agli occhi: bolla liquida per abuso di computer; crollo di zuccheri. Il mondo mi circonda, vorticoso e lontano, la piadina alla salsiccia che mangio è
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- Un giardino da concimare, annaffiare. Dove sapersi uguale allo sterpo, alla rosa. Nella stagione che muta. Qui la pena è un vorticare di acque. Qui
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donna teme che, presto, il sopravvissuto, lui o lei, morirà per quell'assenza. Invece l'uccelletto vive a lungo, sano e allegro. Quanto alla donna
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Risposta: Tutto nasce dall'improvvisa insorgenza di eventi analoghi e apparentemente inspiegabili. Per interpretarli, si è tentato di applicare alla
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Domanda: Questa appendice mi pare un corpo estraneo. Perché non lasciar correre le poesie liberamente fino alla fine del volume, senza questa sezione
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Sono sulla porta di casa. Oltrepassano il cancello. Eccoli camminare nelle folate di novembre fino alla femiata dell'autobus. Da là, senza neppure
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Dopo averci guardato danzare il maestro argentino assunse la desolata espressione propria di chi alla fine s'accorge d'aver parlato inutilmente e col
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Due settimane dopo i funerali va in sogno al figlio, gli indica il platano davanti alla finestra, dice che ora se ne sta su uno di quei rami.
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funerale. B si ammala. C muore all'improvviso. La linea tracciata da queste vite si spezza. Chi sono, chi erano? Alla deriva: voi foglie sbriciolate
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M. va dal medico di turno, che lo riceve urlando e nemmeno lo ascolta. Telefona alla sorella del ragazzo, che rifiuta di assumersi la
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comandante turco (che ora dà il nome a un ristorante alla moda) fece uccidere le ottocento persone che avevano rifiutato di convertirsi all'Islam. Stipate
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. Non avevo alla fine che sonno, e voglia di sognare.
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Sedersi al finestrino con le spalle alla testa del treno, così che invece di incontrate il paesaggio che arriva la vista si perda sul paesaggio che
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casa, vicino alla cancellata, un bambino si nasconde a una bambina, e su di lei piove l'ironia del sole.
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che le fa differenti e lucide di sé. E complimenti al platano e addio alla passeggiata, di chi per un momento ha creduto di vederlo e l'ha dimenticato.
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, dei ricordi da gestire al meglio, buttando via ciò che non serve e il resto liberandolo equamente lasciando posto al nuovo, un colpo al cerchio uno alla
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, con un piede fuori della porta, l'altra disposta alla compassione e mai al silenzio.
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E tanti altri, molti dei quali non ho mai saputo neppure il nome, parenti alla lontana, tizi familiarmente sconosciuti, gente magari vista una volta
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giorni. Un mattino Anna ode un pianto convulso. Pensa alla moglie del vicino, che tradisce il marito e che spesso questi bastona. Il pianto continua
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Non sono solo e percorro un sentiero erboso: alla mia sinistra scorre l'acqua, sulla destra il retro di una di case, qualcuna elegante, qualcun
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Mi sono sempre battuto in condizioni così sfavorevoli che desidererei farlo alla pari. Sono molto modesto e non vi domando, amici, altro segno che il
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riposa in larghi specchi d'azzurro: Vita e sogno che in fondo alla mistica valle Agitate l'anima dei secoli passati: Ora per voi la speranza Nell'aria
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secolare rigovernatura delle lettere, industrie del cadavere, onestà borghese, tecnica cerebrale, manuale del pellirossa. Vo alla latrina e vomito
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Io sono giunto alla città nel mezzo del bosco. Batto ala porta, nessuno domanda, batto a tutte le porte della città muta; non odo che fontane cantare
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ascolta. Sfogli la tua tristezza monotona davanti alla piccola casa provinciale che dorme; singhiozzi quel tuo brindisi folle di agonizzanti una seconda
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ansioso per le umide vie ritorte alle mille voci d'affanno ai mille fantasmi di gioia alla sete alla fame allo spavento all'inconfessato tormento - alla
