scrittore s' accorda un altro che fiorì nello stesso secolo nella Chiesa latina, voglio dire Alcuino, il quale così scrive dell' Eucaristia: [...OMISSIS
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me quanto più la studio, caro amico, e più intimamente me ne persuado. Ella è un' amica, ella è una madre pietosa che sparge di fiori tutte le nostre
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, ed anzi la certezza, di essere a lui simili in terra. Questa certezza ci abbellirà e spargerà di fiori e di viole, e di gigli, tutte le nostre
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tipo universale che può essere realizzato in un numero infinito di individui, fiori, cavalli, uomini, perfettamente uguali, allora io penso un ente con
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inerte; anzi egli ubbidisce alla legge universale che l' obbliga a svilupparsi, a completarsi, a farsi conoscere, mettendo fuori suoi tralci, e fiori e
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più a caso a intrecciar fiori che le appassiscono in mano, ma si rendesse maestra insieme e sollievo di una vita intelligente e affaticata; e trovavo
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, quello onde ho separato nella mia mente i fiori da tutte le altre piante. Se io poi dico di più meco stesso, che quel fiore appartiene alla famiglia
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) quelli che adduce questo sommo filosofo, che fiorì in Germania quando non era ancora entrato in quella nazione lo spirito caustico di sofisma
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il pittore, ma ponendola in atto, senza pentimenti, a prima giunta, e tutta in un solo istante? Come appunto fa la natura a colorire i fiori e gli
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essa le fa. Essa estrae dalle terre i metalli, colora le lane e le sete, prepara il pane e il vino; crea colle sue cure innumerevoli varietà di fiori, di
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parte d'un medesimo universo; e perciò queste sono già per origine loro collegate in sistema. L'idea d'unire in mazzo più fiori vien destata dalla
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