quegli uomini che trattano le donne moderne con voluta scortesia, come se pensassero: «Ah, tu vuoi lavorare, discutere, guidare, far politica, essere
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sensibilità. Mortificare un donatore (anche se è il marito o la moglie) accogliendo il dono con indifferenza, disprezzo o ironia, oppure dicendo: «Ah
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tenerezza tranquilla, tepida dello sposo. Ella ha ritrovato in lui (ah perché così tardi ?) l'ideale della sua giovinezza, il vero compagno della sua
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consolate, ella pure doveva trovarsi debole e infida così! Ah no, è impossibile ! Non commetterà mai simile viltà.... E chiude le finestre in faccia
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ciondoli, ai velluti costellati di diamanti, ai braccialetti larghi.... ah quelle braccia, che tormento! Se si potessero tagliare certe sere ! E le
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sapevamo, per inondare l' anima di gioia. Ah quante volte un amore non conosce altra gioia che questa, preludio ed epilogo insieme ! Quante volte una
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Angelo De Gubernatis. Ah, purtroppo !
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all'amore più vivo e profondo. Ah ! quante volte abbiamo chiuso gli occhi per non vedere ! Quante volte non abbiamo dato ascolto a un severo consiglio
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regno? Ma quello cambiava discorso: da quell'altro non ci sentiva neppure. - Bella parola di Re! - gli disse il Nano una volta. - Ah, nanaccio
. Pel solletico, il Re rideva, ah! ah! ah!, e il pancione gli faceva certi sbalzi buffi. Ah! ah! ah! Allora la Cecina: - Pancione del Re, Palazzo per me
parlato? - Col vento dell'aria. - Veggo qui delle pedate. - Son forse le vostre. - Ah! Son le mie? La Strega afferrava una mazza di ferro e: - Di dove vieni
artigli e la portò via. - Ah, figliuola mia! Non è vero! - Le sbucò addosso un animale feroce e andò a divorarsela nel bosco. - Ah, figliolina mia! Non
tranquillamente, e prima d'ammazzarlo si mise a piangerlo: - Ah, coricino mio! E debbo ammazzarti con queste mani, debbo ammazzarti! Ah, Ranocchino mio! E
nulla. - Ah, gallettina mia! Oggi resteremo a gozzo vuoto. - Pazienza ci vuole! Mangeremo domani. Il giorno appresso, sul far dell'alba, la gallina si
addolorati. - Ah, compare, compare! Se voi aveste venduto quei quattro sassi, ora questa disgrazia non vi sarebbe accaduta. Ma quegli zitto, dinoccolato, come
l'argento, e con tre macchie nere sulla schiena. - Ah! Pesciolino, tu sei felice! Tu sei libero in mezzo all'acqua, ed io qui sola, senza parenti né
un gatto morto. L'acqua cadde su questo, e il gatto risuscitò. - Ah, scellerata! - urlò il Principe. - Hai tolto la Sorte ai nostri figliuoli! E in
gambe. - Ah, poverino! Tu non sai quel che ti aspetta. Quella lettera è un tradimento! Se tu la presenti al Re, sarai subito ammazzato. Portagli
di lumache! Ah! quel pezzo di contadinaccio gliel'avea fatta! Ma il cardellino la pagava. E tornò a martoriarlo. - Dove sono le mie arance d'oro? - Se
, e da ultimo dette in una solenne risata, agitandosi sul canapè esclamando: - Ah bella! Ah bellissima! Come! Mi hanno fatto prendere anche delle
Niente di nuovo, né a scuola, né in casa. Non ho ancora rivisto il babbo e ormai spero che quando lo rivedrò gli sarà già passato ogni cosa. * * * Ah
sulle quali era scritto con lettere dorate: Nozze Stoppani-Maralli. È stata una rivelazione per me. - Ah! - ho detto - c'è uno sposalizio in casa e non
confidarti, giornalino mio! Ma appunto perché ne ho avute tante, non mi è stato possibile scriverle. Ah sì, quante ne ho avute ieri!.. E anche ora duro
, nessuno ci sente.. A un tratto, ha dato un grand'urlo: - Ah! Una vipera!... Uh!... Ah!... Oh!... Ih!... Eh!... - Che urli!... Il fischio della
