mio regale amico fu immediatarnente seguito dalla farsa in cui la parte del brillante fu molto egregiamente sostenuta dal presidente del Consiglio, don
al ritorno dal Polo d'un ardito principe italiano. Vedevo Sua Altezza seguire con interesse i racconti della audacissima esplorazione. Fu prima
battaglione dei giornalai fu letteralmente preso d'assalto. Dai marciapiedi, dalle vetture, dalle automobili, dai portoni delle case, persino dai mezzanini più
. Previdi, cioè, la guerra. La guerra solamente. Ci fu, come si vedrà, ben altro. Ma il mio sismografo, giunse fin lì, poichè v'è un imprevedibile e
non posso tacere che la mia riconoscenza verso Sua Altezza fu letteralmente raddoppiata, tanto che vedendo il pendentif che Manon Manette aveva ancora
Pulquerrima prima di diventare Sua Maestà Rolando II. Fu una sera, durante un ballo a Corte: nel bel mezzo della quadriglia d'onore, che allora era
teatro, fu eccellente. Manon Manette era quanto di più parigino, di più capriccioso, di più affascinante si possa imaginare. Naturalmente Manon Manette
fu un provvedimeno prudente e quasi definitivo, il duca di Frondosa, al ministro d'allora che gli ricordava quali fossero le sue idee di stagione
guerra quale immenso aevi spatium è mai un mese per noi! — rivedo il giorno in cui il libro fu scritto, l'affettuosa e fraterna navette fra le nostre
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Fu una sera dell'aprile scorso che il possidente Davide D'Elia, tornandosene in calesse da una sua fattoria, credette di vedere in mezzo alla strada
! E quando tutto fu detto, io dovetti aspettare ancora, perchè la zia lesse dapprima all'uomo quello che aveva scritto: e I'uomo approvava con la testa
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desse risposta alla raccomandazione del suocero, quando uno di quei brani di cartaccia gialla fu dato anche a me come un conto: c'era scritto: "torna da
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decifrò, mentre il cane gli si rizzava addosso come volesse leggere anche lui. Poi vi fu una lunga spiegazione fra la donna e il ragazzo: infine questi
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viscere. Pensavo alla creatura mia che doveva nascere. Allora scrissi a Fiora: ma dopo qualche giorno la lettera mi fu respinta: "destinataria
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prima impressione fu di gioia: però sentivo ancora tutto il corpo pesante e non potevo muovermi. L'uomo mi fregava con un panno: e ogni tanto mi
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impaurita dal grido del marito, prese bambino in grembo e cercò di farlo tacere. Fu portata una tazza di latte, un biscotto, un altro biscotto: questi
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quello che più mi sorprese fu il vedere che anche là dentro c'erano gatti, conigli, piccioni. La donna però non se ne curava; nè pareva curarsi
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lasciai portare via, sotto l'ombrello che pareva un pino: ma quando si fu davanti alla drogheria afferrai il braccio del vecchio per tirarlo verso il mare
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tutto il mondo davanti a me; e i suoi occhi chiari, alti, come il cielo, attiravano i miei, bevevano I'anima mia. Mi fu davanti, mi accarezzò i capelli
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Allora fu la zia a farsi cattiva. II suo viso parve seccarsi d'un tratto, diventare tutto punte, col mento aguzzo, il naso sottile, gli zigomi
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adesso pareva una stella giallastra bassa sulla terra. Fu in quell'atmosfera di sogno che qualcuno arrivò. Di dove veniva? Era un uomo o una donna o un
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, nella penombra, fu la porta-finestra difesa da una semplice persiana che dava sulla strada. Tante volte passando di fuori avevo veduto quella persiana
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che altro dall'incertezza. E realmente vidi una forma avanzarsi nell'ombra. Non c'era che aspettarla e assicurarsi che non cercava me; il guaio fu che
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non parlava. E di tutte le cose straordinarie di quella notte, quella che più impressionò la serva fu il sentire la padrona, che non parlava mai del
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fu deciso che momentaneamente il bambino restasse in casa. Allora il cieco si calmò; anzi parve cercar di sparire, per non dar noia alla padrona: andò
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suoi piedini con uno dei quali giocava un po' irritato, come volesse staccarselo per averlo meglio fra le mani. D'un tratto si agitò tanto che fu per
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tue padrone ancora non hanno preparato la tavola. Bona fu pronta ad alzarsi, sorreggendo il bambino. - Ah, ah, siamo già calzati! Bisogna camminare
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egli come ubriacato dal profumo del giardino che odorava tutto come una grande rosa, ci lasciò soli nel prato ove si giocava. In un attimo, appena fu
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un giuoco di lotta selvaggio come quello, che si faceva coi compagni nel prato della villa; finchè vinsi io: l'atterrai ed essa fu mia.
