamo posizione, - disse Sandokan. - Tu Yanez collocati alla mia destra a quindici o venti passi di distanza e tu
mia promessa, - disse loro. - S. A. ti aspetta, mylord - risposero ad una voce i ministri, curvandosi fino quasi al suolo. Yanez, ridiventato
sentinelle. Ti aspetto nella mia casetta. Io mi sono affezionato al tuo padrone e tutto quello che potrò fare per liberarlo dalla sua prigionia, te lo
pure la nostra birra. Vi do la mia parola che non contiene, questa, nessun pezzetto di grasso di mucca. - Invece di rasserenarsi, il ministro si fece