Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: abbia

Numero di risultati: 643 in 13 pagine

  • Pagina 1 di 13

Come devo comportarmi?

172299
Anna Vertua Gentile 10 occorrenze
  • 1901
  • Ulrico Hoepli
  • Milano
  • paraletteratura-galateo
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Badi che la cipria non abbia odore, e se ne serva unicamente per la così detta toeletta intima; non la metta sul volto; impallidisce, toglie la freschezza; e oggi quello che si vuole e piace, non è già il pallore sentimentale, ma il roseo della salute. Abbia grande cura dei capelli; non li martirizzi con ferri caldi, non li assoggetti ad acconciature non sempre igieniche; non ne alteri la naturale tinta con cipria o pomate. Usi la spazzola; lavi la testa con ricette di acque suggerite da persone esperte. Ricordi che la pulizia rigorosa, è salute, giovinezza, buon umore.

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Quando la madre abbia ragione di stimare la propria figliuola e questa, ormai nei vent'anni, abbia imparato a conoscere e schivare i cosi detti pericoli!... Non è forse meglio che una signorina esca sola piuttosto che accompagnata da una domestica, dalla cuoca, dalla cameriera persone queste non sempre conosciute come tipi di virtù, non sempre contegnose, di rado serie? Uscendo sola, la signorina, avrà il buon senso di vestire assai modestamente per non attirare gli sguardi. Camminerà lesta, diritta, senza mai rivoltarsi a guardare le persone passate, nè fissare quelle che le muovono incontro. Se incontra delle signore che conosce, le saluterà per la prima, cortesemente. A un uomo o a un giovinotto che le facessero di cappello, risponderà con riserbo, garbata. Se ci fosse qualcuno di così poco tatto da seguirla, ella faccia mostra di non avvedersene e con la serietà del contegno, mortifichi l'importuno o lo sfacciato. Nei negozi, non scambierà con i commessi che le parole necessarie, impedendo con il contegno, le famigliarità. Dalla sarta, dalla modista, userà parole e atti gentili, facendo, quando occorra, le proprie rimostranze con garbo, senza offenderle, nè disprezzare mai anche un lavoro non riuscito.

Pagina 165

Pagina 190

Uno scapolo può invitare a pranzo una signora sola, quando abbia già invitato altre persone e specialmente qualche vecchia amica di casa; o pure quando abbia avuta l'avvertenza di estendere l'invito ad un parente o un amico comune. La può anche invitare in campagna senza comprometterla, quando vi riunisce altre persone e una signora d'età a cui sia affidato incarico delicato di tutelare, senza parere, il buon nome della invitata. Il giovinotto artista può invitare una signora sola, sia essa anche giovine, a visitare il suo studio, ad ammirare un'opera d'arte. Il gentiluomo è sempre puntuale. Egli sa che chi non è puntuale manca di rispetto verso i propri simili. Ora, quello che i nostri simili perdonano meno è di mancar loro di riguardo, di trascurarli. Nulla crea piu nemici dell'inesattezza; essa è una delle forme dell'inciviltà perche è una dimostrazione di noncuranza. Qualche volta un'ora di ritardo, danneggiò una vita intera. La puntualità è virtù regale, ebbe a dire un re.

Pagina 192

Quando il gentiluomo in una festa sia stato presentato ed abbia ballato più volte con una signora, non già con una signorina, trova opportuno di andarle poi il suo biglietto di visita. E manda pure il biglietto di visita alla signora alla quale gli .amici l'abbiano presentato, nel palco a teatro. Del biglietto si serve per fare inviti o partecipazioni; per condoglianza, congratulazione: per accompagnare un regalo, che non porta in persona. Quando una signora, cui fosse stato presentato, avesse marito, il gentiluomo deve portare in porteneria o a l'abitazione, due carte da visita; non mai mandarle per la posta. È tollerato di poter mandare la carta piegata d'angolo, dal proprio domestico, quando vi e portiere alla casa. È però sempre meglio recarla in persona. È bene che la carta di visita porti indirizzo, per facilitare al marito della signora il ricambio della carta. Tale ricambio però non si deve mai interpretare come un invito a frequentare la casa. Per andare in una casa bisogna esservi apertamente invitati. Il gentiluomo non scrive mai cartoline ad una signora ne ad un superiore. Usa carta da lettera liscia senza monogrammi, senza corone quand'anche abbia dei titoli. La corona la può avere sul biglietto di visita nel quale deve essere il nome, il cognome, la professione con la precedenza del cav. o cay. uff. o comm. quando uno sia insignito di tali onorificenze. Ai professionisti è lecito aggiungere l'indirizzo in fondo al biglietto.