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, e la rabbia dei nostri soldati che sapevano di non combattere per una patria loro. Poi venne un terzo periodo, di fiducia, di speranza, e fu quando
redente, le elezioni politiche, il nuovo parlamento risolva la questione in via legislativa, alla presenza dei deputati della regione (è ciò che fu
nell’inviato del governo il rappresentante dell’Italia e null’altro. La nostra opposizione non fu fortunata. Si agì contro il nostro consiglio e così
accompagnata. Fu perciò che immediatamente per mezzo dei nostri amici della direzione e del gruppo parlamentare popolare e direttamente in un colloquio
capitale, se certa stampa, che avrebbe senza dubbio intensificata la campagna, dovette limitarsi allo sfogo di una dimostrazione subito soffocata. Fu con mia
In un paese come il nostro, egli dice, ove la stragrande maggioranza senza distinzione di partito fu della guerra non propagatrice, ma vittima, in un
Fu qui che il lungo dominio militare, la mancanza di ogni possibilità di convocare il popolo durante il periodo d’armistizio e la forzata assenza di
, che ammazzò Stürgh ed iniziò la nuova era. L’atto di Federico Adler, replica l’on. Degasperi, fu sconfessato dal vostro organo centrale l
che per secoli fu teatro delle invasioni dei popoli nordici, in causa anche della debolezza dei propri confini? Dal nostro punto di vista, quando
Così nacque, nelle trepide discussioni del dicembre scorso, il nostro partito; e così fu segnato nei punti programmatici e nell'appello del gennaio
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non estranei, diversi. L'avvento del nostro partito fu sognato molti anni addietro come una vera forza popolare di evoluzione e di conquista; oggi
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fu qui portata una prima volta la proposta di convocare la Camera in Comitato secreto, presi la parola per combattere tale proposta. Il medesimo
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contegno fu molto netto, molto reciso, quando egli non soltanto insistette nella proposta di comitato segreto, che non aveva nè poteva avere l'assenso
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distribuita, ed a corredo della quale fu distribuito proprio oggi un documento complementare, ricco di tutto il materiale necessario di nozioni
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impallidito, e il suo volto contratto, quella testa lunga in preda ad una dolorosa sensazione, mi commossero e mi esilararono insieme. - Fu un processo
e l'aveva stesa morta. Fu arrestato, confessò e gli toccò l'ergastolo. Io avevo dimenticato questi particolari, o meglio li avevo lasciati in un
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arrestare appena giunto a Firenze, fu perché realmente non contava nulla nel mondo giudiziario. Ma il vero scopo della mia inchiesta era ormai
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difensore.... Poi, il resto fu narrato dai testimoni e confermato a me da gente del paese..... -Ah, che orribile, che orribile cosa! - esclamò la donna
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delle donne, accorsero il massaio, i servi, sopraggiunse qualche contadino e la belva fu agguantata.....
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; - devi riposare oggi. Ti dirò tutto domani, purché tu oggi non ci ripensi. Non appena ella si fu allontanata, io indossai il soprabito, presi il
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di gioia, quella che ti attira, che ti ossessiona, che ti spinge per una strada difficile e incerta! E perché? Non fu tua costei? Insieme, non avete
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