Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: gli

Numero di risultati: 355 in 8 pagine

  • Pagina 2 di 8

Otto giorni in una soffitta

204582
Giraud, H. 1 occorrenze
  • 1988
  • Salani
  • Firenze
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naso nel guanciale, non lo ascolta. Egli scende correndo con Maurizio, che gli domanda se Nicoletta morirà. - Sei pazzo! - esclama bruscamente Francesco

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Pagina 74

Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura

206148
Garelli, Felice 4 occorrenze
  • 1880
  • F. Casanova
  • Torino
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concimi vegetali, le felci, le foglie, le paglie, la pula dei cereali, gli stocchi del granturco, i sarmenti di vite, i residui della fabbricazione

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Pagina 113

bene; quindi ad applicarlo con giudizio alle terre. 2. Per ottenere un buon concime, bisogna nutrir bene gli animali che lo producono. «La buona greppia

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, comunemente si fa lo stabbio delle pecore sul terreno stesso che si vuole ingrassare. Ma conviene sotterrare subito gli escrementi, perchè lasciandoli

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Pagina 137

5. Strumenti aratori: vanga e zappa. 1. Esaminiamo ora gli strumenti aratori, ossia gli arnesi che servono a preparare la terra per la coltivazione

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Pagina 84

Ridi ridì

206249
Piumini, Roberto 1 occorrenze
  • 1997
  • RCS
  • Milano
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I viaggi infiniti nel vocabolario hanno reso Roberto Piumini un interprete unico della nostra lingua. Gli itinerari complicatissimi nel grande mare

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Gemme - Corso completo di letture

206879
Grassini, G. B., Morini, Carla 9 occorrenze
  • 1905
  • Remo Sandron - Editore
  • Milano - Palermo - Napoli
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' più ordinato, sarebbe una gran bella cosa, e chi lo conosce gli vorrebbe anche più bene, perchè, nonostante i suoi difetti, Lucio è buono.

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tua? - Enzo non rispose. Diventò rosso rosso come un peperone; e tutti capirono ch'egli aveva detto una grossa bugia. Così ormai nessuno gli crede più

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maestra del Giardino d'infanzia. Il buon ragazzo la salutò togliendosi il berretto e le cedette il passo. La buona signora gli ricambiò il saluto con un

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Pagina 3

Un giorno Lucio era tutto contento. Gli avevano regalato un bel confetto grosso, di quelli col rosolio dentro. Fot. R. Fiorillii. Fratelli esemplari

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tagliuzzava col temperino il banco. Enzo gli disse - Non sciuparlo, non è tuo! Che te ne importa? - rispose con mal garbo il birichino non è tuo, nè mio; è di

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Che vento tirava! I ragazzi uscivano dalla scuola, e il vento faceva loro volar via i berretti. Quasi tutti gli scolari allora incominciarono a

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II. La lettera di Lucio e della Maria. Carissimo babbo, Finalmente quest'anno sappiamo scrivere. Possiamo farti gli auguri anche per lettera. Tu sei

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Tutti lo chiamano proprio così perchè non v'è modo di correggerlo. Le sue manine vogliono toccare ogni cosa. Ma ieri gli è capitata bella. In casa di

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compenso gli alberi del giardino e gli uccelli che cantavano. la lavagna Non mancavano poi i libri, i quaderni, la carta, la penna e il calamaio. un

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Pagina 8

Angiola Maria

207178
Carcano, Giulio 2 occorrenze
  • 1874
  • Paolo Carrara
  • Milano
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Una settimana appresso, due grandi e pesanti carrozze da viaggio, con un ampio stemma dipinto su gli sportelli, e tirata ciascuna da quattro cavalli

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quartiere gli tenevan dietro con gli occhi, poi si guardavano tra loro stupite, come per dire: O la è vicina la fine del mondo, e il signor Cipriano vuol

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Pagina 266

La giovinetta campagnuola

207764
Garelli, Felice 9 occorrenze
  • 1880
  • F. Casanova
  • Torino
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decotto di foglie serve per clisteri, e, adoperato per uso esterno, calma prontamente le infiammazioni. L'infuso di salvia, o di rosmarino, mitiga gli

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, spinaci, zucche, cocomeri, ecc. La cura dell'orto spetta alla massaia: essa sa quali legumi le abbisognano nelle diverse stagioni. Gli uomini han troppe

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tutto; perchè ogni cosa parla di Dio ai nostri occhi, al nostro spirito, al nostro cuore. Alza gli occhi al cielo: vedi il sole, la luna, le stelle

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dalle prime ore del mattino, uomini, donne, ragazzi, tutti sono in moto. Chi ripulisce e mette a posto gli arnesi campestri; chi spazza l'aia, e la

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pozzetto, fuori della stalla. Uguali attenzioni usò Carlambrogio perchè il porcile, e l'ovile fossero sani, ariosi, e bene esposti. Queste spese gli

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sorsi di acquavite, rhum, caffè caldo, buon vino, per impedire, e paralizzare gli effetti del veleno già assorbito. Gli stessi liquori stimolanti si

