scrivania e si mette a scrivere. Maria si ostina a non lasciare la stanza, e Francesco e Alano sono molto impacciati. Vorrebbero sapere quello che
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- Lasciatemi parlare, - dice Alano, impazientito. - Certo non è facile, ma dal momento che non troviamo niente.... Si esce dopo tutti insieme
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- Piove? - domanda Maurizio svegliandosi. Alano risponde malignamente, con grande sorpresa di Maria che non ci capisce nulla: - No, non hanno sparato
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occhi, null' altro che due occhi, appaiono, fantastici, meravigliosi, attraverso il finestrino della soffitta, il cui vetro è reso completamente opaco
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Pagina Frontespizio
9. La buona concimazione. 1. Già ti dissi, che misurando alla terra il letame a centellini, non si dura molta fatica a insaccare il grano. E così
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avanzi di materie animali e vegetali scomposte, e lasciate nel terreno dalle piante che vi si coltivano, e dai concimi che vi furono applicati
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11. Nettezza del terreno. 1. Suppongo che tu abbia smossa la terra profondamente, rivoltandola bene, rompendone le zolle, ragguagliandone la
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-Che cosa devo comprare con questi due soldi? - pensava la Maria tutta contenta. Voleva andare dalla fruttivendola e fece per attraversare la strada
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dov'era il babbo loro, un pacco tutto suggellato e una letterina indirizzata proprio a loro. Che felicità! Ecco che cosa scriveva il babbo «Mie care
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che bene spesso vince della mano la Verità; la Malizia, ospite vecchia del nostro mondo, fu sempre, per quanto si faccia o si dica, la regina delle
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Ecco Milano, la bella e ricca Milano! i larghi viali suburbani, che ornati d' una doppia fila d'alti platani, la circondano, come delle verdi ombre d
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interrotte da nessun screzio di sereno, neppure distinte dalla lieve striscia di quel pallido chiarore, che sembra almeno rammentare esservi ancora sotto
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O mio lago, o splendida gemma della Lombardia! tu fosti mio primo amore. Oh! perché non nacqui più povero ancora di quel che sono? Se mio padre
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Eppure è il centro a cui dobbiamo tendere tutti del paro; e quando l' interesse privato non è congiunto al pubblico, e perde questa forza che tira al
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Intanto ch' io scorreva cogli occhi e col cuore quel manoscritto, a me caro ben più di quanto parrà agli altri che lo leggeranno, il dabben pievano s
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Il giorno se n' andava, e il sole declinando al più sereno tramonto che mai rallegrasse la primavera, spargeva una luce d' oro di fuoco nel purissimo
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segreta ironia, un' intenzione amara, che mal suo grado si appalesava. Tacquero entrambi un poco; poi Arnoldo, come facesse forza a sè medesimo: «Amico
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dei beni che possediamo. Se ci manca questo dono di Dio, a che giovano tutte le altre ricchezze? La vita stessa a che cosa serve a chi non è robusto, e
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mantenerlo vivo, e con ciò si crede di aver fatto tutto il da farsi. Non si capisce che lo scarso nutrimento finisce per essere una malintesa
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sporchi, che mette schifo. Forse che in casa di Filomena non c'è acqua per lavarsi? non c'è un pettine per ravviarsi i capelli? Io conosco altre
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20.Allevamento dei vitelli. Ti parlerò più specialmente degli animali bovini, che sono tanta parte della tua industria. E comincio dai vitelli. Dal
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- Miss Jane, perché é la vigilia di Natale siamo obbligati di aver a pranzo delle persone che non posso soffrire? Miss Jane sollevò il viso dalla sua
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voglia al tempo stesso seguire con ogni amore e ogni fervore le più larghe concezioni moderne. Il motto che contrassegna la nuova Biblioteca «Per più
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Il Regno dell'Avvenire Le immense sale del Palazzo Azzurro, nel quale stanno in attesa i bambini non ancora nati. - Colonne di zaffiro che sostengono
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Davanti al sipario, che rappresenta delle belle nuvole. Entrano: Tyltyl, Mytyl, la Luce, il Cane, la Gatta, il Pane, il Fuoco, lo Zucchero, l'Acqua e
