Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Numero di risultati: 103 in 3 pagine

  • Pagina 1 di 3

Ricordi d'un viaggio in Sicilia

169022
De Amicis, Edmondo 5 occorrenze
  • 1908
  • Giannotta
  • Catania
  • Paraletteratura - Divulgazione
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. Rimasi in contemplazione di quella infinita bellezza. E mi tornò alla mente un vecchio amico napoletano, uno scienziato poeta, ardente d'entusiasmo per le

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ghiaccio; dove non mi sarei ritrovato che dopo settimane e mesi di viaggio!

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Fu quella la stazione più lontana del mio viaggio. Al ritorno non mi restava a vedere che Taormina, che a mezza via fra Messina e Catania. Ma non si

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La popolazione di Catania è quasi tutta di tipo greco, dicono. Non sono in grado di giudicarne. Sarà forse una mia illusione: mi parve di vedere

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Non solo l'ammirazione, ma anche la gratitudine mi condusse a visitare il poeta di Lucifero, di Giobbe, de l'Atlantide, il traduttore di Lucrezio, di

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Le buone maniere

202178
Caterina Pigorini-Beri 1 occorrenze
  • 1908
  • Torino
  • F. Casanova e C.ia, Editori Librai di S. M. il re d'Italia
  • paraletteratura-galateo
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Lo scopo che mi era proposto, pubblicando questo libro alcuni anni or sono, è stato raggiunto, poichè esso fu trovato utile e l'edizione, uscita in

Passa l'amore. Novelle

241662
Luigi Capuana 22 occorrenze
  • 1908
  • Fratelli Treves editori
  • Milano
  • verismo
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.... -Sì, non dubitate, come un padre, anche come un nonno, per l'età, - la interruppe sorridendo. -Mi ricoveri, questa notte.... nella stalla, non me

- Cantorìa una volta era dei marchesi di Camutello.... Vediamo un po'. - Così mi son messo a intorbidargli le acque pure io.... Che volete? Uomini

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sempiterne Deus.... La so tutta a memoria! - Il demonio, figliuola mia!... Il demonio!... - Che m'importava? Abbandonata da Dio, mi rivolgeva al diavolo, che

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? - Mi ha detto così. Meglio allora. A servizio la poveretta è pronta ad andare, per guadagnarsi il pane, se ora è di aggravio qui. Ma dal cavaliere Ferro

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governo! - Mi hanno bruciato la casa, mi hanno rovinato!... Sono vivo per miracolo! - balbettò il cavaliere. - Parli dunque, nomini qualcuno! Ha paura

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, che la notte russa come un orso e non mi fa dormire; durante la giornata però non mi disturba nessuno. Il pretore si alza alle otto, si lava

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. Torno indietro, picchio all'uscio di quel numero, e il professore mi risponde col solito: Avanti! Vedendomi fermato su la soglia, quasi non credessi ai

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signorina. Quando mi affacciai a l'uscio, dietro le spalle dei due carabinieri, il funzionario di pubblica sicurezza, terminava di scrivere, e presentava

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avessi due grani mi farei radere, - aveva egli risposto tranquillamente, soggiungendo in cuor suo: - Ti raderò io, birraccio, quando faremo l'altra

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lumicino. - Questa lettera, in Catania, al tal dei tali. Mi fido soltanto di voi. Lo troverete nella farmacia Borello. Direte queste precise parole

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e già mi sento lo stomaco vuoto. A sentir lui, non c' era peggiore miseria di quella di esser ricchi. Quanti pensieri! Quanti grattacapi! E come

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risposto: - Mi dispiace.... lo, capite, ho in casa due ragazze che sono state educate come in convento. Bella compagnia per le mie figlie la Trisuzza dello

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pochi passi, alla vista del padre che la fulminava con lo sguardo. - Ah, tu mi mandi il confessore! Lisa accennò di sì con la testa. Il notaio allibì

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, magnificando la posizione del suo albergo e fattomi affacciare al terrazzino, mi diceva: - Vede? Posto centralissimo, su la via maestra, che è anche

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cucina. - Non ne posso più! Vuol dire che non c'è la volontà di Dio! - balbettava Benigna. - Vuol dire che non mi vuoi bene! Mi ammazzo con questa daga

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calmo; ragioneremo con più agio.... E voi pure, comare.... - Se però da qui a domani.... - borbottò lo Storto stralunando gli occhi. - Basta che non mi

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piedi, don Pietro rifletteva: - Mi sequestreranno?... La mula.... Povera mula!... Purchè non si accorgano di Tinu e di Trisuzza! Anche questa doveva

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un cavallo.... E tu ringrazia don Pietro.... E anche voi, bella figliuola!... E tutti zitti! Nessuno ci ha visti!... voscenza mi permetta di baciarle

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.... chi gliela tocca? E ne avrei più bisogno di essa. - È dunque sparita dal mondo? Non se ne potrà saper nòva? voscenza mi prende con le buone: lasciate