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picchia, non si rivolta, anzi sta chiotto chiotto; gli dispiace di aver fatto arrabbiare il padrone, lo guarda con occhi timorosi ed umili, come volesse

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28.Trattamento delle bestie. Gli animali domestici non sono per natura viziosi e cattivi; sono anzi dotati di sentimento, e capaci di affezione. A

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Pagina 81

bestie, si fa danno anche alla borsa. Gli animali malmenati dimagriscono, e quindi scemano di prezzo; oltre a ciò contraggono vizi, e difetti, che

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Pagina 83

I miei amici di Villa Castelli

214184
Ciarlantini, Franco 19 occorrenze
  • 1929
  • Fr. Bemporad & F.°- Editori
  • Firenze
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della Patria e difendere le nostre terre contro gli altri popoli che volevano invaderle e conquistarle. La cerimonia è stata molto solenne perchè vi

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Pagina 105

LE TENTAZIONI DELL' ESTATE Quando s'approssima l'estate, gli scolaretti di Villa Castelli hanno tante tentazioni, che devolo diventare proprio forti

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paiolo dalla catena del camino, scola l'acqua delle castagne e mentre tutti gli occhi dei piccoli sono rivolti a lei, ella stende sulla tavola grande le

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più. Santa Teresa allodole a distesa. Il proverbio che più gli piace è il secondo.

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mangiatoie sono occupate, Mario qualche volta aiuta iI babbo a portare il fieno alle bestie. Anche lui versa nelle greppie il suo carico odoroso e gli

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stringere il cuore e aveva voglia di piangere! Questa volta il pianto gli sarebbe stato dolce.

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l'ha vista ed ha saputo ch'essa serve a richiamare gli altri uccellini per tradirli e farli cader prigionieri, ha sentito una grande avversione per 1

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novembre porta pochi frutti ai bambini delle campagne; essi mangiano le castagne e qualche volta anche le nespole; ma gli altri frutti sono assai rari

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raccoglie nel suo cammino. Di notte il fiume chiacchiera sottovoce coi i pioppi e con le canne che gli fanno compagnia sulle sponde e ride con la luna e

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per gli uccelletti che spesso vengono a chiedere qualche cosa da beccare sul davanzale delle finestre. -

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due occhietti neri vivi come quelli degli uccellini. Essa andava qua e là mentre gli uomini stavano accoccolati sui calcagni intorno a un foco che

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Pagina 45

sono succosi gli spicchi! Le arance sono gradite ai malati, ai quali sono proibite le altre frutta; esse sono un ristoro per le labbra arse dalla

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Pagina 50

"PESCIOLINO, INCOLLA" C'era un tempo un caro fanciullo ch'era rimasto senza la madre, e il babbo gli aveva dato una matrigna cattiva e brontolona

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Pagina 51

L'AIA DI MARIO Nel pomeriggio, Mario non ha più scuola, e se non piove, esce su l'aia a giocare. Come gli piace la sua aia! Sembra una piazza fatta

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Pagina 7

. Sale e sale mentre tutti gli occhi dei bimbi lo seguono contenti. Mario dà continuamente nuovo spago e corre guardando il suo tesoro che s'allontana

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Pagina 77

che Balilla, quantunque fosse piccolo, odiava i prepotenti nemici della Patria, e un giorno che a Genova, tanti anni fa, gli Austriaci bastonavano la

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Pagina 79

braccio destro. Gli scolaretti di Villa Castelli vorrebbero entrare nei Balilla anche per esser vestiti come Una squadra di Balilla ciclisti gli

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Pagina 80

saggio lavoratore sapeva far fruttare assai bene i pochi campicelli che aveva, tanto che gli rendevano assai più che quelli dei vicini i quali purè

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Pagina 87

e si chiamava appunto il Coniglio bianco. Un giorno un Gallo sentì piangere il bel Coniglio e gli domandò: - O di che Piangi? - Ho paura. - Ma di che

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Pagina 90

Sempronio e Sempronella

214595
Ambrosini, Luigi 5 occorrenze
  • 1922
  • G. B. Paravia e C.
  • Torino - Milano - Padova - Firenze - Roma - Napoli - Palermo
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còmpiti potessero parlare racconterebbero al maestro come sono stati fatti. Essi direbbero al maestro ciò che gli scolaretti non gli dicono. Ecco un

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Pagina 12

loro i piedi, le erbe abbracciavano le ginocchia e i fiori accarezzavano le mani. Gli arbusti e le siepi sfioravano gentilmente le guance, le altre

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Pagina 31

Il cucù, grosso come una tortorella, si rimpiatta tra i rami e fa cu cu, cu cu, come giocasse a nasconderello. Gli sciocchi dicono che chi sente

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Pagina 33

capelli, gli occhietti, il nasetto, la bocca, il mento, i padiglioni degli orecchi; poi il collo, il petto, le braccia, le mani, e più giù le altre parti

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Pagina 38

voi farà uno sgorbio. Riuscirete meglio se farete, come Sempronio, un ritrattino a parole. Non importa avere gli occhi azzurri o bruni, avere i

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Pagina 41