Class action fra "mercato" e "concorrenza" (vasi di ferro, vasi di coccio , e un'aporia dell'ordinamento italiano. Una storia istruttiva)
mondo, si arresta nel suo cammino per rompere un coccio di argilla, per mozzare alle pianticelle dei prati i fiori più belli, o sfrondare con rabbiosa
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; a meno che - come avviene, nelle famiglie improvvisamente arricchite o nobilitate - non si metta sullo stesso piano la rigovernatura di un coccio e la
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fondo al vaso, al disopra del ferro, ci deve essere messo un coccio rotondo in modo da stabilire un piccolo scarico; su questo coccio va posto un po
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acqua sorgiva, servito in vasellame di coccio. Il solo padrone di casa stava sdraiato alla mensa, mentre gli altri membri maschili e femminili stavano in
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coccio, stava aspirando qualcosa per mezzo di una lunga canna. Egli sollevò la testa e soffiò fuori del fumo, rispondendo: "Finito tutto, vecchia di
pentole di coccio e parecchie bambole che parlavano e camminavano. Inoltre vi trovò un cassettone ricco di scompartimenti con tutti i corredi delle
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coccio a forma di porcellino, che ad infilargli una monetina nella pancia ringrazia muovendo il codino. I banditi, evidentemente, hanno bisogno di vari
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duro e feroce: - Avanti, avanti, scavate, scavate.... Alla fine, la vanga urtò e s'intese un suono di coccio. L'Anna, a quel rumore, cacciò un urlo
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bollire circa un'ora sempre tramenando, in modo che non abbia da attaccarsi al fondo del recipiente, e così calda versatela in vasi di coccio o di vetro.
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di coccio, un pezzo di carta paglia e un po' di spago. L'abbiamo già detto: si tratta di una preparazione primordiale. Il polipo che occorre deve
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protetti da solidi apparati elettorali rischiano di essere i classici vasi di coccio. Ma se anche la simpatia degli elettori riuscirà a farli approdare al
tenerla in maggiore considerazione. Ma non volle danaro, quella scriteriata: si prese il coccio dei garo- fani rossi e quello con l'erba persica, qualche
oneste che uscissero dalle mani d'un fabbricante, non un coccio apparteneva ai Lanzavecchia, che avevano lavorato e sudato per il loro disonore e per
rottami metallici che dovevano avere fatto parte di strumenti musicali bruciati, e centinaia di ocarine di coccio, sole superstiti; un altro, pistole di
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, siede tra i rifiuti grattandosi con un coccio, e contende con Dio. È una contesa disuguale: Dio creatore di meraviglie e di mostri lo schiaccia sotto la
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della banda che li precedeva: ceneri dei fuochi di bivacco ai margini della pista, orme nel fango essiccato, avanzi di cucina, qualche coccio e qualche
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coccio e un secchio di zinco; sotto la neve, addossata alla parete posteriore, c' era una buona scorta di legna. Riuscirono ad arrostire patate alla
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raggiungerle: ero pieno di noia per quella terra appiccicosa e molle, buona a nulla, buona a far ocarine di coccio, priva di virtù e di segreti. In
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pagare le quattro mogli. Fare storte e vasi di coccio doveva essere più facile che mutare in oro la sabbia d' Olanda: che si desse da fare, s
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Acciocché la pèrsa facci affetto, bbisogna che sii piantata in d’una pila de coccio. Quann’è ppiantata accusì, appricata drento a l’orecchia ammalate
fa’ ppe’ quattro ggiorni. Precuràteve un puzzonetto de coccio nôvo o ppiluccia che ssia, mettetece drénto un mezzo d’acqua e una parte de la scorza, e
cristiano, fatela bbulle in d’un puzzonetto de còccio, pieno d’acqua, bbevetevela pe’ ’na ventina de ggiorni, la mmatina a ddiggiuno, e gguarirete.
Precuràteve un tantino de tàrtero de bbótte, poi comprate un bajòcco d’éllera, e ffàteli bbullì’ assieme, drento a una piluccia de còccio. Bullito
Precurateve ’na bbôna fetta de meróllo de porco maschio, un po’ de fonnaccia de vino e mmetteteli a bbullì in d’un puzzonétto de còccio nôvo. Quanno
Crompate dar sempricista radiche d’erba mandlàgora, un po’ d’ortica, un po’ dde cànfora, mettete tutto quanto in d’una pila de còccio, e aggiontatece
Pijate un po’ dde riso, un mazzetto de marva e un bicchiere de latte fresco, metteteli in d’una piluccia de coccio, e ffateli bbulle tutt’assieme
frónne de pèrsa de pila, e schiaffàtevele in de l’orecchia. Pèrsa de pila s’intenne de quéla pèrsa cresciuta in d’una pila de cóccio; perchè si ffusse
finiva co’ la ccusì ddetta rottura de la pila: tiraveno ciovè’ co’ ttutta la forza una pilaccia de coccio, che, sbattenno addosso ar portone de li
, appricatevelo sopra la parte e gguarirete. Oppuramente comprate tre oncia de bbutiro, un puzzonétto nôvo o ddimo una piluccia de còccio, poi pijate una
pile, li tigami, li dindaroli, li scardini eccetra, co’ la créta de fiume, ce faceveno puro li bbucali de cóccio che anticamente invece de le fojette
in sorte, lancia e’ llécco o pallino (un còccio più piccino degli altri), e gli tira subito dietro la sua piastrélla, procurando di accostarsi con essa
assieme in d’una piluccia de còccio. Quela bbullitura se mette in un bicchiere, ce se mischia un déto de latte, e appena messa a lletto la cratura, je
cànfora drento a un puzzonetto de còccio. Sempre contro li vermini, una cosa che mme scordavo e cche ddavero fa mmiracoli è er séme-santo. Appena la cratura
quanno stà pper entrà’ ll’anno nôvo, ortre a ffà’ li bbrìnnisi e la bbardoria solita, s’hanno da bbuttà’ dda la finestra tre ppile de coccio piene d’acqua
taràntola de tetto; ammazzàtela; e ffatela sta’ ppe’ ttre ggiorni ar sole. Poi mettetela in una piluccia de còccio piena d’ojo, e ffatela bbullì’. Co