Pagina 201

Un libro compagno, ognuno che abbia un briciolo di criterio e di interesse legittimo per sè e generoso per gli altri, giunto che sia dei ricordi, se lo trova alla mano; e sfogliandolo, si ferma or qua ed ora là, a quei punti che rispondono al desiderio ed alla necessità del momento. lo, del mio libriccino, interrogo ora alcune pagine, che si riferiscono al matrimonio, anzi ai mariti; e trascrivo qui, a insegnamento tuo, ciò che mi va rispondendo. Sono cose meritevoli di qualche attenzione per la ragione che sono tolte dal vero e ripetute senza fronzoli. Sono verità che metto sotto i tuoi occhi, mio caro figlio. Mi guarderei bene di presumere, che altri giovani sposi o mariti, volessero interessarsi di quanto io vado dicendo. Figurarsi!... le idee di una donna!... sia pur essa madre, quasi nonna; abbia essa vissuto più di loro, studiato più di loro, e forse chi sa ?... capito meglio di parecchi fra di loro!...

Pagina 35

Se la signora viaggia sola, faccia il possibile di alloggiare in un albergo di cui abbia prima avute sicure informazioni. Se ha con sè dei bambini, non consenta che essi giuochino lungo i corridoi, nè facciano strepito in nessuna maniera. A tavola rotonda, la signora mostrerà tutta la finezza della sua educazione, col suo modo di comportarsi. Entrerà in sala senza cappello, indosserà un vestito serio e accurato, con pochi gioielli; non incoraggerà i vicini a trattarla con qualche domestichezza, e nel modo di mangiare non si scosterà mai dalle regole della più rigorosa civiltà.

Pagina 367

La donna nubile abbia o non abbia senso materno, cerchi di interessarsi dei bambini, di aiutare i piccoli derelitti, gli Innocenti infermi, i poverelli, gli abbandonati o trascurati. Si avvicini all'infanzia, entri nelle amicucce dei bimbi, impari a capirne i desideri e le aspirazioni, a comprenderne i piccoli dispiaceri, i crucci ed i dolori. La pietà, da prima imposta dal volere, finirà per recare il suo compenso; si sveglierà il sentimento di madre nel cuore fino allora chiuso all'interesse dell'infanzia, e basterà a riempire il vuoto di un'anima solitaria. Provvedere ai bisogni dei bambini poveri, assistere i piccoli malati, raccogliere e far raccogliere i miserelli abbandonati, non tutte lo possono fare. Ci vogliono mezzi, ci vuole una speciale condizione, qualche potere e molte conoscenze nella società. Ma tutte possono studiarsi di rendersi utili ai bambini con i primi insegnamenti morali, con l'imparare a conoscerli profondamente e con intelletto di amore. A voi sembra che il sereno dell'infanzia debba essere costantemente sgombro di nubi. Ma non è sempre cosi. I bambini, i quali si abbandonano intieramente al dolore come alla gioia, hanno qualche volta una pienezza d'affanno, di cui le persone adulte sono incapaci. Ci sono bambini che soffrono crudelmente senza che nessuno ne sappia indovinare la causa; senza manco, che nessuno se ne avveda. O se qualcuno avverte l'espressione malinconica di un visetto infantile, o l'aria di abbattimento della piccola persona, ne cerca tosto la causa nella salute; e crede di guarire con ferro e olio di merluzzo un male morale, che avrebbe bisogno di affetto, di carezze, di dolce persuasione. Ora, chi può usare di tali rimedi per ritornare la serenità sul volto dei bimbi, mi pare ne abbia da risentire una dolcezza infinita. E una tale dolcezza se la può procurare senza fatica, anzi ubbidendo spontaneamente al proprio cuore, la signora nubile, che può consacrarsi allo studio dell'infanzia senza le distrazioni e gli impegni di chi ha famiglia.

Pagina 389

Se l'istitutrice si è guadagnata la stima e la fiducia dei parenti o del tutore della sua allieva, sì ch'ella abbia una certa libertà nell'educarla e istruirla, faccia che la fanciulla affidata alle sue cure, goda di uno dei principali vantaggi della istruzione privata. Il vantaggio, voglio dire, di non essere assoggettata a troppo intense fatiche intellettuali nell'età più laboriosa del fisico femminile; dai dodici ai diciasette anni; età in cui la fanciulla passa dall'infanzia all'adolescenza e da questa alla giovinezza; età in cui ha bisogno di forza, dalla quale in gran parte dipende la bellezza. Lo studio indefesso e grave, non le tolga il tempo della passeggiata, degli svaghi innocenti e igienici , delle corse all'aperto, in mezzo al verde, degli esercizi salutari, che aiutano il fisico nel suo lavorìo, nelle sue trasformazioni.

Pagina 413

Che le sue occupazioni, i suoi esercizi, gli stessi suoi passatempi siano variati; ma che ella non ozieggi mai. « Medico - è Bouchardat che parla - io ho avuto troppo spesso l'occasione di constatare gli immensi benefici della vita laboriosa della donna ed i mali innumerevoli del suo ozio, per non insistere su i vantaggi d'un'educazione che abbia per base la continuità e la varietà del lavoro.»

