per lui e l'altro per me, l'avrei finita per sempre!»
soccorso nei Comuni vesuviani. Egli mi disse: «Il mattino del giorno dieci presero imbarco con me sulla regia nave Saint-Bon un battaglione del 45
siano conformi a quelle esposte da me: si assegnerebbe una parte addirittura trascurabile al peso della cenere.
il lampo sublime creatore della sua città di Dite e piansi, o Signori, di gioia nel pensare che niuno prima di me se ne fosse accorto, neppure il
degli operai deboli e soggetti, sacrificando così la onestà e il bene dei più; me se egli, in omaggio alla legge etica e giuridica, paga equamente il
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per eccellenza, ritraenti i caratteri del loro autore: homosum, nihil humani a me alienai puto (Terenzio). Prosperità e miseria in popolazioni
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burocratiche, e non già solo mediatamente, co¬me complesso di forme di attività distinte dalla religiosa e governate da loro principii tecnici, ma usate dai
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del cuore come raggi luminosi, e ne rivelavano a lei e a me stesso i più intimi segreti. Giacché mi accadeva spesso di non avere piena coscienza dello
esporti i fatti". "Li so, me li figuro; i libri di scienza ne sono pieni zeppi. Potranno esservi diversità insignificanti nei minuti particolari ... Non
stanchi di me e la notte sarà lunga. Darma e l'anglo-indiano ne avevano proprio bisogno, ed infatti nonostante i muggiti del mare e gli scrosci
all'inglese, comprenderete facilmente quale terribile impressione produsse in me la notizia comunicatami al mio venticinquesimo anno, d'essere invece il
accertarmi delle loro forze? - Yanez lo guardò con diffidenza. - Sospettate di me, è vero? - disse il malese, sorridendo. - Avete ragione: fino a ieri
veduto. Il suo odio contro di me e anche contro di voi, avendo udito narrare che dopo di me si sarebbe anche occupato delle tigri di Mompracem, deve
, - balbettò, accostandosi a Yanez. - Taci! - gli rispose questi seccamente. - Che cosa volete fare di me? - Lo saprai presto. A te, Sambigliong. Il mastro
un anglo-indiano piuttosto. - Anche a me è venuto il sospetto; comunque sia, si è comportato verso di noi come un vero gentiluomo. - Zitto: ecco il
quattromila metri. - Poco interessanti per me quelle esperienze, mio caro signor Paddy O'Brien. A noi bastano i nostri cannoni per demolire i nostri
disposizione. - Non chiedo che una cabina per me e una per ciascuno dei miei compagni. Giudicherete voi, comandante della nave, se potrete trattarli
, slanciandosi dietro ai cavalli che si erano messi a trottare portando Darma ed i feriti. - A me, amici! - disse Sambigliong, volgendosi verso i suoi uomini
saperlo? - Perchè il rajah mi lancerà nuovamente contro di voi e forse spetterà a me compiere il doloroso dovere di darvi il colpo mortale e di
sospesa a tempo e domani quest'uomo starà bene quanto me e voi. Facciamolo riportare nella cabina e lasciamo che dorma. - È svenuto. - S'incaricherà il
e nel frattempo accenderete la macchina. Ne avremo bisogno fra alcune ore. Gli altri s'imbarchino con me. Poi, rivolgendosi nuovamente al sergente
stata occupata da me e che per diritto mi apparteneva e che la Tigre della Malesia era tale uomo da difenderla a lungo; quand'ecco che ieri sera, senza
danneggiata la sua scialuppa a vapore era vivo quanto me. - Che sia su una di quelle quattro navi? - Non l'ho veduto nemmeno su quelle, Darma. Ho
rivedervi dopo la vostra fuga da Redjang. Mi avete giuocato per bene, miss. - Non avete serbato alcun ràncore verso di me, sir Moreland, di avervi
salto fu sulla murata poppiera e facendo porta-voce colle mani, gridò ripetutamente: - A me, Europei! Un quarto colpo di cannone, che aprì una falla
sia calata a fondo non me ne importa, avendo noi a Mompracem velieri in buon numero. Sono i miei uomini che rimpiango. - Possono avere lasciata la nave
. - Ti ripeto che si rifiuterebbero; non insistere. - Ebbene, sia! ... Se dovremo morire, non cadremo invendicati! ... A me, tigri di Mompracem! Le
Sandokan. - Non dubitate, signore, lo curerò come fosse vostro figlio. A me gli infermieri! Mentre gli uomini richiesti entravano con disinfettanti, rotoli
qualcuno sulla sua vera rotta, signor Yanez, - rispose Sambigliong. - Che sia sorvegliato e che cerchi d'ingannarli? - Pare anche a me, - rispose
. - Non uccidiamolo: Darma piangerebbe troppo. Lascia fare a me. A tribordo vi erano parecchi pezzi di medio calibro. Yanez s'appressò al più vicino che
, - rispose la Tigre della Malesia. - Poi, se me lo permettete, vi farò anch'io qualche interrogazione. - Desidererei sapere perchè avete coinvolto nella
ribelli, - rispose Tremal-Naik. - Ne avevo una ventina di dayaki e non me n'è rimasto più uno dopo la comparsa del pellegrino. - Signor Yanez
vedremo di scovarlo quel coraggioso giovane. Chissà! ... Tutto potrebbe finire bene e fare di voi due felici, poichè me ne sono accorto che anche sir
intelligentissimo che corseggiò i mari parecchi anni. Un giorno gli ho salvato la vita, mentre una tigre stava per divorarlo ed ha conservato a me un po
. Perchè io risorga debbono fra me giungere i capitali stranieri e i capitali nordici e siano benedetti, purchè essi non trovino alle mie porte e fra le mie
alla sorellina, e come tutte le altre madri, temono le carrozze, il fuoco, i cani, le cadute. Sono sempre inquiete, agitate, mentre servono. Me ne