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inerte. Al mare aperto drizzata ho la prora per navigare, ed alla sorte oscura la forza del mio braccio ho contrapposta. Non ho temuto il vento avverso e
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Requiescant in pace Io conoscea due vispe vecchierelle che vicino abitavano di casa: le due cuffie eran sempre alla finestra, e per l'aria venìa un
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bimbo, a te vicino: un grido del becchino mi rapì le visioni. Perchè nascesti ?...dissero alla povera madre che a sè chiamato avevati dei cherubini il
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A MIA MADRE I bei vegliardi dallo scettro d'oro che per la neve, sotto il ciel sereno, sostar sommessi alla mia porta udìa, la notte della santa
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Quando vent'anni avea, e spensierato il suo viaggio correa, egli avea detto alla gaia Isabella: - Tu sei gaia, sei giovane, e sei bella... vuoi tu
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E teco errando, pallida Sofia, come una chiesa, era piena di squilli l'anima mia ; come una selva era piena di trilli l'anima sacra alla malinconia
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botte; dà il giovin vino alla malinconia la buona notte; e lune e falchi e santi e chiavi d'oro già, sulle insegne oscure, di ripinture - parlano fra
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Ed ella a lui: - Fuggiam da queste bolge alla nostra pendice; sotto il verde e l'azzurro il tempo volge lento e felice. Avrai l'aperto della tua
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Quando il sol cadde e tacquero le squille, la quiete e l'amor cantano un coro alla tribù dell'anime tranquille. L'uomo è stanco di passi e di lavoro
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Donne, voi somigliate alla natura che, se sorride, gli uomini innamora, e desta la mestizia e la paura, quando minaccia e quando si scolora. Ma
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non mi vedete alla chiesetta, non paventate l'ira del Signore: non è incenso o latin che lo diletta, ma il profumo, ma l'estasi del core! E il mio cor
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Quando scendo alla riva del mare lungo il lido di sabbia minuta, ove tragge la barca sparuta il nocchiero che all'alba tornò; o fanciulla, vien meco
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richiedergli di tanto e tanto amor ... Poi, bardo estinto, un ultimo sospiro accoglierò, per ringraziar l'artefice che la cassa inchiodò, e alla
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fraterna che gigante qual fu, tornerà! E or salpando alla bella contrada vi sian facili i venti del mar; noi sappiam che a far breve la strada vi fia
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Ma ritornato dalla lunga gita alla casa paterna, a' tuoi diletti, d'alme memorie l'anima arricchita, e la valigia piena di abbozzetti: come lieto
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Un cielo grigio, una mesta campagna che uniforme svanisce all'orizzonte, un placido canal che l'accompagna, e qualche donna che scende alla fonte
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Pensate a un uom, prigione alla locanda, con una pioggia che a torrenti cade! Se costui Cristo al diavolo non manda É paura d'entrambi che lo invade
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paura. La barba del pontefice Clemente, ditelo voi, non vi par troppo oscura? ... E quella faccia di donna languente è tipo superiore alla natura! Poi
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Coppie eleganti della vaga festa, c'è alla porta una folla di signori di vario sesso, di diversa vesta, amici che vi aspettano di fuori. Son tanti i
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O Musa bionda, o giovinetta mia, bella, dolce, soave, che mi dici al mattin la Poesia ed alla sera l'Ave... tu che, in mezzo alla torbida procella di
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Gennaio! È il mese in cui la Dea Speranza, la Dea che accanto a me più non ritrovo, fanciulle mie, bussa alla vostra stanza, vestita a nuovo. - Certo
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volava; or su un cespo, or sull'altro un attimo posava, e via, via, nell'azzurro, ratta, vertiginosa, dalla mammola al giglio, dal geranio alla rosa, come
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Era l'estate e l'alba - un'alba pura di amaranto, di viola e di carmino - parean soli olezzar nella natura la viola e il gelsomino. Dissi alla Musa
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puro il firmamento? Io mi sto attento all'usignuol che geme: cantiamo insieme agli olezzi, alla pace, alla frescura della molle natura; e mille udiam
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