Pagina 88

Per essere felici

179728
Maria Rina Pierazzi 1 occorrenze
  • 1922
  • Linicio Cappelli - Editore
  • Rocca San Casciano - Torino
  • paraletteratura-galateo
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Ed è compito dei padroni di casa vegliare a che la festa si svolga nella più piacevole armonia, in modo che ciascun convitato abbia a riportarne il più grato ricordo. Negli otto giorni che seguono la festa devono farsi le visite di ringraziamento, oppure ringraziare con una lettera se un'improvvisa indisposizione vietasse di compiere personalmente tale dovere.

Pagina 263

Le belle maniere

180141
Francesca Fiorentina 1 occorrenze
  • 1918
  • Libreria editrice internazionale
  • Torino
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Non dovete trattarli severamente, approffittando del vostro potere quasi illimitato, ma sempre come sorelle buone, a cui una madre vera abbia lasciato in eredità un cuore materno. E fate di tutto per contentare il babbo; cercate, quant'è possibile a una persona che non sia la mamma, di colmare il terribile vuoto, perchè vostro padre non creda necessario far entrare in casa un'altra massaia. Che dolore, figliole mie! Dov'è stata la mamma, voi non potete vedere di buon occhio nessuna donna; ma, se vi càpita, pazienza! Non volete chiamarla col dolce nome che per il primo v'appiccicò le labbra come in un bacio? Ebbene, chiamatela in qualunque altro modo, ma. . . sopportatela. La vostra mamma vi voleva buone, e cercava d'inculcarvi la pietà, il compatimento:ricordatevi de'suoi consigli, delle sue parole. Ne'momenti tristi rifugiatevi nel ricordo di lei, che unico vi darà la forza per la rassegnazione. Ma se date sfogo al vostro risentimento, non rimediate a nulla, anzi rendete la vostra relazione, con la nuova padrona di casa, più tesa, più dolorosa e insoffribile; se non altro, cercate di comportarvi amichevolmente verso di lei. Le vostre buone maniere finiranno col rendervela benevola, affezionata come una sorella maggiore, che forse in séguito vi potrà giovare con un consiglio. Questo capitolo, figliole, vorrei non averlo scritto per alcuna di voi; ma quelle pochissime a cui la terribile sventura fosse capitata mi saranno grate, forse, ch'io abbia pensato a loro con animo veramente materno.

Pagina 201

Il Galateo

180927
Brunella Gasperini 1 occorrenze
  • 1912
  • Baldini e Castoldi s.r.l.
  • Milano
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Quindi: a meno che una donna non abbia una casa grande, comoda, organizzata, con assolute garanzie di igiene, con attrezzature adatte, con levatrice e ginecologo a disposizione, a meno che insomma non abbia molti mezzi e molti aiuti, la soluzione della clinica è preferibile: e a conti fatti meno costosa. Prima di precipitarsi fuori nel cuor della notte con la valigia e il marito stravolto, la partoriente sia ben certa che si tratti di doglie, e non di indigestione o di suggestione. Ma neanche aspetti troppo, come fanno certe partorienti sportive o veterane, che rischiano di partorire in taxi o nei corridoi della clinica.

Pagina 39

Galateo popolare

183628
Revel Cesare 2 occorrenze
  • 1879
  • Vinciguerra
  • Torino
  • paraletteratura-galateo
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Non può contrarre nuovo matrimonio la donna, se non decorsi dieci mesi dallo scioglimento o dall'annullamento del matrimonio precedente; cessa questo divieto dal giorno che la donna abbia partorito. Un vedovo può rimaritarsi appena lo desideri. Una vedova in lutto non deve arricciare i propri capelli, e deve conservare un atteggiamento modesto.

Pagina 110

Non possono contrarre matrimonio l'uomo prima che abbia compiuto gli anni diciotto, la donna prima che abbia compiuto gli anni quindici. Non può contrarre nuovo matrimonio la donna, se non decorsi dieci mesi dallo scioglimento o dall'annullamento del matrimonio precedente. Cessa questo divieto dal giorno che la donna abbia partorito. II figlio che non ha compiuto gli anni venticinque, la figlia che non ha compiuto gli anni ventuno non possono contrarre matrimonio senza il consenso del padre e della madre. Se i genitori sono discordi è sufficiente il consenso del padre. Se uno dei genitori è morto o nell'impossibilità di manifestare la propria volontà basta il consenso dell'altro. Al matrimonio del figlio adottivo che non ha compiuto gli anni ventuno, è necessario oltre il consenso dei genitori il consenso dell'adottante. Se il padre o la madre fossero morti o nella impossibilità di manifestare la loro volontà, i minori degli anni ventuno non possono contrarre matrimonio senza il consenso degli avi e delle avole; se l'avo e l'avola della stessa linea sono discordi, basta il consenso dell'avo. - II disparere tra le due linee equivale a consenso. Se non esistono genitori, nè adottanti, né avi, nè avole, o se niuno di essi è nella possibilità di manifestare la propria volontà, i minori degli anni ventuno non possono contrarre matrimonio senza il consenso del consiglio di famiglia. Il Re, quando concorrano gravi motivi, può dispensare dai seguenti impedimenti di matrimonio, tra gli affini nel medesimo grado, tra lo zio e la nipote, la zia ed il nipote.

