Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Numero di risultati: 291 in 6 pagine

  • Pagina 2 di 6

Otto giorni in una soffitta

204537
Giraud, H. 2 occorrenze
  • 1988
  • Salani
  • Firenze
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maravigliata. - Come anch' io? Ne hai forse adottata una anche tu? - No, - borbotta Francesco. - Ho detto così per dire.... - Una povera bambina infelice

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cesta di Maria se trovo qualche cosa. - E Maurizio se ne va correndo. L'ora del desinare trova i tre ragazzi impegnati in una partita di calcio molto

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Pagina 43

Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura

206071
Garelli, Felice 10 occorrenze
  • 1880
  • F. Casanova
  • Torino
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rompe la crosta di terreno che stringe al collo le piante, e ne arresta lo sviluppo. Si ha ancora un altro vantaggio. Il terreno, invece d'inaridirsi

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fanno buon lavoro, ma lungo, e costoso. Re degli strumenti agricoli è l'aratro: e tu ne esaminasti la particolare struttura. L'aratro chiama dietro sè

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tutti; rende al terreno la maggior parte delle sostanze portate via dai ricolti; ne corregge eziandio i difetti, col dare maggior sofficità alle

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ne fornisce una sola vacca in un anno basta a concimar bene più di 20 are di terreno. Ebbene l'urina degli animali tenuti alla stalla non è tutta

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, produce meno d'un terzo del concime di un bue all'ingrasso. Una vacca nutrita continuamente al pascolo ne produce poco più della metà di una vacca da

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8. Conservazione del letame. 1. Il buon letame è quello che non è troppo fresco, troppo scomposto. Fresco, quale viene dalla stalla ha più

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bucato. Esse costano di meno, ed hanno azione meno energica e corrosiva, che le vergini, o vive. Se ne spandono circa 200 miriagrammi per ettaro, e la loro

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profondamente, scegliendo il tempo favorevole, cioè quando non sono asciutti, umidi. In questi terreni il lavoro vale il concime: ma anche questo è

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Pagina 44

lavori, e le semine: favorisce l'invasione di male erbe; intristisce le piante buone; ne contraria lo sviluppo e la maturazione; scema la bontà e la

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calore temperato, l'irrigazione, applicata ai prati, ne duplica, e triplica la produzione naturale. Essa trasforma luoghi paludosi in buone risaie

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Pagina 70

Gemme - Corso completo di letture

206884
Grassini, G. B., Morini, Carla 4 occorrenze
  • 1905
  • Remo Sandron - Editore
  • Milano - Palermo - Napoli
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. Florilli. Enzo tornò a casa da scuola. La mamma era uscita ed egli ne approfittò per fare l'esperimento. Prese due sottane vecchie della mamma, e se le

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piccolo e andava ancora al giardino d'infanzia. E rispose serio serio: - Quadrupedi, perchè hanno quattro piedi bipedi perchè ne hanno due rettili perchè

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commesse; ed era tanto grata alla buona e paziente Emilia. Qualche volta dimenticava ancora i doveri di fanciulla bene educata; ma sùbito se ne accorgeva

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: ih, ih, ih!... - E la buona mamma, che non è andata al lavoro per poterlo curare, gli dice: -Ma prendi l'olio, sii buono! - E quegli non ne vuole

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Pagina 63

Angiola Maria

207231
Carcano, Giulio 8 occorrenze
  • 1874
  • Paolo Carrara
  • Milano
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riva bruna del lago. Poi, calate chetamente nella fida barchetta, davano a gran lena ne' remi, e pigliavano il largo. La luna si rifletteva bellissima

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queste comari, com'è naturale, ne sapeva niente; e quando le avevano risposto con un: - Oh!... bontà divina!... - o che so altro, avevano finito. La

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aveva fatto, i dubbi, il timore ond' era stata persuasa di ricorrere al fratello, e quanto avvenne di poi; in fine tacque com' ella si tenesse

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distinto, fra il continuo strepito del di fuori, il noto zufolare della sua arietta. Una sola di quelle fanciulle se ne stava modesta e silenziosa

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condizione troppo dura, Maria; so come potrò obbedire.... » « Ah! è necessario che s' allontani per qualche tempo, che torni in pace con suo padre! Consoli

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pescatore; uscito mai dalla cerchia de' miei monti, altro non avrei imparato ad amare che la pace e la tempesta del lago. - Le memorie del passato

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negativa di cosa ridomandata ottenuta mai, riguardavansi e tacevano. I loro pensieri eran diversi, ma ne' loro cuori si sentivano del paro sbigottite

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disgrazia, Andrea non era uscito mai più alla caccia del gallo di montagna o del camoscio sulle balze del Legnone , a quella degli anitrini e degli

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La giovinetta campagnuola

207794
Garelli, Felice 7 occorrenze
  • 1880
  • F. Casanova
  • Torino
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un po' di biancheria nuova al posto di quella che si logora e consuma. Ma abbine solo quanto te ne può bisognare. Se ne hai troppa, una parte resta là

