Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: facciamo

Numero di risultati: 23 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Ricordi d'un viaggio in Sicilia

168865
De Amicis, Edmondo 1 occorrenze
  • 1908
  • Giannotta
  • Catania
  • Paraletteratura - Divulgazione
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è però il giudicare il siciliano dalla collettività, come la maggior parte di noi italiani facciamo. Egli ha tutto da guadagnare a esser conosciuto

Le buone maniere

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Caterina Pigorini-Beri 1 occorrenze
  • 1908
  • Torino
  • F. Casanova e C.ia, Editori Librai di S. M. il re d'Italia
  • paraletteratura-galateo
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simbolo esteriore degli antichi riti tradizionali. L'insistere che facciamo in questi costumi gentili non potrà parere superfluo in un trattato dei

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Passa l'amore. Novelle

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Luigi Capuana 4 occorrenze
  • 1908
  • Fratelli Treves editori
  • Milano
  • verismo
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destino ce lo facciamo noi, con le nostre stesse mani, figliuola mia! -Fosse campata mia madre! È morta di dolore, dai maltrattamenti. E piangeva per me

chiesto un congedo di quindici giorni. - Verrai? Oh!... Facciamo male. Perchè non restare ignoti l'uno a l'altro? - Come? Ti sei già pentita? - No.... Ma

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risposte dalla finestra, con maravigliosa destrezza. Rumasuglia insisteva con Clementina: - Facciamo come tua sorella e Caniglia! Non c'è altro verso

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di riprendere il figlio. - Facciamo una causa; tiriamola a lungo. Da cosa nasce cosa. Le legge dovrebbe dirgli: - Ah, tu non hai voluto il bambino

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Comizio elettorale

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Sturzo, Luigi 1 occorrenze
  • 1908
  • Scritti inediti, vol. i. 1890-1924, a cura di Francesco Piva, pref. di Gabriele De Rosa, Roma, Cinque Lune-Ist. Luigi Sturzo, 1974, pp. 322-328.
  • Politica
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A nessuno quindi può sembrare che noi, che ci ripresentiamo nell'agone, facciamo come i dulcamara della medicina o della politica che promettiamo col

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Teogonie clericali

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Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1908
  • Murri, R., La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari–Società Naz. di Cultura, 1908, 108-137.
  • Politica
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affrontate; alni facciamo un esame d'indole prevalentemente storica. Né il lettore si meravigli — ultima osservazione preliminare — della vivacità delle

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Introduzione

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Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1908
  • Murri, R. La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari– Società Naz. di Cultura, 1908, 16-29.
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facciamo.

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CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE?

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Capuana, Luigi 6 occorrenze

: - Facciamo la prova. La prova riuscì male. Niente monetine. E Sua Maestà ordinò che il lupinaio fosse gettato in fondo a un carcere. Accorse la moglie

subito. Facciamo chiamare il Reuccio. - Alla vista di Carbonella, il Reuccio indietreggiò nauseato. - Ecco qui, Reuccio, quelle che voi credete le più

. - Che gli sia capitata qualche disgrazia? - Non gli facciamo il cattivo augurio .... Appena,arrivava: - Dove siete stato, Principino? - Avete trovato

Re. Per ora si trovano colà ... Facciamo il conto, ramaio. Il ramaio volle mostrarsi onesto, e gli disse: - Prima di pagare, signore, riguardare bene

; facciamo cento! E tirò avanti. Il portone del palazzo reale era chiuso per lutto. Quando il contadino capì che quei due poveri diavoli affamati e stanchi

per tornare addietro. Ma allora quelle pietre preziose cominciarono a pesare, a pesare da impedir loro di muovere un passo. - Come facciamo

IL FIGLIO DEL CORSARO ROSSO

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Salgari, Emilio 8 occorrenze

sigari di Cuba, come se fossero tre tranquilli borghesi, in attesa del tocco, prima di andarsene a dormire. - Arrendetevi o facciamo fuoco! - gridò per

le sue lunghissime e magre gambe. - Facciamo correre la ronda. Signor fiammingo, badate che i guasconi ed i baschi sono agili come i cervi. - Lo so

conversazione. - Facciamo colazione ora - disse la marchesa al conte. - Gli uomini di mare devono esser dotati d'un buon appetito e spero, signor de Miranda

risa. - Pare che facciamo una brutta figura - brontolò Mendoza. - Di servi - rispose sottovoce il guascone, arricciandosi i baffi e posando fieramente

rappresentava il nemico, a qualunque nazione appartenesse. - Don Barrejo, che cosa facciamo? - chiese Mendoza, il quale si era prontamente riparato

fermato. - E dunque, don Barrejo, che cosa facciamo? - chiese Mendoza, il quale rideva sotto i baffi. - Non è un gattone guascone quello lí? - Mi pare che

vostre gambe. - Orsú, che cosa facciamo ora, don Barrejo? - chiese il conte. - Io per conto mio, farei colazione - disse Mendoza. - Questa corsa mi ha

, perfino Buttafuoco. - Che cosa facciamo dunque? - chiese il conte. - Scendiamo? - Sarebbe una grave imprudenza - rispose il bucaniere. - I cani possono