Pagina 65

Galateo ad uso dei giovietti

183795
Matteo Gatta 2 occorrenze
  • 1877
  • Paolo Carrara
  • Milano
  • paraletteratura-galateo
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così facili ed onesti ; e l'esperienza quotidiana dimostra che molti colle piacevoli e graziose maniere sanno cattivarsi la simpatia, la benevolenza di persone autorevoli, e mercè il loro aiuto salgono ad alti e onorevoli gradi ai quali il solo merito non gli avrebbe portati, giacchè pur troppo il merito in società non è sempre il titolo che abbia la preminenza.

Pagina 18

Nol credo: l'istinto del pudore, di questa virtù ingenita nella donna e madre di tante altre, è troppo forte in voi perchè abbia bisogno di raccomandazioni e di eccitamenti.

Pagina 27

Il saper vivere

187193
Donna Letizia 8 occorrenze
  • 1960
  • Arnoldo Mondadori Editore
  • Milano
  • paraletteratura-galateo
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Dopo un pranzo, circa un'ora e mezzo o due ore, a meno che la padrona di casa non abbia organizzato delle tavole da gioco, il che prolungherà la serata oltre la mezzanotte. La padrona saluta gli ospiti in salotto. Il padrone di casa li accompagna nell'ingresso e aiuta le signore a indossare i mantelli, mentre il cameriere aiuta i signori. A Milano, e in generale nelle città del Nord Italia, è consuetudine dare una mancia al cameriere (o alla cameriera), alla fine di un ricevimento. A Roma e nel Sud Italia quest'abitudine è assai meno diffusa.

Pagina 103

Se appare l'inevitabile fioraia, e non riesce, fulminandola con un'occhiataccia, a dirottarla verso altri tavolini,faccia buon viso a cattivo gioco: anziché accoglierla con un secco « no » che, per un attimo almeno, raggelerebbe anche la signora, compri il mazzetto che viene offerto e abbia, nel pagarlo, la forza di sorridere. E quando si avvicinerà il solito canzonettista, capitoli ancora, con buona grazia, e chieda alla signora qual è la canzone che preferisce. Il conto verrà esaminato con assoluta impassibilità. Se è esagerato o inesatto, non si discuterà davanti alla signora. Tutt'al più, si farà chiamare il maître e gli si dirà: « Abbia la cortesia di esaminare il conto: ci deve essere un errore ». Il maître capirà a volo e quasi certamente il conto tornerà debitamente smorzato.

Pagina 146

Chi va in un posto di cura abbia il buon senso di non recarvisi come certi ragazzi si recano a scuola, e cioè con l'intenzione di farla in barba al professore. Chi trasgredisce alla dieta imposta dal medico reca danno solamente a se stesso e avrà buttato via, al momento di tornarsene a casa, parecchie decine di biglietti da mille per nulla. Nei posti di cura ci si veste come in qualsiasi luogo di villeggiatura, secondo il tono dell'albergo. In generale, abiti sportivi fino all'ora del tè o dell'aperitivo serale, poi vestiti da pomeriggio elegante. In certe circostanze, abito da mezza sera.

Pagina 157

Prima di intraprendere al telefono il racconto di un pettegolezzo-fiume, la signora farà bene ad assicurarsi che l'amica, all'altro capo del filo, abbia tempo da perdere e che nessuno, in casa, abbia urgenza di telefonare. Se viene chiamata da un'interurbana tenga a mente che non toccherà a lei pagarne l'importo: lasci quindi a chi ha chiamato l'iniziativa di raddoppiare o no la comunicazione. Il signore non coprirà di contumelie le signorine del telefono se la comunicazione viene interrotta e ripresa. Per loro questi sfoghi sono un diversivo, mentre per il suo interlocutore sono una manifestazione di villania. Chi ha bambini piccoli non creda di far cosa gradita incaricandoli di rispondere all'apparecchio. Oltre a tutto, correrebbe il rischio di sentirli dire: « Chi è? La signora Rossi? quella che il babbo dice che ha la parrucca? », o qualcosa di altrettanto raccapricciante. Alla domestica si raccomanderà di non rispondere che « la signora è uscita » dopo aver chiesto il nome di chi parla. Facendo così lascerebbe l'interlocutore con il sospetto che la signora sia uscita solo per lui. Ecco un esempio di queste "telefonate sbagliate": Cameriera: Pronto, casa dell'avvocato Bianchi. Voce: C'è la signora? Cameriera: Chi parla, prego? Voce: L'ingegner Rossi. Cameriera: Mi dispiace, ma la signora non è in casa. E il povero ingegner Rossi riaggancerà il ricevitore, covando il sospetto che la signora Bianchi non sia in casa, solo per lui.

