nelle case a prelevare quella roba _ un maglione pantaloni scarpe cravatta _ per mettersi in borghese e tentare la fuga. (È di Napoli, si trovò a Venafro
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: - Se ne possono cavar tre numeri per l'estrazione di Napoli, infallibili! - Svegliato di soprassalto, il sogno gli si era intorbidato nella mente da
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nascosto, senza lasciar traccia; perdersi a Milano, a Torino, a Napoli, in una grande città, vivervi di lavoro! ... Egli non voleva far altro ... Ma, era
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ferrovie ci siano degli ispettori a posta. Si vede! ... ... ... ... ... ... tuo Oreste. Roma-Napoli, 1882-1883@. 1882-1883.
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all'orecchio: - Oh, no, addio! A rivederci, amore! - Napoli, maggio 1888@. 1888.
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luogo: Firenze. Ero arrivato la sera avanti. Due giorni prima, mi trovavo a Napoli, deciso di starvi fino alla metà di giugno. Nella stagione di
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nominare fin che campo! - E mantenne la parola. Napoli, maggio 1888@. 1888.
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Soldato chiacchierava per venti. - Napoli! Milano! Genova! Torino! ... Quelle sono città! A Torino, neve alta così! Freddo! ... Ma sotto i portici - la
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desiderio lo condusse verso i quartieri popolari del Mercato: ma a un certo punto si fermò. Gli sembrò che Napoli fosse piena di preti. Non ne aveva mai visti
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era riuscito benissimo. Nessuno aveva veduto il prete partire da Napoli, nessuno lo aveva veduto arrivare alla villa, nessuno sapeva perché egli fosse
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: "Filippino Mantica, cappellaio, Napoli, Mercato, 34". - Noi siamo molte volte assai fatui nella nostra presunzione - disse a Martino in sagrestia
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Cirillo, del quale abbiamo parlato in occasione di una straordinaria vincita al lotto fatta da un cappellaio di Napoli. Abbiamo detto, in quella circostanza
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dell'altro secolo, quando i Santafusca comandavano né pìú né meno dei Borboni a Napoli. In quei tempi i vecchi contadini avevano udito dire delle caccie
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toccare sino al fondo della miseria nella immoralità umana. Dall'orrore fetente dell'Imbrecciata di Napoli, riconobbe, che senza mutare mestiere il vizio
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Giovanni e Maria stavano al Grand Hôtel il professor Mayda, reduce da Napoli, era venuto a casa Selva, fuori di sé, a chiedere spiegazioni della scomparsa
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Napoli e di là trasferirsi a Berlino dove l'Assemblea sovrana suole adunarsi alla fine d'anno. Il proclama politico del Torresani, la diagnosi
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. Nell'anno 1890 il governo italiano trasferì la sua sede a Napoli, che ebbe titolo di capitale del Regno. Ciò avvenne con grande soddisfazione di tutti. Un
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decise di fermarsi al Brasile. Passai con lui una settimana in uno dei più bei paesi del mondo, e dinanzi a cui Napoli e Costantinopoli abbassano
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recarsi a Napoli.