finalmente il cuoco. - In Purgatorio - risposi con un fil di voce. - Ah zio! - esclamò la signora Geltrude. - Voi che eravate così buono, così virtuoso
Ah, giornalino mio, come son nato disgraziato! E quel che mi è successo finora non è niente, perché c'è il caso che io finisca in galera, come mi è
andato nella sala d'aspetto dove infatti ho trovato una signora buffa con una bella mantella di pelliccia, e che appena mi ha visto mi ha detto: - Ah
Bianchino mio!... - Che male c'è? - ho borbottato io con voce piagnucolosa. - Lo chiami Rossino da qui avanti... - Ah sì? - ha gridato allora la zia con
esclamato: - Ah, guarda: qui c'è il nostro sposalizio di San Francesco al Monte! - A queste parole mio cognato s'è slanciato sul giornalino e ha voluto
sentito dentro il camino un fischio e tutti son rimasti senza fiato per la sorpresa. Il Maralli ha detto: - Ah! Li dentro c'è un incendiario! Bisogna
, come rido io in questo momento soffocando a stento l'ilarità per non svegliare i miei compagni... Ah, giornalino mio, quante cose ho da scrivere!... E
Ah, come mi son divertito oggi a andare a trovare tutti gli originali delle fotografie che presi alle mie sorelle! Ho cominciato da Carlo Nelli, il
che sporgere un po' le braccia fuori del mio finestrino e stringere gradatamente la palla tra le mani, col foro rivolto in avanti... Ah, che emozione
eran fermate bene al tavolino... Non so... Il fatto è che a un tratto vidi tutte le stelle... e poi buio pesto! Ah! rammento che quando riaprii gli
Dio, o Dio, o Dio! Che diamine mai m'è accaduto? Non ci veggo più... Ah! Ho capito... questa è una conseguenza dello spavento di ieri! Vuol dire che
con quello della mamma. Appena ebbi finito il mio racconto fa un diluvio di esclamazioni, di rimproveri, di minacce. - Come! - gridava la mamma. - Ah
pezzo di stufato e s'è messo a tossire e a sbuffare come se avesse ingoiato un mulino a vento. Tutti si son messi a dire: - Che è? Che cos'è stato? - Ah
corta e dovrà andare zoppo per tutta la vita. Ah credi pure, giornalino mio: il vederlo ridotto a quel modo, con la stampella, mi ha fatto una grande
: - Curiosa! Lei ha un orologio che somiglia perfettamente al mio... - Ah, sì? - ha risposto la signora Olga - e se l'è riposto in seno, mentre Virginia che
dire con voce tremante per la commozione: - Oh caro! Oh caro! Ah che gioia, che grande gioia mi hai recata, ragazzo mio!... Oh che grata sorpresa
uno scherzo indegno! Domani, certo, saremo sulle bocche di tutti, e non ci potrà più soffrire nessuno! Ah, se potessi avere almeno la soddisfazione di
alle vittorie riportate sui Parti, sugli Arabi, sugli Adiabeni... - Ah! Alla fine del discorso quest'arco di Settimio Severo mi pareva d'averlo tutto
la mamma e che è il migliore di tutti. Ah sì! La mia buona mamma me ne ha fatto uno proprio bello, dandomi questo giornalino perché ci scriva i miei
posso... - Non può? Non può star zitto né fermo? Allora esca dal suo posto... - Ma io non posso... - Vada fuori di scuola! - Non posso... - Ah!... - E
in fondo al vestito. Non l'avessi mai fatto!... È diventata una furia, e mi ha dato uno schiaffo... - Ah, signorina!... - ho detto fra me e me. - Se
a uno dei consoli eletti, per l'anno successivo, e che chiamavasi Lucio Calpurnio Bestia…" - Ah! - gridai smascellandomi dalle risa. - Ora ho capito
neppure; però mi ha sentito il Maralli, che dopo essere scappato via con gli altri ora ritornava piano piano e faceva capolino alla porta. - Ah! - ha
successo e con due occhi da spiritato, mentre gli tremavano i baffi scompigliati dall'ira, tonò: - Ah, si fuma! Si fuma, e dove si fuma? Nella stanza
che mi hanno abbracciato tutte piangenti, ripetendo come un lamento: - Ah Giannino! Oh Giannino!... - Il babbo mi staccò da loro, mi accompagnò in
ella, che doveva essere una signora molto ragionevole, sorrise dicendo: - Ah! si è calato nella terrazza? Ecco un ragazzo che incomincia presto ad