Pagina 202

Ho scritto "normalmente" perché può darsi che la signora della porta accanto abbia il telefono guasto e venga a chiedere il permesso di usare quello nostro: sarà subito accontentata e si spera che abbia il buon gusto di esser breve e di non allungare il collo, mentre telefona, verso una porta semiaperta, né di sfogliare il libretto dei numeri telefonici, sul tavolino. Se accade che annaffiando il terrazzo si inondi l'inquilino del piano di sotto, non ci si ritira precipitosamente, ma ci si profonda, invece, in scuse mortificatissime che smonteranno subito il suo malumore. Una mancia mensile al portiere, anche modesta, è sempre consigliabile e, passando davanti alla guardiòla, non si dimenticherà un cortese saluto: i portieri sono delle Divinità potenti e vendicative di cui conviene garantirsi la benevolenza, anche se vi consegnano un telegramma con due giorni di ritardo e alle vostre obiezioni rispondono (come è accaduto a chi scrive): "Non vedo proprio perché se la prende tanto... Dopo tutto era solo un telegramma di auguri!"

Pagina 205

Chi preferisce presentarsi con dei fiori abbia cura di sceglierli poco profumati e preferibilmente chiari. La puerpera svolge il pacchetto in presenza dell'amica. Ringrazia commossa, anche se si tratta del ventesimo bavaglino della giornata.

Pagina 22

Temo di averti offesa e che tu abbia preso sul serio tutte le sciocchezze che mi sono uscite di bocca. Non so darmene pace e ti prego di perdonarmi, considerando che simili bisticciate avvengono solo tra... sorelle, o tra persone che si vogliono bene come sorelle. Aspetto qualche tua parola che cancelli tutto, e intanto ti abbraccio con un affetto più vivo che mai!

Pagina 243

Chi riceve uno di questi cartoncini è tenuto a rispondere con un biglietto, sia che accetti o non accetti, sia che il cartoncino abbia o non abbia nell'angolo le tre lettere che vogliono dire "Si prega rispondere" (alcuni preferiscono le iniziali R.S.V.P., che corrispondono alla frase francese "Reponse s'il vous plait". Si può anche scrivere "P.C.R.", cioè: per cortesia, rispondere).Chi non riceve, inserito nella partecipazione, il biglietto d'invito al rinfresco, si astiene dal presentarcisi. Alle partecipazioni di nozze si risponde almeno con un telegramma di auguri, la vigilia della cerimonia. L'invito al rinfresco può essere limitato a pochi intimi se, alcuni giorni prima, è stato offerto dalla famiglia della sposa un ricevimento agli amici: cocktail o ballo. Può accadere che la famiglia dello sposo sia in condizioni molto più agiate di quella della sposa e che questa non sia in grado di offrire un ricevimento di nozze come si vorrebbe; i genitori dello sposo, in questo caso, possono proporre di assumersi le spese del rinfresco, che avverrà in un buon albergo. Saranno gli sposi ad accogliere nel salone gli amici: le consuocere, leggermente in disparte, distribuiranno sorrisi e strette di mano, senza che l'una cerchi di prevalere sull'altra. Se lo sposo possiede una villa o qualche tenuta, si potrà, col pretesto di un matrimonio in campagna, scaricare egualmente di tutte le spese la famiglia della sposa.

Pagina 67

Galateo per tutte le occasioni

188089
Sabrina Carollo 1 occorrenze
  • 2012
  • Giunti Editore
  • Firenze-Milano
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Pagina 249

Il pollo non si mangia con le mani. Galateo moderno

188801
Pitigrilli (Dino Segre) 3 occorrenze
  • 1957
  • Milano
  • Casa Editrice Sonzogno
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Il mio codice della discussione è composto di due articoli: 1°: Non discutere, perchè la discussione presenta due casi: che tu abbia torto o che tu abbia ragione. 2° e ultimo: Aver ragione non serve a niente. E così finisce il mio codice della discussione. Se il tuo contradittore sostiene un'idea clamorosamente insensata, non ricorrere all'arbitrato di un terzo, con la speranza che dia ragione a te. Data la stragrande maggioranza degli idioti, dopo che ne hai trovato uno come avversario, puoi trovarne un secondo come arbitro.

Pagina 136

Qualora tu abbia moglie o qualcosa di equivalente, non fartela sedere accanto e non permetterle di collocarsi in piedi, di fronte, a farti una pantomima di Cassandra quando perdi, nè ténere esortazioni di sirena a ritirarti con lei, quando hai raggranellato qualche guadagno. Se anche lei ama la roulette o il trente et quarante, giocate a due tavoli diversi. Per esempio, tu nel casino di San Sebastiàn (Spagna) e lei in quello di Knokke-Le-Zoute (Belgio).

