Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: accettazione

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La vita religiosa nel cristianesimo. Discorsi

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Murri, Romolo 8 occorrenze
  • 1907
  • Murri, La vita religiosa nel cristianesimo. Discorsi, Roma, Società Nazionale di Cultura, 1907, 1-297.
  • Politica
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Tutti coloro i quali seguono, con accettazione sincera e con umile e semplice rinunzia al proprio senso individuale, la parola divina che, una nelle varie coscienze, parla sia dal profondo di queste sia per la bocca degli uomini di Dio, debbono essere condotti a vivere questa loro esperienza religiosa nell'unità dei voleri e degli sforzi; possiamo anzi dire che i caratteri esterni e visibili di questa unità divengono, nel difetto di prove interiori sicure e di facile applicazione, la norma certa e necessaria della verità dello Spirito il quale anima i credenti: tutto ciò che o non apparisce nell'unità o non procede da questa o, anche fra dissidii apparenti e passeggeri, non conduce ad essa, a rinnovarla dove langue ed a renderla più intensa, non procede da Dio; poiché l'azione strettamente individuale è, appunto, individuale, e quindi cosa d'uomo e non di Dio. Molteplice nelle creature alle quali si indirizza, una nelle fonti, nello spirito, nella sostanza, la verità religiosa stringe le anime in una fede e in una società di credenti; noi non possiamo presentarci a questo Dio, che è il padre comune degli uomini, con una fede che fosse e volesse essere nostra propria, ad esclusione della fede comune e sociale, senza rinnegare l'azione divina nella storia e nella vita religiosa; la quale azione, indirizzata a noi come agli altri, ci si presenta pel tramite della tradizione e dell'organizzazione ecclesiastica; ne è possibile uscir da questa senza esporci al rischio di adorare e di seguire un Dio il quale sia fattura della nostra coscienza individuale. Questa unità della fede doveva quindi essere un carattere certo ed evidente della rivelazione evangelica; e la Chiesa deve avere le sue origini nella parola stessa del Cristo. Alcuni, preoccupati del carattere escatologico della predicazione di Gesù e dell'aspettazione d'un ritorno imminente di lui che essa aveva, senza dubbio, alimentato nell'anima dei primi credenti, dubitano che Egli vivente abbia, con espressa parola, organizzato i suoi fedeli in forma di chiesa. Ma la questione, pel compito {{180}}nostro presente, diviene quasi superflua, quando questi medesimi ammettono e sostengono che la società religiosa nacque come fatto spontaneo agli inizii stessi della verificazione storica della buona novella e che questa, creandosi negli animi le condizioni del suo sviluppo storico, li organizzò sin dal principio così vigorosamente in società di credenti. Altrove abbiamo anche esaminato un'altra prova della necessità di vivere collettivamente una dottrina ed una morale religiosa le quali siano credute provenire veramente dalla divinità, dall'assoluto. Tutte le manifestazioni esteriori e le documentazioni storiche di questa dottrina e di questa morale sono, nella loro fenomenologia, la quale fa parte in varia maniera di tutto il più vasto processo storico, soggette a critica ed a revisione; ma d'altra parte questa critica non può essere abbandonata ai singoli e deve avere un controllo, essere criticata a sua volta da un principio autorevole. Ora questo non può essere altro, nella realtà, che una comunione di credenti, alla quale i credenti singoli rimettano con deferenza il deliberare sulla fede comune; in altre parole, una Chiesa. V., in Cattolicismo e il pensiero moderno, il capitolo il cattolicismo e la critica.

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Facciamo ora un secondo passo nell'esame della nostra esperienza religiosa nel cristianesimo: e vediamo che cosa importi innanzi tutto per la nostra coscienza e per la vita morale che procede da essa questa accettazione del nostro essere da un potere divino e centrale, dal quale esso, come tutto ciò che cade sotto la nostra conoscenza, ha origine; e non è dubbio che questa prima e più importante posizione della religiosità in atto nella nostra coscienza debba essere, se coglieremo nel vero, il primo e più universale e più evidente insegnamento del Vangelo, l'essenza stessa di questo.

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Quel che nella morte passa, se l'anima vi ha rinunciato e vi rinunzia, sono le colpe della giovinezza, gli eccessi del senso, gli errori varii dell'animo agitato e condotto dalle passioni: ciò che rimane è la fede, la pia fiaccola che rischiarò la vita e che sta per spegnersi, non nelle tenebre, ma nella pienezza della luce, è la speranza, argomento dei beni che oramai appariranno, è l'amore: e l'amore è adorazione, accettazione volente del supremo sacrificio, offerta pia, invocazione ansiosa, dolore, gioia, per l'attesa dello sposo che viene. La Chiesa rievoca al morente la vita trascorsa perché egli rinneghi ancora quello che fu male in essa, consacri il bene voluto e fatto, in un'ultima accettazione; essa raccoglie intorno a lui le preghiere della società dei credenti, di coloro che giunsero, di coloro che attendono, ma di là, di coloro che attendono, di qua: essa fa scorrere nelle membra di lui l'olio soave che monda e deterge e invigorisce.

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Noi tuttavia non percorreremo né l'una via né l'altra, appunto perché l'una e l'altra sono le vie degli apologisti; e prenderemo della fede non l'elemento intellettualistico e rappresentativo, ma l'elemento morale; quell'assentire cioè ad essa, quella accettazione di certe dottrine e di certi fatti creduti come di norme della vita, quell'abbandono per cui appunto la fede è “sostanza di cose sperate”, ossia principio di speranza e di volere religioso.

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Il Parlamentarismo in Italia e la funzione del partito socialista

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Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1907
  • Murri, R., La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari–Società Naz. di Cultura, 1908, 166-191.
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Appendice

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Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1907
  • Murri, R. La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari–Società Naz. di Cultura, 1908, 246-263.
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. - Le adesioni individuali verranno inviate direttamente al Segretariato della Lega, il quale delibererà sulla loro accettazione. È ammesso 1'appello al Consiglio Direttivo.

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