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Pagina 116

dall'aia, e quasi senza fatica, avrai più ingrasso per l'orto, che non ne abbia il letamaio pei campi, e con esso otterrai legumi più che ne abbisognino

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rimprovero, o un castigo. Detta una bugia, ne inventano altre per nascondere la prima, e credono di farla franca. Ma la bugia ha le gambe corte; appena

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ragazze che somigliano a Filomena; che hanno paura, come lei, dell'acqua fredda. Ne conosco di quelle che si lavano solamente alla domenica. Ne conosco

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simili porcherie? Sei ora convinta che la pulizia del corpo, degli abiti, della casa, è un dovere, ed anche una virtù. Ebbene, non risparmia l'acqua

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Pagina 58

dai prodotti che ne vuoi ottenere. Un bue non resisterà al lavoro, una vacca non produrrà latte, se loro dài solamente quanto fieno basta a tenerli vivi

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Pagina 72

CONCLUSIONE. La salute è la tua prima ricchezza. Quella degli animali è altresì una ricchezza, per l'utile che ne ricavi. L'igiene ti ha insegnato

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Pagina 87

L'uccellino azzurro

212817
Maeterlink, Maurice 2 occorrenze
  • 1926
  • Felice Le Monnier, Editore
  • Firenze
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Sì, non vedi la freccia?... MYTYL Ma dove sono il nonnino e la nonnina?... TYLTYL Dietro la nebbia.... Ora li vedremo.... MYTYL Non vedo nulla!...

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sotterra; oppure scorgeremo in fondo alle loro tombe quelli che non saranno usciti.... TYLTYL Non andranno in collera?... LA LUCE No certo, non se ne

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I miei amici di Villa Castelli

214186
Ciarlantini, Franco 13 occorrenze
  • 1929
  • Fr. Bemporad & F.°- Editori
  • Firenze
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. Maggio ventoso piace al contadino. Quanti proverbi per il mese di maggio! Forse ognuno ne può suggerire degli altri. Questo mese è proprio il più bello

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desta, piange nella cameretta buia, con le imposte serrate. Dina corre ad addormentarla, con una vecchia ninna nanna. - Fa' la nanna, cosci ne di

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Pagina 115

mostri. I bambini ne hanno avuto ribrezzo e da allora hanno giurato la guerra a tutte le mosche. Se anche negli altri paesi si facesse altrettanto

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Pagina 123

GIULIO E SÈRAFO Giulio e Sèrafo un giorno avevano bacchiato insieme molte giuggiole, ma poi non si trovavano d'accordo nel dividerle. Giulio ne

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Pagina 16

osservare ai Gatti la poca differenza, die' un morso al pezzo più grosso e ne fece un bel boccone. Ripesò una seconda volta e diede ancora un morso per

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Pagina 17

PRIMA CHE GIUNGA L'INVERNO Prima che giunga l'inverno tutti gli uccellini che non sopportano il freddo lasciano la campagna e se ne volano a stormi

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Pagina 24

I FIORI E I FRUTTI DEL NOVEMBRE È questo il mese dei crisantemi: quanti bei colori essi hanno! Ve ne sono di candidi come la neve, dei rosati, dei

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Pagina 25

LA FURBERIA DI MARIANNINA Mariannina del Ceccarini non è molto furba e ogni tanto ne combina qualcuna delle sue. Siccome a questo mondo presto o

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Pagina 48

che non ne sa più; ma i bambini si mettono a protestare ed ella con pazienza ricomincia. In una domenica di gennaio, ella raccontò una bellissima

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Pagina 51

per finire, qualche bambino mette una rozza maschera di cartone rosato acquistata dal merciaio che ne ha provviste alcune per l'occasione. Gli altri si

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Pagina 58

, potè ritornare. Le manine ancor rosse e gonfie dei bambini le colgono talvolta ne strappano anche lo stelo corto corto, e s'industriano a farne

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Pagina 60

, se ne prende una parola. Quando il ragazzo rimasto fuori ritorna, deve essere bravo a rivolger la domanda ai compagni per capire prima la parola

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campo. La maestra li gradisce molto e subito ne approfitta per fare delle domande ai bimbi. - Nello, tu che li hai portati, saprai i nomi. Questo

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Pagina 77

Sempronio e Sempronella

214744
Ambrosini, Luigi 4 occorrenze
  • 1922
  • G. B. Paravia e C.
  • Torino - Milano - Padova - Firenze - Roma - Napoli - Palermo
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storia del lumino, ve la racconto. C'era una volta un figliolo di povera gente, che doveva lavorare tutto il giorno e non poteva prendere in mano un

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Pagina 17

buon piatto di riso. - Bene, ma dopo la minestra mangerò te per pietanza. - La volpe non disse no. Menò il lupo a casa di un contadino. La

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Pagina 28

arrossendo. Perchè? Si rammentano di quando, prima di andare a scuola, non conoscevano la destra, la sinistra, e questo lontano ricordo li empie ancora

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Pagina 43

compagno di ritorno dalle lezioni, con la cartella dei libri sotto il braccio, non lo compiangeva, lo beffava. Diceva solamente: - Se mio padre mi ci

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Pagina 65