Pagina 156

Non so che uso abbia poi fatto del bidé, né se la Corte d'Assise locale lo abbia condannato a una piccola pena o assolto con tutti gli onori. Nel 1546 in Favale di Basilicata la delicata poetessa Isabella di Morra fu uccisa all'età di 25 anni dai fratelli, per la scoperta della sua corrispondenza col poeta Diego Sandoval di Castro. Non dire che nella loro regione la statistica dei cornuti non è inferiore a quella degli altri paesi, perchè non so se lo nascondano o se non se ne siano ancora accorti.. Comunque, questa verità non vogliono sentirsela dire.

Pagina 226

Nuovo galateo

190121
Melchiorre Gioja 5 occorrenze
  • 1802
  • Francesco Rossi
  • Napoli
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Il corpo de' medici di Parma disse nel primo giorno d'un anno al cessato duca: » il migliore augurio che possiamo fare a Vostra Altezza, si è che in quast'anno Ella non abbia bisogno di noi. »

Pagina 183

L'uso vuole che la lettera nel caso accennato abbia una sopraccoperta, a fine d'allontanare dal personaggio distinto le marche di sucidume che la lettera contrasse nella censegna e nel trasporto.

Pagina 207

Se non fossero note le contraddizioni umane, farebbe maraviglia come la nazione più galante della terra, la francese, abbia escluso le donne dal trono, mentre queste vi sono chiamate in Inghilterra ove il marito ha il barbaro diritto di condurre sua moglie sul mercato colla corda al collo, e venderla come una pecora o una giumenta: vi sono chiamate in Russia ove sono tuttora schiave.

Pagina 232

» Oltraggio chiamo io l'alterigia, i modi » Superbi, usati a me dagli insolenti » Ministri, o amici, o consiglieri, o schiavi, » Ch' io ben non so come a nomar me gli abbia » Quei che intorno ti stanno. E oltraggi chiamo » Quanti ogni giorno a me si fan; del nome » Appellarmi di re, mentre mi é tolto, » Non che il poter, per fin la inutil pompa » Apparente di re; vedermi sempre » Più a servitù, che a libertà, vicino ; » E i miei passi, i miei detti, opre e pensieri » Tutto esplorarsi, e riferirsi tutto; » E ogni dolcezza togliermi di padre; » E il mio figliuol, non che a mio senno il possa » Educar, né il vederlo essermi dato » E a me solo vietarsi ».

Pagina 57

.° » Sono alcuni che in andando levano il piede » tanto alto come cavallo che abbia lo spavento, » e pare che tirino le gambe fuori d'uno stato. Altri » percuotono il piede in terra si forte, che poco » é maggiore il rumore della carra ». In somma si debbono evitare tutti que'movimenti che essendo straordinari, ci espongono all'altrui, ridicolo, perché dimostrano o eccessiva pretensione o non comune negligenza.

Pagina 78

La giovinetta educata alla morale ed istruita nei lavori femminili, nella economia domestica e nelle cose più convenienti al suo stato

192742
Tonar, Gozzi, Taterna, Carrer, Lambruschini, ecc. ecc. 2 occorrenze
  • 1888
  • Libreria G. B. Petrini
  • Torino
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Per amare la patria con vero ed alto sentimento, dobbiamo incominciare a darle in noi medesime tali figlie, di cui non abbia ad arrossire mai, abbia anzi da gloriarsi. Venir su ignoranti, sciatte, poco riguardose della religione e d'altro sentimento gentile ed amar degnamente la patria, è cosa incompatibile, come esser degne estimatrici d'una persona amata, e non riputare che sia nostro obbligo renderci meritevoli di essa. Chi vilipende gli altari, la decenza, la probità, e grida: Patria!Patria! non gli credere. Egli è un ipocrita del patriottismo, un pessimo cittadino. Il vero patriota s'adopera, secondo il suo stato, di far onore al suo paese. E noi donne possiamo in molti modi giovare alla patria, facendo che i figli crescano migliori dei padri, ed a questi ricordando che solo è degno d'amore chi gode la stima de' suoi concittadini. Un gran poeta, Giacomo Leopardi, espresse assai bene quello che la patria ha diritto d'aspettarsi da noi donne.

Pagina 20

Se ti imbatti in uno colpito del mal caduco, primamente sbottonagli gli abiti che, lo stringessero troppo, e specialmente al collo, e impedisci che colle violente contrazioni delle membra abbia ad offendersi, percuotendo contro qualche corpo duro. Quindi gli applicherai sulla fronte qualche pezzuola bagnata, e gli farai fiutare aceto o qualche altra sostanza spiritosa.

