babbi, la bambola e il bel gatto.... Ma che cosa vorrà da Nicoletta? Immobile, la fanciullina lo guarda. Anche il gatto, immobile, guarda la fanciulla
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sua volta, quando Maria non è più lì, Francesco racconta la sua giornata con Nicoletta, l' incontro con lo zio Fil. Lo fa in termini così fantastici
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Ma lo scarificatore fa il miglior lavoro. Coi suoi coltelli lunghi, e forti, penetra più facilmente, e più addentro, nelle terre compatte, e le
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LO STALLATICO 1. Necessità di restituire al terreno quel che esso dà alle piante. 1. Smuovendo la terra, e nettandola con opportuni strumenti, tu
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4. Lo stallatico. 1. Fra tutti i concimi lo stallatico è il più generalmente usato, il migliore, e di più utile applicazione. Esso riunisce i
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stalla si getta alla rinfusa in un punto dell'aia, di solito, il più basso ed avvallato; non si comprime; l'acqua piovana lo dilava; il sugo nero, che è
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scaldi, fermenti, e si faccia migliore. Ma qui occorre saperne regolar bene la fermentazione; altrimenti, invece di migliorarlo, lo guasti. Troppo
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successive. Questa restituzione, la quale giova a mantenere la fertilità del terreno, si fa coi concimi. Lo stallatico è il migliore fra i concimi, il
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, comunemente si fa lo stabbio delle pecore sul terreno stesso che si vuole ingrassare. Ma conviene sotterrare subito gli escrementi, perchè lasciandoli
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, di tutte grossezze. Altrettanto si può dire degli animali. Moltissime piante sono utili all'uomo; altre inutili, o nocive. È ancora lo stesso negli
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consistenza; l'acqua li traversa, come un filtro. Appena piovuto, restano asciutti. Il gelo li gonfia, e cagiona lo scalzamento delle radici. Ai raggi
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10. Suolo e sottosuolo. 1. Lo spessore del terreno, o suolo coltivabile, varia da pochi centimetri soltanto nelle terre cattive, ad un metro e più
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un terreno argilloso, o sabbioso, poco profondo, abbia un sottosuolo di natura contraria. In questo caso, con lieve spesa; lo si può correggere, a
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6. Aratro: sue parti principali. 1. L'aratro fa lo stesso lavoro della vanga, e della zappa; ma non lo fa così bene; non rompe le zolle; non le
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parti che lo compongono; facile al tiro; e obbediente a chi lo guida.
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(fig.10), che schiaccia le zolle, sminuzza il terreno, lo comprime, e lo uguaglia.
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bella, no; ma gliel'aveva regalata la mamma. Perciò la teneva molto cara. - Allora non lo voglio neppure io il tuo treno! - esclamò la Maria. Porteremo
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vero niente di tutto ciò. Lo chiamavano «Spaccamonti». Una sera la sua mamma lo mise a letto e ritornò in cucina per rattoppare i calzoncini del figliolo
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meglio lo spago, ma si buscò una buona graffiata proprio vicino all'occhio destro. Se l'era meritata!
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. Il fanciullo lo mostrò alla sorellina, che ne avrebbe voluto un pezzetto. - No, - rispose il birichino - te lo lascio succhiare soltanto un poco.- La
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singhiozzando il bimbo. Lucio allora d'un salto raggiunse il berretto, lo raccolse, e lo mise in testa al ragazzino che sorrise tutto contento.