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Napoli. Oh! no, - rispose ella, - ci sono stata tante volte, ho tanti amici a Napoli, - e gli nominò tre o quattro signori, che passavano una parte
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. Benvenuto! - gli disse pure Velleda, stendendogli la mano. - Come mai questo lungo ritardo? Sono stato a Napoli due giorni per riconcentrarmi, disse
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bambina, della donna adorata. Ma guardato l'orologio vide che era passata l'ora del treno di Napoli, che giunge in coincidenza con la paranza del postale
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tiranneggiarlo. I due giovani stabilirono che Franco sarebbe partito la mattina dopo per Napoli e, giunto là, si sarebbe imbarcato poche ore più tardi per
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Messina, lo traversò ad una altezza enorme e continuò a volare verso settentrione fino al golfo di Napoli. Qui si fermò. Era notte, ma le vie
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vedeva i pericoli, ma "o a Napoli in carozza, o in màchina a fa' er carbone". La nostra tradotta, col suo carico variopinto di millequattrocento
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stupiti la richiesta che ci pervenne dal nostro rappresentante di Napoli, signor Amato Di Prima: si pregiava di informarci che a un importante cliente
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mare di Napoli. Ancora vi appare e scompare rapidissima innanzi agli occhi una visione azzurra; ancora un molle suono, quasi indistinto e fuggente
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quella pacifica parte di Napoli vecchia che costeggia la Sapienza. Corre la leggenda per quelle vie, cade nel rigagnolo, si rialza, si eleva sino al cielo
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Donn'Anna, con la sua voce dura e grave. - Le donne di Napoli si gloriano del numero degli amanti - rispondeva vivamente Donna Mercede. - Voi siete l'amante
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, mito e donna, vergine e sirena, misto singolare di fantastico, di ideale, di umano e di divino, cui Napoli deve la sua poetica origine; dopo la poesia di
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indimenticabili notti create per l'amore! O eternamente bello golfo di Napoli, dall'amore e per l'amore creato! Nelle notti di primavera, quando il
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spiritello che canta sulla riva del fiume; è il maligno folletto delle vecchie case di Napoli, è 'o munaciello Non abita i quartieri aristocratici di
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bastoni, don Vincenzo Manetta, cancelliere di tribunale in ritiro, rabbioso di essere in ritiro e innamorato della storia dell'antica Napoli, sino al
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, in Napoli, ella si pavoneggiava, nel suo ozio, ella non doveva andare su e giù, per le scale, ad accompagnare i visitatori, come le portinaie vicine
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abbastanza male, quei provinciali che costituiscono la gran rendita estiva di Napoli, paurosi del cattivo tempo, sempre contando di partire la settimana
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sedici milioni alla città di Napoli, alla sola città di Napoli, e a tutta la patria italiana, sessantacinque milioni: ma che importa? Seguitava a far
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Santo Jorio, uno dei paeselli intorno Napoli, favoriti della borghesia. Troppe nubi ella vedeva aggravarsi sulla sua pace familiare, simile al cielo
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Napoli non vivono neppure alla giornata, ma ad ore, tentando mille lavori, buoni a tutto e incapaci, per mala fortuna, di trovare un lavoro sicuro e
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faccio per dire, ma pulisco le scarpe alla miglior nobiltà di Napoli. Quello che voglio guadagnare, guadagno. Io me ne rido della malannata. Quando
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Dai primi di gennaio Napoli era stata presa da una smania di lavoro che si diffondeva da una bottega all'altra, da una casa all'altra, di strada in
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, senza malanni. Voi sempre bene, non è vero? - Sempre bene; ma a Napoli mi ci annoio. Cesarino mio, questo è un paese di straccioni. Fra una settimana me
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carta bianca che distingue, a Napoli, i pittori di stanze, gli scultori di grosso, gli stuccatori: insegna del mestiere che essi non lasciano mai e con
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, come moderno è il dogma della Immacolata Concezione. Dirimpetto ad essa, ma un poco più piccolo, era un san Gennaro, forse il primo vescovo di Napoli
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L'impressione che si aveva, entrando in Napoli, dalla stazione ferroviaria, venti anni or sono, era di giungere in una città angusta, male odorante
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napoletano è goloso di frutta: ma non spende mai più di un soldo, alla volta. A Napoli, con un soldo si hanno sei peruzze un po' bacate, ma non importa
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che esercita per lo più una professione di lusso, rammenda merletti, trapuntisce le grandi coltri di bambagia che si usano in Napoli, d'inverno
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, esso significa preghiera e benedizione. Napoli, Novembre del 1904
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Napoli si è coperta di tavolelle, vale a dire che tutti hanno pranzato o cenato con la vincita, per ricominciare a giuocare, la settimana dopo, con
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botteghe pulite e bianche di marmi. A Napoli, no: è troppo pittoresco il costume, per abolirlo. Nessun municipio osa farlo. La gran riforma, in
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in automobile per paura della lezione che gli avevo promesso. Lui allora mi spiegò che in questi giorni essendo i suoi genitori a Napoli per la
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Accademia della crusca