Pagina 324

Marina ovvero il galateo della fanciulla

193645
Costantino Rodella 1 occorrenze
  • 2012
  • G. B. Paravia e Comp.
  • Firenze-Milano
  • paraletteratura-galateo
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Basta che vi siano tre o quattro ragazze in una camera a giuocare; perché non si possa più reggere nelle stanze vicine; perché s’abbia sempre ad avere il sangue gelato addosso, per gli strilli subiti ed improvvisi che tratto tratto s’alzano da questa e quella, come se un’acuta lama di coltello le abbia passata la vita; e non sarà che la vista d’una bambola, una semplice burletta o uno scherzo qualunque che l'una avrà fatto all'altra.

Pagina 25

Galateo morale

197237
Giacinto Gallenga 3 occorrenze
  • 1871
  • Unione Tipografico-Editrice
  • Torino-Napoli
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Non abbia sdegni

Pagina 245

E lo accusano leggermente di negligenza, quando non ancora di disonestà, ove si avveggano che l'uomo di legge abbia il pensiero rivolto ad altra cosa o si permetta di non trovare eccellentissime le loro ragioni, o non tratti, scrivendo e disputando, il loro avversario da mortale nemico. Ricordino costoro che un avvocato, perché loro avvocato, non ha il diritto di rinunciare ad ogni precetto di urbanità e di gentilezza verso altre persone; e leggano a tale proposito la moralissima produzione del Goldoni: L'Avvocato Veneziano. Ognuno poi il quale s'impegni, o trattovi da necessità o da capriccio, in una questione davanti a'tribunali, abbia ognora presente che a un litigante occorrono mai sempre, per quarto egli abbia ragione, tre scarselle; l'una ripiena di ciarle, la seconda ripiena di pazienza, la terza — la più grande - ripiena di santi danari.

Pagina 305

L'arte è un lungo e laborioso tirocinio, per quanto la natura abbia largheggiato nel dono delle facoltà artistiche. SMILES.

Pagina 310

Signorilità

198944
Contessa Elena Morozzo Della Rocca nata Muzzati 6 occorrenze
  • 1933
  • Lanciano
  • Giuseppe Carabba Editore
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E poi... e poi mettiamo accanto due donne che camminino verso la cinquantina, di cui una abbia adoperato, per la sua pelle, soltanto schiuma di sapone e acqua di fonte; e di cui l'altra abbia esperimentato su di sè i belletti e le creme più perfezionate. Quale delle due è meglio conservata? La seconda, anche se ha avuto un'esistenza esemplare, ha sempre avuto l'aspetto di una persona equivoca... ed è meno ben conservata della prima, che è sempre restata, anche d'apparenza, corretta e signora. E scusate se è poco!...

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I comitati dovrebbero mettere a capo di essi una signora che abbia tatto e cortesia, e che abbia, possibilmente, anche un bel nome e buone conoscenze. Anche qui vanno rispettate tutte le norme di cordialità e di buona educazione, che si rispettano in un salotto ben frequentato; nessun giovanotto deve chiedere a una signorina di ballare con lui, se non è stato regolarmente presentato, e nessuna signorina deve accettare!

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Quando la terrazza è aperta da tutti i lati e serve, quindi, solo per la buona stagione, abbia per mobili poltrone a sdraio, sedie, tavolini da giardino, abbia una gran tenda color crudo a grosse righe che, tirata, ripari dal sole e dal vento, o abbia un ombrellone da spiaggia allo stesso scopo. Ma sopratutto, sia molto, molto fiorita! Se è possibile farvi arrivare dal giardino e dal terreno sottostante una pianta che abbia là le radici, scegliamo la vite ed il rosaio rampicante - in modo da aver l'utile e il dilettevole; se dobbiamo fare le piantagioni in cassette sulle terrazze stesse, preferiamo dei bei rosai rampicanti da disporre a pergola, a parasole, ad arcata. Scegliamo il tipo rifiorente, che dà corolle e profumo tutto l'anno, il tipo «Thea», ed anche quella varietà a piccoli fiori che formano mazzo. Una pianta magnifica, per terrazza e giardino d'inverno, è l'azalea. Tutti, a Roma, ricordano le gigantesche azalee che adornavano il giardino della Regina Margherita e che si intravedevano passando per via Boncompagni... e particolarmente le ricordano i feriti, che passarono la loro convalescenza sotto l'ombre fiorite ed amiche. La balaustra della terrazza abbia geranii ricadenti; i grossi vasi abbiano, se il clima lo permette, aranci e mandarini; le cassette poste a terra abbiano fresie, giacinti, tulipani, e, in estate, petunie, margherite, zinnie, astri, salvie. Qua e là vi sieno prese di corrente, che potranno servire a fare il thè colla thejera elettrica, o ad azionare ventilatori, o a illuminare la terrazza con lampade portatili, dai bizzarri paralumi colorati che, nella notte profumata, fra i rosai, parranno altri bizzarri fiori multicolori.