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Il giardino della Felicità All'alzarsi del sipario si scorge una specie di salone che occupa il primo piano dei giardini, formato da colonne
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Se v'è un momento in cui la poesia meditativa di Maurizio Maeterlinck può essere di guida, di conforto, d'aiuto, è proprio questo che attraversiamo
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... cosí stilé. E poi non hai un guardaroba adatto, dovessero mai esserci degli invitati. - Ma mamma, credi che vada in vacanza da Ippolita per fare
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da lei. E tu hai detto che però adesso lo sapevo. Dall'emozione di quello che indovinavo che doveva dire adesso, mi prese la tremarella. A Ippolita
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Era una brutta faccia. Tirata, stravolta, peggio ancora di quel primo giorno quando lei si era tanto offesa che lo zio prendesse in giro il nostro
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rampicante, io, i miei fratelli e mia cugina Isa che veniva da Casale, piú un paio di altri cugini sotto Ferragosto. Nonna ci faceva dei gran minestroni con
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Cosí la mia vacanza al castello non era finita, come avevo creduto prima. Veramente mi ero quasi aspettata che gli zii di Ippolita mi spedissero via
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Dopo, anche Ippolita si ostinava a dire che scovandola dentro a quel cunicolo l'avevo salvata. - Ma finiscila, - protestavo io. - Vorrei vedere se
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: due baffetti neri neri, ma piccoli. Era la signorina Elide Ricciarelli, una del paese, che veniva per far conversazione francese con Ippolita e farle
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Ma ci sono un sacco di altre cose da dire, prima che si arrivi a quello che doveva succedere poi. Non bisogna mica credere infatti che stessimo
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La prima cosa che successe fu che si mise a piovere. Sorpresa sorpresa: chi ci pensava piú, con quel caldo. Uscendo dalla grotta non avevamo fatto
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S' AVVICINA LA PRIMAVERA La primavera si annuncia coi forti venti freschi che passano sulle nevi e che portano ora le nuvole ora il sole. Le nuvole
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che si solleva e che si deposita su tutto il nostro corpo è nociva assai alla nostra salute. D'estate poi, lavorando, si traspira con frequenza ed il
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IL GIGANTE ZUCCA Che sole su l'aia! Che giornata afosa! Appena tornato dalla scuola Mario si è tolta la giacchetta, ed è andato a cercar Sèrafo. Poi
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ULTIMI GIORNI DI SCUOLA Quando fa tanto caldo, com'è difficile stare attenti! Ogni poco la maestra deve richiamare qualcuno: - Su, Luigi, o che dormi
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LA SAGRA DI VILLA CASTELLI Che tintinnare di campane a Villa Castelli! Da alcuni giorni il paesello è svegliato da vocette argentine che balzano dal
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PRIMA CHE GIUNGA L'INVERNO Prima che giunga l'inverno tutti gli uccellini che non sopportano il freddo lasciano la campagna e se ne volano a stormi
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IL NUOVO ANNO Comincia l'anno nuovo: quanti propositi buoni! Ogni bambino dice a se stesso che vuoi essere proprio savio, così da non meritare più
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. Questo fanciullo si chiamava Raniero e non faceva proprio male a nessuno. Era molto timido e la gente credeva che invece fosse molto superbo. Per questo
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. Intanto dal focolare viene un odorino buono che mette appetito ed egli già pensa con gioia alla saporita minestra che l'aspetta e che'egli mangerà
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le mani le tremano continuamente. Anche oggi ella è sull'aia e fila. Dalla conocchia il filo scende unito e s'attorce sul fuso che prilla. La nonna è
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UN BRAVO CONTADINO Furio Crescino era un bravo contadino che viveva in tempi lontani, quando Roma comandava in quasi tutti i paesi del mondo. Questo
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scuola non c'è ancora. Senipronio e Sempronella sono così ignoranti, che non sanno quale è la destra e quale è la sinistra. Incontrano un vecchietta che
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mulino, - salta su Sempronella - e chi sa che il mulinaro non mi dia un po' di crusca per le mie galline. Sempronio afferra un bastoncello, Sempronella
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TUNA, LA TESSITRICE Il suo nome era Rosa, ma tutti la chiamavano Tuna. Tuna, da Fortuna, poichè la buona vecchietta soleva dire che la fortuna del
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