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nell'inferno l'anima di mia madre che mi consigliò male! - Se la veda lui, con la sua coscienza. Tutti sparlano: - Giacchè don Pietro Sbano se la tiene

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, lasciandosi cascare su l'altra seggiola davanti al tavolino. - Sì, sì; ma, rimettetevi un po'; bevete un sorso d'acqua. - Ah! Un sorso d'acqua.... Mi farà bene

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prediletta, anche di entrare nella stanza di lui per rassettarla e rifare il letto. - No, mi arrufferesti ogni cosa; faccio tutto da me! E avea voluto

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La crisi religiosa in Francia (Lettere al "Corriere della Sera")

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Murri, Romolo 3 occorrenze
  • 1908
  • Murri, R., La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari–Società Naz. di Cultura, 1908, 207-245.
  • Politica
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genere nelle quali il proletariato e la borghesia minore cercano di realizzare, mi si passi la parola, la repubblica, il clero sembrava indifferente od

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Ho letto con attenzione molti documenti delle lunghe discussioni che si svolsero al Parlamento e nelle società sopra indicate sulla separazione; e mi

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che la Repubblica volevano abbattere. «Noi avremmo-forse potuto, mi diceva uno dei più eminenti giuristi cattolici francesi, fidarci di Briand: ma e se

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Introduzione

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Murri, Romolo 4 occorrenze
  • 1908
  • Murri, R. La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari– Società Naz. di Cultura, 1908, 16-29.
  • Politica
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Alcuni diranno; se è così, non essendo io cattolico, il libro non mi interessa. E qui è il grande errore; come di uno che dicesse: io non sono

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lo non sono né un grosso proprietario di terre né un capitalista: eppure sarei ridicolo se dicessi che la condotta di queste classi di persone non mi

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Ed ora mi sia permesso di finire con una calda e sincerissima professione di italianità. Dire: amo Italia, è poco; più giusto forse è dire: io mi

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Questo senso vivo di amore e di fiducia ha dettato le pagine che seguono; esso mi spinge a dedicarle più particolarmente ai giovani gruppi di amici

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Prefazione

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Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1908
  • Murri, R. La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari–Società Naz. di Cultura, 1908, 7-14.
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Possano queste pagine educare in qualche lettore attento, e specialmente nelle file, che mi sono particolarmente care per tanti motivi, dei giovani

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CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE?

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Capuana, Luigi 3 occorrenze

ragazzi ti chiamano cosi? - Perché la mia mamma mi lava quattro, cinque volte il giorno: e tutti quei ragazzacci sono più sporchi di me. Intanto la sua

mi avete fatto. Vi lascio questi tre semi. Seminateli d'estate; faranno il frutto in inverno. Uno all'anno, badate. - Che semi sono? Seme, semino

a domandarle: - Che ve ne fate dei quattrini, comare Formica? - Quando ne avrò parecchi mi farò fabbricare un palazzo. - Un palazzo per voi sola

IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO

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Salgari, Emilio 11 occorrenze

spagnuolo? I de Miranda, se non m'inganno, sono castigliani. - Puro sangue; ma mio padre aveva sposato una francese, e mi affidò ancora bambino ai

cumuli di carte. Il marchese di Montelimar indicò al conte una sedia, poi, sedendoglisi di fronte, gli chiese: - Ora mi direte che cosa volete da me. Mi

. - Voi non mi avevate detto ciò ieri sera. Non vi avrei risposto evasivamente. - Dunque, è vero che la fanciulla è qui? - Non ve lo nego piú

; tuttavia mi trovo sempre meglio lassú. Almeno vi sono cannoni per rispondere. - E la tua draghinassa la conti per nulla? E le tue pistole sono forse cariche

: - Chi mi chiama? - Un capitano degli archibugieri. - In che cosa posso esservi utile? - Non hai veduti qui, poco fa, tre uomini? - Io no. - Hai sempre

. - A me! - esclamò. - Mi conoscevate voi, conte, prima di gettare le vostre âncore in questo porto? - No: avevo solamente udito parlare dei Montelimar

sono andati, ma che abbiano lasciato i dintorni io ne dubito. - Che m'impediscano di partire? - chiese il conte. - La mia fregata mi aspetta e

Consigliere. - Mi hanno detto che voi avete da comunicarmi delle notizie preziose da parte del Presidente dell'Udienza Reale. È vero, signore. Parlate

di menare le mani quando mi capita l'occasione. - Siete molto ricco allora. - Bah! ... Ho fatto un po' di fortuna nelle miniere d'oro di Costarica. Il

l'intendente del nostro arrivo - rispose il conte. - O sarà venuta in persona - aggiunse Buttafuoco. - Non mi stupirei. Entriamo, e poi penserò io a

da temere. Signor conte, vi saluto! Che cosa desiderate? - Che mi venga consegnata una persona che si trova a bordo della vostra nave e che mi è