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! - Se lo pregavano di andare a prendere un oggetto , di recarsi in questo o in quell'altro posto, di andare da una o dall' altra persona, aveva
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Tutti lo chiamano proprio così perchè non v'è modo di correggerlo. Le sue manine vogliono toccare ogni cosa. Ma ieri gli è capitata bella. In casa di
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Un giorno la signora maestra volle vedere il sillabario di tutte le sue scolare. Molte lo avevano già tutto sciupato. La Maria invece aveva imparato
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27.La economia del foraggio. Chi sa il mestiere, va in fin dell'anno con profitto della borsa e degli animali. Chi non lo sa, spreca: oggi, perchè ha
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33.L'orto. Ogni famiglia campagnuola ha vicino alla casa un piccolo orto: ed è una necessità lo averlo. Il granaio non dà che la farina, e il pane
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24.Il buon uso del tempo. Il tempo è un tesoro che non costa un soldo; ma se lo perdi, non lo puoi comprare, neppure a pagarlo un milione. Il tempo
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22.Uso del sale. Il sale è ricercatissimo dal bestiame; gli fortifica lo stomaco e la fibra; favorisce la secrezione del latte; rende più saporite le
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solamente due pasti, al mattino, e alla sera. D'estate ne aggiungi un altro al mezzogiorno. Ogni pasto lo dividerai in tre porzioni, somministrate
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con diligenza i lavori che ti assegnano. I genitori, lo sai, si adoperano pel tuo bene; tutto quello che ti dicono, lo dicono per bene: ascolta dunque i
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meno del necessario. Lo spendere più del necessario è spensieratezza; lo spendere di meno, per risparmiare, è spilorceria ed avarizia. Giovinetta
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torna a casa ha imparato qualche cosa di nuovo e lo racconta. Suo padre è contento che non passi il tempo soltanto a giocare. Mario sa tirare il mantice
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MARIO E "MOSCHINO" Un giorno Mario inseguiva «Moschino» e lo molestava con uno stecco di saggina. Quando il cane si voltava per ruzzare un po', come
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GIRA GIRA ROTA.... Il gioco che piace di più a Pietrino lo conoscon tutti i bambini. Vorrebbe far sempre quello e implora : -Oh, mamma, si fa a gira
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credo che la sua preghiera sia ascoltata, perchè, Chicchi non conosce ancora nessuna malizia. Quando Chicchi ha finito la sua preghiera, la Narcisa, lo
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LELLO Lello è l'uomo più alto di Villa Castelli. Chi lo vede con i suoi nipoti, che sono tutti piccini, si mette a ridere. Sembra un pino circondato
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IDA - Quanti anni hai ? - Che lo so? - O il babbo dov'è? - Che lo so? - Perchè ti hanno messo nome Ida? - Che lo so? - Non sa nulla, a sentir lei
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formaggio. Ma ecco che proprio mentre stava chiudendo lo sportelo vide entrare da una fessura un bel topolino che, si vede, aveva sentito il buon odore. Che
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abbia in misericordia. Quando gennaio mette erba, se tu hai grano, e tu lo serba. Gennaio secco, villan ricco. Gennaio mite, primavera tarda.
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per tirartelo. Quando lo vedi in quella posizione scappa pure, ch'è assai meglio per te.... - E Passero rispose: - E se il sasso lo avesse già in
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piccolo, Anselmo, che ha solo un anno e mezzo. Ora se lo mette sulle ginocchia e pensa un gioco che lo distragga. Ella incomincia:
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breve tempo di centinaia e centinaia di frutti. Ma il peso di questi lo tirò al suolo, rotto e quasi sradicato.
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L'AQUILONE Mario è riuscito ad avere un aquilone e corre felice sgomitolando lo spago, perchè il vento è favorevole e l'aquilone sale ch'è un piacere
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IL RANUNCOLO E IL GAROFANO Un giorno il ranucolo si trovò in un mazzo di fiori in compagnia di un bellissimo garofano, Il giorno dopo esso aveva lo
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porta la busta), o la hanno sulle spalle, (come il soldato porta lo zaino). I fanciulli vanno alla scuola e porgono al maestro i còmpiti fatti. Se i
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dell'intaglio. Venne la guerra, dovè andare soldato. Lasciò a mezzo i suoi lavori, chiuse la bottega. Lo mandarono in caserma. In caserma lo vestirono
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braccio, un po' lo compiangeva, un po' lo beffava, ma finiva sempre con l'esclamazione: - Che bravo babbo ho io!...
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compagno di ritorno dalle lezioni, con la cartella dei libri sotto il braccio, non lo compiangeva, nè lo beffava. Diceva solamente: - Se mio padre mi ci
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tante cose ch'gli ignorava, lo mortificava, talvolta lo faceva piangere. Egli diceva tra sè e sè: - Come sono sfortunato! Sento che studierei senza
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raggio del mattino, al tocco della luce. Ed ora il maestro rimane solo. I saluti che gli porgono gli scolaretti lo commuovono come se i piccini fossero
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