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Quando la padrona di casa abbia una buona cuoca, invece di offrire una colazione di nozze fredda, può offrirla con piatti caldi e freddi, su queste basi: brodo in tazza, un piatto di pesce con salsa d'accompagno, un piatto freddo, un arrosto con insalata, torta di nozze, gelato, frutta. Ed ecco due distinte: Brodo con pasta reale; Filetto di sogliola alla diplomatica; Medaglioni di fegato in bella vista; Polli arrosto con insalata ricca; Coppe di gelato principessa; Torta di nozze, frutta. Brodo alla primaverile; Salmone del Reno con salsa tartara; Spuma di prosciutto con gelatina; Tacchino arrosto con crescione e insalata di primizie; Gelato. Torta di nozze; Canestri di frutta.

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.: la camera da letto abbia un bel S. Francesco dorato su sfondo turchino e un servizio da toilette, candelieri, scatole per cipria, per gioielli, vaschette portafiori a fiorami su sfondo azzurro; la cucina abbia dei piatti istoriati, dei boccali con scritte bene auguranti, i vasi contenenti sali, spezie ecc. a ornati tipo antico; l'anticamera abbia un caratteristico orcio giallo per ombrelli, il portalampada dalla forma di vecchio fiasco friulano con quattro anse, color arancione, e un grande portafiori color mordoré. La camera da pranzo abbia in ceramica il servizio da tavola e da thè, i portabiscotti, le bottiglie per l'acqua (che, nella terracotta, si manterrà fresca); il salotto dalle poltrone di vimini o impagliate, unisca alla festosità dei vecchi scialli e fazzoletti friulani, la caratteristica lum (lucerna a olio) decorata a colori vivi, colla catenella in ottone, e la festosità dell'argilla, foggiata a oggetti ornamentali.

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Io voglio il tradizionale equilibrio della donna italiana e fascista, e vi affido una propaganda che solo la madre intelligente e che abbia sensibilità può compiere: la propaganda della bontà». S. E. Mussolini, in molti suoi discorsi e messaggi, parla volentieri dei doveri delle donne nuove, doveri che si riassumono: nell'aumentare la popolazione, nel fare dei loro figli degli italiani nuovi, nell'essere convinte e disciplinate, nell'essere brave e previdenti padrone di una casa, razionalmente montata, bene organizzata e ben tenuta; nell'aiutare, per doverosa fraternità, i sofferenti e specialmente i fanciulli.

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Come presentarmi in società

199953
Erminia Vescovi 2 occorrenze
  • 1954
  • Brescia
  • Vannini
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Dinanzi a sè vede braccia amorevoli tese a invitare e a sorreggere, tutto intorno a sè non vede che sorrisi; par che il sole non abbia altro ufficio che splendere sulla sua letizia, la terra non debba produrre erbe e fiori se non per offrirglieli; che il canto degli uccelli, il mormorare delle acque non abbia altro scopo che il suo diletto. Oh, vorremmo dire col Prati:

. - Nessuno abbia a soffrire per colpa tua. 5. - Non rimandare a domani ciò che puoi fare oggi. 6. - La tua vita vale tanto quanto saprai farla valere. 7. - Non promettere mai, non giurare mai, non giudicare mai troppo facilmente. 8. - Agisci sempre in modo da non doverti poi vergognare delle tue azioni. 9. - E' nel tuo interesse conservarti onesto e virtuoso. 10. - Fa prima il tuo dovere e poi prendi il mondo come viene. NICOLA ORLANDI

Eva Regina

203678
Jolanda (Marchesa Plattis Maiocchi) 2 occorrenze
  • 1912
  • Milano
  • Luigi Perrella
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In qualunque condizione sociale Dio abbia collocato la donna, ella può avere una missione simpatica e benefica da adempiere: la contadina, l' operaia, la massaia, la gran dama, la regina, ognuna secondo la propria condizione, ha i suoi piccoli e grandi doveri di fronte alla società, ma il sapremo dovere per tutte è quello d' essere amabili, d' amare e di farsi amare. » A. DE GUBERNATIS.

Per la piccola operaia come per la giovine principessa, l'amore è il pensiero dominante, e quando vien meno, pare che la vita non abbia più appoggio, più direzione, come una barca che abbia perduto i remi, appunto. E la piccola operaia come la principessa, impazzisce, s'uccide, si chiude in un chiostro, si getta nel vortice della dissolutezza. Ma bisognerà che le madri e le educatrici dell'avvenire diano un altro indirizzo all'educazione femminile ed eviteranno così le grandi catastrofi e forse anche i grandi delitti. La vita non può essere tutta o idillio, o romanzo, o tragedia. La vita è storia, ed ha le sue pagine gloriose come le sue pagine oscure, ha le sue vittorie come le sue sconfitte. Anche fuori del regno d' amore si può essere felici, utili, e farsi voler bene.

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